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kirk

Episodi visti: 1/1 --- Voto 9
“Sword of the Stranger”, sottotitolato nella versione italiana “Spade senza imperatore”, è un lungometraggio uscito nel 2007 in Giappone ad opera dello studio BONES e con la regia di Masahiro Ando.
La trama è un po’ banale (non farò spoiler), ma il plot è sufficiente per giustificare dei bei combattimenti sottolineati dalle musiche classiche giapponesi scelte da Naoki Sato.
L’opera ha avuto un discreto successo internazionale, e il suo regista è stato paragonato a un mostro sacro come Kurosaki e all’italiano Sergio Leone... per quanto riguarda il primo, vi potrebbe essere una somiglianza, tenuto conto del genere e delle inquadrature, sul secondo non saprei, perché io generalmente non guardo western.
Senz’altro lo studio BONES ha fatto a livello di animazioni un buon risultato, l’unica pecca a livello di doppiaggio italiano la voce del protagonista Kotaro... insopportabile. Per quanto mi riguarda, è un’opera che merita il mio 9 perché riesce a creare un’opera ambientata nel periodo Sengoku piena di bei duelli, con esseri umani verosimili che riescono, dopo un inizio un po’ sottotono, a coinvolgere lo spettatore.
La spada dello straniero Senza Nome funziona!


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ivan180378

Episodi visti: 1/1 --- Voto 9
Questo anime è un classico film ambientato all'epoca dei signori feudali, e tratta di battaglie tra samurai e ninja. E' un tipico film di animazione sui samurai, con annessi e connessi che si possono facilmente immaginare.

La trama del caso in esame parla di un grande "lord" cinese molto ricco e anziano, che su ordine dell'imperatore della Cina costruisce una fortezza in Giappone allo scopo di effettuare un rito sacrificale macabro che garantirebbe la creazione di un elisir di lunga vita. Per questo rito sono necessari vari accorgimenti e ingredienti, tra cui il sangue di un bambino particolare, Kotaro, che è protagonista del film. Grazie all'aiuto di un bravissimo e abile samurai che conoscerà nel corso dell'opera, il nostro Kotaro cercherà di sfuggire agli sgherri del lord cinese che vogliono catturarlo per ucciderlo nel rito. Come se non bastasse, anche il signore feudale locale del Giappone è interessato a conoscere i segreti e i poteri di questo lord cinese, e interverrà a complicare le carte in tavola.

L'anime è molto bello, avventuroso, con una storia dal ritmo elevato che non annoia di certo.
Ottimo il character design, ottima l'animazione, la regia e la fotografia. Le musiche sono azzeccate.
E' un film che rasenta la perfezione, se non fosse per qualche infantilismo (il bambino e il cane sembrano più adatti a un anime Disney, sono poco credibili...). Consiglio caldamente la visione a tutti, anche a chi non fosse appassionato del genere.


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T-Poison

Episodi visti: 1/1 --- Voto 8
"Sword of the Stranger"è un lungometraggio d'animazione del 2007 prodotto dallo studio Bones che ha conquistato pubblico e critica, guadagnandosi anche l'endorsement di due pezzi da novanta dell'animazione giapponese come Hideaki Anno e Katsuhiro Otomo.

Il regista del film ha subito paragonato la sua opera alle leggendarie pellicole di Akira Kurosawa e di Sergio Leone, ai quali questo film finisce per somigliare non solo nello stile (alcune scene sono prese pari pari da alcuni dei lavori dei maestri sopracitati), ma anche nello spirito, come viene dimostrato dal personaggio del samurai (il cui nome non viene mai pronunciato, proprio come il personaggio interpretato da Clint Eastwood nei film di Leone), personaggio che dopo la conclusione della trama principale se ne va per la propria strada pronto per una nuova avventura e che vive anche oltre la durata del film stesso: sta a noi immaginare che cosa farà dopo la conclusione.
I punti deboli del film sono la trama (che prende il via da un presupposto piuttosto banale e poco credibile) e i personaggi (il più delle volte in balia della trama stessa, ovvero agiscono affinché la storia prosegua in quella determinata direzione). Ma non tutti i personaggi annegano nella monotonia, e ce ne sono due che invece risultano ben caratterizzati, e sono Rarou (guerriero di provenienza occidentale e alla costante ricerca di qualcuno all'altezza della sua forza) e Shogen (generale dalla smodata ambizione): attraverso piccoli gesti e veloci parole il regista Masahiro Ando e lo sceneggiatore Fumihito Takayama riescono a caratterizzare degnamente questi due personaggi; ne è un esempio il momento in cui Rarou, di fronte al capo dei banditi, butta via la spada e lo affronta a mani nude, per rendere la sfida più interessante, o quando affronta per la prima volta Senza Nome, benché quest'ultimo fosse un semplice passante.

Ma è dal punto di vista tecnico che il film si distingue, attraverso un ottimo utilizzo delle animazioni (soprattutto nei combattimenti, davvero spettacolari nella loro fluidità, al punto che si penserà di essere di fronte a un film live action) e ad una eccellente colonna sonora di Naoki Sato, che riesce a dare la giusta enfasi ai momenti più appropriati, ed è riuscita più volte ad emozionarmi.


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Hatake Rufy

Episodi visti: 1/1 --- Voto 7
"Sword of the Stranger" è un film giapponese prodotto nel 2007 dallo studio Bones. Un film che come trama non sorprende più di tanto, ma grazie alla grafica regala una visione molto apprezzabile.

La trama si concentra in Giappone, dove un losco signore vuole raggiungere i propri scopi, di cui non si sa nulla, anche se lui e la sua squadra si dedicano alla costruzione di uno strano marchingegno; nel frattempo si allea con alcuni inviati dell'imperatore Ming per catturare un bambino che pare essere al centro dei loro piani. Il protagonista è quindi Kotaro, un bambino che è sempre in fuga con il suo unico amico, un cane di nome Tobimaru; durante la sua fuga incontra un ex samurai senza nome, che si rivela un ottimo combattente e che in seguito si unirà al piccolo protagonista.

