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Ataru Moroboshii

Episodi visti: 12/12 --- Voto 8
Se "Sayonara Zetsubou Sensei" fosse un film, sarebbe la versione disfunzionale de "L'attimo fuggente". Il professore di Liceo Nozoumu Itosshiki, al contario di Robin Williams, è infatti un pessimista incallito, assolutamente indisciplinato, pronto a cadere nella disperazione per ogni cosa e ad ingigantire ogni piccolo dubbio, fino a renderlo una condanna già scritta. Il professore Disperazione sarà pronto in ogni episodio a fare da cattivo esempio per le sue studentesse e ad abbattare il morale della classe, sviscerando ogni argomento dal suo lato peggiore.

Gli episodi trattano degli atteggiamenti tipici dei Giapponesi, oppure sono espedienti per analizzare alcune studentesse della classe. Ognuna di esse è una maschera monodimensionale con un'unica caratteristica prominente, e ad ogni argomento noteremo come l'apprendimento e l'interesse nella lezione del sensei varia sensibilmente a seconda delle varie maschere che le ragazze interpretano. Ogni episodio è diviso in due mini-storie, e le due parti trattano spesso argomenti opposti uno all'altro, aumentando la percezione del ridicolo. Avremo infatti la presentazione della studentessa che ritorna dall'estero seguita da quella dell'immigrata clandestina, oppure della studentessa che crede di essere fonte di ogni problema per gli altri, accostata alla studentessa la cui cattiveria le si legge in faccia, ma che viene sempre scagionata perché è buona norma non giudicare le persone dalle apparenze.

L'umorismo di "Sayonara Zetsubou Sensei" è quello di una commedia demenziale, condito però da un'arguta satira sociale; purtroppo con l'avanzare della storia si avverte nella commedia un calo notevole: seguendo quasi tutti gli episodi sempre lo stesso canovaccio, le prime puntate risultano originali e assolutamente esilaranti, mentre le ultime rimangono sì divertenti, ma senza alcuna sorpresa. La parte satirica è invece sempre interessante e autoironica, in un modo che è difficile vedere all'interno di un anime giapponese. Una delle pecche di questo show invece è il procedere lineare degli episodi: ci si aspetterebbe un'evoluzione della trama che invece non arriva mai; ogni mezzo episodio conserva infatti praticamente intatta la situazione di partenza, contaminando parzialmente l'anime con la noia; non mancano infine un paio di puntate completamente nonsense, che sinceramente non ho apprezzato.

Lo stile grafico è molto stilizzato e colorato, ricordando "The Tatami Galaxy", ma, al contrario delle opere di Yuasa, le animazioni sono a volte molto legnose. Sempre ottima invece la regia autorale di Akiyuki Shinbō, che è in grado di valorizzare al massimo certe situazioni e rendere comunque gradevole una visione piena zeppa di scritte da leggere ovunque e cambi veloci di fotogramma.

In definitiva, suggerisco questo anime agli amanti dello humor nero e della satira, mentre lo sconsiglio a chi cerca una buona trama che ahimè non è fin qui pervenuta. Non mi esprimo invece sulle due stagioni successive, di cui devo ancora prendere visione e che spero contengano qualche svolta nella storia.


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npepataecozz

Episodi visti: 12/12 --- Voto 6
"Sayonara Zetsubou Sensei" è un anime del 2008 composto da dodici episodi prodotto dalla Shaft. Si tratta, senza dubbio, di un anime molto particolare che richiede molta attenzione in sede di analisi, in quanto i suoi contenuti, che appaiono molto semplici se lo si guarda con grande superficialità, si dimostreranno essere molto più complessi rispetto a quelli che troviamo generalmente nelle commedie tradizionali.

La trama narra le disavventure di uno strambo professore di liceo, Nozomu Itoshiki, detto anche "professor disperazione". La sua "disperazione" avvolge ogni aspetto della sua vita: estremamente pessimista, è portato ad avere una visione estremamente negativa di tutto ciò che lo circonda e, pur non avendo nessuna intenzione reale di morire, inscena periodicamente il suo suicidio per manifestare al mondo la sua crisi esistenziale.
Detto questo bisogna aggiungere che, a parte questa impostazione iniziale, in "Sayonara Zetsubou Sensei" una trama vera e propria non esiste: l'anime si limita a rappresentare una serie di lezioni che il professore terrà ad un gruppo di vere e proprie maschere, ossia ad una classe di studenti in cui ognuno avrà una qualità, una caratteristica o difetto che viene esasperato e amplificato fino a raggiungere un livello di esagerazione tale da farlo divenire l'unico elemento caratterizzante del soggetto preso in considerazione. Così avremo l'inguaribile ottimista, l'hikikomori, la stalker, l'insignificante, la precisina e così via. Il confronto, oltre a generare momenti di comicità sulla cui riuscita ho spesso nutrito diversi dubbi, diventa uno strumento di riflessione, critica e satira intorno a talune convinzioni e abitudini che si annidano nella società civile.
A rendere il tutto ancora più esasperante è un costante bombardamento di frasi sullo sfondo dello schermo che non hanno alcun legame con ciò che si sta vedendo e che trasferiscono allo spettatore una fortissima sensazione di assurdo.

Nonostante sia innegabile la presenza di una forte dose di originalità, "Sayonara Zetsubou Sensei" è un anime che perde colpi alla distanza: mentre i primi episodi risultano molto coinvolgenti e anche divertenti, alla lunga gli episodi finiscono per peccare di eccessiva ripetitività e ciò finisce per diminuire il valore complessivo del prodotto. Una volta che ci si è abituati a questa particolare impostazione, infatti, proseguire nella visione diventa meno piacevole: per dirla tutta sugli ultimi episodi ho cominciato a sbadigliare e a sbuffare per la noia.
Tenendo conto di tutti questi elementi assegno solo la sufficienza a questo titolo, in quanto, se da un lato è sicuramente apprezzabile per la sua originalità, dall'altro pecca di eccessivo narcisismo a danno del divertimento dello spettatore.


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HaL9000

Episodi visti: 12/12 --- Voto 6
Certo che la classe scolastica in cui insegna il protagonista è piena di casi umani: a cominciare dal professore stesso, passando per tutti gli alunni, non ce n'è uno che sia normale. Non è sempre semplice seguire le improvvise accelerazioni mentali (incontrollate) di un insegnate che, probabilmente, soffre di un disturbo depressivo bipolare. E neanche leggere i continui riquadri scritti che compaiono sullo schermo (non so come si possano chiamare tecnicamente, ammesso che abbiano un nome proprio), che, talvolta, sembrano buttati lì a casaccio (ed io che metto in pausa per leggerli!). Caratteristica, questa, che mi irrita non poco, poiché rende frammentata la visione - tra l'altro presente anche in altri lavori, come ad esempio "Bakemonogatari".

