Benvenuti a questa nuova settimana in compagnia dell' Italian Indie Comics Award! Iniziamo questo nostro cammino sul nostro nuovo sito parlandovi di Epos Underground di Elena Bartalini e di Francesco Osmetti.
 
Elena Bartalini, in arte Badass, è una disegnatrice di 24 anni e viene da Siena. Disegna da quando ha memoria e si è appassionata alla tecnica di disegno manga sin da piccola, grazie a serie come Sailor Moon e Dragon Ball. Da allora ha quindi sempre vissuto con il grande sogno di poter replicare da sé quel fascino unico che avevano avuto per lei tali opere (o di creare almeno qualcosa che potesse avere un impatto simile) per cui è stato naturale per lei iscriversi presso l'Accademia Europea di Manga. Diplomatasi frequentando il corso annuale è poi arrivata con naturalezza a lavorare come assistente presso la stessa sede. Nel 2011 ha pubblicato una storia sull'antologia Yggdrasil (Euromanga Edizioni) e dal 2013, ad eccezione dell’anno scorso, pubblica un oneshot per la rivista annuale Marupen (Euromanga Edizioni). I suoi riferimenti artistici principali sono Mayumi Azuma (Elemental Gerad), Kiyo Kyujyo (Trinity Blood), Yang Kyung (March Story) e Akira Amano (Tutor Hitman Reborn!). Per quanto riguarda invece i suoi fumetti preferiti, al primo posto della sua lista troviamo One Piece, opera che non smette mai di stupirla, ma legge anche diversi fumetti occidentali di cui è grande estimatrice: fan sfegatata di Neil Gaiman, quindi anche di The Sandman, ama molto anche Alan Moore e i suoi V per Vendetta e Watchman, oltre ad avere un debole particolare per tutta la produzione di Alessandro Barbucci e di altri autori italiani.

Francesco Osmetti in arte Goodass è lo sceneggiatore dell’opera, ha 23 anni e viene da Brugherio. Ha conosciuto Elena all’Università Ca’ Foscari di Venezia, dove si sono laureati entrambi in lingua giapponese. Le loro pause dallo studio consistevano nella creazione di personaggi e pian piano sono arrivati a mettere a punto una loro storia che ha via via preso corpo, fino a trasformarsi nell’attuale progetto di Epos Underground. L’amore per la scrittura è qualcosa che lo ha sempre accompagnato, ma ha amato a scrivere esclusivamente grazie alla spinta di Elena, difatti senza di lei di certo quest’opera non sarebbe mai nata, nonostante la sua mente fosse sempre stata riempita da diverse storie. Disegnare gli è sempre piaciuto, ma si definisce soltanto un “professionista su disegni di omini impassibili” per cui per Epos Underground lascia volentieri il compito alla sua controparte. Il suo riferimento artistico più importante sono le CLAMP, grazie alla loro abilità nel reinventare il proprio stile in tutti questi lunghissimi anni, adattandolo e riadattandolo a sceneggiature sempre più diverse. Considerando esclusivamente la trama invece, il suo modello di riferimento è Hiromu Arakawa (Fullmetal Alchemist e Silver Spoon), perché nelle sue storie riesce perfettamente ad intrecciare le storie di molteplici personaggi e veicolare bene i sentimenti umani. Arrivando alla letture preferite, se dovesse porre sul podio tre fumetti che ha letto di recente questi sarebbero: I racconti dell’era del Cobra di Enrique Fernàndez, Sky Doll di Alessandro Barbucci e Barbara Canepa e Yamada-kun e le sette streghe di Miki Yoshikawa. È influenzato non solo dai fumetti giapponesi ma anche da quelli americani ed italiani, in particolare gli interessano le produzioni di carattere LGBT.