A livello di trama il film non convince più di tanto, visto che comunque è una storia che di nuovo non ha nulla. La trama si sviluppa poco alla volta ma senza grandi colpi di scena, contando anche qualche lacuna nella storia, soprattutto nei personaggi. Perlomeno il film incomincia subito bene, con molta azione che subito dopo porta alla quiete, in cui il protagonista si potrà incontrare con il senza nome; così il film prende la sua strada, prevedibile ma pur sempre piacevole da guardare. Il finale si presenta ricco di azione, così come deve essere, ma anche qui la parola scontato è più che accettata. Nel complesso non è una cattiva trama, anzi è molto piacevole da visionare, ma manca di originalità, tutto qui.

Il comparto tecnico è sicuramente il miglior aspetto di questo film, grazie a dei bellissimi disegni e ad una animazione spettacolare che subito mette in risalto l'azione; il tutto viene seguito da un ottimo comparto sonoro che tiene attenti e vogliosi di altri combattimenti. Il doppiaggio in italiano è stato impeccabile.
Non ho dubbi nel consigliare questo film, visto che supera appieno le mie aspettative, solo è un peccato per la poca originalità della trama, ma questo gli si può perdonare. Voto finale: 7


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eracliano

Episodi visti: 1/1 --- Voto 8
"Sword of the Stranger" è un lungometraggio del 2007 che fece ben parlare di sé, ora vedremo se a ragione o a torto. Iniziamo subito con le nostre considerazioni.
Trama: la trama è semplice, c'è un bambino inseguito da qualcuno che lo vuole catturare, per un motivo che sarà chiaro solo una volta prossimi alla fine del film. Nella fuga, incontra uno strano spadaccino che non vuole usare la sua spada; parallelamente si accenna ad altre piccole trame secondarie. Nulla di incredibilmente originale, ma comunque apprezzabile. 7,5.

Attenzione, questa parte contiene spoiler

Finale: il finale in realtà è prevedibile, in quanto segue fedelmente quella che è la norma in questi casi, con la sconfitta del cattivo. Non mi ha tuttavia deluso, quindi comunque assegno un 7.

Fine parte contenente spoiler

Personaggi: non ci sono personaggi particolarmente sensazionali, sebbene si possa riconoscere in alcuni una buona caratterizzazione. In merito mi sono piaciuti di più personaggi di per sé secondari come Tadori, il generale ambizioso (e il suo subordinato), che il protagonista (che mi è stato invece antipatico). Complessivamente assegno un 7 anche su questo punto.
Grafica: è ottima, e le animazioni sono eccellenti. Del resto era chiaramente ciò su cui i produttori avevano maggiormente puntato, ovvero un film d'azione incentrato su combattimenti spettacolari. Su questo campo do un 10.
Sonoro: ottimo anche il sonoro, i cui ritmi aumentano e diminuiscono in sincronia con il livello di azione delle scene. Tuttavia è solo un accompagnamento, non ha un carattere proprio, per cui, sebbene ottimo, assegno un 8,5, visto che da solo non dice molto.
Tematiche: non ci sono particolari tematiche portanti, del resto è un film incentrato sui combattimenti e sull'azione. Se proprio vogliamo cercare qualcosa, però, possiamo notare come il comun denominatore dei vari cattivi è rappresentato dall'ambizione, chi di potere, chi di... altro non dico per non fare spoiler, ma è evidente dopo averlo guardato. Ovviamente, la morale è che tali atti egoistici e disprezzanti nei confronti degli altri portano alla rovina.

Tirando le somme siamo su un 8. Segno questo che la scommessa dei produttori è stata vinta. "Sword of the Stranger" è un prodotto molto buono, che consiglio sicuramente a chiunque ami l'azione, il combattimento, ma anche solo il medioevo giapponese.


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VM93

Episodi visti: 1/1 --- Voto 10
"Sword of the Stranger": segnatevi questo titolo, e fatelo adesso! Che siate amanti o meno dell'età feudataria giapponese, che siate interessati o meno ai samurai, che siate fan o meno degli anime storici o di combattimento, dovete assolutamente vedere questo film almeno una volta nella vostra vita. Una storia triste, forte, piena di emozioni e colpi di scena; una storia piena di amarezza e speranza, passati da dimenticare e futuri da riconquistare. Due vite che si incrociano, due popoli che si scontrano.
Trama eccezionale, disegni favolosi, personaggi magnifici. Inutile stare a parlarne più di tanto: è un capolavoro. Dall'inizio alla fine "Sword of the Stranger" vi trasporterà in un sol fiato in questo viaggio aspro e fantastico, ricordandoci che mai niente non potrà esserci perdonato, se si ha il coraggio di rimettersi in gioco.


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Ryner666

Episodi visti: 1/1 --- Voto 10
Secondo me questo film è un dannato capolavoro. Belli la trama, le animazioni, gli sfondi, bellissimi i combattimenti, a mio avviso è bello tutto.
Personalmente non amo in modo particolare le storie ambientate nel Giappone del passato, ma questo film ha superato le mie aspettative diventando uno dei miei titoli preferiti. In particolare il combattimento finale l'ho trovato spettacolare e faccio fatica a descriverlo in maniera completa. Ciò che mi ha colpito è che si è trattato di un combattimento intenso e veloce, realisticamente parlando è abbastanza assurdo che due guerrieri possano combattersi per più di mezz'ora senza sbattere a terra sfiniti.
"Sword of the Stranger" è uno dei pochi lavori di cui ho voluto comprare il Blu-ray Disc solo per tenerlo, e consiglio a tutti di guardarlo perché merita moltissimo.