In effetti gli episodi nascono attorno a un'idea, un concetto, una massima, che traggono origine dal costrutto mentale del nostro professore, il tutto condito da un tipo di umorismo che francamente mi pare un po' troppo giapponese per essere ben compreso da un non-nipponico. Divertente sì, ma con un certo impegno da parte dello spettatore.
Tecnicamente parlando, mi è piaciuto il tratto grafico originale, anche se le animazioni sono ridotte al minimo, con una staticità delle immagini non sempre, a mio parere, giustificata.
In conclusione, più luci che ombre in quest'opera. Ma, visto che qualche risata me l'ha strappata, assegno una sufficienza.


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Amaterasu

Episodi visti: 12/12 --- Voto 7
Un anime pazzoide, originale nella sua follia. Ecco cosa ho pensato durante tutta la visione, e cosa penso ora, di "Sayounara Zetsubou Sensei", anime del 2007 tratto dall'omonimo manga di Koji Kumeta.

Dodici episodi divisi in ventiquattro mini-episodi descrivono le inquietanti, deliranti giornate del "Professore Disperazione", il nostro protagonista Itoshiki-sensei, il quale, sarà per il suo nome (scritto con kanji decisamente negativi inerenti alla morte) o per la sua natura innata, passa la sua vita immerso nella depressione più totale. Ogni cosa è nera, ogni azione è malefica. Il suo incontro con l'alunna Kafuka, ragazzina straordinariamente ottimista anche a costo di sfidare l'umano raziocinio, degenererà in un conflitto di punti di vista: da una parte il tenebroso professore, dall'altra la solare studentessa. Ma Kafuka non sarà l'unica allieva con cui il professore entrerà in contatto: per il suo doppio ruolo di insegnante e mentore, egli sarà costretto a fare approfondite conoscenze con molte delle sue ragazze, ognuna delle quali costituirà un personaggio straordinariamente originale e assurdo. Incontreremo così strane teenager affette da problemi di personalità multipla, ossessione da stalker, paura della società esterna, origine clandestina, passione per il boys' love, disprezzo per le persone al punto da insultarle solo via mail, amore maniacale per l'ordine, insana propensione a tirare la coda a tutti gli animali, tristezza per l'essere "troppo normale", e un povero ragazzo mai notato da nessuno per la sua poca appariscenza.
Il tutto viene condito da una buona dose di ironia sulla società odierna giapponese, affrontando in maniera esplicita e originale ogni suo problema intrinseco, dai più banali (l'amore per lo yuri e lo yaoi) ai più tristemente realistici (l'ignoranza che porta a innalzare su un piedistallo ogni cosa che sia anche solo minimamente un po' diversa dalle altre - emblematico il caso in cui venerano la ragazza "troppo normale" - o la tendenza a cercare una via di fuga ogni qualvolta si viene incolpati di qualcosa).
La trama non segue quindi un filo logico - non che di logica ce ne sia molta, in questo anime! - ma viene presentata in piccoli sketch che focalizzano l'attenzione su un particolare tema o un nuovo personaggio. Inutile dire che quindi sono i personaggi a dover reggere le redini di tutta la vicenda, a mantenere vivo l'interesse dello spettatore tramite gag o dialoghi incalzanti: la loro originalità e coerenza con sé stessi rendono ciò non solo possibile, ma anche ottimamente realizzato.

Altro punto notevole dell'anime è il comparto grafico. Il tratto del disegno è stilizzato, i volti sono tutti uguali; ciononostante, i disegnatori riescono, tramite efficaci escamotage come i cambi di pettinatura, a differenziare ogni personaggio, creando un chara estremamente realistico e interessante. A dominare le scene non sono poi normali sfondi scolastici o cittadini, ma veri e propri motivi colorati e pannelli artistici; uno scenario bicromatico in costante cambiamento (i contorni dei personaggi e i colori di sfondo mutano ripetutamente) dona freschezza e una certa modernità a tutta l'opera.
Da non dimenticare sono, infine, le musiche. Sigle adattissime e divertenti, su base di canzoni davvero indovinate, vengono poi riscritte sotto forma di OST melodiche e tipiche, capaci di risaltare i punti giusti della trama. Davvero molto belle.

Il mio giudizio finale è quindi un 7. Sia la grafica che le musiche sono ad alti livelli, e i personaggi sono davvero interessanti: tuttavia, come è patologico per ogni anime di questo genere, la trama autoconclusiva genera episodi divertenti alternati a episodi con un livello minore di demenzialità. Questo motivo altalenante rende il tutto un po' difficile da seguire, specie per chi non è abituato a questa tipologia di animazione. Ma, come ho già detto, è normale per un anime così.
Di certo aspetterò un po' per vedermi le altre serie prodotte, ma ciò non toglie che quest'anime merita una visione, anche se non troppo impegnata.

grandebonzo

Episodi visti: 12/12 --- Voto 7,5
Delirante. Folle. Non saprei come altro definire "Sayonara Zetsubou Sensei", un anime che si apre con il poco credibile tentativo di suicidio del professore di liceo Nozomu Itoshiki, e con il rocambolesco salvataggio dello stesso a opera di Kafuka Fura, una cocciuta ottimista capace di ribaltare qualsiasi scala di valori.
Quest'ultima non è altro che un'alunna della classe diretta dallo stesso Itoshiki, e, se vogliamo dirla tutta, nemmeno la più bizzarra, considerando che tra i compagni di lei si trova ogni sorta di personaggio strampalato: nella sezione 2-H c'è infatti spazio per ogni tipo di studente, dalla stalker alla ragazza maniaca dell'ordine, dall'appassionata di doushinji yaoi alla feticista di code di animali, dall'hikikomori con tendenze yuri all'immigrata clandestina ladra di identità, dalla bionda schizofrenica al rappresentante di classe ignorato da tutti. Ed è incredibile come in un simile contesto persino una ragazza 'ordinaria' diventi un personaggio unico, proprio in virtù della sua anomala normalità.

