Lo storico studio indipendente italiano Santa Ragione, attivo da oltre quindici anni e autore di titoli d’autore come Mirage e Saturnalia, si trova improvvisamente in una posizione delicatissima. Il loro nuovo progetto, l’horror sperimentale Horses, è stato rifiutato da Steam senza motivazioni chiare, mettendo a rischio la sopravvivenza dello studio.
Valve ha comunicato agli sviluppatori che Horses “non può essere distribuito su Steam”, citando vagamente la presenza di contenuti offensivi o disgustosi. Santa Ragione afferma di non avere ricevuto ulteriori precisazioni né indicazioni specifiche su quali elementi avrebbero violato le linee guida della piattaforma. Non è stata concessa neppure la possibilità di proporre una versione modificata.
Secondo il team, pur trattandosi di un’opera dai toni forti, Horses non include contenuti illegali né coinvolge minori. Le tematiche disturbanti rientrerebbero, dicono, nella cornice consolidata dell’horror contemporaneo.

Abbiamo provato in prima persona la demo di Horses e, al di là della qualità tecnica e ludica, che appare oggettivamente piuttosto modesta, non abbiamo riscontrato alcuna scena che superi gli standard consueti del genere horror moderno. Atmosfera inquietante, immagini surreali, qualche elemento disturbante: nulla che risulti più estremo di quanto già presente su Steam in titoli indipendenti e commerciali.
Questo rende ancora più difficile comprendere la decisione di Valve e apre interrogativi legittimi: perché un rifiuto così drastico? E soprattutto, è davvero opportuno che il destino di uno studio italiano attivo da quindici anni venga compromesso da un titolo la cui qualità, per stessa ammissione dello studio, è sperimentale e non necessariamente allineata ai canoni del mercato?
L’esclusione da Steam rappresenta un danno enorme. La piattaforma distribuisce oltre il 75% del mercato PC e garantisce una visibilità irraggiungibile altrove. Senza questo canale principale, Horses rischia di avere un impatto commerciale molto limitato, mettendo seriamente in discussione la stabilità economica di Santa Ragione.
Gli sviluppatori hanno definito la situazione “avvilente e spaventosa”, denunciando una totale mancanza di trasparenza.
Nonostante il rifiuto, Horses verrà pubblicato il 2 Dicembre su Epic Games Store, GOG, Itch.io e Humble Store, ma nessuna di queste piattaforme può compensare la perdita di esposizione garantita da Steam.

La vicenda riaccende il dibattito sul potere delle piattaforme digitali nel determinare il destino economico e creativo degli studi indipendenti. Con regole applicate in modo non sempre chiaro, Valve si trova in una posizione di fatto dominante, capace di influenzare la vita di intere realtà professionali.
Il caso Horses potrebbe diventare emblematico: non soltanto per il contenuto del gioco, ma per le domande che solleva su trasparenza, equità e responsabilità nei confronti degli sviluppatori, specialmente quelli più piccoli.
Aggiornamento
Valve ha comunicato agli sviluppatori che Horses “non può essere distribuito su Steam”, citando vagamente la presenza di contenuti offensivi o disgustosi. Santa Ragione afferma di non avere ricevuto ulteriori precisazioni né indicazioni specifiche su quali elementi avrebbero violato le linee guida della piattaforma. Non è stata concessa neppure la possibilità di proporre una versione modificata.
Secondo il team, pur trattandosi di un’opera dai toni forti, Horses non include contenuti illegali né coinvolge minori. Le tematiche disturbanti rientrerebbero, dicono, nella cornice consolidata dell’horror contemporaneo.