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MangaItalia

Episodi visti: 1/1 --- Voto 9
Attenzione: la recensione contiene spoiler

L'anime che vado a recensire oggi, è un anime che, quando uscì l'edizione italiana curata dalla Dynit nel 2010, molte persone erano curiose di vedere, anzi direi che non aspettavano altro. Perché questa aspettativa? Perché quest'anime, seppur recente (è del 2007), era salito alla ribalta delle cronache. Innanzitutto aveva vinto il premio come miglior animazione al Fantaspoa 2008. L'anno seguente aveva partecipato fuori concorso all'Annency Festival, e, nonostante ciò, aveva ottenuto una selezione ufficiale. Ed infine, all'arrivo in Italia, al Future Film Festival, sempre dello stesso anno, si era fatto notare notare quando gli venne assegnata una menzione speciale.

Insomma i requisiti per un ottimo anime c'erano tutti, ma veniamo alla trama:

Giappone medievale, braccato dai Ming, guerrieri provenienti dalla Cina, il giovane Kotaro incontra un altro giovane nanashi o samurai, continuamente perseguitato dagli incubi di un passato oscuro, rappresentato da alcuni flashback. Quando i protagonisti si scontrano con un signorotto locale, un generale, il cui scopo nella vita è quello di trovare un avversario alla sua altezza, ed alcuni monaci si viene a conoscenza del segreto dietro la caccia dei Ming.

Da segnalare che questo anime è dello studio BONES, famoso per aver ideato serie come Full Metal Alchemist e Eureka Seven.

Tecnicamente l'anime si presenta in modo eccellente, colori vividi e veramente ben fatti, combattimenti e scene d'azione che coinvolgono sino all'ultimo colpo, grazie anche anche all'ottima regia di Masahiro Ando. Piccola nota sulle scene splatter, dove c'è tanto sangue, per il sottoscritto non c'è nessun problema, ma per altri, che magari non si abituano subito alla cosa, può risultare di cattivo gusto. Le musiche sono stupende, ben orchestrate a seconda dei momenti: calme ed evocative nei pochi momenti tranquilli, tese e ricche di pathos nelle scene d'azione.

Il doppiaggio nostrano è di ottimo livello c'è poco da fare: ho da fare due annotazioni però, non adeguata secondo me Monica Bertolotti su Kotaro avrei messo Patrizia Scianca perché il personaggio risulta avere una voce troppo femminile e non adatta al carattere e al carisma dello stesso. Menzione speciale va fatta per il compianto Gianni Musy nel ruolo del Byakuran.

L'edizione italiana portata dalla Dynit è curatissima davvero un ottimo lavoro di Carlo Cavazzoni. Abbiamo 2 dvd nel cofanetto: nel primo ci si presenta davanti un menù digitale da cui possiamo avviare i vari capitoli dell'anime, poi abbiamo le varie tracce in italiano e giapponese con sottotitoli nelle medesime lingue tutte in Dolby Digital 5.1, che tra l'altro non mi ha dato dato alcun tipo di problema nel lettore che ho usato sul pc. Nel secondo dvd è presente il pilot della durata di 4 minuti doppiato in italiano e in Dolby Digital 2.0 - lo dico perché si nota la differenza di audio -, interviste allo staff e al cast sottotitolate in italiano, molto interessanti poiché si parla del backstage dell'anime e della sua realizzazione. Siccome poi volevano esagerare è presente un booklet denominato Sword Book di ben 28 pagine in carta color seppia con interviste, cenni storici e tantissimi schizzi preparatori. Veramente
grande Dynit!

In conclusione, che voto dare a Sword of the stranger?In se per se l'anime è bellissimo, fantastico, ma ad uno sguardo attento e critico non sarà sfuggito comunque che la trama ha qualche buco qua e là lasciato lì senza spiegazione; primo fra tutti il passato dei due protagonisti appena accennato e che io ho fatto fatica a capire sinceramente. Ora io capisco che non si possa far durare un lungometraggio 3 ore, ma andava spiegato meglio. La vicenda in cui noi vediamo i cinesi in Giappone a costruire una non meglio precisata torre o fortezza per un a non meglio precisata profezia. Secondo me ci sono delle cose che andavano chiarite meglio magari allungando l'anime di una mezz'oretta. Lo consiglio, ma ad un pubblico adulto per le scene crude e splatter e per la storia comunque non certo per tutti. Capitolo Tobimaru, cane e amico di Kotaro: semplicemente un mito. Voto: 9


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AlessandroXV

Episodi visti: 1/1 --- Voto 9
Premessa: la seguente recensione non contiene spoiler.
Sword of the stranger rappresenta un film dalla grande mole e spessore.
Innanzitutto è interessante notare come viene inserita una storia inventata all'interno di un contesto storico vero, ove si rappresentano fedelmente diversi aspetti del tardo medioevo giapponese. La vicenda narra di un giovane samurai vagabondo che incontra un bambino, il quale, con il suo modo di fare scorbutico, andrà a urtare nell'animo una sua vecchia ferita; tuttavia, proprio grazie a questo il samurai proverà a superare le proprie difficoltà e in un certo senso a redimersi dalle cattive azioni commesse in passato per la "ragion di Stato".
Le vicende interiori dei differenti personaggi che qui appaiono sono sviluppate in ottima maniera: tutto emerge (in diversi e particolari modi) e niente è lasciato per scontato. Si può dire che, nei molti combattimenti presenti, si possa riscontrare lo stato d'animo e il movente più nascosto del soggetto; questo ovviamente non alla prima visione, ma almeno alla seconda - infatti, come ben si dovrebbe sapere, non basta mai una prima visione, che si tratti di un film o addirittura di una serie, per poter capire appieno il contenuto.

Come detto, il contesto storico è ben ricostruito e circondato i disegni paesaggistici assolutamente bellissimi: ogni particolare risalta, cosicché nulla passi inosservato. I combattimenti in questi ambienti risaltano dunque spettacolari, dal momento che un punto forte di questo film è la dinamicità e la precisione assoluta in quest'ultima. Gli effetti animati sono davvero belli.
Per quanto riguarda i disegni dei personaggi, si può dire siano ben fatti ed elaborati, per niente semplificati e stilizzati, nemmeno in momenti poco rilevanti del film.
Le musiche sono il vero punto forte di quest'anime: sono veramente stupende. Ovviamente non si tratta per niente di J-Pop, Rock o quale altro genere sviluppatosi a partire dal secolo scorso, ma invece sono presenti musiche tradizionali estremamente caratteristiche e coinvolgenti. Per il nostro udito, corrotto dalle semplici, banali e snervanti (poiché ripetute "a iosa") canzoni commerciali, si può dire possa essere un incontro unico e da un atmosfera che procura i brividi dal piacere.

