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dawnraptor

Episodi visti: 1/1 --- Voto 4
Inquietante, è la parola che cercavo. Mentre in sottofondo si ode un coro distorto che pronuncia parole terribilmente depresse circa la propria presenza nel mondo, con un commento musicale angosciante, ecco apparire la sagoma estremamente semplificata di una figura umana nuda (maschile) disegnata a sanguigna. L’uomo produce una lampadina - forse un’idea? - che a sua volta produce altre sagome rotonde, che presto sviluppano i tratti di un viso. L’uomo viene fagocitato dalla più grande di queste facce.

Cambio di scena, si passa alla stop-motion. Sul pavimento di una specie di sotterraneo si agita una sagoma umana nuda prona, apparentemente di terracotta, senza le mani. Una specie di angelo scende dal cielo e nel ventre dell’uomo si apre un tassello da cui esce un foglio che la seconda figura legge. Il coro distorto di prima dichiara che il pupazzo soffriva nell’oscurità, ma che un raggio di luce lo porta verso il futuro. L’angelo gli consegna una chiave, che il nostro usa per aprire una porta e uscire.

Si ritorna alla sagoma in sanguigna, che adesso ha la chiave in mano e sembra nuotare o fluttuare nel vuoto.

Ora il pupazzo sbuca da una porta e il solito coro dichiara di vedere la fine del mondo, che è il futuro, parlando con un terzo personaggio, che parrebbe un guerriero o un dio Maya, chissà, e che gli indica di salire una scala. In cima a una torretta, una cornice inquadra la faccia che l’aveva mangiato prima, mentre il solito coro metallico parla di cose luminose e fiumi di misteriosa energia. Il faccione si deforma e ne escono la sagoma del nostro uomo con a destra una specie di teschio e a sinistra un animale col cuore trafitto da una freccia.

Il tutto dura poco più di tre minuti e, sinceramente, fosse stato più lungo, l’avrei abbandonato lì.
L’ho raccontato per intero perché, essendo così breve, credo di non aver rovinato la festa a nessuno, e anche perché speravo di mettere un po’ di chiarezza nelle mie idee.

La parte sonora è decisamente angosciante. Sia la musica che le voci sono inquietanti e sgradevoli.

Parlando dalla realizzazione grafica, non posso dire che sia gradevole. I disegni sono appena abbozzati, molto infantili. La stop-motion è fatta in maniera molto cruda, a scatti evidentissimi. Si ha l’impressione che il messaggio non sia nella bellezza dei disegni o delle animazioni. Il problema è che è difficilissimo comprendere il sottotesto.

Si potrebbe ipotizzare che anche nella depressione più nera dei momenti più bui esista comunque il continuare della vita, ma è un’ipotesi molto azzardata, un colpo alla cieca.
Per essere sincera: non ci ho capito niente. Mi ha angosciata e non posso neanche consolarmi con delle belle immagini, per cui per me è bocciato pesantemente. Se l’arte non ti raggiunge, c’è poco da fare.