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CippyWolf

Episodi visti: 2/2 --- Voto 7,5
"Denpa Teki na Kanojo" è una serie composta da due singoli OAV, della durata di circa 45 minuti l'uno, trasposizione di una light novel, di genere thriller e psicologico.

La serie, come preannunciato in parte dal titolo, ci presenta delle situazioni in cui mettere in mostra delle ragazze strane, pazze, anomale, a partire dalla nostra protagonista, che aiuterà Juu a risolvere due casi insoliti.

Grazie al minutaggio maggiorato, le indagini avranno spazio di evolversi e diramarsi, facendo respirare allo spettatore, una vera ventata di dubbi e mistero, questo permetterà d'intrigare l'intera visione, anche grazie al punto focale dei nostri due racconti, cioè le nostre bislacche protagoniste.
I misteri saranno intriganti ed elaborati, sicuramente la parte più violenta e investigativa la fa da padrone, purtroppo tale serie scivola proprio sul punto che dovrebbe essere anche la sua forza, quindi se la maggior parte di tutti gli elementi, che gravitano intorno ai casi, sarà pressoché spiegato e interessante, purtroppo nonostante il tempo concesso, non tutto sarà ben chiaro e pressoché fumoso, rispetto alla caratterizzazione dell'intero cast.

I personaggi sono tanto particolari e interessanti, quanto poco approfonditi, specialmente i nostri due protagonisti, perché se la centralità della caratterizzazione sarà affidata alla risoluzione del caso di turno, tale approfondimento sarà concesso interamente alla colpevole di turno, mentre si lascerà in parte blanda e ben poco esplorata la psiche dei nostri due protagonisti.

Per la parte grafica, nonostante l'anno di produzione, avrà un'aria molto più vecchia, che però ben si confà alla tipologia di storia, ma specialmente alla crudezza e efferatezza di alcune scene, che verranno rappresentate egregiamente, risultando raccapriccianti e reali, anche il design dei personaggi non sarà da meno, non essendo super precisi e dettagliati, ma ognuno con delle proprie peculiarità che li renderanno ben distinti fra loro.
I fondali e i panorami saranno molto aderenti al reale e permetteranno una maggior immersione dello spettatore, perché spesso sono luoghi ricalcati da reali location, che faranno provare le giuste sensazioni di spaesamento, isolamento o la semplice stagionalità degli eventi atmosferici che ben caratterizzano alcuni momenti.

Per l'aspetto sonoro, partendo dalle OST, credo che sia l'elemento più di pregio dei due OAV, sia dalle poche -ma d'impatto- musiche di sottofondo, ma specialmente per le due sigle di chiusura, che saranno dei veri e propri capolavori, per mia opinione personalissima.
Per non parlare dell'interpretazione dei vari seyuu, che riusciranno a caratterizzare e definire i propri personaggi magnificamente, piccola curiosità, il ruolo del protagonista, sarà affidato ad un Hosoya Yoshimasa, alle prime armi, essendo uno dei suoi primissimi lavori, e prima esperienza con il ruolo da protagonista, che sarà riconosciuto con ruoli più rimarchevoli in futuro.

In conclusione, il difetto che è anche il dispiacere maggiore, che pervade la visione di "Denpa Teki na Kanojo", consiste nella sua infima durata, non potendo esprimere al meglio tutto il possibile, condensando e concentrando la maggior parte del tempo, per poter esprimere al meglio la parte investigativa e culminare con la conclusione del caso, raggiungendo l'apoteosi del mettere in mostra, sotto i riflettori, il bislacco e ributtante mondo di taluni ragazze, cosi facendo mostrerà il fianco sulla caratterizzazione dei suoi personaggi più importanti, rendendo la visione interessante, ma con un grosso rammarico su quello che sarebbe potuta essere, se avesse avuto maggior tempo per esprimersi al meglio delle sue possibilità.