Ebbene, è proprio un film consigliato: gli amanti del genere storico, samurai o anche di azione non dovrebbero rimanere delusi dalla visione.
Riassumendo il tutto in voti singoli, si ottiene:
Musiche: 10
Disegni: 9
Storia: 9
Profondità dei personaggi: 9


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Franzelion

Episodi visti: 1/1 --- Voto 5
Ecco, Sword of the stranger è il perfetto esempio di come si abbindola lo spettatore con spettacolari scene d'azione per nascondere quella pochezza di fondo che permea tutto l'anime. Possiamo parlare della trama, dei personaggi o dei contenuti: il film è un fiasco su ognuno di questi fronti.
Partendo dalla storia, questa è trattata con superficialità, anche perché si vede che è messa lì tanto per, quando l'unica ragion d'essere di quest'opera è il mostrare dei combattimenti fighi e fini a se stessi, sfido chiunque a smentirmi; però almeno su questo fronte è fatto bene ed è divertente, c'è da dirlo. Avrei comunque preferito una trama più "sincera", del genere "c'è un supercattivone di un'organizzazione e per batterlo bisogna trovare un uomo ancora più super di lui", e non questo che mira palesemente a raggirare lo spettatore.

Il vero problema di fondo è però la totale mancanza di contenuti, dal primo all'ultimo minuto, che non è supportata neanche da un'adeguata caratterizzazione dei personaggi: tutti piattissimi, e non si salva dalla mediocrità solo per un flashback del protagonista buttato lì verso il finale, che non ha neanche chissà quale significato e ripercussione sul suo modo di agire, che avevamo capito tutti quale sarebbe stato fin dal primo minuto di visione.

Il film fortunatamente si salva dalla mediocrità più assoluta grazie a un eccellente comparto tecnico, con ottimi disegni ed animazioni, una regia che sa il fatto suo e delle altrettanto buone musiche; invece il montaggio delle scene non è impeccabile, ci sono più punti in cui incespica e questo si ripercuote su una fluida visione del titolo, rendendo leggermente noiosi e ostici alcuni cambi di scena e compromettendo l'unica ragion d'essere dell'anime, ovvero l'intrattenimento - già, neanche in questo eccelle.
Vogliam parlare del titolo poi? Che senso ha? Sto ancora cercando di capirlo.
Un film che a stenti si lascia comunque guardare, ma che non mi ha lasciato addosso una virgola, trattasi del tipico lungometraggio creato solo per fare un po' di scena e niente di più. Da cestinare, a meno che non cerchiate dell'intrattenimento facile e povero di contenuti.


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Shiro-san

Episodi visti: 1/1 --- Voto 7
Film d’animazione diretto dallo studio Bones e ambientato nell’epoca Sengoku.
Incomincio questa mia analisi focalizzandomi sull’aspetto tecnico. Non c’è che dire: azione, scontri e ambientazioni sono resi come meglio non si potrebbe in un prodotto incentrato sulla storia del Giappone feudale (rivaleggia con capisaldi del genere come Seirei no Moribito e Samurai Champloo). Degni di menzione soprattutto i duelli mozzafiato fra i vari personaggi: fluidità e qualità delle immagini ad altissimo livello - anche se, potrebbe non piacere a molti, spesso abbastanza splatter.
Se proprio si volesse cercare il cosiddetto” ago nel pagliaio” riguardo alla grafica, io lo andrei a cercare nelle figure dei characters, alcune volte un po’ spigolosi. Per il resto la Bones è promossa a pieni voti.

È passando all’ambito narrativo che incominciano a sorgere i problemi. La storia si incentra sulle avventure di un bambino, Kotaro, accompagnato dal suo cane Tobimaru, i quali, inseguiti da un gruppo di guerrieri provenienti dalla Cina, trovano il proprio salvatore nella figura del samurai solitario e in disgrazia Nagashi (letteralmente “senza nome”).
La base della trama potrebbe anche non essere male, ma c’è un piccolo problema: se fosse stata una serie da 12 episodi poteva risultare un vero e proprio capolavoro, ma qui si parla di un film di un’ora e quaranta minuti, troppo poco per uno sviluppo soddisfacente.

La mancanza tecnica di tempo porta ad inevitabili controindicazioni: i personaggi sembrano mossi dai fili invisibili di un burattinaio, in poche parole seguono un cammino studiato apposta per loro dai produttori. Vi riporto un esempio: si può anche comprendere il desiderio di rivalsa e di espiazione da parte di Nagashi, ma lo spettatore si va a chiedere sicuramente il perché delle sue azioni. Il problema è che non c’è risposta! È stato deciso così, punto e fine.
Un altro punto negativo (che comunque è da collegare alla pecca precedente) è la presenza di troppi avvenimenti concentrati e compressi: battaglie, ribellioni, tradimenti, sacrifici… insomma, chi più ne ha più ne metta.

Detto ciò, comunque mi risulta impossibile dare una valutazione più bassa di 7: sarà anche sconclusionato, però riesce a catturare sempre, in ogni singolo istante, l’attenzione dello spettatore.

Utente5795

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Utente5795

Episodi visti: 1/1 --- Voto 7
Per il modo con il quale è stato presentato, questo lungometraggio sembrava essere una vera e propria manna dal cielo per tutti coloro che apprezzano l'animazione giapponese ai suoi massimi livelli: tra le lodi profuse da due pesi massimi come Hideaki Anno e Katsuhiro Otomo, la partecipazione ad alcuni importanti festival cinematografici, la produzione da parte dell'acclamatissimo Studio Bones e il dichiarato conubio tra lo stile di Akira Kurosawa e quello di Sergio Leone (due nomi che di certo non passano inosservati), Sword of the Stranger aveva tutta l'aria di essere un film sopraffino, in grado di soddisfare tanto chi cercava qualcosa legato ad un genere estremamente collaudato come la rivisitazione storica, quanto i palati più esigenti. L'impressione che ho avuto dopo la visione, è stata quella invece di un lavoro senz'altro buono, ma incapacitato ad esprimersi nel suo pieno potenziale per via di alcune mancanze che francamente si potevano superare senza sforzarsi troppo.

