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megna1

Episodi visti: 1/1 --- Voto 7,5
Ai più la trama potrà sembrare banale e scontata, ma dietro si cela un forte senso di disagio tra i giovani giapponesi, oppressi dalla fredda e schematica società e dall'urbanizzazione moderna di stampo occidentale che ha trasformato le città nipponiche in agglomerati di cemento grigi e ripetitivi. Se sommiamo tutto questo alla timidezza della protagonista, otteniamo il desiderio di fuggire, anche solo per qualche istante, in mondi paralleli, dove poter diventare eroi o aitanti cavalieri. E, per ottenere tutto questo, bastava un mangiacassette, un paio di cuffie e la song del cuore (magari una granitica ballad hard rock oppure un assolo di pianoforte o, perché no, un brano di musica jazz. P.S. Quante vite hanno salvato gli Iron Maiden?).

Ed ecco Yoko, la ragazzina fan (sic!) creata dalla fervida immaginazione di Kunihiko Yuyama e Mutsumi Inomata, che, lasciandosi alle spalle i grattacieli di Shinjuku, viene catapultata in una mirabolante dimensione alternativa, dove si troverà alla guida di velocissimi velivoli e vestita, o meglio, 'semisvestita', di armatura all'ultimo grido che rende omaggio alle sue aggrazianti forme (sempre in bella mostra, of course). Spazi sconfinati, immense foreste popolate da esseri alquanto bizzarri e rovine di civiltà ormai decadute fanno da sfondo alla ricerca del segreto di Leda. Sontuose scenografie in movimento alle quali si aggiungono ammalianti effetti di parallasse e zoomate a profusione (talvolta un po' troppo leziose) fanno restare attoniti ancora oggi, se calcoliamo che l'OAV in questione è stato prodotto nell'arcaico 1985. Niente appare come obsoleto e molte trovate grafiche, ideate da Hiroaki Goda (uno dei tanti, talentuosi artisti influenzati da Yoshinori Kanada), sono state adottate spesso e volentieri negli anni successivi. Per la gioia dei puristi, non vi è ombra di rotoscope, né di CGI o di fantomatici studi coreani: guardando attentamente si possono notare ancora le gocce di sudore degli animatori impresse sui rodovetri.


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kaio1982

Episodi visti: 1/1 --- Voto 9
"Leda" è un Oav del 1985 dotato un una grafica davvero strabiliante, di una buona trama e di un'ambientazione Fantasy decisamente ispirata. Come sempre insensatamente trascurato, quest'anime è invece l'ennesimo esempio delle ottime idee e della maestria suprema, che contraddistingueva l'animazione della seconda metà degli anni '80.
Trama: Davvero curioso notare come l'idea del passaggio dimensionale ad un mondo Fantasy-mecha con protagonista un'adolescente, sia stata scopiazzata da "I celi di Escaflowne" nel 1996, ma con la differenza che qui non ci sono principi e principesse, ma un mondo fantasy tecnologico, decisamente più intrigante di "Escaflowne". Una ragazzina adolescente di nome Yoko Asagiri passeggia tranquillamente, quando all'improvviso (proprio come succede in "Escaflowne") viene catapultata in un mondo parallelo dall'aspetto molto suggestivo e fantasioso denominato Ashanti. Qui incontrerà un cane guida parlante, dei mezzi mecha esteticamente eccelsi e dei nemici dimenticabili.
Sceneggiatura: Di per se è ottima, ma soffre del classico problema che hanno gli Oav brevi, una compressione eccessiva di scene sicuramente ben realizzate, ma che purtroppo non hanno goduto di un ordine impeccabile.
Grafica: Il character design di Mutsumi Inomata è davvero splendido, talmente bello e curato, da risultare infinitamente migliore anche di parecchi character design attuali dello stesso genere. Quindi capelli dotati di luci, riflessi ed ombreggiature; viso dolcissimo ed intrigante e un corpo attraente con tanto di vestitino sexy, tanto da far rimpiangere l'assenza di un maggiore fanservice. L'illuminazione è avanti di almeno 15 anni secchi ed è davvero strepitosa. I fondali sono ottimi e le animazioni sono varie e ben realizzate, anche se un tantino scattose. Le canzoni J-Pop presenti sono belle e contribuiscono ad aumentare l'atmosfera fantasy, mentre le Ost sono solo discrete.
"Leda" è quindi un ottimo Oav, molto leggero e godibile, che è stato sottovalutato soltanto perché è del 1985, questa è la verità.


