Per decenni, il Giappone ha portato avanti una delle industrie più fiorenti a livello mondiale legate all'animazione, con storie indimenticabili, personaggi iconici e uno stile visivo inconfondibile. Ma oggi, una delle figure più importanti del settore – Masao Maruyama, fondatore di studi storici come Madhouse e MAPPA,lancia un allarme: la Cina potrebbe presto superare l’industria anime giapponese.
In un’intervista recente, Maruyama riflette su ciò che ha reso grande l’anime... e su ciò che rischia di farlo cadere. Troppa attenzione al successo commerciale, poca formazione dei giovani talenti e un mercato sempre più competitivo stanno mettendo in crisi la creatività giapponese. Nel frattempo, l’animazione cinese (donghua) cresce rapidamente – e secondo Maruyama, è solo l’inizio.

Secondo Maruyama, la dipendenza dell’industria giapponese dal successo commerciale sta soffocando la creatività. Gli studi oggi sono perennemente alla ricerca di successi virali più che lorientarsi verso ’innovazione artistica, trascurando la formazione delle nuove generazioni di animatori. Egli sostiene che questo approccio ristretto ha reso il Giappone vulnerabile, specialmente ora che piattaforme come Disney e Netflix stanno alzando il tiro a livello globale. Un tempo celebrato per la sua profondità narrativa e l’originalità visiva, l’anime giapponese rischia oggi di smarrire queste qualità. Se l’industria non tornerà a investire nei talenti originali e non amplierà la propria visione creativa, potrebbe perdere quel vantaggio culturale che l’ha resa un punto di riferimento a livello mondiale.
Mentre il Giappone sembra essere in una fase di stallo, la Cina sta accelerando. Maruyama sottolinea che l’animazione cinese è oggi limitata più dalla censura che dalla mancanza di talento. Una volta rimosso questo ostacolo creativo, secondo lui, gli artisti cinesi – già ben finanziati e desiderosi di superare i confini – potrebbero sorpassare i concorrenti. Titoli donghua come The Legend of Hei hanno già influenzato registi giapponesi come Makoto Shinkai, segnalando un crescente scambio bidirezionale di idee.
To Be Hero X, serie rivelazione della stagione su Crunchyroll

L’industria cinese sta anche guadagnando terreno a livello internazionale. Serie come All Saints Street o To Be Hero X non solo sono apprezzate in patria, ma stanno trovando pubblico su piattaforme come Crunchyroll, dove competono direttamente con gli anime stagionali. Con forti investimenti statali, strumenti moderni e una nuova generazione di creatori appassionati, la Cina si sta posizionando non solo come concorrente, ma come potenziale leader dell’animazione globale!
E voi che ne pensate?
Fonte: screenrant.com
"Eh...Temu proprio di sì"
Non mi sorprenderebbe. Poiché la Cina ha i mezzi e tanta manodopera a basso costo da poter sfruttare per primeggiare anche in questo settore. Ancora qualche anno è c'è la fa.
Bhe diciamo che è l'AOS e vedremo anche per le prossime stagioni visto che il progetto conta 48 episodi di cui solo 24 di world building.
L'anime l'avevo adocchiato all'anteprima a lucca 2024 in cui ci ero andato scettico e che invece già dal primo episodi ti cattura.
Fa uso di differenti stili di animazione dalla GCI più spinta a quella quasi ricalcante l'animazione a mano (ma sempre con l'uso di CGI) e in nessun caso per nulla fatta male anzi nel 9° episodio appena visto c'è una scena da sakuga.
Poi parliamo che ancora siamo nel World Building, ma sono in grado di far rimanere incollato lo spettatore in quanto ogni episodio termina in modo magistrale come trama in modo da obbligarti a vedere il successivo.
OST e cast da paura, progetto molto ambizioso.