Vado subito al sodo, concentrandomi quindi sulla trama, che ahimè si adagia in maniera pressoché totale sugli stereotipi più blandi delle storie sul Giappone medievale e dell'avventura in generale. La cosa di per sé non sarebbe disprezzabile, si pensi al gran numero di prodotti il cui punto di forza sta proprio nel giocare con gli stereotipi, smontandoli, riassemblandoli, dandogli nuove vesti, o semplicemente riproponendoli con la giusta dose di freschezza, ma è proprio questo che manca a Sword of the Stranger: vuoi forse per aver intenzionalmente creato un plot di facile presa, non c'è una vera e propria rielaborazione degli stilemi ai quali si rifà, i quali paiono essere solamente accostati l'un l'altro senza grosse pretese.
Stesso discorso può essere fatto per i personaggi, che di fatto sono semplici marionette del tutto assoggettate a ruoli ben definiti e immobili, con una caratterizzazione assai semplicistica, come il samurai tormentato che ha deciso di non usare più la spada, il ragazzino braccato perché al centro dell'interesse degli antagonisti, il guerriero senza scrupoli che combatte per il puro gusto della sfida, ribellandosi ai superiori, e via dicendo.

A questo punto, il mio voto pare stridere con le parole non esattamente benevole finora rivolte a questa pellicola, ma la mia sufficienza abbondante ha un perché: nonostante le suddette pecche, Sword of the Stranger indubbiamente funziona, riuscendo pienamente nell'intento di offrire allo spettatore un'ora e mezzo di azione violenta ma non troppo, sempre gradevole e dal ritmo sostenuto. È bene quindi non aspettarsi nulla di eccelso, approcciandosi a questa pellicola, perché troverete semplicemente un racconto di maniera che però saprà coinvolgervi se non siete troppo esigenti.

Passando alla realizzazione tecnica, posso dire che, nonostante venga spesso additata come il piatto forte dell'intero film, in verità anch'essa non è esente da pecche: oltre al character design a mio parere poco originale e a volte fastidiosamente spigoloso, la qualità dell'animazione stranamente ha diverse oscillazioni, per cui si passa da momenti nei quali i movimenti sono abbastanza rigidi (purtroppo anche durante alcuni combattimenti), ad altri contraddistinti, paradossalmente, da una fluidità quasi eccessiva, specialmente per quanto riguarda le espressioni facciali di alcuni personaggi. Il lavoro svolto è comunque più che soddisfacente, davvero notevole se comparato con gli standard visivi di altri lungometraggi, specialmente per i bellissimi fondali, realizzati con tecniche tradizionali, nonché valorizzato da una regia adeguata.

Menzion d'onore va alla colonna sonora di Naoki Sato, le cui note maestose ed espressive danno un doveroso senso di epicità alle vicende, riecheggiando a volte l'Ennio Morricone della Trilogia del dollaro. Parlando invece dell'edizione italiana, il doppiaggio non è purtroppo dei migliori per la scelta delle voci, alcune delle quali si adattano molto male al relativo personaggio, come nel caso del protagonista Kotaro o di alcune "comparse". Apprezzabile comunque l'aver mantenuto la lingua originale sottotitolata nei dialoghi in cinese che compaiono qua e là.

Che dire in definitiva di Sword of the Stranger? È un film piacevole, che sa intrattenere più che bene, ma a conti fatti comunque non fondamentale. Speriamo che lo staff Bones, con il prossimo progetto cinematografico, riesca a raddrizzare il tiro, considerando questo magari come un piccolo esercizio di stile atto a saggiare le potenzialità dello Studio in questo preciso format.


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Turboo Stefo

Episodi visti: 1/1 --- Voto 10
È il 2007 e nelle sale cinematografiche giapponesi esce per la prima volta un film d’animazione curato interamente dallo studio Bones, famoso per serie come Eureka Seven e Darker than Black. Il successo riscosso è stato tale da attirare l’attenzione della critica internazionale permettendo così all’opera di partecipare a vari festival che vanno da Amsterdam al Brasile, dove ha ottenuto il titolo di “Miglior Animazione” al Fantaspoa 2008. A distanza di tre anni dalla sua prima proiezione arriva in Italia grazie alla Dynit.

Il piccolo Kotaro è poco più che un bambino, ma il mondo sembra aver già allungato le sue crudeli mani su di lui. Mentre girovaga per i villaggi rubando cibo, grazie all’aiuto del suo fedele amico a quattro zampe, viene braccato da strani guerrieri stranieri accompagnati da alcuni militari locali, ma fortunatamente un samurai che si trovava in zona riesce a salvarlo e decide così di assoldarlo promettendogli il suo tesoro più prezioso.
La trama inizialmente procedere con toni pacati dove sarà difficile trovare i punti d’incontro delle varie situazioni, ma viene sviluppata in maniera lineare a ritmo crescente, in modo che la storia fumosa e offuscata dai misteri diventi limpida e comprensibile giusto in tempo per il finale, dove alcuni flashback e colpi di scena aiuteranno a completare il background psicologico di alcuni personaggi dipanando così anche gli ultimi dubbi sulla controversa figura del Samurai Senza Nome e del suo “Voto”. Inutile dire che la cura dei particolari è veramente alta in questa produzione, difatti sarà possibile scoprire tanti altri piccoli dettagli che al primo passaggio potrebbero sfuggire o passare in secondo piano, ma che dopo aver conosciuto i personaggi e le storie saranno più facili da individuare, quindi si consiglia di vederlo almeno una seconda volta.

