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Sonoko

Episodi visti: 25/25 --- Voto 8
Cybernella è una bambina che perse la madre in un incidente aereo. Anche lei era su quell'aereo, ma il padre, uno scienziato, riuscì a salvarle la vita trasformandola in un cyborg. Ciò le ha conferito magici poteri che le consentono anche di aiutare molto il prossimo, ma Cybernella sente molto la differenza rispetto ai suoi compagni di scuola e soffre per questa sua condizione, perciò il padre cerca un sistema per farla tornare una bambina come le altre.

La struttura è ad episodi autoconclusivi.
Questo vecchissimo anime ricorda per certi aspetti "Pinocchio", ma soprattutto ricorda molto un altro anime, "Astroboy", che mostra una situazione simile, al maschile, anche se "Cybernella" però è maggiormente incentrato sul mondo della scuola. A dispetto di alcune espressioni deformed di alcuni personaggi, la storia è alquanto malinconica, come si può facilmente immaginare. Il finale non è scontato e fa riflettere.

Il character design è buono per alcuni personaggi, mentre altri sono ridotti quasi a caricature (sia per l'aspetto sia per le voci), come non è insolito fra certi anime dell'epoca. L'animazione è fatta maluccio, ma questo lo si può capire, considerando che è un prodotto che risale al '73.
La sigla è carina, ma rivela una stranezza, probabilmente dell'adattamento italiano dei dialoghi: parla di un orsacchiotto sempre di sentinella, ed effettivamente il robottino che accompagna Cybernella pare un panda, però nella storia lui è considerato come un cane (mi pare che abbai pure, ma vidi la serie che ero molto piccola, perciò potrei sbagliarmi. Ma questa è solo una curiosità, non un vero difetto.
Insomma, anche "Cybernella" è un buon prodotto, anche se probabilmente chi è abituato alle animazioni digitali odierne potrebbe storcere un po' il naso.


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demone dell'oscurità

Episodi visti: 25/25 --- Voto 9
Questa è un'opera che si presta a mille e più interpretazioni. Avviene ciò già negli elementi della trama, poiché abbiamo situazioni riprese da film come Robocop, che però uscirà nelle sale solo una decina di anni più tardi di questo titolo. Abbiamo anche situazioni riprese di sana pianta da "Dr. Slump e Arale": anche per questo titolo vale il discorso di Robocop, e anche per le maghette, a livello della trama riguardante la protagonista, le quali conquisteranno il mondo degli anime a inizio degli anni '80.
Realmente, però, i temi trattati che interessano l'opera sono ben altri.

Innanzitutto il tema della morte, che in quest'opera non viene accettato, ma viene visto come nelle lontane tradizioni buddhiste, dove è solo un passaggio per un migliore compimento dell'esistenza umana, di cui la scienza presente in questo cartone si pone da tramite per dare, o meglio, ridare la vita alla protagonista. Inoltre tale tema non è proprio corretto per un anime per ragazzini, come si dimostra nelle sue finalità, però è il motore con cui la trama viene costruita, assieme al dolore, alla perdita di persone care, a un possibile miracolo che possa salvarne la vita: temi ricorrenti quando vengono condotti al termine citato.
Ovviamente la protagonista non vuole essere un simbolo di resurrezione o di sconfitta della morte, non vuole essere lo strumento per cui viene costruita più volte una vita di una persona, se muore più volte. Anzi, ci testimonia l'importanza che occupa in quest'opera la vita, che è una sola, è irripetibile e ha delle sensazioni uniche nel suo complesso, elementi a cui nemmeno la scienza può far qualcosa.

La scienza in quest'opera è stata un aiuto, ma anche un demerito. La scienza è il completamento della mente umana attraverso un atto che ne determina tal nome e uso, ma è limitata, nel senso che non tutto lo scibile può entrare in un prodotto creato, e qualche peculiarità manca sempre, tra le aggiunte che ci sono in un prodotto, in un'invenzione.
E di qui nasce una delle morali dell'autore, ovvero che l'evoluzione umana si vede anche nell'evoluzione delle cose che l'uomo crea, sempre più precise e affidabili, ma mai complete, poiché c'è sempre qualcosa di meglio che viene creato. Quando l'ingegno non lavorerà più, l'umanità difficilmente tornerà sui suoi passi di un tempo.