Ecco di seguito la trama di Epos Underground:
 
Afrodite, dea dell’Amore e della Bellezza, è in difficoltà: le reincarnazioni delle nove Muse, sue aiutanti nella missione di diffondere la bellezza nel mondo, non si sono presentate tutte al suo cospetto. Oberata dalle sue faccende da fashion blogger, affida l’onere a dei mortali dotandoli di poteri magici. Questi sono: l'affascinante Giovanni, amante delle buone maniere e dotato di poteri illusori, il vigoroso Cesare, giovane coraggioso e con la forza di un gladiatore, e lo scaltro Apollonio, intelligente stratega ed esperto di nuove tecnologie. La loro guida, nonché mascotte del gruppo, sarà nientepopodimeno che Cupido, un’insolita bambina alata con la passione per le armi da fuoco. Ben presto i nostri eroi incontreranno la malvagia Ecate, dea sanguinosa della luna infernale, ma questo incontro sarà solo l’inizio! Milano sarà fulcro di vicende epiche e i ragazzi si troveranno ad affrontare nemici che si nascondono tra gli abitanti ed i turisti della città!

Epos Undeground tecnicamente è un’opera di genere reverse mahou shoujo, ovvero un fumetto che vede al suo centro dei giovani che attraverso una trasformazione acquisiscono dei poteri magici forniti loro per sconfiggere il male. Nel genere canonico tale ruolo è principalmente ricoperte da ragazze e costuituisce il fulcro del genere "streghette", ma nel caso di quest'opera parliamo di "reverse" proprio perchè al contrario del solito ci troviamo principalmente di fronte a dei bei maschioni bishonen nel ruolo di combattenti magici. A questa particolarità si aggiunge anche l'idea di rispolverare un po' la mitologia greca, dandogli un peso e dei connotati abbastanza diversi e ben contestualizzati nell'epoca moderna, in un tentativo di fornire una versione originale dell'epica classica. Epica a cui si riferisce anche il titolo, anche se non tutto è quello che sembra..
 

Il titolo infatti per come è scritto è un gioco di parole per gli amanti della lingua greca e si può leggere anche Eros Underground, o più poeticamente "la faccia nascosta di Eros". Questo oltre ad essere un richiamo alla mascotte dell'opera è anche un manifesto del pensiero dei due autori che con questa opera non vogliono semplicemente rivisitare l'epica classica ma stravolgerne i contenuti riprendendo l'immaginario collettivo nato all'epoca ed inserendolo in una storia ben diversa con canoni narrativi molto distanti da quelli originali (il fatto che l'opera sia un reverse mahou shoujo ne è un esempio). La storia quindi non si concentrerà solo sui combattimenti, in stile saint-seiya, ma verterà molto anche sulla quotidianità dei protagonisti spingendoci a conoscerli e simpatizzare con loro con il passare delle pagine ed il continuo della vicenda illustrando per bene anche il loro lato umano e non solo magico. Qual'è il più grande punto debole dell'opera? Che al momento la storia è bloccata al secondo capitolo (stiamo parlando comunque di 65 pagine già fatte, non poco per un autoprodotto), dato che i due autori al momento non riescono trovare del tempo libero a causa dei propri impegni professionali. E' però nell'intenzione di entrambi non demordere e continuare il proprio lavoro per cui non temete la storia presto riprenderà.

Infine ecco l’intervista agli autori:

Ragazzi, benvenuti all'Italian Indie Comics Award! È un grande piacere avervi come ospiti, ora è il momento dell'intervista: pronti?

Francesco: Sempre pronto!

Elena: Prontissima! A tutti e grazie mille per l'opportunità che date alle autoproduzioni per farsi conoscere!


Cosa significa per voi fare fumetti? Che cosa differenzia per voi i fumetti da tutto il resto?