Concordo invece che sell'animazione Giapponese siamo arrivati ad un punto di piattume, nel senso che non si innova a parte qualche perla, forse l'ultima che veramente ha tenuto vivo l'estro di chi ci lavorava veramente è stato Bocchi the Rock, poi ci sono state altre perle, ma più che per scelte particolari di regia/sceneggiatura è stato sulla parte della cura maniacale ai dettagli, vedi Frieren, il Monologo della speziale, ma che non hanno innovato, ma solo tirato fuori il meglio di quello che si aveva già.
Semplicemente la Cina non è un competitor per il Giappone troppa la differenza culturale e storica nel mondo dell'animazione e non solo.
Un po' come la Saudi Pro League che non potrà mai diventare come la Premier League o la Serie A.
Al massimo la Cina potrà diventare il leader economico del settore ma non oltre.
La storia dell'animazione giapponese è troppo grande per essere superata.
Altrimenti finisce come la finale Champions di ieri dove il nuovo ha battuto la storia 5 a 0 per restare sul paragone calcistico
Intendevo storia, tradizioni, talenti.
Difficilmente la Cina andrà oltre il dominio economico dell'animazione mondiale.
In Giappone hanno avuto Miyazaki, Takahata, Anno, Dezaki per citarne alcuni che hanno fatto la storia.
Non è neanche escluso che prima o poi da Pechino arrivi l'alt per un motivo o un altro.
Si ma cosa c' entra? Si parla di futuro. E se tu non pensi a fare crescere nuovo talenti ma li opprimi e li fai scappare (e attenzione potrebbero andare proprio in Cina) questi usciranno altrove.
Come nel calcio, non si vince perché una volta avevi grandi campioni, devi averne anche oggi
"Maruyama sottolinea che l’animazione cinese è oggi limitata più dalla censura che dalla mancanza di talento. Una volta rimosso questo ostacolo creativo, secondo lui, gli artisti cinesi – già ben finanziati e desiderosi di superare i confini – potrebbero sorpassare i concorrenti."
la parte della censura a breve sicuramente non sarà rimossa, a meno di un crollo eo modifica dell'attuale regime (che è piuttosto improbabile in un ottica di breve periodo).
E volendo azzardare una previsione anche pensando in una ottica di più lungo periodo.
A meno che il regime possa pensare di sfruttare la cosa facendo produrre opere solo per il mercato esterno che non saranno mai diffuse nel mercato cinese, del resto mi sembra che tempo fa vi fu uno scandalo in merito a un studio di animazione giapponese scoperto a usare animatori della Nord Corea, per cui nulla impedisce a cinesi di muoversi in maniera similare qualora ritengano che il mercato anime possa essere fonte di guadagni.
Sottoscrivo tutto.
Ogni listone di anime stagionale che esce qui su Animeclick mi ritrovo a leggere trame che sembrano copie carbone di cento robe già viste e straviste, e anche a livello di estro narrativo non è che si brilli per innovazione, anzi, spesso si fanno tanti prodotti giusto per cercare di avere successo per legge dei grandi numeri.
Preferirei che si facessero meno prodotti, ma più sentiti e più creativi.
Non è che esigo il capolavoro ogni volta, ma per esempio il remake di Lamù da parte della David Production era frizzante e bello da vedere grazie alle trovate estetiche. Di trama non ha innovato nulla perchè era tutto già scritto, la chiave di volta era "come" venivano messe in scena le situazioni assurde e le gag.
Come anche To Be Hero X (che sto amando tantissimo), a livello superficiale non mi racconta nulla di nuovo: un mondo dove esistono i supereroi che vivono una vita apparentemente brillante, ma sotto la patina dorata si nascondono intrighi, marciume, traumi.
Eppure sta funzionando perchè è in grado di raccontartelo bene e tenerti incollato allo schermo, come hai detto tu.
Appunto, hanno avuto, la produzione giapponese è ormai all'80% isekai riciclati e romcom, e un 80% di quell'80% è pure roba a basso budget con animazioni e qualità tecnica imbarazzante.