Mentre la nostra mente sarà rapita dalla semplice ma azzeccata struttura narrativa, i nostri occhi saranno deliziati dall’ottimo lavoro grafico svolto dallo studio Bones. La regia è ben curata ma basilare, non regalerà momenti memorabili, ma appena inizia l’azione le carte in tavola cambieranno e lo stile dinamico ed energico di Masahiro Ando si sposerà incredibilmente bene con i combattimenti rapidi dalle coreografie spettacolari, ottenendo così numerose scene di lotta che rimarranno a lungo nella mente dello spettatore grazie anche alle animazioni incredibilmente fluide e dettagliate, se non in qualche scena dove la regia esige immagini più sfocate.
Il character design è ben studiato, soprattutto per quanto riguarda gli occhi, che saranno la via più diretta e semplice per comprendere al meglio gli stati d’animo dei personaggi, così come hanno espressamente voluto i direttori dell’animazione e il regista.
I fondali sono delle piccole opere d’arte, degne di essere messe su tela, grazie alle bellissime prospettive e alla grande cura dei particolari, ma per apprezzare ogni minima sfumatura non occorrerà andare direttamente dagli autori a vedere le tavole originali, basterà comprare la versione Blu-ray Disc della Dynit che offre l’opera al massimo splendore, colori vividi e intensi di giorno quanto spenti e cupi di notte o nelle scene d’ombra, fedeli e curati giochi di luce ed i velocissimi combattimenti saranno senza insicurezze o sbavature per un’immagine sempre ad alti livelli.

Le musiche di Naoki Sato, già collaboratore dello studio Bones in varie opere, incorniceranno perfettamente l’atmosfera e le ambientazioni dell’anime, ricordando perfettamente l’epoca feudale giapponese grazie agli strumenti e allo stile adottati. Nonostante ci saranno numerosi brani orecchiabili indubbiamente la traccia più rappresentativa dell’opera sarà quella che farà da contorno al combattimento finale della storia, una musica epica ed emozionante che si inerpicherà in ogni anfratto del nostro corpo facendoci letteralmente rabbrividire per le numerose sensazioni che ci procurerà, complice anche il l’incredibile sequenza che vedremo sullo schermo. Peccato che la bella colonna sonora non sia una scusante valida per chiudere un occhio sul difetto presente nell’audio italiano multicanale in HD, l’unico presente nel Blu-ray Disc: in numerose occasioni la musica e le voci saranno livellate ad un volume simile e addirittura un paio di battute saranno comprensibili solo grazie a una dose elevata di attenzione. Il doppiaggio comunque è stato fatto su accurate scelte in modo che i personaggi che parleranno in cinese (ovvero usufruiranno del doppiaggio originale) non saranno troppo diversi dalla controparte italiana, donando così una buona continuità. Per i “puritani” è ovviamente presente l’audio originale giapponese in HD multicanale o nel più comune stereo, ovviamente il tutto accompagnato da fedeli sottotitoli.

Sul Blu-ray Disc Dynit c’è altro da dire oltre alle qualità audio e video. Il box comprende la consona custodia per il disco e un booklet impreziosito da una chiacchierata tra lo sceneggiatore ed il regista, senza dimenticare una galleria di tavole originali dove ci vengono mostrati alcuni momenti chiave, secondo gli autori, e alcune spiegazioni del perché sono così importanti. Da segnalare anche i contenuti speciali, tutti rigorosamente in alta definizione, e soprattutto un piccolo particolare tecnico non indifferente, ovvero la rapidità di caricamento del disco al di sotto dei tempi medi, uno degli inconvenienti di questo formato è proprio la lentezza nel partire.

Un film che a livello di trama risulta, forse, un tantino sottotono, ma il suo intento non è affatto quello di intrattenerci con i colpi di scena. La natura dell’opera è quella di regalarci momenti di adrenalina grazie ai combattimenti, conditi di tanto in tanto da momenti toccanti, quella saranno i pilastri solidi su cui viene costruita e si può dire che grazie alla perfetta unione di immagini e musica ci riesce perfettamente. Se siete alla ricerca di un film d’azione energico, adrenalinico e spettacolare che promette di farsi ricordare a lungo non potete lasciarvelo scappare per nessun motivo.


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DeborohWalker

Episodi visti: 1/1 --- Voto 8
Il giovane orfano Kotaro lascia il monastero in cui viveva per fuggire da un gruppo di assassini che lo vogliono uccidere senza che lui sappia il perché; comincia così a vivere da vagabondo per le campagne giapponesi col suo cane Tobimaru, fino a quando non incontra un samurai senza nome che ha fatto il voto di non usare mai più la sua spada. Il samurai diventa una sorta di guardia del corpo per Kotaro, così si forma un bizzarro terzetto che decide di proseguire assieme il loro peregrinare...
La trama prosegue molto lentamente, in un'ambientazione che rappresenta in modo molto affascinante il Giappone feudale, tra momenti di tranquillità interrotti da poche ma estremamente intense scene d'azione; in particolare il combattimento finale può essere annoverato tra i migliori mai visti in un film d'animazione, una vera e propria esplosione di energia dopo un intero film che si assesta su ritmi piuttosto tranquilli.

Il regista Masahiro Ando, qui al suo esordio cinematografico, aveva già collaborato come storyboarder e animatore in molti film; quello di cui forse si vedono più le tracce è "Cowboy Bebop: Knockin' on Heaven's Door", data l'elevata qualità delle animazioni e il character design che ricorda abbastanza quello del cowboy spaziale.
Un'opera con una storia incredibilmente solida, che antepone i momenti di approfondimento delle relazioni tra i personaggi alla volontà di sorprendere lo spettatore, riuscendo al contempo a fornire un dipinto curato dell'epoca Sengoku.