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ivan180378

Episodi visti: 1/1 --- Voto 6
Quest'anime è ambientato in epoca contemporanea, anche se essendo del 1985 dire contemporanea è discutibile. Il genere è fantastico. Parla di una bellissima ragazza (Yoko, e l'aggettivo bellissima è obbligatorio, dato lo splendido charachter design, lo stesso di "C'era una volta Windaria") che è innamorata di un compagno di scuola, ma non riesce a confidarsi con lui, pur incrociandolo tutti i giorni in un grande e lungo viale semi-deserto. Così decide di scrivere una canzone al pianoforte, che esprima tutto il suo amore insoddisfatto, e d'inciderla su nastro - allora c'erano le musicassette e i walkman, non gli i-pod. Questo suono si rivelerà essere una chiave di accesso per un mondo fantastico parallelo, popolato sia da esseri umani/umanoidi sia da fantastiche creature.
Questo mondo parallelo è ormai in rovina, in disgregazione, quindi un generale, il classico cattivo di turno, cercherà di conquistare la Terra proprio grazie a questa chiave. La giovane e bella Yoko, catapultata in questo mondo fantastico, si trasformerà in una guerriera carinissima e sexy, paladina e protettrice della Terra da questo invasore "alieno". Al comando di un robot e aiutata da un cane parlante e da una ragazzina bionda, riuscirà a salvare la Terra? Chissà.... lascio a voi intuirlo.

Diciamo che la storia è piena di particolari assurdi, diversi dei quali kitsch e imbarazzanti: ad esempio il costume di Yoko sembra più studiato per una velina e le viene trasmesso attraverso la bocca di un fiore gigante! La ragazzina bionda viveva isolata sotto terra al comando di un vecchio robot: cosa faceva lì tutta da sola da anni, chissà. La ragazza, poi, diventa da semplice studente una super guerriera in maniera del tutto improbabile. La storia poi dura solo 67 minuti tra sigle e quant'altro, rendendo il film un po' troppo lungo per un corto e un po' troppo corto per un lungometraggio. Insomma: né carne né pesce.
Il charachter design secondo me è sublime, lo stesso del bellissimo Windaria, ma le animazioni e la sceneggiatura sono carenti. La regia è sufficiente, ma non degna di nota. Belle sono le musiche, alcuni pezzi cantati sono carini.
Leda è quindi un anime sufficiente, consigliato ai veri collezionisti. Chi invece guarda anime sporadicamente, beh, ci sono molti titoli decisamente migliori da guardare prima. Voto: sufficiente.

Dick

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Dick

Episodi visti: 1/1 --- Voto 7
<b>Attenzione! Contiene spoiler!</b>

Io purtroppo l'anime non l'ho beccato in TV e l'ho recuperato solo in lingua straniera. Bene o male comunque la storia l'ho capita, anche se qualche punto non mi è parso troppo chiaro. Comunque, si tratta di una delle rare opere d' animazione giapponese science-fantasy. E' godibile, anche se qualche trovata onestamente sembra apparire alquanto pacchiana e messa lì per sveltire la trama, come la trasformazione della protagonista in una eroina stile Red Sonya attraverso un fiore gigante.
Il disegno non è proprio il mio preferito, però, per me che sono un cultore del tratto che va tra dagli anni '70 a un certo punto dei '90, va più che bene! L'animazione ancora oggi riesce a tenere botta.