Guardare quest'anime è come sfogliare un bestiario medievale, dove ogni episodio presenta il caso di uno o due studenti, catalogati come se facessero parte dell'inventario di un museo, in grado di creare, grazie alle loro peculiari bizzarrie, quelle circostanze paradossali che innescano la 'disperazione' del professore.
Ed è proprio questa disperazione, urlata secondo un rituale che si addice a un pilota di robot, il filo conduttore dei tredici episodi di "Sayonara Zetsubou Sensei", in cui il protagonista della serie cerca di travolgere tutto e tutti con il suo pessimismo.
Venato di una comicità a volte dura da comprendere, vuoi per i giochi di parole della lingua giapponese, vuoi per il riferimento a un contesto socio-culturale a noi fondamentalmente alieno, questo prodotto si distingue comunque per diverse trovate assurde, capaci di dispensare risate dal sapore surreale.

La faccia rubiconda dell'autore che campeggia un po' ovunque (utilizzata anche come mezzo di censura!), un fanservice grottesco che deride l'attuale tendenza a questo tipo di adescamento del pubblico, l'utilizzo della lavagna scolastica come veicolo per messaggi di ogni sorta - il più delle volte senza senso - sono solo alcune delle follie che si possono trovare in quest'opera.
Non mancano neppure le classiche citazioni ad altri anime o manga, un vero e proprio must negli anime di genere comico-demenziale: "Tengen Toppa Gurrenn Lagann", "Sakura Wars", "Dragonball", "Kenshin", "Lupin" sono solo alcuni - forse i più evidenti - dei capolavori dell'animazione giapponese tirati in ballo e sbeffeggiati; persino i "Peanuts" non passano indenni la furia demistificante degli autori!

Dal punto di vista tecnico non si può certo gridare al capolavoro: le animazioni passano senza soluzione di continuità da buone a inesistenti, i fondali sono piuttosto scarni e il chara è volutamente spartano; le ragazze si distinguono tra loro solo per l'acconciatura e per alcuni dettagli, peraltro rivelatori della loro personalità. Nonostante ciò, l'insieme è complessivamente piacevole, presentato con gusto da una regia decisamente originale, capace spesso e volentieri di stupire lo spettatore; tutti elementi che, insieme all'utilizzo di accostamenti cromatici molto appariscenti, ricordano il più recente "Bakemonogatari", quest'ultimo però qualitativamente superiore.

Resta da capire dove questa serie possa andare a parare, e fino a che punto riuscirà a tener vivo l'interesse del pubblico, considerati i limiti - o punti di forza, a seconda dei gusti - dettati dalla sua intrinseca insensatezza.
A conti fatti, si può considerare "Sayonara Zetsubou Sensei" un gustoso divertissement, pienamente apprezzabile solo a patto di entrare in simbiosi con una mentalità genuinamente giapponese.


 3
OMEGA_BAHAMUT

Episodi visti: 12/12 --- Voto 9
Eccezionale, il primo commento che attribuisco a quest'opera di 12 episodi, non certo per presunte proprietà ma per quello che rappresenta: una efficace quanto spettacolare presa in giro di alcuni aspetti della società moderna, analizzati uno ad uno sotto un umorismo nero.

LA TRAMA
Protagonista della vicenda è un professore un po' particolare (il suo nome, qualsiasi sia la sua lettura risulta essere qualcosa di nefasto - e per l'appunto una delle sue letture è "Disperazione"), le cui continue quanto incessanti paranoie, unito ad un modo di vedere la realtà estremamente pessimista e cinico, sono per lui uno stimolo al suicidio; e l'incipit è proprio uno di questi tentativi, durante il quale avverrà l'incontro con l'altra protagonista della storia, nonché allieva della sua classe.
Da lì in avanti la storia ruoterà attorno alla stentata normalità di un gruppo di veri folli ^^

I PERSONAGGI
Si tratta dello strumento narrativo principale dell'opera, la quale, incentrandosi su brevi sotto-storie, punta più che a sviluppare una macrotrama, a valorizzare ognuno dei co-protagonisti, integrandoli nelle gag in modo abbastanza originale. L'immagine soprastante fa vedere alcuni di essi, ma per comprendere bene con il potenziale dell'opera vanno elencati i loro caratteri principali.

Nella classe avremo:
- una hikkikomori
- una stalker
- una fanatica dell'ordine e della precisione
- una bionda dispensatrice di fanservice nonché dotata di doppia personalità
- una tipa timida nella realtà, ma che attraverso il cell esplica tutta la propria scontrosità
- una inguaribile ottimista, al livello da farla sembrare una perfetta idiota
- una immigrata clandestina che ha comprato l'identità di un altro studente
- una feticista dei doujin
- una tizia "normale" (tra l'altro è spettacolare come ciò sia oggetto di gag)
- una ragazza apparentemente vittima di violenza domestica
- un ragazzo che non riesce a farsi notare
- una ragazza dallo sguardo malvagio... che è proprio malvagia, nonostante la gente pensi il contrario dando per scontato il fatto che non si deve giudicare un libro dalla copertina
- una ragazza con un perenne complesso di colpa per tutto

Insomma, c'è veramente tantissima carne al fuoco ve lo posso assicurare, sopratutto contando che ognuno di questi personaggi analizza le cose spesso in modo completamente diverso dalla realtà (proprio a causa della sua anormalità tipica).

PERCHÈ È GENIALE?
La domanda fulcro forse, ma devo dire risulta difficile dare una risposta univoca. L'umorismo è basato su gag, su frasi dette, sulla natura stessa dei personaggi che vi prendono parte, ma non solo. In pieno stile Shaft l'anime è tutto un collage di citazioni, sketch di intermezzo senza né capo né coda spesso, ma che inevitabilmente nella propria follia strappano più di un sorriso.
È un cerchio continuo, dove ogni soluzione è dispensatrice di "disperazione", ma anche di tante di quelle risate che nemmeno vi immaginate.
Non voglio dire eresie, ma qui siamo ad uno dei livelli più alti di follia che ho mai visto in un anime, persino sopra a classici come Excel Saga e FMP Fumoffu.

VOTO: 8 e mezzo.

