Recensione
Demon Slayer
8.5/10
Conosco il titolo e l'interesse suscitato da "Demon Slayer" da un po' di tempo, ma non so perché avessi delle remore al riguardo, motivo per cui l'ho recuperato solo di recente.
Allora, partiamo dal presupposto che, al netto di quanto dirò in positivo o negativo, questo anime è davvero ben fatto, bello e importante, è uno degli anime migliori degli ultimi anni.
Leviamoci subito il dente del comparto tecnico: è visivamente sontuoso, bel character design, belle animazioni, belle opening ed ending, e per chi lo reperisse in italiano, sono fatti bene anche i doppiaggi. Sicuramente un lavoro sopra la media; la casa di produzione che ci ha investito evidentemente credeva nel prodotto e non ha lesinato.
Un po' curiosa la durata dei vari archi narrativi, che parte da una stagione corposa di ventisei episodi e poi si disloca in un movie (poi ripreso in una serie da sette episodi) e altri tre archi narrativi di varie durate (undici, undici e otto), per un totale di sessantatré episodi che tecnicamente sarebbero quattro serie.
Detto questo, non posso negare di aver faticato un po' nella prima stagione a carburare un interesse che lo lasciasse scivolare in una visione veloce. Eppure, la storia si dipana velocemente verso il punto in cui vuole arrivare.
A parte questo, una volta che mi ha preso, l'ho terminato piacevolmente e in maniera fluida.
La forza di quest'opera paradossalmente è anche il punto debole, per cui tanti non l'hanno apprezzato appieno, ovvero che la storia è molto, molto semplice. La trama non propone chissà che segreti, particolari da scoprire, e il racconto non è complicato ma piuttosto semplice. Per intenderci, visto che, volendo fare un parallelo, possiamo paragonarlo a uno shonen tipo "InuYasha" per assonanza di caratteristiche, non presenta affatto i tanti plot twist tipici della narrazione giapponese.
Dico "semplice", ma non leggera! È un anime che presenta molti tratti gore (anche se mai plateali nel voler eccedere) ed è sempre velato da un alone di tristezza, paura del prossimo passo, un incedere continuo sulla lama di rasoio ad ogni scontro, ogni battaglia. A ben vedere, i cattivi di questa storia, ovvero i Demoni, che palesemente hanno in alcuni personaggi una forza e un potere insormontabile per un essere umano, hanno come unico obiettivo il cibarsi di esseri umani, più giovani sono e meglio è, senza se e senza ma. Persino i piani del villain principale sono piuttosto chiari sin da subito.
I Demoni di questa storia sono creature sovrannaturali, ma hanno tutti un'origine umana che abbandonano dopo la morte, dimenticando il loro passato terreno, pur evolvendo negativamente secondo caratteristiche peculiari della loro vita. Altra caratteristica è la mancanza assoluta di umanità ed empatia che questi esseri hanno. Una volta mutati, il loro scopo è cibarsi di umani, acquisendo maggiori poteri e capacità quante più prede riescono a trucidare.
Al contrario, il sentimento umano dei protagonisti (una sorta di associazione clandestina, non governativa, atta a cacciare i Demoni) è di assoluto odio. I vari personaggi sono molto spesso dei disagiati, disadattati violenti e crudeli come le loro stesse prede, avendo tutti in un modo o nell'altro avuto a che fare in maniera tragica e tremenda con questi esseri. Questa è una delle peculiarità che più mi è piaciuta: il protagonista, pur provando un odio profondo per aver perduto la sua famiglia trucidata dai Demoni, non riesce a lasciarsi alle spalle la propria umanità e non riesce a farsi scivolare addosso senza peso l'eliminazione di questi esseri, seppur si renda conto che non ha altri mezzi se non decapitare i Demoni per sopravvivere. Anzi, prova spesso empatia per le proprie vittime, e particolarmente apprezzata per me è la scelta di mostrare sovente dei flashback che raccontano il passato del Demone, che in punto di morte rammenta il passato e la misera esistenza umana che l'ha portato al cambiamento.
Di fatto, è ricorrente nella storia il disagio sociale e morale della società umana... come si suol dire: "Il sonno della ragione genera mostri".
Punto focale della storia e del protagonista Tanjiro è senza dubbio il voler salvare a tutti i costi sua sorella Nezuko, unica sopravvissuta alla strage della sua povera famiglia di montanari venditori di carbone, perché a sua volta tramutata in un Demone. Mi fermo qui per non eccedere nei particolari.