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__Setsuna__

Episodi visti: 1/1 --- Voto 10
Sword of the Stranger secondo me è il miglior movie degli ultimi anni. E' qualcosa di sbalorditivo. Anche se il genere dei samurai non mi fa impazzire, questo titolo mi ha entusiasmato dall'inizio alla fine.
Il ragazzino è simpaticissimo, cosi come Tobimarù il suo fedele cagnolino. Entrambi sono sfuggiti all'assalto del loro villaggio e vivono soli per strada, riuscendo a passare la giornata rubando cibo e gironzolando nei boschi. Questo avviene fino all'incontro con uno "straniero". Da lì comincia un'avventura bellissima con azione e combattimenti, contornata da disegni e animazioni veramente di altissimo livello. Il comparto audio è spaventoso, con colonne sonore azzeccatissime e di ottimo livello, da vero e proprio cult. La storia scorre benissimo con tante varianti e colpi di scena, fino ad un finale davvero bello e sentimentale. La caratterizzazione dei personaggi è eccellente. Sopratutto i protagonisti sono delineati superbamente.
Come al solito il doppiaggio originale non delude e, soprattutto, la voce del guerriero normanno è veramente cattiva.
Non ho potuto fare a meno di rivederlo più volte con gli amici, dato che lo tengo sempre come un punto di riferimento. Un 10 pieno se lo merita davvero dunque. Chi non lo ha ancora visto, spero che lo faccia al più presto.


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luked

Episodi visti: 1/1 --- Voto 8
Diciamo pure uno splatter feudale... no, scherzo, ma forse non troppo...
Per i miei gusti in alcuni punti si vede troppo l'utilizzo di computer grafica, ma è anche utile a dare quell'effetto dinamico e di velocità nei combattimenti. La storia non è nulla di che e non mi ha particolarmente colpito a livello emozionale, però il tutto (musiche, disegni, ritmo di narrazione) è veramente orchestrato bene. Consiglio a tutti coloro che non cercano una storia che lasci il segno, ma che vogliano passare poco più di un'ora e mezza a guardare un anime ben fatto e con un po' d'azione

erikblak

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erikblak

Episodi visti: 1/1 --- Voto 10
Un film emozionante nonostante la sua trama semplice. Non ci si stanca mai di ammirare per tutta la sua durata la grafica, i particolari e gli effetti di questo, a mio avviso, meraviglioso anime targato studio bones!!I combattimenti sono la cosa più strabiliante, accompagnati da una colonna sonora epica e avvolgente che ti prende specialmente nel finale dove il ritmo, la fluidità e la musica divengono incalzanti e frenetici a tal punto che ti rimane il cuore in gola fino alla fine del grande scontro finale.


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corto maltese

Episodi visti: 1/1 --- Voto 10
Giappone feudale, guerrieri erranti e spiriti immortali: risulta interessante questo accoppiamento con samurai giapponesi e guerrieri cinesi, imperatori cinesi e feudatari giapponesi. La storia è molto tradizionale ma mette in grande evidenza le differenze culturali. Racconta la storia di due popoli che attraverso differenti tecnologie, da una parte la spada dall'altra la polvere da sparo, riesce a regalarci una storia e delle ambientazioni di un realismo a dir poco elevato, le animazioni dei combattimenti, delle fughe e degli inseguimenti tra cavalieri in arcione (in sella al cavallo) mostrano come sia stato importante lo studio delle anatomie umane e degli animali in una scena di particolare impatto, la corsa che i protagonisti in sella al cavallo percorrono in riva al mare con il cane del protagonista al seguito, fluida e perfetta, inquadrature dinamiche che spesso hanno drastici cambiamenti ma con un effetto strabiliante colori brillanti e sfondi molto accurati. Tutto è stato organizzato con grande maestria da Ando Masahiro (full metal alchemist, Eureka seven), ci sono due scontri epici in tutto il film, il primo è un continuo intrecciarsi di spade dove già si preannuncia la sfida tra la tecnica della lama dei samurai e la spada cinese, il secondo duello si disputa in bilico su una torre cadente molto veloce e violento dove i personaggi sono pieni di vita e dove i disegni a volte ricalcano e superano il mondo reale.


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Caio

Episodi visti: 2/1 --- Voto 9
Può esistere un buon film d’animazione incentrato sullo stile dei samurai, ma che passa inosservato alla critica?
Il guerriero tormentato da un passato soggetto agli orrori della guerra, un uomo chiamato a difesa degli innocenti, un terribile peccato da scontare e il doversi riscattare rimettendosi in gioco. Ci sono tutti gli ingredienti per un’ottima trama, semplice, chiara, lineare. Stile visivo realistico, scene d’azione ben gemellate con la colonna sonora, dal ritmo veloce, non spettacolare ma coraggiose , sempre ai limiti delle leggi della fisica. Inquadrature in “be quiet”, ovvero ottimi piano, ottimi quadri, ottime luci e colori dove il senso della scena passa nel silenzio, nel non detto con tempi cronometricamente precisi. Emoziona e anche molto il film, il protagonista vive per riscattare le proprie pene con un filone di suspence e di personaggi secondari ben costruiti. Sono bene caratterizzati, e le ambientazioni e il disegno caratteriale dei personaggi, dei luoghi, dei particolari (vedi le armi nei duelli), sono molto belli ed emozionanti. Il doppiaggio in originale ha un’ottima semantica; linguistica e toni recitativi molto espressivi e drammaturgici. Quindi un bel lavoro come questo che commuove, perché passa inosservato alla critica? Questo sorprende.


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HaL9000

Episodi visti: 1/1 --- Voto 9
Ottima grafica, con una spruzzata qua e la di CG, ma senza esagerare.Combattimenti ben fatti e caleidoscopici (benché non sia un patito del genere). Incantevoli scorci di un Giappone medioevale immerso nella stagione fredda. Questo, in sintesi, il lungometraggio, dal punto di vista dell'animazione. Veramente un prodotto ben fatto.
Per quanto riguarda la trama, possiamo dire che è molto semplice e lineare, però non annoia mai; d'altronde, per un film che dura più di 100 minuti, la possibilità di annoiarsi non manca.. ed invece riesce sempre a tenere desta l'attenzione. Unico neo, a mio avviso, è il mancato approfondimento sulla vita dei protagonisti, sul loro passato: su Nanashi, ad esempio, cosa si sa? solo che era un soldato di valore, e che ha fatto un voto. Ed il piccolo Kotarou, perché proprio lui è stato scelto per la cerimonia dell'elisir? In più, mi domando cosa ci faccia un guerriero biondo e con gli occhi azzurri tra i Ming (ovvero i cinesi). Peccato non saperne di più!