Abbiamo provato in prima persona la demo di Horses e, al di là della qualità tecnica e ludica, che appare oggettivamente piuttosto modesta, non abbiamo riscontrato alcuna scena che superi gli standard consueti del genere horror moderno. Atmosfera inquietante, immagini surreali, qualche elemento disturbante: nulla che risulti più estremo di quanto già presente su Steam in titoli indipendenti e commerciali.
Questo rende ancora più difficile comprendere la decisione di Valve e apre interrogativi legittimi: perché un rifiuto così drastico? E soprattutto, è davvero opportuno che il destino di uno studio italiano attivo da quindici anni venga compromesso da un titolo la cui qualità, per stessa ammissione dello studio, è sperimentale e non necessariamente allineata ai canoni del mercato?
L’esclusione da Steam rappresenta un danno enorme. La piattaforma distribuisce oltre il 75% del mercato PC e garantisce una visibilità irraggiungibile altrove. Senza questo canale principale, Horses rischia di avere un impatto commerciale molto limitato, mettendo seriamente in discussione la stabilità economica di Santa Ragione.
Gli sviluppatori hanno definito la situazione “avvilente e spaventosa”, denunciando una totale mancanza di trasparenza.
Nonostante il rifiuto, Horses verrà pubblicato il 2 Dicembre su Epic Games Store, GOG, Itch.io e Humble Store, ma nessuna di queste piattaforme può compensare la perdita di esposizione garantita da Steam.
La vicenda riaccende il dibattito sul potere delle piattaforme digitali nel determinare il destino economico e creativo degli studi indipendenti. Con regole applicate in modo non sempre chiaro, Valve si trova in una posizione di fatto dominante, capace di influenzare la vita di intere realtà professionali.
Il caso Horses potrebbe diventare emblematico: non soltanto per il contenuto del gioco, ma per le domande che solleva su trasparenza, equità e responsabilità nei confronti degli sviluppatori, specialmente quelli più piccoli.
Aggiornamento
Nelle ultime ore, complice l’ondata di attenzione da parte dei media, Valve ha diffuso un nuovo messaggio ufficiale chiarendo la propria posizione: la versione di Horses era stata esaminata già nel 2023 e, a causa di quanto appariva sulla sua pagina Steam, aveva sollevato alcune criticità. Una volta riesaminato il materiale, l’azienda ha confermato la decisione presa all’epoca. Valve sottolinea inoltre che l’intero iter di valutazione è stato svolto rispettando le procedure previste dalle linee guida di onboarding.
Questa la dichiarazione rilasciata:
“Abbiamo esaminato il gioco nel 2023. All’epoca, lo sviluppatore aveva indicato su Steamworks che il lancio era previsto solo qualche mese dopo. Ed in base al contenuto presente nella pagina del negozio, abbiamo comunicato allo sviluppatore che avremmo avuto bisogno di esaminare la build del gioco. Questo accade a volte se il contenuto della pagina del negozio solleva la preoccupazione che il gioco stesso possa non rispettare le nostre linee guida. Dopo che il nostro team ha testato la build e ne ha esaminato il contenuto, abbiamo fornito un feedback allo sviluppatore sul motivo per cui non avremmo potuto pubblicare il gioco su Steam, in conformità con le nostre regole e linee guida di onboarding. Poco tempo dopo, lo sviluppatore ci ha chiesto di riconsiderare la decisione ed il nostro team interno di revisione dei contenuti ha discusso ampiamente la questione, comunicando allo sviluppatore la nostra decisione finale, ovvero che non avremmo pubblicato il gioco su Steam.”
Anche perché sappiamo già che c'è in ballo il problema con i sistemi di pagamento, il consumatore dovrebbe essere sempre informato.
In questo caso, non solo farai fallire probabilmente uno studio, ma crei un precedente dove chiunque vorrà fare un videogioco d'autore avrà la costante paura di vederselo rifiutato per qualche ragione sconosciuta e di limitarne poi in qualche modo la libertà creativa.
Di precedenti è già pieno, questo sta facendo rumore perché si sta creando il caso, ma la mancata trasparenza di criteri di valutazione da parte di Valve è notoria. In più aggravata dalla questione dei sistemi di pagamento che aggiunge ulteriore elemento di valutazione.
Esattamente è questo il problema, l'incertezza porta ad autocensura per evitarsi problemi. Cosa che per altro già avviene da tempo e andrà ancora peggiorando, perché pian piano aumenteranno i contenuti non permessi.
Già, crea un brutto precedente. E poi c'è il famoso gioco di parole: "Ma poi chi controlla i controllori?"
Il problema è che Steam ha il 75% del mercato PC, un gioco cosi lo affossi.
Speriamo che facendosi pubblicità cosi abbiano salvato un pò di futute vendite su altri store online.
Comunque da quello che ho visto il gioco in questione non credo sia peggio di Outlast...
Che purtroppo rimane il nulla condito di niente. Spiace che Valve continui ad essere vaga sulle proprie regole, almeno rendere partecipi i consumatori di cosa non possono avere e il perché.
O Forse dovresti essere più preciso quando dai un titolo all'articolo.
Se lo sapevano dal 2023 il problema non cadono dal pero oggi senza motivo...
a voler essere precisi la dichiarazione di valve risale al 26 novembre e non a oggi pomeriggio e si poteva tranquillamente trovare su multiplayer.it, io l'ho letta l'altro ieri e l'ho riletta proprio ora per essere sicuro di quello che sto dicendo
Bene.
Diteci quali però.
Altrimenti sembra una censura arbitraria (e quindi ingiusta) condita da atteggiamento poco professionale.
Ha spiegato anche come funziona il sistema di revisione di Valve ed è una roba allucinante, che funziona SOLO perché hanno praticamente larga parte del mercato pc.
Steam si è creata questa aura di "salvatrice del gaming" e la sta sfruttando per crearsi il monopolio. Ragazzi, 75% del mercato vuol dire che se non riesci a pubblicarlo su Steam il gioco è quasi certamente destinato a fallire.
è un po' come tutta la questione della censura da parte degli istituti di credito Visa/Mastercard (anche se in quel caso è addirittura più grave la questione).
Ma poi Steam ha già una sezione dedicata ai giochi 18+ (ho finito da poco Summer Clover dove si vedono peni e vagine...), quindi perché censurare se hai una sezione a parte?
Si stanno creando sempre più precedenti pericolosi riguardo alla censura.
Come hanno già detto alcuni, queste situazioni poi portano ad un'autolimitazione della creatività, per paura proprio di incappare in questi problemi di distribuzione.
Io metterei una legge che se qualcosa ha 18+ puoi metterci quello che ti pare fintanto che non rientra nella criminalità (abuso su persone reali ecc..).
Forse è proprio questo, visto che quello che viene considerato "crimine" cambia da nazione a nazione (soprattutto nei paesi islamici dove sono molto rigidi), l'azienda bandisce a priori determinati prodotti per non avere rotture di balle.
Bah...
Non mi stupisce affatto, loro usano sempre due pesi e due misure su cosa é in linea con le loro "linee guida" e ciò che non lo é.
Ti basta solo vedere la quantità ABNORME di giochi porno di fattura americana (anche quelli "AI SLOP", venduti solo per fare du' spicci) presenti nel negozio, per farti un'idea di quanto é "gooner" Gabe Newell.
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