Fare fumetti per noi è e deve essere un divertimento: tutto è partito dalle risate e dalla creatività e vorremmo continuare in questa direzione. Per quanto possa essere impegnativo, realizzare un fumetto resta qualcosa di piacevole. I fumetti sono per noi differenti rispetto alle altre narrazioni perché sono più fruibili e possono invogliare alla lettura anche chi non è un fervente “divoratore di libri”. Inoltre, il fumetto è visuale, perciò porta l’immaginazione a concretizzarsi; l’attenzione così si può concentrare sui piccoli dettagli. Tuttavia, è difficile elencare le differenze precise con altre forme d’arte… Forse perché sempre di arte si tratta.
 

Cos'è che vi piace del vostro lavoro come fumettisti? E cosa no? Raccontateci una cosa che amate e una cosa che odiate del mondo dei fumetti e del vostro lavoro.

Francesco: Non essendomi mai cimentato nel disegno e non avendo delle basi artistiche, quello che apprezzo di più del nostro lavoro è la collaborazione: grazie ad Elena posso vedere sulle pagine le idee che ho per la testa farsi realtà e per me questo non ha prezzo. Il character design è il lavoro più divertente da sbrigare proprio perché si costruisce assieme. Uno dei peggiori lati, invece, è il blocco artistico: ci sono momenti in cui le idee vengono naturali e come un fiume in piena, in altri casi il cervello è arido. Personalmente le idee migliori mi vengono sempre nei momenti di noia oppure durante i viaggi sui mezzi pubblici…

Elena: Io adoro raccontare storie, che siano mie o meno, l’importante è che mi piacciano. In Francesco ho saputo trovare una fonte di idee geniali che hanno saputo ispirarmi a tal punto da decidere di intraprendere questo progetto insieme. Ci divertiamo tantissimo a pensare alla storia e ai personaggi e questo è quello che mi sprona ad andare avanti serenamente. Purtroppo, però, fare il fumettista è piuttosto ostico e spesso l’attenzione va più a chi si sa vendere che a chi merita. Con questo non voglio insinuare nulla, ma semplicemente mi danno fastidio le persone arroganti, nella vita come nel lavoro.

 

Com’è lavorare insieme?

Elena: il nostro fumetto è nato dalla nostra amicizia, per cui lo facciamo soprattutto per divertimento. A me piace disegnare la storia che Fra scrive, perché è divertente. È molto valida a mio avviso.
Solitamente butto giù le idee per i vari capitoli in modo da sapere quante informazioni voglio dare al lettore in un capitolo. Poi cerco di realizzare uno storyboard in modo da darlo ad Elena. Lei li rielabora meglio. Poi inizia più che altro il lavoro di Elena nel disegnare, inchiostrare e retinare. Ogni passaggio non è individuale: ci consultiamo ogni volta che bisogna prendere una decisione sia sulla trama sia sul disegno
 

Le divinità sono trasposte ai nostri tempi, con occupazioni e lavori a loro affini Per creare i personaggi avete pensato come sarebbero trasposti in un mondo moderno?

Elena: Abbiamo pensato di rendere dei personaggi credibili e umani e allo stesso tempo attuali Le divinità sono trasposte ai nostri tempi, con occupazioni e lavori a loro affini. Per i ragazzi magici abbiamo optato volutamente per stili diversi che rispecchiano il loro carattere: Giovanni che è più sofisticati e antiquato quando si trasforma il suo costume è più sullo steampunk; Cesare invece è forte e coraggioso e la sua trasformazione richiama lo stile storico/romano.



Cosa amate della vostra opera? Perché i nostri lettori dovrebbero votarla al nostro Award?

