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joke95

Episodi visti: 40/40 --- Voto 8
"Cantiamo insieme" è un anime di genere meisaku di quaranta episodi, il quale si ispira al romanzo autobiografico "La famiglia Trapp", scritto appunto da Maria Augusta Trapp, prodotto dallo studio Nippon Animation nel 1991 e arrivato successivamente in Italia nel 1994.
Maria è una ragazza di appena diciotto anni, la quale decide di farsi suora presso il convento di Nornberg; all'inizio di questa sua scelta troverà molti problemi per via del suo carattere vivace e allegro, ma, quando le dicono che deve andare a svolgere il ruolo di istitutrice prima di prendere i voti, è lì che la sua vita prende una leggera svolta.

Maria, essendo il personaggio principale di questa serie, risulterà molto presente, alle sue spalle ha un passato molto difficile di cui tuttora soffre; rimasta orfana in tenera età, va a vivere dagli zii, ma anche lì la situazione non migliora, poiché lo zio è un violento, ma grazie a una gita in montagna scopre la sua vera vocazione, e quindi andrà a vivere in convento. Il Barone Georg Von Trapp è un ex marinaio nonché un uomo molto distinto, con sette figli a carico, rimasto vedovo per via di una malattia della moglie; durante la crescita dei suoi figliuoli si farà aiutare dalla baronessa Matilde, che poco dopo diventerà la governante della casa. E infine c'è Hans, il quale svolge il mestiere di maggiordomo all'interno della villa dei Von Trapp: sembra un personaggio molto educato e pacato, ma verso le ultime dieci puntate rivelerà la sua vera natura.

La grafica di questo anime è veramente ottima, le scene sfruttano una regia assai dettagliata nei minimi particolari, molto ben fatte anche le varie ambientazioni cittadine e rurali di quell'epoca storica; i colori non sono molto accesi ma comunque gradevoli da vedere, le colonne sonore molto presenti, con una bellissima sigla italiana cantata da Cristina D'Avena.

Infine, posso dire che quest'opera animata mi ha stupito molto su vari punti, come l'evoluzione e la crescita di alcuni personaggi, le relazioni che vanno a crearsi con ognuno di essi, e la vicenda nazista che arriva negli ultimi episodi.
Una bellissima storia che tratta tematiche molte serie e profonde per quell'epoca, mi sento di consigliarla davvero a tutti.

Voto finale: 8


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Sonoko

Episodi visti: 40/40 --- Voto 10
"Cantiamo insieme" è ispirato a "The Story of the Trapp Family Singers", autobiografia di Maria Augusta Von Trapp, cantante e scrittrice austriaca realmente esistita (dal libro era già stato tratto il celebre film "Tutti insieme appassionatamente", con Julie Andrews, le cui virtù canore sono state apprezzate anche nel più celebre "Mary Poppins").
Maria ha 19 anni e dopo un'infanzia difficile ha scoperto la sua vocazione: diventare suora in un convento di clausura. Ma durante il noviziato le viene affidato il difficile compito di fare da istitutrice per 9 mesi alla piccola Maria, gracile figlia del barone Georg Von Trapp, eroe della prima guerra mondiale, vedovo e padre anche di altri sei figli. Durante la sua permanenza in casa Trapp, Maria non solo riesce a farsi accettare dai sette ragazzi, ma impara anche a conoscere e ad apprezzare il barone, che però è già fidanzato con la nobile principessa Yvonne.
Il finale della storia, più complessa di quanto ci si possa aspettare, non è poi così scontato, e a un certo punto viene presa una piega più cupa di quanto si possa immaginare.

Come tutti i meisaku, "Cantiamo insieme" mi è piaciuto molto, sia per la storia sia per lo stile di disegno. Certo, a un certo punto ci sono troppi coretti per i miei gusti, ma è la trama che lo richiede, perciò pazienza.
La sigla è cantata da Cristina D'Avena ed è abbastanza carina, ma degna di nota è anche la sigla giapponese, "Do-Re-Mi no Uta", che è proprio la traduzione di una delle canzoni del film con la Andrews.
Sicuramente anche questo è un anime da vedere.