E l'ingegno della scienza in quest'opera ha fatto tutto quello che poteva, ma qualcosa è mancato nel completamento, nella perfezione, che spieghi la morale suddetta. La protagonista si nasconde, cela, tra situazioni divertenti e momenti tristi, e si rende conto di mancare nella parte più importante che un essere umano possiede: l'amore. L'amore che nasce dalla purezza stessa della vita, da sentimenti incontrollabili, e non guidati da chissà quale macchina. E da qui nasce anche nuovamente il tema della diversità, dell'emarginazione, di cui la protagonista di quest'opera, con il passare degli episodi, diventa un grande simbolo.
Ne diventa un simbolo perché non si dà per vinta, ma non per via della scienza, ma per via dell'umanità di cui è ancora intrisa, la cui disperazione per un insuccesso degli effetti della meccanica non può fermare un cuore che non ha smesso di battere, e quindi di provare immense emozioni.

Nonostante il destino sia avverso alla protagonista, nasce qui la morale finale dell'autore di quest'anime: ovvero che anche nelle situazioni più difficili e disperate, come può essere l'emarginazione da un contesto sociale, se si proverà amore per persone che vivono situazioni simili, esse non si sentiranno più in quella vergognosa condizione, perché sia a loro che a noi il gran cuore di ognuno di noi è stato il supporto più importante per vivere in un mondo lontano da qualsiasi discriminazione e diversità.
E in quest'opera, a mio avviso, questi argomenti ci sono tutti: da vedere.

simongl81

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simongl81

Episodi visti: 25/25 --- Voto 8
Cybernella è una bambina morta in un incidente aereo, sul quale viaggiava assieme alla madre. Mentre per quest'ultima non c'è stato niente da fare, il padre è riuscito a salvare la bambina trasformandola in cyborg, ossia un ESSERE UMANO con impianti meccanici, quindi non è un robot dai sentimenti umani (come si trova scritto in gran parte dei siti web), altrimenti non avrebbe senso che il padre si faccia in quattro per renderla di nuovo umana. Infatti già questa seconda possibilità è pressoché impossibile, la bambina più o meno è per l'80% rimpiazzata da circuiti... tant'è che alla fine della storia non ci riesce, e il finale rimane aperto alla nostra fantasia.
Cybernella vive molto male la sua condizione, si sente diversa perché non sa che cos'è in realtà: né umana, né macchina. Nonostante tutto cerca di aiutare le persone coi suoi super poteri di cyborg, quali forza, velocità, e trasformazioni. E' un anime drammatico il cui finale è stato un po' tirato via, infatti nessuno (se non la sua maestra) riesce a scoprire il suo segreto, come di solito accade nelle produzioni d'oggi, e in maniera molto più approfondita. Secondo me è un po' sottovalutato, è vero che i disegni si alternano da ben fatti (poche puntate) a veri e propri obbrobri in alcuni episodi, pero' c'è da dire che i disegnatori cambiavano molto spesso e che queste produzioni erano fatte molto di fretta. Basta guardare l'uomo tigre, seppur un grande anime non è che eccellesse in qualità.
Alla fine di tutto almeno un 8 se lo merita, io l'ho trovato un prodotto un po' diverso dalle classiche maghette, me lo sono visto tutto e talvolta lo rivedo volentieri.

Zooropa

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Zooropa

Episodi visti: 10/25 --- Voto 5
Probabilmente questo anime potrebbe essere considerato un po' l'antesignano delle "maghette" che hanno furoreggiato negli anni '80. La storia è però molto più drammatica in quanto la protagonista vive la sua condizione di androide in modo molto più negativo di quanto ci sui potrebbe attendere. Ricordo che da bambino non mi piaceva granché e rivederlo oggi dopo tanti anni non ha migliorato molto questa opinione. Un'altra cosa che mi lasciava perplesso era la sigla italiana che era letteralmente un plagio di "Obladì Obladà" dei Beatles.
Solo per fans accaniti od otaku all'ultimo stadio.