Il lancio del servizio di generazione video Sora2 da parte di OpenAI, in realtà un'evoluzione del precedente Sora, avvenuto lo scorso 30 settembre ha generato parecchio movimento e discussione nel campo dei contenuti video ottenuti mediante l'uso dell'IA generativa.

Alla già massiva mole di video ottenuti da questi strumenti si sono poi ovviamente aggiunti video in stile anime e non è difficile trovarne di vari che ospitano personaggi presi dai franchise più disparati da Dragon Ball a Super Mario, One-Punch Man e Sword Art Online solo per citarne alcuni.

La cosa ha ovviamente catturato l'attenzione dei detentori delle proprietà dei suddetti franchise, poco contenti dell'uso che ne veniva fatto dei propri contenuti.
Il 27 ottobre scorso l'associazione di editori giapponesi Japan's Content Overseas Distribution Association (CODA) ha pubblicato un comunicato in merito con richieste esplicite ad OpenAI.
   
IA generativa


"CODA ha confermato che gran parte dei contenuti prodotti da Sora 2 sono molto simili a contenuti o immagini da opere giapponesi. È stato stabilito che ciò è dovuto all'utilizzo di contenuti di proprietà giapponesi come dati nel processo di apprendimento. In casi come questi, come per Sora 2, dove vengono riprodotte, o generate in modo simile, opere tutelate, CODA ritiene che la replicazione nel processo di machine learning possa costituire una violazione del copyright.

Inoltre, secondo quanto riportato dai media, è stato affermato che Sora 2 risponde attraverso un sistema di opt-out basato sulle richieste dei titolari dei diritti d'autore. Tuttavia, in base alle leggi giapponesi sul copyright, per l'utilizzo di opere protette è generalmente richiesta un'autorizzazione preventiva e non vi sono sistemi che consenta di evitare la responsabilità per violazione attraverso successivi reclami.

Le richieste presentate da CODA al momento sono pertanto le seguenti:
  • Che nell'ambito del funzionamento di Sora 2, CODA richiede che i contenuti dei propri membri non vengano utilizzati per il machine learning senza il loro permesso;
  • Che OpenAI risponda in modo sincero alle richieste e alle domande delle aziende membri di CODA in merito alla violazione del diritto d'autore relativa ai contenuti generati con Sora 2.

CODA, in collaborazione con le aziende membri, richiede che OpenAI risponda in modo sincero, in modo da garantire sia il sano sviluppo della tecnologia AI, sia la protezione dei diritti dei titolari e dei creatori.

 


A seguito del lancio di Sora2, OpenAI aveva progressivamente impostato filtri e sistemi vari di Opt-out prima contro deepfake e poi anche verso l'apparizione di personaggi non originali (i cosiddetti cameo) ma appunto dietro richiesta dei detentori dei diritti per i quali questa modalità non sembra affatto sufficiente.

Nello stesso mese anche il governo giapponese aveva inviato una richiesta, al momento senza replica, ad OpenAI per chiedere la tutela di opere come manga, anime e giochi giapponese e di bloccarne l'uso per generare video. La legge giapponese però in questi caso prevede (al momento) il solo avvio di indagini.
 

La Japan's Content Overseas Distribution Association (CODA) è stata creata nel luglio 2013 da un gruppo di società private, dopo che il Ministero dell'Economia, del Commercio e dell'Industria del Giappone le ha sollecitate a farlo. Il suo obiettivo è combattere la pirateria nell'industria nazionale e internazionale dei manga e degli anime. I suoi membri includono nomi davvero importanti del settore, tra cui AniplexKadokawaGood Smile Inc Kodansha , SunriseSHUEISHA IncShin-ei AnimationStudio Ghibli e Sony Music Entertainment, Tezuka ProductionsToei AnimationTMS ENTERTAINMENTBandai Namco e Production IG .


Fonti Consultate:
CODA (comunicato ufficiale)
Anime News Network
Punto Informatico