Catullo

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Catullo

Episodi visti: 1/1 --- Voto 9
Anime Autoconclusivo davvero notevole! La storia è abbastanza semplice ma si lascia seguire senza diventare noiosa. Grafica bellissima che, a mio avviso, si adatta perfettamente all'atmosfera grigia che caratterizza lo sfondo dell'intera vicenda. Le scene di combattimento sono di sicuro la parte più bella dell'anime, in alcuni casi sono così veloci che non si riesce a seguirne la dinamica. Personalmente mi avrebbe fatto piacere sapere qualche cosa in più sul passato di Nanashi... comunque a conti fatti si tratta di un anime ben fatto che consiglio a tutti gli amanti del genere.

Mezzanotte

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Mezzanotte

Episodi visti: 1/1 --- Voto 7
Storia semplice e lineare, buona realizzazione tecnica, combattimenti molto curati.
Per una volta i cattivi si dimostrano tutt'altro che invincibili anche prima dello scontro finale con l'eroe di turno, è forse questo il particolare che più mi ha colpito di quest'opera. L'introspezione è ridotta al minimo ma dà un minimo di collante all'azione, che abbonda.

Personalmente Ninja Scroll con i suoi personaggi sopra le righe mi è piaciuto di più, però questo Sword of the Stranger è sicuramente una visione piacevole, sopratutto se si è amanti del genere cappa & spada.

MatteRove

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MatteRove

Episodi visti: 1/1 --- Voto 8
Un bell'anime! La storia è molto semplice e piuttosto scontata, ma riesce a coinvolgere emotivamente e emozionalmete lo spettatore.
Come tutti le storie sui samurai si ispira enormemente a Kenshin, ma non riesce a trovare qualcosa di originale rispetto al suo maestro. Eredita però a pieno la spettacolarità dei combattimenti e in particolare il Sentimento. Il protagonista ricorda moltissimo Kenshin soprattutto per il suo passato, il suo atteggiamento distaccato, la volontà di redimersi dagli errori commessi in passato.
La visione è sinceramente consigliata!

Mjrc22

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Mjrc22

Episodi visti: 1/1 --- Voto 9
Splendido film che ritrae il Giappone nell'età feudale. La grafica di questo anime è davvero ammirevole e non da meno lo è l'audio che specialmente nel finale incalza perfettamente le scene con un ottima qualità.
La trama per quanto non troppo complessa è bea sviluppata e ogni personaggio viene descritto in modo adeguato senza lasciare dubbio domande, il finale è a tratti prevedibili ma comunque giusto.
Il voto complessivo non è 10 solo perchè si vorrebbe qualche cosa in più da vedere data l'ottima fattura di questo film. Consigliato a tutti!

slanzard

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slanzard

Episodi visti: 1/1 --- Voto 8
Giappone feudale. Un bambino, Kotarou, braccato da soldati stranieri, in fuga verso un tempio buddista, un cane, Tobimarou, fedele compagno e unico amico di Kotarou, e un misterioso samurai, Nanashi, tormentato da un triste passato e dai ricordi di una non meglio definita guerra, con un voto di non sguainare mai più la spada. Questi i tre protagonisti dell’ultima fatica di casa Bones, non una serie tv questa volta, bensì un lungometraggio di ben 102 minuti. Oltre a loro anche altri personaggi minori: un vecchio monaco amico di Kotarou, un gruppo di abilissimi guerrieri Ming, tra cui spicca il ‘demone dagli occhi blu’, il migliore di questi, alla caccia di Kotarou, un avido signore feudale di un medio-piccolo stato giapponese, un ex-compagno di guerra di Nanashi, ora comandante dei soldati di quello stesso feudo, un giovane guerriero innamorato della sua principessa, un vecchio e umile contadino, e altri ancora, tutti ben caratterizzati, chi più chi meno, in base al loro peso nella storia e al tempo dedicato ad essi. Causa prima di tutti gli eventi, un’antica profezia Ming, in qualche modo legata all’immortalità e all’elisir di lunga vita, e di cui Kotarou fa inconsciamente parte.

Le vicende di tutti questi personaggi si uniranno tra loro durante l’intero dipanarsi della storia, dando ad ognuno di essi lo spazio necessario per mostrare le loro qualità, in special modo nei combattimenti. Questi ultimi sono davvero ben realizzati: graficamente eccelsi, risulta ottimo e adattissimo anche il comparto audio; crudi e realistici al punto giusto, nonché veramente spettacolari e appassionanti, sono sicuramente tra le scene più memorabili di questo film; e anche al di fuori delle scene d’azione la qualità audio/video non cala minimamente, per esempio negli splendidi paesaggi: le scene di pioggia, a mio avviso, le migliori in assoluto.

A livello di trama non ci troviamo di fronte a un prodotto particolarmente innovativo, riproponendo questo film molti dei cliché del genere, scorrendo tuttavia piacevole, soffermandosi sull’amicizia tra i due protagonisti e sulla crescità sia fisica che spirituale di Kotarou sotto la guida di Nanashi; ma interessanti risultano anche gli excursus sugli altri personaggi, non mancando infine colpi di scena e, come gia detto, appassionanti combattimenti con la spada(o altre armi, in questo i Ming giocano un ruolo fondamentale per variegarli). Darei quindi un 7 abbondante alla trama, alzato a 8 nel voto finale dall’ottima realizzazione tecnica.


In conclusione un ottimo film: personaggi ben caratterizzati, trama avvincente e non banale, grafica e sonoro tra i migliori che io abbia mai visto, consigliato a tutti.