 1
Sguaida

Episodi visti: 2/2 --- Voto 6,5
Personalmente, quando decido di incominciare un anime come "Denpa Teki na Kanojo", consapevole di quali siano le sue caratteristiche peculiari e di quali categorie possono rappresentare la serie, lo faccio principalmente per un motivo: sono attratto dalla morbosa e patologica trattazione emotiva e psicologica dei personaggi. E' più forte di me, quando si tratta di serie horror o thriller trovo entusiasmante ed appassionante avere a che fare con personaggi peculiari, al limite del anormale, del malsano, del malato, con idiosincrasie spiccate e particolari; aiutano ad immergermi meglio nel prodotto, aiutano a farmela vivere con più passione e li trovo effettivamente adatti e necessari a questo genere di anime.
Sotto questo fattore, quindi, "Denpa Teki na Kanojo" non mi ha deluso affatto. Ho apprezzato in entrambi gli episodi la presenza di personaggi innaturali e squilibrati contraddistinti da patologie psicologiche distinte ed importanti; condizioni che influenzavano le scelte dei singoli permettendo però loro di nascondersi dietro una maschera socialmente accettabile per non essere smascherati fin da subito, aiutando a creare un carattere ancora più complesso ed azzeccato. Un aspetto che ho quindi trovato di mio gradimento.

Non è tutto oro quel che luccica, però. La serie, complessivamente, mi ha dato una sensazione di insoddisfazione generale. E' un certo "je ne sais quoi" che non riesco a condensare e trasformare in parole, ma che devo dire mi ha un po' smorzato l'entusiasmo.
Probabilmente è una questione di durata e di contesto: quando si ha a che fare con prodotti così brevi (due episodi da novanta minuti complessivi) c'è il rischio di dare poco contesto e spessore a vicende e personaggi per concentrarsi sul presente narrativo, creando un edificio con fondamenta non propriamente stabili. Questo è il caso di "Denpa Teki na Kanojo": a vicende e personaggi è stata data un'infarinatura un po' approssimativa e sbrigativa in termini di passato personale, non del tutto assente ma secondo me troppo ridotta per essere considerata valida e funzionale al 100% al progetto.
Non ho apprezzato questo modo spiccio di trattare i personaggi. Penso che dare un contesto appropriato ai personaggi sia importante per renderli più profondi e meno mono-dimensionali ed abbozzati; in questo caso, il contesto personale non è completamente assente e nullo, ma è troppo approssimativo perché sia effettivamente valido. Capisco che sia una conseguenza del produrre una serie da due soli episodi, ma comunque non la condivido. Ed allo stesso tempo, di rimando, mi chiedo che senso abbia creare una serie da due soli episodi: a che pro, a cosa serve?

Conclusioni: la serie è sufficiente, su questo non ci piove, sul piatto della bilancia nel complesso pesano più i bonus della caratterizzazione psicologica che quelli della contestualizzazione dei personaggi. Non posso però non considerare questi ultimi e, come dicevo, il mistero personale del perché si sia scelto di creare una serie così breve.


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Hatake Rufy

Episodi visti: 2/2 --- Voto 7,5
La mini serie OAV "Denpa Teki na Kanojo" è thriller scolastico formato da due episodi collegati tra di loro, ognuno con la durata di 40 minuti, che ci offre una breve ma intrigante storia piena di particolari.

La trama vede protagonista Juu Juuzawa, un liceale che viene perseguitato da una ragazza molto strana, Ame Ochibana, che afferma di essere legata fortemente a lui per via delle loro precedenti vite, in cui Juu era Re mente lei il suo cavaliere. Fino a qui una trama molto semplice ma il nostro protagonista si vedrà coinvolto in una serie di eventi che caratterizzeranno la trama stessa:
-Gli omicidi serali che si verificano e che fanno parlare molto nei corridoi della scuola di Juu;
-Scherzi inspiegabili e di poco gusto da parte di qualcuno.

Di primo impatto il primo episodio non sembra stimolare l'attenzione ma subito dopo pochi minuti ecco che l'ambientazione si crea e saremo catapultati in una ottima sceneggiatura dove gli omicidi serali inizieranno a riempire l'episodio ed a caratterizzare i personaggi e le loro stesse azioni, facendoci notare fin da subito un buon protagonista che pare azzeccato a questo tipo ti trama. Inizialmente la ragazza un po' stramba mi era sembrata una di quelle vittime della Chuunibyou (sindrome della seconda media), ma ben più avanti sarà mostrata una tenera verità. Il succo di questa trama è che poco a poco le maschere cadranno rivelando così la pazzia che risiede in un individuo.
Nel secondo episodio i colpi di scena non mancheranno, soprattutto nel finale, ma ciò che rende il tutto più interessante sarà il karma negativo che prima o poi ti si ritorce contro, infatti assisteremo ad una vendetta un po' esagerata ma che comunque anche qui porta alla pazzia di qualcuno.

