Ci sono tante opere che hanno segnato profondamente l'animazione giapponese, ma davvero poche possono vantare una fama ventennale come quella di Neon Genesis Evangelion, che ha solo continuato a crescere con il passare degli anni, invece di sbiadire dalla memoria degli appassionati.
Certo è che, quando ci si approccia ad una serie di questo tipo, le possibili reazioni sono solo due: o la si odia, per tutta una serie di ragioni che possono essere o meno condivisibili, o la si ama alla follia. E quando si rientra nel secondo gruppo, allora il naturale passo successivo alla visione è quello di cercare di sviscerarne tutti i segreti, estrapolare le idee "folli" nella mente del creatore Hideaki Anno per provare a comprendere la vera natura della storia da lui concepita.

Questo processo tutt'altro che semplice ha portato diversi fan a non poche elucubrazioni mentali (diciamolo in maniera raffinata), su siti come Evageeks, Reddit e il nostrano Evangelion Italian Fan,  e a prodigarsi nel creare delle "teorie" che potessero portare chiarezza nel complesso mondo di Evangelion
 
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Proprio per questo, in collaborazione con Evangelion Italian Fan abbiamo deciso di proporvi questa nuova rubrica dal nome "Theories of Evangelion", dove un po' per volta vi illustreremo le principali teorie che circolano sulla serie e proveremo insieme a mettere ordine in questa storia travagliata, per usare un eufemismo... Certo, si tratta di teorie e spesso di speculazioni, per cui soltanto il tempo e il quarto film del Rebuild potranno provarne la veridicità... o forse neanche quelli.

Precisazione: tutto ciò riportato da qui in avanti contiene SPOILER. Soltanto chi ha completato la visione della serie originale (incluso End of Evangelion) e dei film del Rebuild of Evangelion, può continuare la lettura senza problemi. Per tutti gli altri, leggete a vostro rischio e pericolo!
 

La Teoria del Loop

Quando si parla di teorie su Neon Genesis Evangelion, non si può che partire da quella più conosciuta e considerata una delle più "realistiche", visto lo sviluppo del franchise: la Teoria del Loop.

Premessa di base: che cos'è un loop? Termine spesso usato nell'informatica, un loop è un continuo ripetersi di una situazione o un evento in maniera sempre uguale, o per lo meno sempre secondo uno stesso schema logico, partendo da un punto zero.
Perchè loop ed Evangelion insieme, allora? La Teoria del Loop è forse una delle più giovani sull'universo creato da Anno, in quanto risale all'uscita dei film del Rebuild of Evangelion, che hanno scatenato le domande dei fan a causa delle loro deviazioni dalla storia originale. Secondo la teoria, infatti, i film della tetralogia non sarebbero un rifacimento, un reboot della serie, bensì un suo loop, che ha inizio nel momento in cui Shinji rifiuta il Progetto per il Perfezionamento dell'Uomo. È lecito chiedersi quindi: perché?

La risposta più plausibile è che il Progetto debba essere portato a termine a tutti i costi, non solo per volontà di Gendo o della SEELE, ma per quella della First Ancestral Race (F.A.R., di cui parleremo più avanti), una razza superiore che mirerebbe a creare una nuova specie evolutivamente perfetta con cui evitare la propria estinzione. Il punto di uscita del loop sarebbe quindi la realizzazione del Progetto, e finchè questo non verrà raggiunto, i nostri personaggi saranno costretti a rivivere le loro traumatiche vite innumerevoli volte.
 
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In questa situazione temporale non poco intricata, possiamo solo presupporre che gli eventi della serie principale siano "precedenti" al Rebuild, se appunto consideriamo il finale di essa come punto d'inizio del loop. Esistono tuttavia due tipi principali di Loop, ugualmente probabili:
  • Loop “canonico”: la linea temporale si riavvia ad oltranza finché il Progetto non si avvera, e questo riavvolgimento forzato provoca delle anomalie, che a loro volta causano le differenze riscontrabili tra gli eventi di un Loop rispetto a quelli di un altro. In altri termini, si tratta di un ciclo infinito sospeso nel tempo;
  • Loop “multistrato”: prevede che non solo si riavvii la linea temporale, ma anche che dal punto-zero si creino ulteriori linee temporali che seguono gli stessi eventi in maniera parallela. In altri termini, si tratta di un numero indefinito di linee temporali (o “realtà”) parallele nel tempo (e qui chi ha visto Steins;Gate si troverà facilitato a comprendere il concetto).
Considerando il loop, definire il Rebuild come un sequel sarebbe scorretto, in quanto gli eventi si verificherebbero  tutti contemporaneamente. Ma veniamo alle prove concrete della teoria.