Solitamente butto giù le idee per i vari capitoli in modo da sapere quante informazioni voglio dare al lettore in un capitolo. Poi cerco di realizzare uno storyboard in modo da darlo ad Elena. Lei li rielabora meglio. Poi inizia più che altro il lavoro di Elena nel disegnare, inchiostrare e retinare. Ogni passaggio non è individuale: ci consultiamo ogni volta che bisogna prendere una decisione sia sulla trama sia sul disegno.
Della nostra opera amiamo prima di tutto i personaggi: Giovanni è un impacciato protagonista, spesso troppo curante delle buone maniere verso il gentil sesso per capire i pericoli che dovrà affrontare; Cesare è pieno di buone qualità (dalla generosità all’ottima preparazione in cucina) ma irascibile e spesso non pensa prima di parlare od agire; Apollonio è sì un adulto arguto ma non sempre è capace di prendere le decisioni più sagge e nasconde un oscuro passato. Il loro aspetto, sia nella vita quotidiana sia dopo essersi trasformati, vuole essere indicativo dei loro caratteri e nulla è lasciato al caso. In più il fumetto è ambientato in Italia, senza le pretese di raccontare paesi troppo lontani dalla nostra cultura e dalle nostre conoscenze. Anche le battute e l’attualità fanno da contorno alla storia (ad esempio, le divinità usano Twitter per comunicare velocemente). Insomma, se vi piacciono i supereroi o le supereroine ma anche farvi due risate, votateci! Speriamo di farvi innamorare e farvi divertire!

 

Cosa ne pensate del mondo del mondo delle autoproduzioni?

Francesco: è difficile inserirsi perché bisogna occuparsi di aspetti diversi (realizzazione del fumetto, produzione cartacea dello stesso, mantenere i contatti, pubblicizzarsi ecc.) ma è molto bello mantenere i contatti con le altre autoproduzioni e supportarsi a vicenda è fondamentale

Elena Dunque, io questo progetto lo vedo come un modo di disegnare storie che mi piacciano seguendo il mio ritmo. Penso che l'autoproduzione sia il modo migliore di rapportarsi al mondo del fumetto quando non si vuole avere dei paletti o delle direttive da rispettare. Certo, il guadagno passa decisamente in secondo piano ma, chi autoproduce lo mette comunque in conto. In più si riescono a creare legami stimolanti all'interno del circolo delle autoproduzioni che sono un incentivo a dare sempre il meglio. Insomma, autoprodurre dà libertà e stimola la creatività!

 

Ringraziandovi per la disponibilità nel rispondere a questa intervista: salutate il vostro pubblico!

Francesco: Grazie per tutto il vostro supporto! Per noi siete una grande spinta per continuare in questo progetto che speriamo possa piacervi come a noi piace dedicarci ad esso!

Elena: Grazie mille per aver letto la nostra intervista, speriamo di avervi incuriositi e che ci seguiate sulle nostre pagine!
 
Che cos'è l'IICA?

L'Italian Indie Comics Award è un concorso nato per promuovere le autoproduzioni partecipanti e cercare di far conoscere loro ed i loro autori ad un pubblico più vasto, stabilendo nel frattempo quali sono le migliori per diverse categorie di genere e di stile (qui l'elenco completo e tutti i dettagli) in maniera da mettere le opere più meritevoli in risalto secondo divisioni il più possibili omogenee e pertinenti. Il concorso è strutturato in due fasi: la prima di rassegna, che si sta svolgendo attualmente, per presentare le opere partecipanti e la seconda di voto pubblico, che sarà effettuata verso giugno, dove tutti gli interessati saranno chiamati a votare ed esprimere le proprie preferenze (tale voto pubblico si unirà a quello della giuria di settore per dar vita al giudizio finale per ogni categoria).

Questa rassegna quindi è un'occasione di festa dove poter ammirare e commentare gli autori partecipanti, rammentando che sono esordienti, molte volte autodidatti, e che in quanto tali non sono perfetti, ma hanno tantissima voglia di mettersi in gioco, crescere e migliorare. Ci auguriamo quindi che possiate leggere le loro opere ed apprezzare i loro sforzi in quanto tali, promuovendo quelle opere che considerate meritevoli dando loro il vostro supporto. La maggior parte di loro lavora solo per passione nutrendosi dei commenti del proprio pubblico ed anche un piccolo parere positivo può fare la differenza e sostenerli nel loro sogno, non deludiamoli!