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Gustavo69

Episodi visti: 1/1 --- Voto 7
"Little Nemo" era un progetto in lavorazione da parecchi anni in Giappone, dai primi anni '80 per l'esattezza. Esistono infatti diversi "pilot" dal 1980 al 1987, pilot che fortunatamente sono sopravvissuti, anche se si tratta di pilot piuttosto brevi, che però mostravano chiaramente quanto questo film sarebbe potuto essere differente. Ma non solo, perfino mostri sacri come Miyazaki e Takahata furono ad un certo punto coinvolti in questa produzione, seppure alla fine nulla venne realizzato, perlomeno non esistono animazioni realizzate sotto la loro supervisione. Ad un certo punto, arrivati nel 1988, finalmente qualcosa si mosse, e fu creato lo storyboard finale del film. Il film fu completato lo stesso anno, e rilasciato in Giappone nel 1989. L'accoglienza non fu quella trionfale che i produttori giapponesi e quelli americani (già, era una co-produzione internazionale) si aspettavano: il film infatti incassò molto meno del costo di produzione, e dovette scontrarsi frontalmente con "Kiki's Delivery Service" di Miyazaki. Un disastro annunciato, insomma. Negli Stati Uniti uscì al cinema solo tre anni più tardi, nel 1992, e anche in questo caso gli incassi non furono esaltanti. Non ricordo esattamente quando uscì in Italia, forse anche in questo caso nel 1992, ma di sicuro lo vidi per la prima volta in TV diversi anni dopo, e non mi fece una strepitosa impressione, seppure il film in sé sembrava piuttosto valido. All'epoca non sapevo praticamente nulla del personaggio di Little Nemo, che ebbe origine negli Stati Uniti nel lontano 1905, sulle strisce a fumetti di un quotidiano. Nessuna meraviglia che sia in Italia sia in Giappone il film non abbia riscosso grande successo (stranamente, neppure in America è stato apprezzato più di tanto, però).

Ed è un peccato, perché a rivederlo dopo quasi trentacinque anni non sembra poi troppo male. Non è certo all'altezza dei classici film Disney, però è comunque piuttosto valido, se non altro per bambini (ma anche gli adulti possono apprezzarlo, ovviamente). Il problema maggiore è che forse questo film non riesce a eccellere in nessuna cosa: buone animazioni, buon character design, buona storia (ma nulla di eccezionale...). Tutto buono, insomma, ma manca qualcosa. Forse l'accoglienza del pubblico è stata più tiepida di quello che meritava, ma era un periodo in cui all'estero gli anime ancora non facevano furore al cinema, e al contempo il piccolo Nemo non era abbastanza noto al di fuori della madrepatria. D'altro canto, se fosse stato diretto da Miyazaki o da Osamu Dezaki, che intorno al 1986 aveva creato un pilot del film visivamente molto interessante, forse le cose sarebbero andate diversamente. Di sicuro era un film piuttosto costoso (il budget era circa trentacinque milioni di dollari dell'epoca), e quindi probabilmente non sarebbero bastati gli incassi del mercato giapponese comunque. Sicuramente si aspettavano una migliore accoglienza nel resto del mondo. In ogni caso, è un peccato che un film tutto sommato discreto sia finito nel dimenticatoio in questo modo: mentre negli Stati Uniti e altri territori è uscito in DVD e Bluray, ed eventualmente è disponibile in streaming, in Italia invece è praticamente irreperibile: tutto ciò che si trova è la videocassetta del 1994, formato ormai chiaramente a dir poco obsoleto. Ed è un peccato, perché il doppiaggio era comunque un doppiaggio cinematografico, quindi di un certo livello, e poi il film è comunque discreto, anche dopo tanti anni. Non è forse diventato un classico come "L'ultimo unicorno" (altra co-produzione tra Stati Uniti e Giappone del 1982), ma è comunque un anime, o comunque un film animato di tutto il rispetto. E forse i fan dell'animazione giapponese possono apprezzarlo maggiormente ora rispetto a quando erano piccini.


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selene90

Episodi visti: 1/1 --- Voto 7
“Little Nemo” è un film del 1989, tratto dai fumetti dell’americano Winsor Mccay. Nonostante per il progetto fossero stati coinvolti anche Takahata e Miyazaki, la sceneggiatura fu poi affidata ad altri, dopo il rifiuto di questi ultimi. I due geni dell’animazione giapponese, infatti, rifiutarono in primis perché non volevano un film che fosse ambientato completamente durante un sogno, e in secondo luogo perché avrebbero preferito ottenere un prodotto che puntasse alla crescita del piccolo protagonista.

Questa premessa dovrebbe bocciare il film? Io non penso. Pur venendo poco considerato, e pur essendo stato dimenticato in fretta, “Little Nemo” è uno di quei film che un po’ tutti dovremmo vedere: sia le nuove generazioni sia i più grandicelli che rischiano di dimenticarsi cosa significhi essere bambini.

La trama segue le vicende di Nemo, un bambino solito fare incubi, la cui avventura nasce da un sogno: Nemo incontra il professor Genio, un eccentrico uomo che lo invita a seguirlo nel mondo dei sogni. Qui conosce Morfeo, il re, e sua figlia Camilla, scoprendo in seguito di essere stato condotto in quel luogo proprio per divenirne il principe. Al ragazzo vengono perciò donati due oggetti: uno scettro e una chiave. Sotto consiglio di Flip, un ragazzo poco raccomandabile, Nemo userà la chiave per aprire una porta nascosta, liberando così un feroce demone che rapirà il re, portandolo nel Regno degli incubi. Armandosi di coraggio, il giovane protagonista, insieme a Camilla, Flip e al professore, partirà nella sua missione di salvataggio.

La trama è semplice, ma ben strutturata, con un finale decisamente scontato, ma riuscito. Nonostante poco ci si focalizzi sulla crescita di Nemo, come Takahata aveva sperato, è interessante il cambio del suo punto di vista, mano a mano che l’avventura procede. Nemo non è niente più di un bambino, ha la classica ingenuità dei più piccoli, si stupisce per ogni cosa... fino al momento in cui non si rende conto che quell’ingenuità è solo il riflesso di tutte le incertezze del mondo adulto, che prima o poi lui dovrà raggiungere.

I disegni sono semplici, un po’ sottotono invece le OST.