Pro:
+ Geniale e sconclusionato, eppure logico e continuo, puzzle made in Shaft
+ Artistico spesso e volentieri
+ Esilarante

Contro:
- È una serie difficilmente reperibile purtroppo (la prima in ita c'è)
- Non presenta una vicenda continua


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MaoMao

Episodi visti: 12/12 --- Voto 5
Dopo aver visto le 15 puntate di Bakemonogatari, dopo aver letto le altre recensioni a quest'anime, ho deciso di vederlo tutto ed ora ne faccio una recensione.
La prima puntata è molto carina ed interessante, lui è negativo al massimo e quasi si uccide, lei è positiva al massimo e si incontrano per destino, un inizio molto bello.
Dalla seconda comincia già a cambiare la storia per quello che ci si poteva aspettare dalla prima, ma anch'essa è interessante, infatti lui aiuta una sua allieva col suo pessimismo frainteso; la terza inizia ad essere simile, lui salva un'altra allieva con suo pessimismo frainteso e nel frattempo tutte si innamorano di lui. A meno di metà serie tutto comincia a diventare monotono perché si riempie di puntate filler fini a se stesse dove il professore si alza il mattino ed inventa un motivo per essere depresso contro la società e le allieve lo ricorrono, gli vogliono bene e lo aiutano. Tutto continua così, in maniera abbastanza noiosa fino all'ultima puntata dove uno ci si aspetta un qualcosa che rialzi il tutto e ci insegni qualcosa di bello (alla Bakemonogatari ad esempio), ma invece nulla, riprende il filone iniziale con nuova allieva e finisce senza finale dicendo che ci sarà una seconda serie (se avrà poco successo non credo, non l'ho visto nei top 50).

Per quanto riguarda i disegni sono carini, molto semplici e piatti, ma possono andare bene per un anime tipo psyco. Le OST e BGM non sono nulla di particolare tranne l'unica bella usata nei momenti più belli, ma essendo l'unica, sentendola sempre o molto spesso alla fine stanca, ci volevano diverse varianti.

La cosa peggiore di quest'anime secondo me e che non insegna nulla, un anime insegna sempre qualcosa, non vorrei esagerare coi paragoni ma Bakemonogatari insegna alla puntata 2 a prendersi le proprie responsabilità, affrontare i dolori ed essere forti, nella 12 che esserci al momento giusto nel posto giusto, quando serve per la persona che ami è la cosa più importante, oppure che non importa quello che uno ti dà ma quello che dà perché anche se poco, se è tutto quello che può darti è il massimo, la cosa più bella ecc...
Quest'anime invece non insegna molto, speravo che continuasse il filone della prima puntata, con il protagonista che grazie a lei riesce a vedere il mondo in maniera differente (o qualcosa di simile) con finale toccante che ti fa apprezzare il mondo ecc. ma purtroppo cerca solo di farti credere che il pessimismo esagerato che porta (nella realtà) a brutti gesti è una cosa positiva.
Voto 5, darei anche 4 per la noia, ma qualcosa di carino ha.


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AmarantaKiller

Episodi visti: 12/12 --- Voto 6
Sayonara Zetsubou Sensei è un anime realizzato dalla Shaft e questa non è che la prima serie, visto che ce ne sono altre 2, più un OAV.
Il comparto grafico è particolare, a parte il character design che merita un discorso a sèé; c'è da dire però che sfondi, colori e ritmo narrativo ricordano molto un altro anime demenziale come Maria Holic, realizzato dalla Shaft, appunto.

La storia ruota intorno a un professore di liceo, Nozomu Itoshiki, e alle sue studentesse. Nozomu si contraddistingue per la sua "disperazione" dinanzi alla vita in ogni suo aspetto, ed è un paranoico cronico. Non crede in nessun ideale e nessun valore e ha una visione estremamente ed irrimediabilmente negativa di tutto ciò che accade, anche degli avvenimenti di poca importanza. È un inguaribile nichilista, perciò pensa costantemente al suicidio, ma quando tenta di metterlo in pratica puntualmente e goffamente fallisce.
Le sue studentesse, invece, hanno differenti attitudini alla vita, sicuramente più positivi - Kafuka Fūra ne è l'esempio più estremo - che subiscono la negatività di Nozomu, del quale ne restano paradossalmente affascinate.
Sullo sfondo si questo gioco di contrasti tra una parodia del dramma e della negatività, da un parte, e l'ottimismo e la leggerezza, dall'altra, si sviluppa una storia-non storia, visto che una trama solida non esiste, e ciascun episodio presenta una serie di gag, teatrini comici e parodie, che hanno un intento fortemente satirico.

Politica, costume, cultura: tutti questi aspetti, e non solo, diventano oggetto di satira, il tutto poi condito con una buona dose si "assurdo" di "nonsenso", soprattutto quando ad esempio appaiono, sullo sfondo delle scene, scritte e messaggi che non c'entrano assolutamente niente con ciò che si sta rappresentando.
Come altri utenti hanno messo in evidenza, sicuramente conoscere bene la cultura giapponese aiuterebbe a capire meglio questo genere di humour, perché non tutti i riferimenti sono chiarissimi per lo spettatore occidentale.
Per quanto mi riguarda, il protagonista è il vero punto forte di questo anime, il resto fa solo da contorno.

Ammetto di essere stata catturata dai primi episodi, proprio per la loro stranezza; tuttavia, dal 7° episodio in poi ho iniziato ad annoiarmi da morire, perché ho riscontrato una ripetitività di questo tipo di comicità e, quindi, un calo netto fino al 12° episodio.
Per questo motivo, do solo una sufficienza tenendo conto principalmente dell'originalità del personaggio, della grafica di gran qualità e di altri pochi aspetti che mi hanno divertita tantissimo e che mi hanno anche fatto riflettere e, inoltre, sperando che le altre serie rispondano alle mie aspettative.


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MastWiFi

Episodi visti: 12/12 --- Voto 8
Trama
Il giovane Nozomu Itoshiki è un professore che è costantemente afflitto da problemi riguardante la sua disperazione verso i lati negativi di qualsiasi cosa, e perciò, spesso e volentieri, cerca il suicidio per impiccagione al fine di liberarsi da tali problemi. Un giorno, in uno dei suoi tentativi, una ragazza solare e sempre sorridente, Kafuka Fuura, lo salva e lo stimola a continuare la sua vita, incitandolo a perseguire degli obiettivi positivi. Così, Nozomu si insedia nella scuola della ragazza, facendo da professore nella sua classe e in quella di altri complessati studenti che gli forniranno numerosi problemi a seconda dei loro comportamenti psicologici e mentalmente instabili per alcuni: la hikikomori Kiri Komori, costantemente rinchiusa in casa e, in seguito, in posti nascosti della scuola; Chiri Kitsu, che osserva la perfezione e la precisione in tutto, al punto di diventare una maniaca sanguinaria; Abiru Kobushi, sempre bendata e una feticista delle code di animali; Nami Hito, la "normale"; Harumi Fujiyoshi, amante del genere "yaoi" e dei doujinshi di tal genere; Maria Taro Sekiutsu, ragazzina particolarmente vispa e vivace nonché una immigrata clandestina; Meru Otonashi, che non parla mai se non via SMS o mail, con messaggi particolarmente acidi e cattivi; Kaere Kimura, ragazza bellissima, bionda e formosa ma afflitta da una doppia personalità e fonte di fan-service durante tutta la serie; Matoi Tsunetsuki, una stalker vista continuamente appresso al professore. Tutti questi studenti inoltre sono protagonisti delle continue disperazioni del professore in qualsiasi ambito, luogo o modo di dire, e in qualche modo alcuni di loro si troveranno d'accordo, mentre altri, specialmente Kafuka, tenteranno di rinsavirlo.