Le prove maggiori
 
1) Il mare rosso sangue
 
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Il mare in Evangelion 1.0
Il primo fotogramma che ci accoglie all'inizio di Evangelion 1.0 You are (not) alone è esattamente uguale a quello conclusivo di End of Evangelion (da qui in avanti EoE), un mare completamente rosso. Ci verrà poi spiegato più avanti nel film che questo è un effetto del Second Impact (cosa cosa cosa??) e che quindi ora tutti gli oceani si sono tinti di quel colore. Quello che colpisce è che la scena è esattamente identica a quella di EoE, anche nelle animazioni delle onde. Solo un richiamo al passato, un voler collegare le due opere a distanza di tanti anni o un indizio volontariamente gettato in pasto ai fan?
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La stessa scena in EoE
 
2) La sagoma sulla collina e la nave da guerra

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Neo Tokyo 3 se la passa non molto bene, sempre all'inizio di Evangelion 1.0, ed è qui che abbiamo un'altra carrellata di fotogrammi davvero significativi per la Teoria del Loop. Viene inquadrata, infatti, una sagoma bianca tracciata su un terreno rosso sangue, che ricorda molto la posizione assunta dalle unità della Serie degli Eva pietrificate alla fine di EoE. Oltre a questo, su una strada della città vediamo abbandonata una nave da guerra che pare proprio quella scagliata da Asuka sulla terraferma durante il combattimento contro le truppe delle Nazioni Unite. Dettaglio interessante è che il fotogramma non era presente nella versione cinematografica, ma è stato aggiunto apposta per l'homevideo... tutto questo solo per creare un rimando al film precedente? Parrebbe uno sforzo un po' eccessivo, a meno che non si tratti anche questa volta di un indizio fondamentale.
 
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3) La luna insanguinata

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Quando Shinji rifiuta il perfezionamento dell'uomo di EoE, il collo di Rei/Lilith si squarcia in una scena che è rimasta nella storia, lasciando una bella strisciata di sangue anche sul nostro caro satellite... e senza neanche bisogno di specificarlo, anche la Luna del Rebuild ha uno schizzo gigante di sangue come decorazione. 
 
4) Le parole di Kaworu 
 
Kaworu, l'unico personaggio della storia in grado di apparire in un solo episodio e diventare uno dei personaggi più emblematici e amati dell'intera serie. Certo, se quando parlasse fosse un po' più chiaro, non staremmo ancora qua ad arrovellarci la mente, ma tant'è. Le sue parole comunque meritano di essere analizzate nel dettaglio, perché hanno non pochi collegamenti con la Teoria del Loop. Dalle sue conoscenze sembrerebbe, infatti, immune al ciclo temporale che cancella la memoria di tutti gli altri personaggi o, per lo meno, avrebbe conoscenza dei fatti avvenuti in tutte le linee temporali generate dal loop. 
 
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In Evangelion 1.0, Kaworu si sveglia all'interno di una bara sulla Luna e ha una breve conversazione con uno dei monoliti della SEELE: 
 
Kaworu: “Lo so. Il ragazzo laggiù si è appena svegliato ed è appena entrato nella fase di sintesi, giusto?”
Seele 01: “Esatto. I versi delle Pergamene del Mar Morto sono entrate nel novero delle leggi. Il momento è vicino”
Kaworu: È ancora il terzo. Tu non cambi mai. Non vedo l’ora di incontrarti, Shinji Ikari.”

Non l'ha mai incontrato (in questo universo cinematografico), eppure Kaworu immagina subito che i problemi li abbia causati Shinji, il terzo Children, e sembra conoscerlo bene. Da dove gli derivano tutte queste conoscenze? Dal loop precedente? 
Sulla Luna, poi, oltre alla sua bara ce ne sono altre simili, alcune già aperte, altre ancora chiuse: che contengano i Kaworu dei diversi loop temporali che devono ancora essere risvegliati?