Se non si danno una svegliata finiranno come noi, il tuo ragionamento è esattamente lo stesso che ha mandato in cancrena il cinema italiano "Eh ma negli anni 80 eravamo i più bravi!1! Eh c'era Pasolini, Leone, Fellini...!" Sì e poi? Quarant'anni di marciume giusto? Di cinepanettoni o drammoni esistenziali ignorati da chiunque. Ecco non vorrei che pure il Giappone facesse quella fine lì perchè la strada è molto simile seppur i generi siano molto diversi e continuare a nascondere la testa sotto la sabbia facendo finta vada tutto bene non va in favore dell'industria.
Si è visto in America come stanno messi ora a forza di far finta di niente...
E io non mi sarei mai visto fino a qualche anno fa ad avere i conati vedendo la lista degli anime stagionali, necessitano fortemente di sceneggiature più mature, magari un ridimensionamento degli archetipi che si trascinano dietro da anni e anni non farebbe male, un lavoro molto simile a quello che è stato fatto in Francia tra i vari Blue eye samurai, Expedition 33 e così via
Ovviamente sto considerando solo quelli che vengono percepiti come "anime cinesi", quindi quelli in 2D o cel shading. Perché a livello di quantità anche la Cina non scherza, ma la maggior parte delle opere sono in 3D, un tipo di 3D che soprattutto oggi ha ben poco da dire.
Poi abbiamo To Be Hero X, che unisce il 2D "anime" ad un 3D fortemente ispirato ad Arcane. Già che abbiano ottenuto una qualità simile con un budget infinitamente inferiore non è da sottovalutare...ma quanto è riproducibile come cosa?
Rimanendo su To Be Hero X, non si può neanche negare che parte del successo dipende dalla co-produzione con Aniplex, che ne ha garantito un'ampia distribuzione e un simuldub in lingua giapponese. Avrebbe avuto lo stesso successo altrimenti?
Troppe domande a cui solo il tempo potrà rispondere.
In ogni caso, i problemi dell'industria giapponese rimangono, leader o meno, e spero che i produttori prima o poi li affrontino come si deve...
Il grande e sottovalutato problema della Cina è proprio la censura, che di fatto si è già espressa su alcuni loro prodotti animati passati e lo farà ancora e ancora.. non è quella cui siamo diciamo "abituati", è molto peggio. Quello che dice Rg138 è una soluzione ideale (in realtà folle) ma quanto potrebbe durare?
Il Giappone può attingere da sempre su una potenziale mole di opere eccelse incredibili (ne escono di buone, in formato manga, ogni mese). Ogni tanto adattano qualcosa di meritevole (il recente "Il movimento della Terra" il futuro "The Darwin Incident"), ogni tanto creano qualcosa di meritevole ("Odd Taxi") il problema è che tale qualità si perde nella quantità, delle tante opere mediocri fatte solo per i motivi di cui giustamente parla.
La qualità paga sempre però, se tu facessi un sondaggio tra il pubblico chiedendo "Preferiresti avere quaranta serie di qualità medio bassa o quattro di qualità eccezionale?" non credo sarebbero poi così in tanti a scegliere la prima opzione, infatti i numeri veri li vedi solo con quelle serie che danno qualcosa in più. Da non sottovalutare poi tutto quello che ne consegue se la fan base apprezza tra cui prodotti su licenza, merchandising e così via... E' una macchina quella che si mette in moto solo dove la qualità fa da padrone e un prodotto che magari rilasci e poi muore lì può invece continuare a generare introiti negli anni futuri, vedasi NGNL per esempio
Allora, possiamo stare tranquilli. Per l'animazione giapponese intendo. Per la politica mondiale, invece....
Però, attualmente, è vero se ragioniamo in percentuale. Delle 50 serie che escono ogni stagione di realmente valide ce ne sono 10/20, al netto dei gusti di ognuno (parli con uno che se arriva a 10 è tanto). E resta comunque un numero superiore a quelle cinesi. Poi se guardiamo nel complesso il discorso cambia, ma a chi sta seguendo Vigilante, La Speziale o Yaiba frega davvero qualcosa che dell'isekai X?
Bisognerebbe trovare il giusto equilibrio, la qualità paga, ma se hai 1/2 serie a stagione contro 10/20, non puoi sperare di competere.