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micheles

Episodi visti: 40/40 --- Voto 9
Maria Augusta von Trapp (1905-1987) era una povera orfana austriaca, ospitata da un convento di Salisburgo e intenzionata a diventare suora. Nel 1923 viene inviata presso la famiglia del barone Trapp in qualità di istitutrice e avviene l'inaspettato: il barone (vedovo) si innamora di lei, Maria decide di abbandonare il cammino monacale e i due si sposano nel 1927. Non si può però dire che vivano per sempre felici e contenti, perché la sfortuna li perseguita: dapprima il barone perde la sua fortuna a causa del fallimento della sua banca e la famiglia è costretta a sbancare il lunario esibendosi in performance musicali; successivamente la Germania invade l'Austria e il barone, acceso antinazista, è costretto ad abbandonare il suo paese per rifugiarsi negli Stati Uniti. Dopo la guerra, nel 1949, Maria racconta la sua autobiografia nel libro The Story of the Trapp Family Singers che riscuote immediato successo, tanto che in Germania ne viene realizzato un film nel 1956. Ma quello che tutti ricordano non è tanto quel film, quanto il celebre musical americano The Sound of Music di Rodgers e Hammerstein, realizzato nel 1959 e portato sul grande schermo nel 1965, nel celebre film omonimo con Julie Andrews (la protagonista di Mary Poppins), noto in Italia come Tutti insieme appassionatamente.

Molti anni dopo, nel 1991 i Giapponesi decidono di ispirarsi al romanzo originale e realizzano il meisaku in 40 episodi Trapp Ikka Monogatari, ovvero Cantiamo insieme. La storia è bella e sembra essere destinata ad avere fortuna in ogni sua incarnazione; anche del meisaku non si può dire che bene: bella la grafica, belle animazioni, belle musiche, ottima la regia di Kusuba Kouzou (già regista di "Lassù sui monti con Annette", "Pollyanna" e "il Piccolo Lord", quindi un esperto del genere) e il chara di Seki Shuuichi (veterano chara designer di "Peline Story", "Flo la piccola Robinson", "Belle e Sebastien", "il Piccolo Cid" e altri). Vengono trattati anche temi abbastanza adulti, specialmente con riferimento alla situazione politica dell'Austria degli anni trenta durante l'ascesa del nazismo, ma le atmosfere non diventano mai eccessivamente opprimenti né melodrammatiche come nel criticabile "Alpen Rose", ambientato negli stessi anni. Si tratta in conclusione di un'opera che raccomando a tutti e adatta a tutte le età.

simona

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simona

Episodi visti: 40/40 --- Voto 10
Questa è un'altra opera preziosa che merita di essere recensita.
La storia vede come protagonista una giovane ragazza che decide di dedicare completamente la sua vita a Dio, e per questo prenderà i voti.
E' una serie ricchissima di valori e di insegnamenti di vita, basta pensare all'amore e all'altruismo che la protagonista nutre nel crescere e accudire i figli del capitano rimasto vedovo. Purtroppo nella storia non si risparmiano scene drammatiche di pura violenza nazista ed egoismo, ma la grande forza e la grande tenacia di Maria, faranno sì che riesca, con coraggio e con amore reciproco verso il prossimo, ad affrontare e lottare per la vita.
Una serie toccante degna di essere vista e rivista!


