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Tutto inizia con una bella vacanza a Singapore per Goro Ran organizzata da Sonoko che deve incontrare il suo ragazzo, fortissimo karateka che deve disputare un torneo importante. Per un grande torneo ci vuole un grande premio: lo zaffiro blu, incastonato nella cintura che sarà consegnata al vincitore. Conan sarà presente solo da travestito, poiché non avendo passaporto raggiungerà Singapore in modo originale e poi si fingerà un bambino del luogo, grazie ad una pomata che gli scurisce la pelle. Ma dato che lo zaffiro fa gola a molti non ci sarà molto da stare tranquilli. La trama è complessa e meglio non aggiungere altro, salvo che.. il vero protagonista non sarà Conan Ma Kaito kid che costringerà il nostro a collaborare con lui. Valutare questo film non è facile, anche perché ci sarebbe da spoilerare troppo. La grafica è indubbiamente ottima e la regia curatissima. Il finale è super adrenalinico come al solito. La trama non è il massimo dell’originalità per il fatto che di film in cui Ladro Kid Furto Kid o Kaito Kid viene accusato ingiustamente di qualche delitto e finisce con fare lega con Conan ne abbiamo già visti almeno due. Certo, si potrebbe dire che sia inevitabile non poter essere originali dopo 23 film. Ma per risollevare le cose si è finito col rattoppare inserendo varie sotto trame come la travagliata storia dello zaffiro, il legame tra Sonoko e il karateka e le perfide trame immobiliari che finiscono, a mio avviso, con il complicare troppo il quadro. Se non vi piacciono i film con i tempi morti questo film di Conan fa davvero per voi ma, in ogni caso, il risultato finale non è buono ma nemmeno da buttare. Temo che ci possa volere una seconda visione per digerire bene il tutto. Comunque, complice il fatto che mi fa sempre piacere vedere Kaito Kid in azione direi che un sette e mezzo ci sta tutto