La censura sarà sempre un fattore importante da tenere in considerazione e sarà sempre un qualcosa che li andrà a limitare, stesso motivo per cui in Cina ci sono film di enorme successo (anche animati) che qua da noi non si fila quasi nessuno.
Anche in To be hero X secondo me la cosa è evidente, fateci caso quando mai si parla del governo in quella realtà? Ci si concentra sull’associazione degli eroi e anche li c’è ben poco.
Per quanto riguarda Maruyama mi sembra il classico dirigente che piange sul latte versato quando è lui stesso ad averlo fatto cadere.
come testimoniava un produttore qua su anime click qualche anno fa loro ancora non vedono questa correlazione
Anche aggiungendoci il comparto tecnico, c'è da considerare che anche in Giappone fanno tantissime serie che sono orripilanti sotto molti punti di vista. Ma se il meglio che ha da offrire la cina è To Be Hero X, direi che almeno per ora possono dormire tranquilli.
E sia chiaro che non odio a prescindere l'animazione cinese. Ho apprezzato di recente sia The Daily Life of the Immortal King che il drago erbivoro, ma entrambe dal punto di vista tecnico non erano niente di che ma si salvavano perché erano divertenti.
Per ora non ho mai visto una serie cinese che mi abbia davvero lasciato a bocca aperta.
Detto questo, i Giappi continuano a sfornare isekai ctrl+c ctrl+v e ad utilizzare CGI dei tempi della PS2. Per quanto mi riguarda è chiaro che abbiano qualche problemino da risolvere.
I problemi dell'animazione Giapponese sono :
1)poco ricambio generazionale, i giovani giapponesi non sono attratti da questo settore.
2)sistema lavorativo stressante.
3)animatori e molte figure del settore dell animazione japan vengono sottopagati, stipendi bassi.
4)gestione del denaro, sembra che molte case di animazione Giapponese non sappiano gestire bene il denaro e spesso si ritrovano indebitate.
"Si ma cosa c' entra? Si parla di futuro. E se tu non pensi a fare crescere nuovo talenti ma li opprimi e li fai scappare (e attenzione potrebbero andare proprio in Cina) questi usciranno altrove.
Come nel calcio, non si vince perché una volta avevi grandi campioni, devi averne anche oggi"
Secondo me finirà tutto in una bolla di sapone... L'animazione cinese crescerà ma non diventerà mai un'egemonia globale.
Non so neanche cosa pensi il cinese medio dell'animazione... Secondo me più disinteresse che altro.
@Lino degli Allori
Credo che il cinema italiano iniziò il suo declino dal 1980 in poi dopo un lungo periodo splendido da metà degli anni Quaranta fino agli anni Settanta.
È difficile capire l'inizio del declino qualitativo degli anime ☹️ forse dagli anni 2000 in poi con le miniserie, la crescita del mondo otaku, la divisione estrema per generi e target specifici, l'eclissi della Tv, il collasso della società giapponese.
I problemi sono troppi e purtroppo non credo che ci sarà mai una rinascita il contesto attuale in cui viviamo non lo permette.
Letteralmente nell'ultimo anno i cinesi stanno facendo il culo a chiunque nel gaming, roba molto più complessa che un "semplice" anime.
Pensi veramente non succederà la stessa cosa? Il resto del mondo va avanti, non sta lì ad aspettarti, e anche i più affezionati dei fan nel momento in cui gli viene chiesto di scavare in decine di serie pattume prima di trovarne una decente inizieranno a farsi ben più furbi e ad evitare di papparsi qualunque cosa esca fuori.
Ripeto, è già successo e sta ancora succedendo in america, il giappone non è speciale in tal senso.
Poi dio mio, dire che ai cinesi non piaccia l'animazione stille giappo quando il loro stile è esattamente quello e il 98% dei gatcha che rilasciano sono in stile anime che più anime non si può è un affermazione un filo azzardata, giusto giusto un pochino
La penso anche io così...
Se la Cina non sa fare meglio di così, non credo proprio.
