Detective Conan: Zero The Enforcer

Personalmente avrei preferito, come titolo per il film , qualcosa come “Goro sotto accusa”. Data la necessità d’innovare perché non puntare al detective più geniale (o meno…) dell’animazione nipponica assegnandogli il ruolo di protagonista? O meglio di coprotagonista perché siamo in un film di Conan? Ma andiamo con ordine. A Tokyo sta per essere ospitato il g7 quando un’ esplosione (al solito) devasta il grande edificio in cui si terrà l’evento. Per varie ragioni che è meglio non spiegare sarà proprio Goro l’accusato, dato che sul luogo si trovano le sue impronte. Inizia così una grande indagine tra Conan, una misteriosa avvocatessa, i servizi segreti e non solo per scoprire il colpevole. Ma solo alla fine scopriremo la verità e la vera minaccia che si profila all’orizzonte, una minaccia stellare. Non farò altri spoiler perché sarebbero esiziali, ma mi limiterò a notare come questo film sia a suo modo particolarmente impegnato, volto a mettere in luce le macchinazioni dei servizi segreti e a denunciare come i premi concessi ai pentiti non siano necessariamente una buona cosa. Certo, come negli ultimi film rimane il difetto di far compiere a Conan evoluzioni e acrobazie e missioni varie da far invidia a Mission impossible ma, ormai, devo riuscire a farci il callo. La grafica e la regia sono ottime, così come le musiche. Non posso negare che il finale mi abbia un po' disturbato perché troppo buonista. Non si può risolvere certe cose dicendo che la mia innamorata è la mia nazione o che Conan possa essere così innocente da non provare rabbia per ciò che è successo a Ran e Goro. Alla fine, però, un sette e mezzo ci sta tutto