Giudizio personale
Un altro prodotto della SHAFT, la innovativa casa di produzione di anime come Bakemonogatari, Maria+Holic, Arakawa Under the Bridge e Ef - A tale of Memories. Stavolta si cimenta prendendo spunto dal manga originale di Koji Kumeta, adattandone i personaggi e interpretandoli come è nel suo stile: quindi, come in altri suoi anime, la SHAFT riempe gli episodi di messaggi subliminali, scritte messe a caso un po' ovunque, montaggio frenetico e quasi disordinato ma dotato di una logica tutta sua, oltre che una colonna sonora degna di nota con pezzi melodrammatici e altri abbastanza confusionari e pazzerelli. Lo spettatore dovrà affacciarsi alla vita di Nozomu Itoshiki, del suo esasperante pessimismo in qualsiasi cosa (celebre il suo motto in ogni episodio, "ZETSUBOU-SHITA!", ovvero "Sono disperato!") e alle sue ansie e alle sue preoccupazioni, contornato da un cast di personaggi secondari ma non per questo meno rilevanti. Ogni studentessa (anche i maschi hanno la loro importanza, ma più importanti sono le femmine) verrà influenzata fortemente o meno dal suo carattere, che ha dei lati negativi così come dei lati positivi che lo fanno attrarre verso talune persone. Tutto ciò, comunque, si nota fin da subito anche nei titoli di testa, che dapprima vengono rappresentati solo dai nomi dello staff; in seguito viene mostrata la sigla originale con immagini abbastanza ambigue e provocatorie dei personaggi principali. Altra caratteristica dell'anime sono gli episodi autoconclusivi, poiché non ha una trama vera e propria, è solo il susseguirsi delle vicende disorientanti e paranoiche del protagonista, e forse è il difetto principale dell'opera, perché si vuole assistere effettivamente ad una certa svolta, sia nei personaggi che nella trama. Ma in fondo, va bene così.

Giudizio complessivo
Un ottimo anime, che pecca in qualche difetto come la presenza di una trama vera e propria e la ripetitività di alcuni episodi che seguono quasi sempre lo stesso schema. Nonostante questo, offre dei bellissimi e ben caratterizzati personaggi, dotati ognuno di una propria spiccata personalità, in un anime dalla qualità sopraffina. Fortunatamente non si sono fermati solo ad una serie, bensì ad altre due serie da 13 episodi ciascuna e a due serie OAV. Complessivamente ottimo, realizzato benissimo ed esilarante e riflessivo al punto giusto.


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Aribo

Episodi visti: 12/12 --- Voto 8
Sayonara Zetsubou Sensei è un anime unico nel suo genere. Di per sé non c'è una trama stabile fissa, ma l'anime ruota intorno al rapporto tra un professore e le sue alquanto particolari alunne. Quasi ogni episodio è dedicato a esaminare uno dei suoi studenti, che rappresentano ciascuno un lato diverso della società giapponese, ridicolizzato e estremizzato. Abbiamo la stalker, la perfettina, l'ottimista e poi lui, Itoshiki, il prof. Disperazione.

Per quanto ci siano alti e bassi tra gli episodi e le varie gag demenziali, il contenuto è molto piacevole e leggero da guardare. Alcune battute ve le ricorderete a vita, sappiatelo, e vi ritroverete a mangiare gli episodi uno dietro l'altro.
La grafica e le animazioni sono eccelse, marchio Shaft, per cui non dovete chiedervi se un fotogramma ha senso o no, è lì. Punto. Ammiratelo.

Non si è meritato un voto maggiore perché, come molti hanno fatto notare, quest'opera presenta una grande ironia sui costumi e sulla vita giapponese, e essendo italiana, il più delle volte non riesco a comprenderle nella sua interezza, ma solo parzialmente. Consiglio la visione a chi non desidera nulla di impegnato, ma qualcosa di leggero e spassoso.

Fra X

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Fra X

Episodi visti: 6/12 --- Voto 7
Curiosa serie demenziale e satirica, che però anch'io probabilmente non sono riuscito a comprendere nella sua interezza. Le prime due puntate mi sono decisamente piaciute. Le successive tre non molto. Alcune scene si, altre no. La sesta quasi ai livelli delle prime due.

Non ho capito il senso di alcune situazioni. Perché la signorina del punto di ritrovo sta a testa in giù? Perché alla visita medica i suoi seni sono decisamente più grossi del solito? In questi due casi si vuole fare una certa ironia o mettere queste due scene è un contentino per chi è in cera di fanservice? Si tratta di ironia sui seni dei personaggi femminili che in certe serie diminuiscono o aumentano a seconda della situazioni o no?

Poi praticamente le ragazze sono tutte iperstereotipate e ognuna è caratterizzata da una sola una particolarità e basta. Una volta tocca ad una ed una volta tocca ad un'altra venire messa in evidenza nella sua assurdità. Devo dire che certe caratteristiche non le ho tanto capite.
Alcune cose mi sono parse geniali, mentre altre decisamente campate per aria. Perché alla studentessa bionda si vedono le mutande? Per ironizzare o fanservice? La ragazza che si esprime solo con il cellulare scrive più o meno: "Sei un personaggio scontato. Fai vedere le mutante almeno". E qui ci siamo, ma perché poi le mostra davvero, e in modalità più che altro per i maniaci? Boh! Bastava solo la frase.

Una serie che non reputo brutta, ma che non mi sento neanche di continuare. Non fa per me, probabilmente perché non riesco a comprendere appieno l'ironia sui costumi giapponesi.


