Recensione
Lupin III: Fuga da Alcatraz
9.0/10
Recensione di alex di gemini
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Parlare della trama, anche solo per vaghi accenni, non è facile, dato il continuo cambio di scenari che caratterizza il film, per cui l’unica cosa certa che si possa dire è che ci troveremo a San Francisco! Si inizia con un operazione di polizia volta a proteggere una nave bisca clandestina gestita dalla mafia ma, se il ladro è Lupin, Zenigata non si farà problemi a farlo! Si passerà poi ad una missione apparentemente impossibile, ovvero il recupero di una nave affondata vicino a San Francisco piena di tesori… ma a seimila metri di profondità. Il tutto all’ombra del famoso carcere di Alcatraz o.. “la roccia” se preferite . Il tutto lottando contro una pericolosa organizzazione, con un arresto di Lupin, un poliziotto ambiguo che affiancherà Zenigata e, dato che non basta, avremo anche un voltafaccia di Goemon e una teoria sul caso Kennedy. Ok non dico altro. La grafica è ottima, dai colori caldi e la regia è perfetta. Gli inseguimenti sul tram a San Francisco saranno davvero spettacolari. Ma sarà la gestione dei personaggi a meritare, da sola, un dieci e lode. Tutti saranno ben utilizzati e avranno i giusti tempi. Non avremo il solito Goemon ridotto a fare il tagliatutto dato che , pur non essendo certo il ruolo del protagonista come capitava nel tesoro del Titanic o nella cospirazione dei fuuma riesce comunque a dare molto alla storia, dimostrando quanto sia potenzialmente interessante ed importante nell’economia del gruppo. Daisuke J avrà un ruolo adeguato e Fujiko sarà doppiogiochista… ma in maniera accettabile. Zenigata sarà davvero un poliziotto tutto d’un pezzo, anzi, lo sarà ancora di più nel confronto con il suo collega americano, americano e ambigui. In questo riuscirà meglio di come riuscirà, anni dopo, nel confronto con la sua giovane collega nel film Le tattiche degli angeli, realizzato pochi anni dopo. Anche i cattivi sono interessanti e ben utilizzati, al pari della famigerata Alcatraz che sarà un personaggio di fatto in tutto il film. Certo, il fascino sinistro di questo carcere è innegabile, tanto da essere ripreso da J K Roling con la prigione di Azkaban e non so se fino a che punto la storia rieditata raccontata nel film sia autentica, ma va bene così. Anche il fatto che si parli dell’assassinio Kennedy è davvero interessante e ben inserito nel contesto. Di analisi “originali” su quell’assassinio se ne sono fatte molte e una in più che problema c’è? Del resto il proiettile magico viene spiegato in maniera semplice e perfetta. E non sarà l'unico film di Lupin in cui si affrontano grandi misteri USA, dato che nel successivi le tattiche degli angeli avremo pure l'ufo di Roswel. La grafica é buona, dai colori caldi. Il tempo ben gestito, dato che non abbiamo tempi morti, o, al contrario, azioni esagerate. In conclusione siamo in presenza di uno dei più bei film del grande ladro cui, con un pizzico di generosità, complice l'ottima gestione dei personaggi, assegno un nove.
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