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Aduskiev

Episodi visti: 40/40 --- Voto 9
Continua la mia “missione” di recensire i grandi classici meisaku del passato. È il turno di “Torappu ikke monogatari” noto in Italia col titolo “Cantiamo insieme”. Prodotto dalla Nippon Animation nel 1991 per il suo annuale palinsesto Sekai Meisaku Gekijo (più conosciuto come Meisaku o Theater) e diretto da Kozo Kusaba.
“Cantiamo insieme” si ispira al romanzo autobiografico di Maria Augusta Trapp : “Die Trappfamilie. Vom Kloster zum Welterfolg”, in cui narra l’incontro con la famiglia del suo futuro marito e la loro rocambolesca fuga dall’Austria dopo l’annessione al regime nazista. Dal romanzo saranno tratti due film : uno di produzione tedesca (1956) e uno, ben più famoso, hollywoodiano (1965), vincitore per altro di alcuni premi Oscar. Anche Brodway non è rimasta indifferente al testo della Trapp e ne ricava un fortunatissimo Musical.
Maria, la protagonista del nostro anime, è una diciottenne austriaca che decide di dedicare la sua vita a Dio e chiudersi in un convento. Dopo alcuni anni di permanenza (2 nell’anime, 15 nel romanzo) Maria viene inviata come tutrice presso la famiglia Trapp, per accudire la prole di un pluridecorato capitano della marina militare austriaca. L’amore per il canto che Maria ha sempre portato con se le permetterà di trasformare lo stuolo di pargoli del capitano Trapp in un coro a cappella e di conquistare l’amore dell’austero militare in congedo.
“Cantiamo insieme” detiene due grandi primati nel filone Meisaku. In primis è l’unico ad avere come protagonista un adulto e non un bambino. È pur vero che tra bambini e ragazzini la serie è colma di personaggi prepubescenti ma la vera protagonista, Maria appunto, è un’adulta, anche se spesso non si comporta come tale. Il secondo primato sta nella fedeltà al romanzo. La maggior parte dei Meisaku di cui esistono trasposizioni cinematografiche o televisive si ispirano di più a queste ultime che al testo vero e proprio. “Cantiamo insieme” fa eccezione. Il filone è tuttavia rispettato in altri ambiti. Anche qua la fede cristiana che permea lo scritto è smorzata e spesso divelta completamente. Maria, dopotutto, è una suora e questo influisce sul suo modo di rapportarsi con i figli del capitano. Nella versione animata, l’aspetto cattolico della protagonista viene completamente quasi del tutto estirpato. Accentuati sono invece i toni drammatici e i contrasti all’interno della famiglia, completamente assenti nel testo della Trapp, mere aggiunte degli sceneggiatori nipponici.
L’anime si può tranquillamente dividere in due parti. La prima, quella più spensierata e musicale, dove Maria conosce la famiglia Trapp e ne diventa tutrice dei figli, scossa solo da piccoli pseudo drammi esistenziali dei ragazzini. La seconda, più impegnata, quella dopo il matrimonio col capitano, dove il nazismo entra di prepotenza nello scenario della serie e spinge lo spettatore a riflessioni profonde sul significato dell’assolutismo e dei regimi totalitari. “Cantiamo insieme” è quindi l’unico Meisaku a parlare di politica in modo diretto, anche se lo fa con ingenuità. Il fervente antinazismo che infiamma il cuore del capitano contagia Maria e i figli, esponendoli prima a severe critiche, poi addirittura al pericolo. Questo impone alla famiglia la dolorosa scelta di abbandonare l’Austria. Il facoltoso Trapp, abbandona così tutti i suoi averi. Questo aspetto drammatico, ossia il passaggio da una vita agiata e spensierata a quella fatta di stenti da esuli politici, è molto marcata nel testo ma quasi completamente assente nella produzione animata. La tragedia di cui la famiglia soffre durante la fuga si direbbe quasi dovuta all’abbandono della patria, cosa assolutamente non provata dal testo originale. Probabilmente gli sceneggiatori nipponici hanno pensato di coinvolgere maggiormente il pubblico del Sol Levante accentuando la drammaticità di un aspetto campanilista e patriottico molto sentito in Giappone.
Nonostante la crudezza di certe scene, incentrate sulla violenza dell’occupazione nazista, questo anime è quasi del tutto privo di censure made in Mediaset. L’unico taglio degno di nota di cui si ha notizia certa è una “pacca sul sedere” che Maria riceve da un giardiniere.
Il disegno è quello classico della Nippon Animation, senza infamia e senza lode. Un plauso speciale va alla musica ovviamente, che, in una serie dedicata al canto, in un certo senso, la fa da padrona. Oltre alle sigle sono infatti parecchie le canzoni dedicate squisitamente all’anime, anche nella versione italiana.
In sostanza uno dei Meisaku migliori, sia per fedeltà alla bellissima autobiografia di Maria Trapp, sia per gli arrangiamenti nipponici, gradevoli e poco invadenti. Un anime che, a distanza di quasi 20 anni vale ancora la pena vedere e che descrive con nitidezza la follia che può scaturire da una politica estremista come lo era il regime nazista sul finire degli anni 30. Nove.