Infine c'è da considerare il comparto tecnico, dove non dico che sia convincente ma che comunque riesce a rendersi apprezzabile. Il comparto visivo ci offre una grafica sufficiente con dei disegni non sempre precisi e animazioni con il più delle volte accettabili, ma con dei colori non convincenti; mentre sul comparto sonoro non vi è da scriverci molto visto che abbiamo delle sigle che sono OK, e delle musiche di sottofondo che non sono da disprezzare, anzi aiutano a formare una buona ambientazione che facilmente varia dalla vita scolastica a quella del thriller, offrendoci quindi anche un'ambientazione al quanto cupa.
Chiudo qui la recensione consigliando questo titolo veramente molto apprezzabile.


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Wellington Backer

Episodi visti: 2/2 --- Voto 9
In realtà, all'inizio diffidavo alquanto da vedere quest'anime, i disegni non mi piacevano e nemmeno i colori mi sembravano un granché. Vi assicuro che stavo per perdermi una perla. L'anime, anche se corto, nel suo essere compresso racchiude in sé una trama che in apparenza può anche sembrare forse stupida, ma è in realtà è complessa, intrisa di misteri e sfaccettature varie. Le situazioni sanno stravolgere lo spettatore. I colpi di scena sono continui, rendendo quest'opera non prevedibile e stereotipata.
La trama è la seguente: Juu Juzawa è un ragazzo irrequieto, che si trova coinvolto in risse, è in apparenza freddo e distaccato. Ma la sua situazione cambia, quando una strana ragazza di nome Abe inizia a seguirlo, usando la scusa che nella vita precedente Juu era un re e lei era il suo cavaliere. La situazione degenera, quando un serial killer che sta terrorizzando la città commette l'omicidio di una compagna di scuola di Juu, di cui lui trova il cadavere legato orribilmente ad un lampione e, se non bastasse, la sua stalker si trova proprio sul luogo del delitto…
L'opera punta direttamente sui personaggi che dal punto di vista psicologico, sono approfonditi e particolareggiati, la follia dei personaggi e il loro modo di pensare complesso non lascia penetrare le loro idee. I personaggi sono vittime e colpevoli, hanno i loro traumi, hanno le loro paure e hanno i loro sentimenti. In questo anime si vede come un'amicizia in apparenza inesistenze, possa risultare in realtà solida come il ferro, come si possa tradire per poco o niente, come funziona un umano.
Le atmosfere sono azzeccate e coinvolgenti ,. Quando devono dare tensione la danno, quando si deve raccapricciare queste ti fanno raccapricciare. Sono perfette.
Dal lato tecnico non è male, ma è totalmente accettabile visto il fatto che si tratta di un OAV di soli due episodi (peccato che non sono stati tre come i Libri, ma ci si può fare una ragione). I disegni sono semplici: e accettabili: i personaggi sono abbastanza "gne" e un po' abbozzati, i sfondi sono alquanto belli come anche le animeazioni, l'audio è ottimo e sincronizzato.
L'unica pecca è forse il salto di alcuni passaggi (e qua mi sto inventando la scena per non spoilerare malamente a chi stà leggendo la recensione) Un gatto è ferito alla zampa, il protagonista si avvicina a lei e probabilmente nella scena successiva lo vedremo fasciato che cammina per strada. Capisco però la scelta visto che si tratta di un OAV ma forse a chi è abituato a vedere anime d'azione possono mettere a disagio. Cosa che tristemente ha tolto un voto. Nel mio giudizio ho tenuto conto del fatto che lo fosse quindi il lato tecnico è un po' stato trascurato, ma il voto è senza ombra di dubbio un 9.
Consiglio in conclusione l'anime a un pubblico di persone che ama i seinen maturi, con una trama avvolta da abusi, traumi… e naturalmente a chi si vuole vedere un buon giallo e non trova altro che Detective Conan e Kindaichi shonen no shikenbo (che consiglio assolutamente di vedere) ed infine per chì vuole vedere una breve serie tanto per passare un pomeriggio a guardarsi due ore di video .
Spero che la recensione sia piaciuta.