 2
Pan Daemonium

Episodi visti: 12/12 --- Voto 9
Che dire del mio grande e geniale Sensei! È un anime davvero bello.
A dir la verità pensavo che il tema del suicidio fosse più forte, quando invece in molti casi si perde per strada dando maggiore importanza all'ironia e alla storia, che presenta una quantità stratosferica di personaggi, il che rende un po' complesso ricordare chi è chi e chi ha fatto cosa.
Certo, l'ironia è presente in ogni episodio, ed è un'ironia molto sottile, perché cambia da personaggio a personaggio. C'è la ragazza fissata con l'aiutare gli altri, che vede il mondo tutto rosa; c'è la ragazza che utilizza le mail e gli sms per parlare con gli altri e dire ciò che davvero pensa degli altri; c'è la ragazza che ha vissuto in America e si sente una star; et cetera.

Da vedere. Consiglio il fansub degli Zetsubou Fansub, perché nell'anime c'è una quantità enorme di frasi scritte sui muri e sulla lavagna, e sono tutte citazioni musicali, cinematografiche e relative ad altri manga ed anime, che al 90% io non ho compreso, per la mia relativa ignoranza rispetto a chi quelle citazioni le ha create.
Purtroppo i Zetsubou Fansub han subbato fino al 10° episodio, gli ultimi 2 vi tocca vederli subbati in inglese.


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Doppelgänger

Episodi visti: 12/12 --- Voto 8
La disperazione assedia la vita di Itoshiki Nozomu, insegnante liceale assegnato ad una nuova classe. Di natura a dir poco pessimista, basta una quisquigla a gettare Nozomu nella più profonda disperazione e portarlo a tentare il suicidio. Le cose non sembrano migliorare quando entrerà in contatto con la sua nuova classe, almeno fino a che non realizzerà che ogni suo studente presenta delle fissazioni anche peggiori delle sue!

Il primo paragone che mi venne in mente leggendo la trama di Sayonara Zetsubou Sensei è inevitabilmente con Welcome to the N.H.K., visto che come quello questo si presenta come una parata di tutti i casi umani esistenti. E qui tra personalità multiple, immigrati clandestini, hikikomori e via discorrendo, parrebbe esserci tutto il materiale per realizzare uno dei polpettoni più drammatici mai concepiti da una mente umana. Ma c'è un particolare sostanziale a ribaltare il tutto. Sayonara Zetsubou Sensei è un anime comico, e per la precisione il più folle che mi sia capitato di vedere dai gloriosi tempi di Full Metal Panic?! Fumoffu e Abenobashi.
Ma vi avverto, ancor più che in questi due, l'anime in questione pigia a fondo sul pedale del non-sense, al punto che spesso non converrà sforzarsi eccessivamente nel capire come un particolare evento si sia inserito in una scena, perché semplicemente non esiste un motivo logico, è lì e basta, per rendere la cosa più folle di quanto non lo sia già. Perché Nozomu verrà messo spesso a dura prova dalle sue studentesse, spesso combinate peggio di lui, e unendo dei folli l'unica cosa che può scaturirne è per forza di cose un manicomio. Le risate sono assicurate, e se non quelle almeno il piacere di lasciarsi andare alla visione di un qualcosa da vedere a cervello spento, a meno di non voler cogliere tutti i particolari, in special modo i molti riferimenti al mondo dei videogiochi e degli anime: per questi ultimi due, io ho notato due tre riferimenti a Tengen Toppa Gurren-Lagann e Code Geass.

La follia dell'anime si rispecchia anche nella grafica, che presenta spesso inquadrature con scelte cromatiche o stilistiche differenti da quella che è l'impostazione normale della serie, scelte peraltro stilisticamente eccezionali. Vedere per credere.
E grafica e sonoro raggiungono il loro apice nel punto in cui s'incontrano, ossia le sigle di apertura (c'è da dire che ne hanno fatte davvero tante per una serie di soli 12 episodi!) e quella di chiusura, che meritano, in particolar modo l'ultima, almeno uno sguardo (e un ascolto).

Non posso che suggerirlo a chiunque voglia avere a che fare con una serie leggera, che tra l'altro tratta di argomenti anche piuttosto pesanti in maniera molto comica e sopra le righe. Perfetto come pausa tra una serie impegnativa e l'altra. Voto: 8


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Manuel

Episodi visti: 12/12 --- Voto 7
Esprimo un parere molto simile ad una delle tante recensioni riguardo questo anime, l'unica che si discosta dal dare un voto alto, non perché l'opera non lo meriti, ma perché noi italiani non siamo in grado di comprenderla. Però io l'ho vista nella sua interezza anche se devo ammettere che dal sesto, settimo episodio in poi ho fatto davvero fatica nel continuare a vederla.
I primi episodi sono abbastanza ironici e si ha subito l'impressione che ci si trovi davanti a qualcosa di nuovo e di ben fatto. I disegni sono puliti, freschi e semplici, adattissimi allo stile ironico-demenziale della serie e da non sottovalutare perché non subiscono cali nella qualità e sono davvero piacevoli.

La storia è solo un pretesto per iniziare l'anime: un professore che tenta di suicidarsi perché si sente oppresso da qualsiasi cosa ma che in realtà alla fine non è così e che riesce ad impartire lezioni ai suoi studenti. Le lezioni sono totalmente insensate e ricche di riferimenti ad una cultura che non ci appartiene proprio.
Infatti è questo il tallone d'Achille di questa opera. Ciò che la rende superba nella sua patria la scredita inevitabilmente da noi perché non riusciamo a comprendere bene tutto quello che succede e si finisce con il seguire l'anime solo per quelle due-tre scenette ironiche in cui compare il faccione dell'autore nei posti più impensabili.

L'anime è geniale ed innovativo e sono sicuro che se conoscessi meglio la cultura giapponese me lo sarei goduto al massimo e gli avrei dato un 10 senza problemi. Purtroppo però non è questo il caso.
Le musiche accompagnano bene l'anime. Ce n'è una in particolare (solo con pianoforte) che è davvero triste e ben fatta a discapito di un prodotto così ironico e spensierato ma ovviamente si sente per pochi secondi e raramente.
Insomma è un prodotto ottimo, consigliato soprattutto per chi magari è stato in Giappone o in qualche modo è riuscito a farsi una cultura su quella terra a noi sconosciuta. Gli altri vedranno invece soltanto la metà di ciò che quest'opera può offrire e potrebbero rimanerne delusi ed amareggiati poiché, come detto in precedenza, non c'è un minimo di trama (infatti in ogni episodio c'è giusto qualche raro ed inutile riferimento alle puntate precedenti) e non si trova né la solita storia d'amore strappalacrime, né il solito problema esistenziale, né il classico combattimento all'ultimo sangue per salvare la Terra.
I disegni sono davvero belli ma forse più adatti ad un manga.