Comunque alla fine a mio avviso non ci si annoia. Rimane, come già scritto, qualche roba messa lì in fretta, come anche lo scontro con il cattivo, anche se forse lì la questione era soprattutto psicologica.
La protagonista, riuscendo a superare la sua paura e la sua timidezza, alla fine riesce a dichiarare i propri sentimenti ed è questo ciò che conta. Quello che viene dopo, come si suol dire in questi casi, è un' altra storia.
La durata è di circa 70 minuti e trattandosi di un OAV è anche troppo, visti gli standard, ma un film animato di circa un'ora e mezzo come minimo non ce l'avrei visto affatto male. 7,5.


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demone dell'oscurità

Episodi visti: 1/1 --- Voto 7
L'opera prende origine da diversi riferimenti religiosi e letterari, quali lo shintoismo, che praticamente basa il suo culto sugli spiriti provenienti perlopiù dalla natura, e dalla letteratura greca, precisamente dalla mitologia, dove molti elementi, tra cui il nome della protagonista da cui prende il nome l'anime, prendono spunto da un passo mitologico greco riguardante una delle unioni di Zeus con una mortale che diedero origine a Castore e Polluce, i due gemelli dioscuri che diventeranno la terza costellazione dello zodiaco.

Detto questo, il film è davvero ben realizzato, con tinte tenui e chiare che ci fanno subito entrare in un mondo insolito, fantastico in più punti e certamente di ispirazione Lucasiana, viste le tematiche delle forze del bene e del male che vengono narrate.

Il confine tra le due forze è molto sottile, unite da un semplice walkman dove la protagonista ha inciso una canzone dove esprime tutto il suo amore mai dichiarato verso un ragazzo, che spera di rivedere dopo tutte le vicissitudini che l'accompagneranno in questa incredibile storia che si svolge in un mondo parallelo a quello umano, laddove i sogni non sempre corrispondono alla realtà, e hanno il potere di tramutarsi in incubi se la forza del malcapitato non è abbastanza sufficiente da risucire a resistere a simili cambiamenti.

Ed è qui che entra in gioco la morale di quest'opera, laddove l'autore ci fa capire quanto sia importante qualsiasi sentimento che si può provare nella vita, anche il più piccolo e nascosto, ognuno di noi prova amore che il più delle volte non viene corrisposto, e farebbe qualsiasi cosa per realizzare il proprio sogno, che poi è in effetti una speranza che si ripone nella persona amata, che possa comprenderci, capirci e magari rispondere ad un appello fatto con tutto il cuore.

Purtroppo l'autore ci dice anche che è normale nell'adolescenza prendersi delle cotte che non vanno sempre a buon fine, che possono condizionarci la nostra esistenza, però ci dice anche che sono delle situazioni, viste attraverso questo anime con l'allegoria del sogno e dell'incubo, in cui noi possiamo solo acquisire tanta esperienza, al punto da farci distinguere ciò che realmente bisogna davvero amare e chi no, laddove il nostro cuore sarà la vera chiave che aprirà le porte ad un altro cuore di eguale se non di superiore valore che ci vorrà un bene infinito, però ci invita anche a non smettere mai di cercare, perchè non ci sono limiti all'amore.

Non è una speranza che l'autore ci dà con quest'opera, ma un dato di fatto, bisogna saper aspettare, sapremo subito quando poi arriverà un lieto momento simile che renderà sicuramente migliore la vita ai nostri cuori, in cui è lontana anni luce l'impossibilità di amare qualcunoa.