 4
Stay Night

Episodi visti: 2/2 --- Voto 9
Cos'è l'autoinganno? Il mentire a se stessi? Una forma di difesa data dal nostro inconscio? Orbene, questo è uno degli elementi chiave dell'opera che ora mi appresto a recensire.
Originariamente nato come una serie di tre light novel, poi solo in seguito adattate in due OAV, "Denpa Teki na Kanojo" (letteralmente "Ragazza elettromagnetica") ci narra le vicende di Juuzawa Juu, un delinquentello che un giorno viene avvicinato da Ochibane Ame, una ragazza che afferma di essere il suo cavaliere da una precedente vita sul pianeta Lemuria; questo è solo l'incipit di una storia che si prefigge l'arduo compito di mostrare ai suoi spettatori alcuni dei disturbi provocati dalla mente umana.
Il titolo dell'opera può trarre in inganno perché con ragazza "elettromagnetica" non s'intende una donna con un circuito elettromagnetico al suo interno, bensì questo termine è usato per identificare quelle persone con qualche rotella fuori posto, in questo caso quindi possiamo tradurre il titolo con "Ragazza Psicopatica", il quale ha più senso di quello precedente vista l'opera.

Nel primo episodio ci viene fatto un esempio della sessualità adolescenziale dei cosiddetti assassini seriali, un accaduto che comporta nella vittima abusata un entrata forzata verso il mondo della sessualità e che istiga la vittima a diventare a sua volta un soggetto che abusa.
All'elemento sopracitato viene aggiunta l'incognita dell'omicidio seriale, in particolare nell'anime vi è la presenza sia dell' "omicida missionario", ovvero colui che vede nell'atto dell'uccidere una missione per sradicare una determinata schiera di persone, sia dell' "omicida edonista", più nello specifico colui che uccide per ricavarne piacere (Thrill-oriented).
Abbiamo infine l'elemento chiave di tutta l'opera, l'autoinganno, quest'ultimo che permette al soggetto in questione di diventare contemporaneamente ingannatore e ingannato e che molto spesso viene utilizzato per difendersi da gravi fattori emotivi.
Nel secondo episodio viene abbandonato l'omicidio seriale per toccare un argomento molto più filosofico: la felicità; qui i personaggi coinvolti nella vicenda ne saranno schiavi al punto da commettere azioni azzardate pur di ottenerla.
Oltre all'ormai collaudato autoinganno vi è presente anche l'elemento della "personale interpretazione della realtà", usato per spiegare quei comportamenti anomali, quasi infantili, di persone all'apparenza sane ma che celano al loro interno una sofferenza che li costringe a crearsi una propria realtà pur di non affrontare le situazioni più dolorose.

Un altro particolare dell'opera è quello di mostrarci alcuni tra i più famosi caratteri stereotipati, visti però sotto tutt'altra luce:
- yandere, la tipica ragazza follemente innamorata del protagonista, forse anche un po' troppo visto che questo suo morboso attaccamento sfocia spesso in veri e propri crimini ai danni dell'innamorato e di chi gli sta intorno (es. Gasai Yuno in "Mirai Nikki");
- yangire, a differenza della yandere, questo tipo di ragazza non è mossa da alcun sentimento ma soltanto da pura pazzia omicida (es. Ryuugu Rena in "Higurashi");
- tsundere, la ragazza perennemente imbronciata e violenta ma che poi si rivela di buon cuore (es. Aisaka Taiga in "Toradora")
- kuudere, una ragazza che si comporta freddamente, all'apparenza impassibile ma che nasconde all'interno di se stessa i suoi veri sentimenti (es. Nagato Yuki nella serie di "Haruhi Suzumiya")
Questo studio dei personaggi mostra anche come negli stereotipi vi è sempre quel pizzico di anormalità e che non sempre la cosa ha connotati positivi come ci viene molto spesso mostrato negli anime.