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Lazy strike

Episodi visti: 12/12 --- Voto 9
La serie dello studio Shaft, la stessa di Bakemonogatari, è riuscita a trasformare questa commedia, dotata di una grande quantità di humor nero, in un capolavoro demenziale e artistico. L'anime non ha una trama lineare, incentrandosi su i due personaggi principali Nozomu e Kafuka, che rappresentano rispettivamente il modo di pensare pessimista e quello ottimista. Le battute e la follia di alcune scene riescono a far ridere senza essere mai volgari, giocando sempre sui problemi, sui complessi e sui vizi delle diverse studentesse (oltre che sulla calvizia di Kagerō).

La scelta dei colori e i disegni originali tipici dello studio sono geniali. Ad un occhio poco esperto potrebbero risultare semplici ma in realtà sono capaci di mantenere la loro forza espressiva senza appesantire mai la visione.
Una serie da vedere assolutamente per tutti gli amanti delle demenziale. Fantastica per i disegni e per le battute.
E' una serie che merita un bel 9 per la vivacità e la"gioia con cui è raccontata.
Non mollare Sensei!


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LadyPhantomhive

Episodi visti: 9/12 --- Voto 10
GENIALE! Non esiste una parola più adatta di questa per descrivere questo anime favoloso. Irriverente, assurdo, stra-divertente, mi ha fatto ridere dall'inizio alla fine. Ma per apprezzarlo totalmente bisogna avere un minimo di conoscenza di cultura giapponese, compresa quella di altri anime; infatti i riferimenti sono molti!
Gli episodi sono auto-conclusivi, i personaggi sono tanti e tutti ben caratterizzati: spesso l'autore compare in qualche frame! E sulla lavagna sono presenti i suoi pensieri senza senso! Io l'ho adorato e lo consiglio vivamente a chi vuole godersi un anime semplicemente fantastico e che fa morire dal ridere!


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S.O.S Brigate

Episodi visti: 9/12 --- Voto 10
Anime molto divertente sulla scia del comico/demenziali, la grafica è molto particolare ma non bisogna spaventarsi da ciò.
Il protagonista è 1 professore delle superiori ed è molto pessimista, infatti vede il lato negativo di tutto ciò che lo circonda, come suggerisce il titolo "addio professor disperazione" lui cerca sempre di suicidarsi ma non sembra volerlo fare davvero...
A lui si contrappone una studentessa di nome Kafuka, che al contrario del proprio professore vede il lato ottimista della vita... Questo è molto altro fanno quest'anime molto molto divertente


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Aduskiev

Episodi visti: 3/12 --- Voto 7
Sono fermamente convinto che due culture diverse, per quanti sforzi facciano, difficilmente riescano a combaciare del tutto. La cultura italiana è diversa da quella inglese, che è diversa da quella americana, che è diversa da quella greca, che è diversa da quella pakistana , che è diversa da quella giapponese e così via. Perché dico tutto ciò? Perché a parte rarissime volte non mi era mai successo di smettere di guardare una serie prima che questa si concluda e soprattutto non mi sono mai sognato di recensirne una senza averla vista nella sua completezza. Resto dell’idea che in questo caso, i pochi episodi che ho visto siano sufficienti a permettermi di esprimere un giudizio chiaro e preciso.
Parlavamo di cultura e di diversità. Sono sempre stato un fervente sostenitore dell’abbattimento delle barriere culturali, ma è indubbio che Sayonara Zetsubou Sensei si rivolga espressamente al pubblico giapponese e che non miri assolutamente all’esportazione. I riferimenti a quella che è la realtà intrinseca del moderno Giappone sono tantissimi e per me, che sono italiano, scusatemi, ma risultano spesso incomprensibili. Certo potrei guardare l’anime limitandomi alla divertente storia del professore depresso e della studentessa frivola e ottimista ma, sarebbe riduttivo e sminuente nei confronti degli autori. Sono sempre stato un pignolo su quello che leggo e quello che vedo. Mi piace capire le cose e se dico “capire” intendo nella loro completezza. L’innegabile ilarità che quest’opera suscita restava però spesso celata nei meandri di una domanda che mi assillava durante la visione “avrò davvero capito?”. E siccome io, quando mi guardo un anime, lo faccio per rilassarmi, qualunque tema esso tratti, non posso stare a mangiarmi le unghie chiedendomi in continuazione se ho o meno afferrato il concetto.
Per farvi un esempio calzante sarebbe come propinare a dei giapponesi la comicità del Bagaglino, con i suoi infiniti riferimenti al mondo politico e alla cronaca italiana. Potrebbero forse ridere dei bizzarri costumi dei comici ma la cosa si fermerebbe lì. Questa è la sensazione che mi ha suscitato Sayonara Zetsubou Sensei. Un senso frustrante di incomprensione al quale sinceramente non ho la minima intenzione di abbandonarmi.
Il disegno è davvero stupendo, azzeccato nel suo contesto, soffuso in luci romantiche che riportano quasi indietro nel tempo. Anche la grafica in generale è espressamente nipponica, con assidui riferimenti al periodo Taisho. Una sorta di rivisitazione grafica dello stile “liberty giapponese” tanto per intenderci. Musiche carine ed effetti sonori spesso quasi gutturali completano il quadro.
Che dire. È difficile esprimere un giudizio chiaro. Io non ho apprezzato la serie ma ho letto che in Giappone è davvero una specie di tormentone, da cui deduco, come già detto, che non l’ho apprezzata non perché sia brutta ma semplicemente perché non la capisco. Quindi mi limito a un 7 politico.