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M3talD3v!lG3ar

Episodi visti: 1/1 --- Voto 5
Storia di Yoko, una ragazza adolescente che, come tante altre, desidera rivelare i propri sentimenti al ragazzo che ama: timorosa, decide di comporre una musica che le dia coraggio. E' forse proprio quel brano a farla improvvisamente precipitare in un mondo fantasy, dove è costretta a diventare una guerriera per sconfiggere le forze del male. Con l'aiuto di un cane parlante e alla guida di un robot gigante, deve infatti affrontare l'ex sacerdote di Leda, determinato a conquistare la Terra...
"Leda" è uno dei primi OAV in videocassetta ad essere distribuiti in Italia, nonchè una delle prime opere del regista Kunihiko Yuyama.
La data di rilascio parla da sola: nel 1985 il nostro paese si trova in "prima ondata" anime, quindi la distribuzione e adattamento - doppiaggio in primis - dei prodotti non sono ancora dei migliori.
Con delle animazioni non impeccabili e qualche simpatica trovata grafica, come antiche torri che prendono vita e combattono, questo piccolo lungometraggio della durata di circa un'ora scorre tranquillo e senza intoppi.
Si tratta comunque di un lungometraggio senza troppe pretese, che anzi, rischia di stufare un pubblico non più disposto ad accontentarsi del massimo della semplicità, tuttavia non mancano delle gradite particolarità della trama come i vari accenni alla mitologia greca presenti.
L'aspetto più curato risiede in alcune musiche ed anche in vari punti dello storyboard, ma specialmente nel grazioso design di Mutsumi Inomata (Windaria, Tales of Eternia, Brain Powerd), specialista del genere fantasy.
Consigliato ai nostalgici ed ai collezionisti.


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batou

Episodi visti: 1/1 --- Voto 7
Titolo non eccezionale, ma che tutto sommato si lascia guardare. Alle nuove generazioni non dirà assolutamente nulla, per la vecchia guardia invece, e in particolare ai nostalgici degli oav anni '80, potrebbe avere un certo fascino. Lo stesso staff (Kunihiko Yuyama-Mutsumi Inomata) realizzerà il bellissimo Windaria.


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daniel

Episodi visti: 1/1 --- Voto 4
Circa dodici anni fa, mi capitò di vedere questo OAV durante le vacanze estive, in una TV locale, mi pare Quarta rete o Odeon Tv (anche se sinceramente non ricordo bene).
A quei tempi, diversamente da ora, ero un gran fruitore di film e serie animate, di conseguenza quando mi capito di vederlo, devo dire di non esserne rimasto colpito in maniera particolare.
I disegni sono quelli tipici degli anime giapponesi anni ottanta, carini ma che in verità non fanno gridare al miracolo.
Dal punto di vista della trama invece, devo dire che mi sembrò più che altro una specie di "precursore" di quelle serie in stile El Hazzard o Escaflowne, dove la protagonista teenager finiva magicamente in un'altra dimensione e gli toccava uccidere il cattivone di turno, con la differenza che qui il tutto veniva presentato in maniera piatta e senza un'adeguata introspezione psicologica dei vari personaggi.
Se vi capita di fare zapping in qualche canale regionale e ve lo trovate davanti agli occhi, guardatelo, ma non credo vi entusiasmerà più di tanto.


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Gackt

Episodi visti: 1/1 --- Voto 6
Ricordo che l'ho visto per caso su una tv locale. Considerando l'anno in cui è stato realizzato, non è male. I disegni sono ben fatti e la trama, pur non essendo il massimo dell'originalità, è accettabile per gli standard dell'epoca. Avrebbe potuto essere sviluppato in qualcosa di più lungo, non dico una serie, ma almeno una piccola serie OAV, per comprendere meglio alcuni aspetti lasciati oscuri (come per esempio la storia d'amore della protagonista).

SupremeEntity

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SupremeEntity

Episodi visti: 1/1 --- Voto 10
Kya Leda! Oddio è una vita che non lo vedo ho tenuto la cassetta come se fosse sacra XD. In effetti ero piccola assai quando la guardavo, si può dire che gran parte del mio amore per il Jappone e gli anime sia dovuto a questo anime. Per il tempo i disegni sono belli assai. Ora se non ricordo male Leda (la ragazza dai rossi capelli) ha un walkman molto retrò e mentre ascolta una canzone (oddio non mi ricordo quasi nulla!) finisce in questo mondo tragedia/futuristico/fantasy. Bello bello, ammesso che sia ancora recuperabile ai nostri tempi non so :P. Se vi capitata guardatelo, però ricordatevi che è un po' retrò. Ora che ci penso forse la tipa si chiamava Yoko... non ricordo, non mi ricordo neanche come si chiama il cattivone, per cui ovviamente avevo una cotta paurosa. :P XD