Finita questa lunga parentesi sugli elementi presenti nell'opera ora arriviamo al lato puramente tecnico dell'anime.
Alla direzione artistica abbiamo Akira Ito, conosciuto per i suoi lavori quali "Elfen Lied", "Baccano!", "Durarara!!" e tanti altri nomi di eccellenza. Il lavoro svolto dal suo gruppo è impeccabile, infatti a distanza di due anni e mezzo il comparto grafico risulta tutt'oggi di ottima fattura, non vi sono elementi di disturbo e il tutto si amalgama bene con le atmosfere sia rilassate sia cupe della serie.
Riguardo il character design dell'anime, spicca invece la figura di Chiyuki Tanaka, che insieme a Yamato Yamamoto ("Kure-nai"), colui che ha ideato il character design dei personaggi della novel, ripropone fedelmente i protagonisti all'interno della storia.
Ad accompagnare il gruppo artistico vi è l'addetto alla fotografia Yoshiaki Okuma che, con i suoi scatti, riesce a creare scenari estremamente suggestivi.
Il tutto sarebbe risultato vano senza l'appoggio di un buon comparto sonoro, e infatti vi è il supporto di un'altra figura estremamente navigata nel suo campo, Katsunori Shimizu, il quale ha pensato bene di assumere Yoshiharu Kata, una scelta ardita vista la sua inesperienza nel settore ma l'esordiente ha ben ripagato la fiducia datagli ideando un comparto musicale di finissima qualità.
Al doppiaggio abbiamo esperti nel settore, Ryou Hirohashi (Kyou Fujibayashi in "Clannad") interpreta la protagonista femminile Tachibana Ame, mentre Yoshimasa Hosoya (Shichika Yasuri in "Katanagatari") presta la sua voce al protagonista maschile Juuzawa Juu.
Alle favolose ending abbiamo nella prima la cantante Tenohira con la sua canzone "Taiyou", mentre a eseguire la seconda è Rumika con la sua "Ikiru Koto".

Un voto così alto deve essere giustificato, quindi mi rifaccio all'analisi degli elementi sopracitati: da quanto dimostrato in precedenza l'opera non è data al caso, la storia è ben studiata e non presenta contraddizioni di alcuna sorta, non è un horror puro ma un ibrido tra un thriller e un investigativo, ma non è nei misteri dove si cela l'eccellenza di questa serie ma nei personaggi, tutti ben caratterizzati e con un qualcosa di anomalo che li contraddistingue, elemento questo che permette loro di essere ricordati vista anche la brevità dell'anime.
Se alcune delle situazioni trattate possono sembrare irrealistiche bisogna ricordare che i sentimenti che ne scaturiscono sono quanto più umani e reali possibili, benché rimangano sempre in quelle rare eccezioni.
Gli scenari sono quelli che più di tutti mi hanno colpito, uniti da un'ottima soundtrack e rumori di sottofondo, riescono a dare esattamente l'effetto che si sono prefissi; vedere uno scenario prettamente urbano in una giornata piovosa, con un corpo che mostra intatti gli innumerevoli tagli e ferite che ha subito, abbandonato sull'asfalto bagnato, fa il suo effetto, soprattutto se accompagnato da una musica di sottofondo che crea un atmosfera opprimente come solo i migliori thriller sanno fare.
Se non si è capito poi, uno degli argomenti che più di tutti mi appassiona è quello del disordine della personalità, quindi non potevo che interessarmi a quest'opera che ci mostra molti degli stereotipi presenti negli anime, analizzandone il comportamento e l'origine di alcuni.
Ed è proprio questo punto che non mi ha permesso di dargli un dieci pieno, infatti tra i quattro citati l'anime ne analizza solo due (yandere e kuudere) lasciandomi a bocca asciutta sui restanti, capirete quindi lo sconforto e la rabbia che ne sono scaturiti.


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Zenzero

Episodi visti: 2/2 --- Voto 7
"Denpa Teki na Kanojo" è stato in parte una delusione. Mi aspettavo, dopo un gran bell'inizio, che la storia venisse allungata ai due episodi, invece si tratta di due storie totalmente differenti. Che gran peccato è la prima cosa che ho pensato, già a metà dei secondi quaranta minuti. I nostri due protagonisti non sono approfonditi, ci vengono buttate qua e là delle informazioni che li riguardano, molte cose che avrei voluto conoscere non vengono svelate. Mi sarebbe piaciuto un bell'approfondimento sulla "relazione" tra Juu e Ame, su come si erano conosciuti e cose simili, invece niente. Un altro personaggio che è stato buttato bene nella mischia è la sorella di Ame, ma anche su di lei le informazioni latitano.