Ripeto, la trama è piuttosto semplice e passa attraverso scontri, battaglie e vita quotidiana dei protagonisti in fase di allenamento e recupero dai danni degli scontri, sempre molto cruenti e dolorosi. La storia offre pochissimi momenti di pace quotidiana e ilarità, seppur non mancano momenti comici tipici degli anime giapponesi.
L'evolversi della storia è piuttosto veloce, seppur si disloca in anni, da quando Tanjiro viene trascinato in questo mondo assurdo fatto di mostri e disperazione, fino agli avvenimenti correnti. Trovo piuttosto ben fatto che la storia non si trascini (come spesso accade nelle serie anime di questo genere) in un lento crescendo (slice on life) dei protagonisti attraverso il consueto viaggio della crescita, contro avversari via via più potenti un pochino alla volta... anzi, capita sovente che gli eventi precipitino e si tramutino in tragici e complicati con avversari di molto superiori, e non mancano perdite importanti e sorprendenti.
Ecco, il non avere una trama convenzionale forse spaventa o fa storcere naso a molte persone, io l'ho trovato un punto di forza della narrazione, ovvero il non perdersi in troppe chiacchiere e sofismi di genere.
Naturalmente, come potrete immaginare, dietro al protagonista si nasconde il "classico" segreto che può fare la differenza! È un unicum come cliché anime, però anche in questo caso non si tratta del classico (esempio) Naruto che deve imparare a controllare la Volpe a nove code e ci mette mille episodi! La crescita di Tanjiro passa attraverso le varie battaglie e la volontà di sopravvivere malgrado tutto alle difficoltà e alle avversità.
Ok, nulla di nuovo, penserete, ma mi sono tenuto vago! Vi assicuro che non vi ho raccontato nulla che non si capisca dal racconto, in tempi brevi. Vi lascio il piacere di gustarvi e seguire l'evoluzione di questo bell'anime che, curiosità finale, vedrà la propria conclusione attraverso tre film che saranno prodotti nei prossimi anni, credo il primo verso fine anno o più probabile inizio 2026, e non attraverso ulteriori serie TV.
Per me, al netto di tutto, rimane un prodotto con pochi difetti e molti pregi, consigliatissimo.
Bello, divertente quanto basta, senza mai eccedere in situazioni deliranti, pieno zeppo di azione e combattimenti ben fatti e non di certo cervellotico.
Allora, partiamo dal presupposto che, al netto di quanto dirò in positivo o negativo, questo anime è davvero ben fatto, bello e importante, è uno degli anime migliori degli ultimi anni.
Leviamoci subito il dente del comparto tecnico: è visivamente sontuoso, bel character design, belle animazioni, belle opening ed ending, e per chi lo reperisse in italiano, sono fatti bene anche i doppiaggi. Sicuramente un lavoro sopra la media; la casa di produzione che ci ha investito evidentemente credeva nel prodotto e non ha lesinato.
Un po' curiosa la durata dei vari archi narrativi, che parte da una stagione corposa di ventisei episodi e poi si disloca in un movie (poi ripreso in una serie da sette episodi) e altri tre archi narrativi di varie durate (undici, undici e otto), per un totale di sessantatré episodi che tecnicamente sarebbero quattro serie.
Detto questo, non posso negare di aver faticato un po' nella prima stagione a carburare un interesse che lo lasciasse scivolare in una visione veloce. Eppure, la storia si dipana velocemente verso il punto in cui vuole arrivare.
A parte questo, una volta che mi ha preso, l'ho terminato piacevolmente e in maniera fluida.
La forza di quest'opera paradossalmente è anche il punto debole, per cui tanti non l'hanno apprezzato appieno, ovvero che la storia è molto, molto semplice. La trama non propone chissà che segreti, particolari da scoprire, e il racconto non è complicato ma piuttosto semplice. Per intenderci, visto che, volendo fare un parallelo, possiamo paragonarlo a uno shonen tipo "InuYasha" per assonanza di caratteristiche, non presenta affatto i tanti plot twist tipici della narrazione giapponese.
Dico "semplice", ma non leggera! È un anime che presenta molti tratti gore (anche se mai plateali nel voler eccedere) ed è sempre velato da un alone di tristezza, paura del prossimo passo, un incedere continuo sulla lama di rasoio ad ogni scontro, ogni battaglia. A ben vedere, i cattivi di questa storia, ovvero i Demoni, che palesemente hanno in alcuni personaggi una forza e un potere insormontabile per un essere umano, hanno come unico obiettivo il cibarsi di esseri umani, più giovani sono e meglio è, senza se e senza ma. Persino i piani del villain principale sono piuttosto chiari sin da subito.
