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Pan Daemonium

Episodi visti: 1/1 --- Voto 8
Ammetto di aver apprezzato parecchio l'idea di usare lo shodou, ossia la tradizionale arte calligrafica sino-nipponica, per sviluppare un prodotto di "animazione". Animazione, in realtà, non è, o non proprio. L'idea di movimento non è realmente presente, trattasi più che altro di una specie di fumetto narrato.
Le pennellate morbide dello shodou permettono di ottenere, comunque sia, una percezione di fluidità che ricorda il movimento e l'idea di creare un continuum fra i personaggi ed i kanji, di far sì che gli ideogrammi si trasformino nei protagonisti e che i protagonisti si trasformino in ideogrammi, è intrigante e contribuisce a quel senso di animazione-non-animazione.

"G-9" emana un odore di tradizionalismo orientale, dalla tecnica adoperata al tema - i draghi - che in realtà è più o meno fittizio tenendo in considerazione che è ambientato in un futuro remoto e cybernetico (con un riferimento anche a Matrix). Per questo motivo sono rimasto abbastanza deluso dalla scena clou, ossia il combattimento centrale, così veloce grazie ad un numero di disegni per secondo molto più elevato del normale (pareva quasi un'animazione) e così permeata di kanji e tradizionalismo - ma rovinata da un brano rock, in sottofondo, cantato in inglese. Probabilmente una scelta diversa sarebbe stata da me più apprezzata.
Sulla trama è difficile ed inutile disquisire. Troppo poco si è detto, ma l'idea di fondo potrebbe essere apprezzabile. Preferisco, perciò, consigliare questo anime principalmente per il suo comparto grafico, per la sua sperimentazione di ottimo gusto.


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Robocop XIII

Episodi visti: 1/1 --- Voto 6
G-9 è un ganime di 17 minuti circa, diretto da Amemiya Keita. Per ganime si intende un corto sperimentale dove viene dato più peso alle immagini rispetto alle animazioni, e oltre a questo ne sono stati prodotti altri 14, commissionati nel 2006 dalla Toei Animation per celebrare i cinquant'anni di attività.

La storia ci racconta di una donna che si risveglia in un luogo che non conosce, colta da un'amnesia di cui poi scopriremo la causa. La donna si scoprirà essere Agartha, la divoratrice di draghi, e la storia ci porterà in un mondo regolamentato da strani patti, dove molto ci sarà dato da intendere e molto altro ci verrà nascosto.
Lo stile grafico presenta un bianco e nero, dove il bianco è il foglio e il nero è il tratto del pennello, che si ispira alla scrittura degli ideogrammi anche per disegnare i personaggi.
Essendo il corto praticamente una sequela di slide, il regista utilizza diversi artifici per ricreare la dinamicità dei combattimenti, rendendo lo scontro con G-9 ben realizzato, mentre quello con il drago si rivela molto più confusionario.

In generale G-9 è un prodotto interessante, purtroppo l'utilizzo degli ideogrammi lo rende meno fruibile.


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Assenzio

Episodi visti: 1/1 --- Voto 6
OAV anomalo, forse evitabile. Una possibile sperimentazione finita male e gestita con eccessiva languidezza, un OAV che non cerca lode.
I presupposti ci sono, un mondo tra alchimia e futuro dove Agarta, Divoratrice di Draghi, combatte nella ricerca della sua memoria contro creature epiche, spinta da un irrefrenabile senso di predestinazione.
Impressionante l'impatto iniziale, originalissima scelta grafica che ben presto urta con incoerenza; assenza totale di animazione, un prodotto costruito attraverso frame scorporati (perche' non fare un manga allora?) con una pesante riduzione qualitativa proprio nelle scene che necessitano di maggior cura. Un'altalena di alti e bassi, anche nell'audio decisamente povero; dopotutto queste sono scelte, magari volute, oculate.
Tuttavia non si puo' correre sulla narrazione, e sul tema della solitudine e della speranza, nonche' del viaggio alla ricerca della propria identità. Trovo faziosa questa scelta gettata in faccia, sciorinata di getto per stabilire un sunto. Sembrerà strano, ma l'immagine a colori e' stata un sollievo