5)troppi adattamenti animati fatti coi piedi, diretta conseguenza dei punti 3 e 4.
6)troppi titoli importanti affidati a gente e studi non all'altezza (e qui, budget o non budget, basterebbe giusto un po' di lungimiranza).
7)troppe serie spazzatura.
8)troppi sequel di serie spazzatura, quando quelle da attenzionare di più sarebbero ben altre (e si parla anche di serie popolari, non solo di nicchia).
Però la Cina qualche anime notevole lo tira fuori e To Be Hero X è un anime eccellente per me
Tuttavia la Cina ha il grosso problema della censura che impedisce e limita la capacità degli artisti e almeno che il regime non cada in tempi brevi, le cose non cambieranno.
Concordo al 100%
La debolezza narrativa degli anime è congenita, in ogni genere. Senza contare l'abbandono quasi totale della fantascienza da parte degli studi. E no, Gundam non lo conto più da quando ci sono le moe moe girls
Se le produzioni cinesi sono di alto livello di qualità come Link Click allora è chiaro il motivo per cui stanno avendo successo.
Non seguo più il mondo dei videogiochi dai tempi della PlayStation 3, Xbox 360, Nintendo Wii quindi non so come sono cambiate le cose.
Ma anche se avverà questo sorpasso per noi cosa cambierà? Anche perché l'animazione cinese seguirà la sua strada non imiterà quella giapponese.
Se anche l'animazione giapponese dovesse sparire ci vorranno molti decenni prima che ciò accada.
I fumetti Bonelli sono in crisi da decenni eppure ancora resistono...
La situazione anime non è più da tempo rosea ma i problemi sono soprattutto nel collasso della società giapponese.
https://www.avvenire.it/mondo/pagine/il-giappone-dimagrisce
In una situazione così drammatica diventa difficile innovare ☹️.
Nei anni primi Settanta ci sono stati picchi di 2 milioni di bambini nati...
Come può confermarti chi vive in Giappone oggi il pubblico è cambiato non è più a maggioranza mainstream ma orientato verso il mondo otaku.
Comunque negli ultimi anni sono usciti Heavenly Delusion, Blue Box, Frieren, Il monologo della speziale, Il movimento della Terra, Spy x Family, Ranma 1/2 remake e altri ancora.
Non siamo messi bene ma neanche in carestia.
Fra 5-6 anni potremmo avere un cambio di preferenze, se l'appiattimento giapponese prosegue, perché serie come Link Click, To Be Hero X, Dragon Raja e film come La Leggenda di Hei e Big Fish e Begonia, dimostrano un tasso tecnico elevato e anche un proprio carattere che non dipende da avere per forza il genio X o lo studio Y dietro.
La censura è un limite e il PCC non aprirà alla democrazia prima di un altro quarto di secolo, però rispetto al passato ha compreso bene il valore di fantasia e creatività.
Anche il solo obbiettivo di inseguire il profitto, alla fine diventa una sorta di censura.
Perché poi vieni giudicato prima per quello.
Un grande ammasso di produzione animata permette di creare un ambiente, un mercato, una cultura dell'immaginario e nella massa qualcosa di buono esce.
Ma per essere onesti è l'1-2% del totale, ciò che si fa ricordare per, e oltre, gli awards annuali; anche meno nel pubblico generalista.
Lo stra-spargimento di serie spazzatura similari e per varie nicchie di otaku disperde i fondi e gli sforzi, facendo mancare la continuità narrativa e qualitativa, tralasciando l'idea di creare delle storie di appeal più universale. Questo fa perdere l'attenzione e l'affezione anche verso opere più valide.
Il Giappone si salva e continua grazie al suo passato di qualità e struttura mercantile, ma più per via del fatto che la Cina è a capo del fronte dei paesi che si oppongono a NATO&Co. che comprende noi come Tokyo; perciò ci sarà una censura reciproca finché sarà così. Ma non è che possono davvero stare sicuri di non venir soppiantati.
Serve un sindacato animatori, anche per far migliorare la qualità delle opere, ma per questo serve la loro presa di coscienza di classe.
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