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8.0/10
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<Attenzione contiene spoiler>

Un cortometraggio interessante, simpatico che mette allegria, spensieratezza. Una sorta di rottura temporanea rispetto alla produzione propagandistica che caratterizzò il mondo cinematografico tra gli Anni '20 e gli Anni '30 sia in Occidente che in Giappone. Qui abbiamo un simpatico amico gatto nero, da sempre ritenuto ingiustamente come simbolo di sfortuna e malasorte, il quale cerca di riscattarsi e dimostra che porta molto più di quello che gli viene attribuito. Il nostro amico felino dimostra di essere un essere gioviale ed allegro che promuove i buoni sentimenti e i buoni pensieri in seno al mondo. E lo fa cantando e ballando per intrattenere la folla, soprattutto i bambini insieme a suo fratello dimostrando che il fatto di essere nati sotto una certa condizione non stabilisce chi siamo. Cosa stabilisce chi siamo è ciò che scegliamo e decidiamo di essere per nostro conto.

Comparto grafico e sonoro

Il cortometraggio presenta una grafica in bianco e nero, caratterizzato da sagome ritagliate con la carta che presentano ancora movimenti "meccanici", ma i quali acquistano, paradossalmente, una certà fluidità, segno che la produzione grafica ha compiuto molti passi in avanti e si avvia sempre di più verso una fluidità e scorrevolezza di movimenti più spontanea. Altro elemento innovativo è l'introduzione del comparto sonoro, una novità imponente che apporta un notevole impatto sull'attenzione del pubblico e lo fa immedesimare ed immergere ancora di più nella vicenda. Il motivetto qui impiegato è una sorta di colpo di fulmine a ciel sereno che introduce al meglio questa novità.

Messaggio

Il cortometraggio vuole essere una sorta di promozione dell'inclusione della diversità e dell'innovazione nella vita quotidiana di tutti i giorni, senza però trascurare la tradizione secolare che si è consolidata nel tempo. Si può quindi affermare che la piccola vicenda più che altro, mira a sfattare non le tradizioni, ma le superstizioni che le caratterizzano al fine di instillare un minimo di buon senso, giudizio, coscienza, consapevolezza nel pubblico e metterlo nella posizione di dover rivedere le proprie categorie di pensiero e riflessione, facendo uso anche delle immagini dei bambini, facendo leva quindi anche sulla parte infantile imperitura della coscienza umana.

Giudizio finale

Un piccolo-grande capolavoro della semplicità, della spensieratezza e del buon umore promotore di un messaggio d'inclusione.

Voto: 8