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Un’opera che ho adorato. L’ho trovata incredibilmente interessante e divertente. La storia, la sua evoluzione e il modo in cui si sviluppano le fasi di cosplay e progettazione mi sono piaciute tantissimo.

Ho amato Gojo e Marin, soprattutto quest’ultima: solare, simpatica e sempre allegra, mi ha fatto ridere davvero tanto. L’evoluzione di Gojo si percepisce chiaramente, è importante, e Marin insieme al mondo del cosplay ha avuto un ruolo fondamentale in questo suo percorso. Anche gli altri personaggi li ho trovati tutti molto simpatici, anche se a volte, quando erano travestiti, finivo per confondermi su chi fosse chi.

Le sessioni in cosplay sono state davvero incredibili. Il modo in cui Marin si immedesimava nel personaggio mi dava i brividi: vedere una ragazza così solare trasformarsi completamente — soprattutto nel cosplay di Fato — mi emozionava tantissimo. E ogni nuovo cosplay che indossava era sempre più interessante del precedente.

Lo stile di disegno di Shinichi è splendido. Riesce a catturare certi momenti in modo impeccabile: i primi piani, i dettagli dei cosplay… erano davvero ipnotizzanti. Anche il suo stile generale è molto piacevole, e il modo in cui disegna i personaggi in versione chibi o comunque più “pucciosa” è semplicemente adorabile.

Riguardo al finale, non mi sarei mai aspettato che la serie durasse così poco, e questo mi è dispiaciuto molto. Sicuramente si sarebbe potuto approfondire qualcosa in più, ma forse non c’era realmente altro da raccontare, considerando che gli obiettivi prefissati dai protagonisti vengono effettivamente raggiunti. Nel complesso il finale mi è piaciuto — anche se ho preferito di gran lunga tutto ciò che lo precede — ma ammetto che non mi ha convinto pienamente. Spero che magari, in una futura rilettura, questo mio pensiero possa cambiare.

In ogni caso, rimane un’opera davvero bellissima, e su questo il mio giudizio non cambierà.