E come se non bastasse, alla fine di Evangelion 2.0, quando discende dalla Luna per interrompere il risveglio dell'unità-01, trafiggendola con la sua lancia, le sue parole sembrano proprio confermare il fatto di aver già avuto un incontro con Shinji e di averlo "deluso":
 
Kaworu: “Forza, l’ora promessa è ormai giunta, Shinji Ikari! Almeno questa volta riuscirò a renderti felice”
 
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Ma è in Evangelion 3.0 che Kaworu dà il meglio di sé e sforna talmente tante di quelle perle a favore della teoria che non possiamo fare altro che ringraziarlo.
Quando Kaworu e Shinji suonano insieme il pianoforte, le parole del ragazzo contengono un messaggio sorprendentemente chiaro:
 
Shinji: “Mi piacerebbe saper suonare meglio!”
Kaworu: “Non è affatto necessario. Quello che conta, è produrre suoni gradevoli”
Shinji: “Allora vorrei produrre suoni più gradevoli! Cosa dovrei fare?”
Kaworu: “Occorre esercitarsi di continuo. Ripeti più volte lo stesso pezzo finché non senti che il risultato ti soddisfa. Non ci sono alternative

Ciò che Kaworu dice sembra diretto allo spettatore tanto quanto a Shinji. Un indizio, forse, ma anche un forte messaggio: considerando come Evangelion ci ha abituati da sempre ad un significato intrinseco a più ampio respiro, viene naturale pensare che le parole del ragazzo si riferiscano a qualcosa di diverso dalla sola esecuzione al pianoforte.
 
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Kaworu torna poi a riferirsi alla sua natura:
 
Shinji: “Sei davvero grande, Nagisa. Sai fare un sacco di cose!”
Kaworu: “È solo questione di conoscenze. Ho semplicemente trascorso su questa Terra più tempo di te”.

Successivamente, quando Shinji estrae le Lance nel Terminal Dogma:
 
Kaworu: “Io, il Primo Angelo, mai mi sarei aspettato di essere declassato allo stato di Tredicesimo Angelo. Significa, dunque, che l’inizio coincide con la fine“

E poi ancora, quando il Fourth Impact viene arrestato e Kaworu sceglie di sacrificarsi:
 
Shinji: “Kaworu, rispondi: che cosa devo fare?”
Kaworu: “Anche se spariranno le anime, i desideri e le maledizioni sopravviveranno. le volontà si spargeranno come informazioni nel mondo, e lo cambieranno. Un giorno finiranno col riscrivere se stesse. Scusami, so bene che questa non era la felicità a cui aspiravi. […] Shinji, forse un giorno troverai la serenità, e un luogo a cui appartenere. I tuoi affetti ti mostreranno la strada. Coraggio, non fare quell’espressione… ci rivedremo, Shinji“

Le ultime parole di Kaworu, quindi, sembrano proprio propendere verso l'idea che nonostante anche questa volta il suo tentativo di rendere felice Shinji sia fallito, comunque i due avranno occasione di incontrarsi di nuovo, in un nuovo ciclo della storia. 
 
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Lo stesso doppiatore di Kaworu, Akira Ishida, ha ammesso in un'intervista contenuta nel program book di Evangelion 3.0, di aver ricevuto particolari direttive in merito alla sua parte da Anno stesso e di essere stato a conoscenza di alcuni dettagli della trama ancora prima che il film vedesse la luce.
 
 “Sapevo che il mondo sarebbe stato differente, questa volta, e mi preoccupavo per come renderlo tale attraverso il mio avvicinarmi a Shinji. E’ stato un ostacolo davvero ostico. Ho pensato a come superarlo sin dal principio. Come sarebbe stato Kaworu Nagisa, dopo aver accumulato parecchi cicli del suo passato? […] Non importa quante volte si ricominci, finisce sempre nello stesso modo. Sarebbe dovuto essere diverso, in questo ciclo, ma si sono ripetuti sempre gli stessi errori” 

Riassumendo tutte le idee che possiamo estrapolare dal personaggio di Kaworu:
  • Sembra essere consapevole della natura ciclica dell’universo, intrappolato nel loop, ma senza esserne affetto: sembra ricordare i loop precedenti ed essere consapevole che la storia è destinata a ripetersi;
  • Il legame tra lui e Shinji rimane indissolubile, al punto che sembra voler sfruttare la sua consapevolezza del loop per far sì che Shinji possa finalmente trovare la felicità;
  • In merito alle differenze tra un loop e l’altro, Kaworu lascia intuire che la volontà dell’uomo, al termine di ogni riavvolgimento, lasci un’impronta sul suo essere nel loop successivo: i cambiamenti negli eventi nascono dalle esperienze inconsce che l’anima conserva e imprime ad ogni nuovo ciclo; in questo modo, per quanto la storia possa ricominciare uguale a se stessa, nulla vieta che possa evolversi diversamente a causa degli animi delle persone.

4) Il messaggio di Hideaki Anno

All'annuncio del progetto Evangelion: Nuova Versione Cinematografica nel settembre del 2006, Anno stesso ha rilasciato un messaggio ai fan, per spiegare le sue ragioni dietro al ritorno nel mondo di Evangelion (escludendo i soldi, come direbbero molti maliziosi). Oltre a rimarcare la finalità originale della serie, cioè l'affermazione dell'interazione col prossimo, il regista ha voluto sottolineare anche un altro aspetto fondamentale per la Teoria del Loop.
 