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Rea

Episodi visti: 12/12 --- Voto 7
Una serie... contorta, senza dubbio. Estremamente demenziale, ma talmente demenziale che talvolta certe situazioni, invece che farti ridere, forse ti deprimono e ti lasciano perplesso. Certo, non metto in dubbio che alcuni sketch siano divertenti, e anche i personaggi sono ben studiati, pur essendo 'semplicemente' esagerazioni degli stereotipi comuni: il depresso in contrasto con la ragazza ipersolare, la super-perfettina, l'hikikomori, la RAGAZZA TOTALMENTE NORMALE e via dicendo. L'ho guardato tutto in due o tre giorni, e indecisa tra un sei e un sette, decido di regalare a questa pazza, pazza serie un sette, soprattutto per via della stupenda realizzazione grafica (sono rimasta deliziata dai... 'pattern' che invece di seguire le figure sono come fermi sotto gli abiti... è un po' difficile da spiegare) e anche per via dei riferimenti sparsi qua e là -anche nelle scritte sulle lavagne della scuola- a varie serie di successo.
Lo consiglio a chi è proprio un grande fan del genere demenziale, per il resto... è meglio assumerlo a piccole dosi, alla fine si potrebbe rimanere spiazzati ;)

Alex

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Alex

Episodi visti: 12/12 --- Voto 9
Ecco un anime degno di nota nel marasma di uscite poco rilevanti che ogni anno il giappone sforna con assoluta disinvoltura.
L'impostazione non è delle più semplici, il rischio è di prendere SZS come un semplice anime demenziale che non racconta nulla... invece SZS ne ha di cose da dire, uuuh se ne ha di cose da dire...
Tutti i problemi della società moderna giapponese in SZS vengono a galla per essere esorcizzati. In una società in cui tutto quello che provoca disagio deve essere tenuto allo scuro SZS va controcorrente e spiattella tutto in prima pagina... dai problemi più gravi (suicidio, omicidio, pedofilia, violenze domestiche) a quelli che riguardano i piccoli disagi (rapporti sociali, timidezza, depressione, solitudine) e anche moltissimi problemi che riguardano in maniera specifica la società giapponese (a cui mi risulta difficile anche solo dare un nome)... più che un anime è una finestra su quella parte del giappone che non ci vogliono mai raccontare.
La genialata sta nel fatto che gli autori non sono certo scesi a compromessi... lasciano che sia lo spettatore a dover cogliere i significati più profondi, nascosti nei deliri schizzati di SZS.
La realizzazione tecnica è di assoluto rilievo, anch'essa schizzata ma curata e ricercata.
Un capolavoro per tutti quelli che hanno un minimo di familiarità con le contraddizioni della società nipponica, agli occhi di tutti gli altri aihmè risulterà il solito anime demenziale sconclusionato.

Vaan Midlad

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Vaan Midlad

Episodi visti: 8/12 --- Voto 9
Davvero un ottimo anime! Pieno di belle battute (non solo le tipiche da humour giapponese che non sempre fanno ridere), inoltre adoro i temi ricorrenti e l'autoironia dell'autore verso i propri personaggi, che schernisce di continuo. Tuttavia fa riferimento a molti aspetti della tradizione o cultura giapponese, il che lo rende un pochino più difficile da seguire, ma basta informarsi.

Merlo50

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Merlo50

Episodi visti: 3/12 --- Voto 10
Forse tre episodi sono pochi per dare un giudizio obbiettivo, ma se le altre puntate sono come queste rischio veramente di schiattare... dalle risate! Come ho scritto in un'altra recensione io adoro gli anime demenziali, ebbene... ECCOMI SERVITO! Nel suo genere è un capolavoro assoluto: di un'assurdità demenziale completa, ma in fondo con una sua logica che a volte può anche essere amara, con la sua esasperazione delle situazioni e dei caratteri dei personaggi, nei quali però pensandoci bene possiamo riconoscere magari qualche nostro amico o addirittura noi stessi (io sono un professore... indovinate un po' in chi mi riconosco?).
Insomma un lavoro da veri geni della demenzialità! La trama... c'è una trama? Nelle prime puntate non ne ho trovata traccia, al massimo un filo conduttore, basato sul pessimismo del sensei e sulla, diciamo così, originalità delle sue alunne (tutte schizzate e tutte innamorate di lui). Probabilmente queste prime puntate servono più che altro per introdurre i personaggi (ogni volta che compare un'alunna viene presentata una sua scheda), ma se il buon giorno si vede dal mattino...
Voto massimo a questo anime ultrademenziale accompagnato alla preghiera che non mi capiti mai una classe come quella!

Binomag

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Binomag

Episodi visti: 12/12 --- Voto 9
Geniale! E' un anime che salta sicuramente all'occhio per l'originalità della realizzazione! Lo spaccato della modernità giapponese e non solo che ci offre è meraviglioso e intrigante; le centinaia di didascalie e note varie mi hanno fatto impazzire durante la visione, ma lo arricchiscono tantissimo, facendone nel complesso una visione obbligata.

E il faccione del disegnatore onnipresente? ^^

ayumu

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ayumu

Episodi visti: 12/12 --- Voto 10
Quest'anime è qualcosa di veramente unico. Una realizzazione tecnica spaventosa, una regia geniale, un cast di personaggi perfetto sotto ogni punto di vista, grandi seiyuu, colonna sonora fantastica, sigle stupende (BUREBUREBURE)... non si può desiderare niente di più da un anime.
Per quanto riguarda la parte tecnica, gli Shaft con quest'anime si sono definitivamente consacrati come uno dei migliori studi in circolazione. Provate a vedere l'inizio del primo episodio, l'uso dei colori... la contrapposizione fra il sensei, disegnato con colori scuri e in ombra, a rappresentare il suo stato d'animo, mentre tutto il resto, Kafuka compresa, è illuminato dai colori della primavera... semplicemente geniale, questa è ARTE.
Per quanto riguarda la storia, ciò che adoro davvero è il modo in cui tratta temi piuttosto seri e filosofici, parodizzandoli in continuazione. É la classica opera che ti fa schiattare dalle risate, facendo però anche pensare.
I personaggi non si discutono, dominano tutti.
In sostanza un capolavoro assoluto da non perdere.

cartman666

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cartman666

Episodi visti: 7/12 --- Voto 8
Mi sono avvicinato a quest'anime incuriosito da una recensione che lo paragonava a Flcl. Onestamente pur essendo un prodotto valido non arriva ai livelli del fenomenale predecessore. Comunque parla di un professore che tenta sempre il suicidio ma che viene fermata da una studentessa,che si rivela essere la sua nuova alunna.
L'incontro con la sua nuova classe,fatta di alunne ancora piu' schizzate di lui, tra una hikikomori, un'immigrata clandestina,una maniaca delle mail,una studentessa estera dalla doppia personalità, farà si che il nostro professore abbia altre cose a cui pensare oltre al suicidio.
A volte il fatto che i disegni e i dialoghi prendono un tono troppo strampalato e incomprensibile per i miei gusti, fa si che non meriti un voto ancora piu' alto. Pero' e' sicuramente un anime originale, una rarità di questi tempi, bella la sigla iniziale, che si fa notare accoppiata a delle immagini di studentesse in bondage, cosa che lo renderebbe impubblicabile nelle nostre televisioni di benpensanti.