I Demoni di questa storia sono creature sovrannaturali, ma hanno tutti un'origine umana che abbandonano dopo la morte, dimenticando il loro passato terreno, pur evolvendo negativamente secondo caratteristiche peculiari della loro vita. Altra caratteristica è la mancanza assoluta di umanità ed empatia che questi esseri hanno. Una volta mutati, il loro scopo è cibarsi di umani, acquisendo maggiori poteri e capacità quante più prede riescono a trucidare.
Al contrario, il sentimento umano dei protagonisti (una sorta di associazione clandestina, non governativa, atta a cacciare i Demoni) è di assoluto odio. I vari personaggi sono molto spesso dei disagiati, disadattati violenti e crudeli come le loro stesse prede, avendo tutti in un modo o nell'altro avuto a che fare in maniera tragica e tremenda con questi esseri. Questa è una delle peculiarità che più mi è piaciuta: il protagonista, pur provando un odio profondo per aver perduto la sua famiglia trucidata dai Demoni, non riesce a lasciarsi alle spalle la propria umanità e non riesce a farsi scivolare addosso senza peso l'eliminazione di questi esseri, seppur si renda conto che non ha altri mezzi se non decapitare i Demoni per sopravvivere. Anzi, prova spesso empatia per le proprie vittime, e particolarmente apprezzata per me è la scelta di mostrare sovente dei flashback che raccontano il passato del Demone, che in punto di morte rammenta il passato e la misera esistenza umana che l'ha portato al cambiamento.
Di fatto, è ricorrente nella storia il disagio sociale e morale della società umana... come si suol dire: "Il sonno della ragione genera mostri".
Punto focale della storia e del protagonista Tanjiro è senza dubbio il voler salvare a tutti i costi sua sorella Nezuko, unica sopravvissuta alla strage della sua povera famiglia di montanari venditori di carbone, perché a sua volta tramutata in un Demone. Mi fermo qui per non eccedere nei particolari.
Ripeto, la trama è piuttosto semplice e passa attraverso scontri, battaglie e vita quotidiana dei protagonisti in fase di allenamento e recupero dai danni degli scontri, sempre molto cruenti e dolorosi. La storia offre pochissimi momenti di pace quotidiana e ilarità, seppur non mancano momenti comici tipici degli anime giapponesi.
L'evolversi della storia è piuttosto veloce, seppur si disloca in anni, da quando Tanjiro viene trascinato in questo mondo assurdo fatto di mostri e disperazione, fino agli avvenimenti correnti. Trovo piuttosto ben fatto che la storia non si trascini (come spesso accade nelle serie anime di questo genere) in un lento crescendo (slice on life) dei protagonisti attraverso il consueto viaggio della crescita, contro avversari via via più potenti un pochino alla volta... anzi, capita sovente che gli eventi precipitino e si tramutino in tragici e complicati con avversari di molto superiori, e non mancano perdite importanti e sorprendenti.
Ecco, il non avere una trama convenzionale forse spaventa o fa storcere naso a molte persone, io l'ho trovato un punto di forza della narrazione, ovvero il non perdersi in troppe chiacchiere e sofismi di genere.
Naturalmente, come potrete immaginare, dietro al protagonista si nasconde il "classico" segreto che può fare la differenza! È un unicum come cliché anime, però anche in questo caso non si tratta del classico (esempio) Naruto che deve imparare a controllare la Volpe a nove code e ci mette mille episodi! La crescita di Tanjiro passa attraverso le varie battaglie e la volontà di sopravvivere malgrado tutto alle difficoltà e alle avversità.
Ok, nulla di nuovo, penserete, ma mi sono tenuto vago! Vi assicuro che non vi ho raccontato nulla che non si capisca dal racconto, in tempi brevi. Vi lascio il piacere di gustarvi e seguire l'evoluzione di questo bell'anime che, curiosità finale, vedrà la propria conclusione attraverso tre film che saranno prodotti nei prossimi anni, credo il primo verso fine anno o più probabile inizio 2026, e non attraverso ulteriori serie TV.
Per me, al netto di tutto, rimane un prodotto con pochi difetti e molti pregi, consigliatissimo.
Bello, divertente quanto basta, senza mai eccedere in situazioni deliranti, pieno zeppo di azione e combattimenti ben fatti e non di certo cervellotico.
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