“Eva è una storia che si ripete.
È la storia di un protagonista che affronta continuamente esperienze dolorose, ma ciononostante tenta di rialzarsi. È la storia di un atto di volontà.
Il tentativo di avanzare, di andare avanti, anche se solo di un passo“

Ovviamente aspettarsi una conferma esplicita della Teoria da un uomo criptico come Anno, è chiedere troppo...

Le prove minori

Se quelle che abbiamo elencato fin qua sono sicuramente le prove maggiori che schiere di evafag da tutto il mondo sono riusciti a rintracciare, a queste si aggiungono anche una buona dose di indizi "secondari".
1) Groundwork of Evangelion

Per chi non li conoscesse, i Groundwork of Evangelion sono dei bellissimi libroni (non poco costosi) che contengono sostanzialmente tutte le bozze, i materiali e gli schizzi preparatori della serie, di EoE e dei film del Rebuild. La bellezza di questa collezione sta nel poter risalire a dettagli davvero sottili nascosti nelle diverse opere e alcuni parrebbero proprio supportare la Teoria del Loop.
Analizzandoli nel dettaglio:

a) Rei I
 
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Dopo la battaglia con il Quarto Angelo, Shinji ha per la prima volta il suo “sogno” ricorrente a bordo del vagone del treno, e sente la voce di Rei chiamarlo per nome. Va notato che a questo punto della storia, Shinji non ha ancora interagito abbastanza con Rei perchè questo possa avvenire. Al termine dell’esperienza, ha una fugace (ed inquietante) visione del volto distorto di Rei. La breve sequenza riprende un’apparizione pressoché identica della stessa immagine di Rei nella serie, quando Shinji effettua un test di attivazione dell’unità-00.
Il viso distorto di Rei ricompare anche durante l’episodio 25. La particolarità è che, tanto nel Groundwork dell’episodio 25 quanto in quello di Evangelion 1.0, la presenza viene segnalata nello storyboard come Rei I.  
In altri termini, la Rei che Shinji “avverte” nel primo film è la stessa Rei degli episodi 14 e 25.

b) EVA Mk 06
 
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Al termine di Evangelion 1.0 ci viene mostrato per la prima volta l’Eva Mk.06 in costruzione nella Base di Tabgha. La cosa interessante è che, nei disegni preparatori, l’unità in questione è indicata come “EVA-01.
Inoltre, la base di Tabgha non viene indicata come sito di “assemblaggio“, ma di “estrazione” per il Mk.06.
La teoria preponderante, in questo ambito, afferma che l’Eva Mk.06 potrebbe essere un clone dell’Eva-01, o ancor più probabilmente… un clone di Lilith.
Merita menzione il fatto che il nome “Tabgha” fa riferimento al luogo all'episodio biblico della moltiplicazione dei pani e dei pesci, che potrebbe costituire un’importante allusione al processo di clonazione… e, non a caso, pare proprio che la Base sia stata costruita in prossimità della gigantesca striscia di sangue ipoteticamente lasciata da Lilith sulla superficie lunare. Quale miglior fonte di materiale genetico per creare un clone?
 
2) La musica nel Rebuild

La musica è uno degli elementi caratterizzanti del mondo di Evangelion e il suo uso nella serie è sicuramente magistrale (devo davvero ricordarvi una certa scena con l'Inno alla Gioia in sottofondo??). Questa ha dimostrato più volte di non essere solo un elemento accessorio, ma un vero cardine per la trama. E proprio alcuni indizi legati al mondo della musica potrebbero provare la teoria:

a) Il lettore di musicassette
 
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Di che materiale sia fatto non lo sa nessuno, ma è stato in grado di resistere ad battaglie cruenti, Impact vari e addirittura a un probabile loop. L'S-Dat, ha già di per sé un valore simbolico piuttosto rilevante, dal momento che potrebbe simboleggiare perfettamente riavvolgimento e ripetizione dei brani così come degli eventi, ma c’è di più: nel corso della serie, l’S-Dat riproduceva ossessivamente le due tracce presenti, la 25 e la 26, e così faceva anche in Evangelion 1.0. Tuttavia, con l’entrata in scena di Mari in Evangelion 2.0, l’S-Dat inizia a riprodurre una misteriosa traccia 27. Ciò starebbe a simboleggiare lo sconvolgimento rispetto al loop precedente che Mari (personaggio mai apparso nella serie) porta con la sua apparizione. 
Successivamente, l’S-Dat viene riparato da Kaworu in Evangelion 3.0, e inizia a riprodurre una nuova traccia 28.
Che l’S-Dat simboleggi il cambiamento degli eventi rispetto alla staticità della vita di Shinji?

b)L'OST di Rei

Nella colonna sonora ufficiale della serie, le tracce dedicate a Rei portano i titoli di “Rei I“, “Rei II” e “Rei III“.
In quella di Evangelion 1.0, le tracce corrispondenti ai riarrangiamenti dei primi due brani sono invece intitolate “Rei Opus-IV” e “Rei Opus-V“.
Per essere un rimando, l’idea di continuità la esprime piuttosto bene.

c)La canzone di Mari
 
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All’inizio di Evangelion 2.0, Mari canta una simpatica canzoncina mentre pilota il prototipo dell’Evangelion-05.
Si tratta della canzone I 365 passi di Marzo, scritta nel 1968 da Kiyoko Suizenji. Nonostante si tratti di un brano molto semplice, è difficile che sia stato scelto a caso.
Il testo è, diciamocelo, piuttosto allusivo all’intera questione del loop temporale:
 
“La felicità da sola non arriva
passo dopo passo noi raggiungeremo lei.
Un passo ogni giorno, tre passi in tre giorni
dopo tre in avanti vai indietro di altri due!“
 
d) I titoli del Rebuild
 
In genere si tende a dare poca importanza al titolo, ma non è forse la prima cosa che vediamo di un film? E qui Anno ha avuto modo di sbizzarrirsi davvero. I primi tre film della tetralogia del Rebuild, infatti,  You are (not) alone, You can (not) advance e You can (not) redo, hanno in originale i seguenti titoli:

ヱヴァンゲリヲン新劇場版:序 (Evangelion Nuova Versione Cinematografica: Preludio)

ヱヴァンゲリヲン新劇場版:破 (Evangelion Nuova Versione Cinematografica: Sviluppo)

ヱヴァンゲリヲン新劇場版:急/Q (Evangelion Nuova Versione Cinematografica: Climax)

Qui il riferimento alla musica tradizionale giapponese è chiaro: parliamo della Jo-Ha-Kyu (序-破-急), che si compone di “preludio” (序), “rottura” (破) e “accelerazione” (急).  Ma il bello arriva con il quarto che è genericamente intitolato come Evangelion: Final.
 
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In cui il simbolo al termine del titolo rappresenta un segno proprio della semiotica musicale.
Questo titolo è quanto di più criptico potessimo trovarci davanti: il fatto che il simbolo rappresentativo sia preceduto dai due punti (come negli altri film del Rebuild) implica due possibili interpretazioni:
  • se si considerano i due punti come un segno di punteggiatura, avremo il simbolo ||. Sugli spartiti esso sta ad indicare la fine di un movimento o di un brano. Se questa lettura si rivelasse corretta, significherebbe che ci troviamo finalmente di fronte all’atto finale della saga di Evangelion. Tuttavia…
  • se si considerano i due punti come parte integrante del simbolo stesso, ci troveremmo davanti il segno :||. In musica questo simbolo significa, molto eloquentemente, la fine ripetizione, e sta ad indicare “termina il brano, torna indietro e ricomincia a suonare da ||: “.
Questo vorrebbe dire che la conclusione del Rebuild coinciderebbe con l’inizio di qualcos’altro… 
Forse una nuova ripetizione?
Tuttavia, non molto tempo fa, abbiamo scoperto che l'ultimo film (che forse i nostri nipoti potranno vedere...), ha cambiato almeno in parte nome, diventando Evangelion 3.0+1.0. Che il quarto film rappresenti davvero quindi l'inizio di un nuovo ciclo?
 
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e) Until you come to me
 
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Sì, parliamo del corto realizzato in occasione del Japan Anima(tor) Expo, organizzato dallo studio Khara, che parrebbe proprio essere una continuazione degli eventi di Evangelion 3.0. Il corto contiene tantissimi indizi che sembrerebbero rimandare alla Teoria del Loop, soprattutto nell'accostamento senza alcun filtro di immagini e allusioni a tutti i media di Evangelion.


Concludendo, la Teoria del Loop ha delle basi decisamente solide e importanti, ma purtroppo rimane una teoria e nient'altro di più. Avremo mai una conferma della sua veridicità? Probabilmente no, almeno in maniera esplicita.
Ma come ci insegna Shinji (sbagliando non poche volte), bisogna pur sempre provarci...

Soggetto, layout, testi: Sebastian Marcelli
Testi, grafica, revisione: 
Ivan Dornetti


Fonte consultata:
Evangelion Italian Fan