Tra i due episodi preferisco sicuramente il primo, anche se il finale del secondo mi è piaciuto molto. Si tratta di un anime diciamo thriller, che per certi versi mi ha ricordato "Kamisama no memo-chou", anche se questo mi pare decisamente superiore sotto molti punti di vista.
I disegni non sono il massimo, ma sono comunque più che buoni, si vede di molto peggio ultimamente in altri anime, e anche le due sigle finali sono molto carine anche se di certo non portano allegria.
"Denpa Teki na Kanojo" non sarà di certo un capolavoro e magari non piacerà a tutti, però non è nemmeno un'opera da spazzatura, io, un'opportunità, gliel'ho data e in fin dei conti sono rimasto soddisfatto.


 3
npepataecozz

Episodi visti: 2/2 --- Voto 6
Quante maschere ha la follia? In questi due OAV ce ne vengono mostrate diverse: dalla ragazza che si crede la reincarnazione di un cavaliere di un antico regno lontano, al killer seriale, a chi, semplicemente, diventa succube di un suo desiderio infantile. Denpa Teki na Kanojo spesso fornisce giustificazioni che ci inducono a trasformare l'iniziale sentimento di avversione verso il carnefice di turno in pietà verso quella che diventa una semplice vittima di problemi mentali (ad esempio l'avere subito una violenza); in altri casi, però, la follia resta fine a se stessa e sembra non avere alcuna giustificazione. In questo modo Denpa Teki na Kanojo sembra volerci raccontare l'impossibilità di descrivere con un univoco metodo razionale la complessità del cervello umano, ma ci invita anzi a indagare sempre a fondo prima di sbilanciarci in giudizi.

Il racconto della follia non è certamente un nuovo genere, anzi tantissime volte se ne sono occupati cinema, letteratura e anime. Che cosa aggiunge Denpa Teki na Kanojo a quanto già visto in precedenza? Probabilmente niente. La complessità psicologica dei soggetti per così dire "deviati" è priva di grande profondità: ho avuto la sensazione che lo psicologo di turno avrebbe avuto vita facile con pazienti simili.
Non mancano i colpi di scena, realizzati con eccellente tempismo e in grado di colpire lo spettatore che si lascia distrarre dall'evoluzione degli eventi notando solo a posteriori certi particolari (e tra questi mi ci metto anch'io).

Insomma Denpa Teki na Kanojo è un anime che mi è piaciuto, anche se non troppo. Forse farne qualche episodio in più potrebbe avere un senso; però in quel caso sarebbe necessario cambiare qualcosa, altrimenti avremo il solito anime in cui tutto avviene sempre nello stesso posto e coinvolge sempre le stesse persone.
Non so dire se Dempa Teki na Kanojo sia un prodotto da vedere assolutamente, da consigliare ai soli appassionati, o non so che altro. Dargli un'occhiata si potrebbe, comunque, rivelare non una cattiva idea anche in virtù della sua brevità - sono solo 2 OAV di quaranta minuti circa.


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ReiRan->--@

Episodi visti: 2/2 --- Voto 8
L’OVA è basato su una collana di romanzi, di Kentarou Katayama, che ad oggi conta di tre volumi, pubblicata da Shueisha a partire dal 2004.
Si tratta di un thriller psicologico con qualche vena horror a causa della brutalità degli omicidi della prima puntata. È composto al momento da due episodi di 45 minuti circa. L’OVA ha una struttura episodica, i due episodi raccontano di storie autonome. Sembrava che ci fosse in progetto anche la trasposizione del terzo romanzo, ma sulla rete non ho trovato alcuna news al riguardo. Ciò non toglie nulla alla completezza dei due episodi esistenti, che possono essere guardati senza bisogno di un terzo.

Ju Juzawa, tutti lo vogliono, tutti lo cercano. La gang scolastica lo vuole arruolare per la sua destrezza a fare a cazzotti; una ragazza carina non fa altro che ammiccargli; persino la rigida rappresentante di classe lo redarguisce in continuazione, ma sembra avere un debole per lui. Tuttavia Ju è un lupo solitario, non si intrattiene con nessuno e non vuol fare parte di nessun gruppo. È completamente solo e tale vuole restare. Ma la sua quieta solitudine viene disturbata da una stolcker, Ame Ochibana, che sostiene di essere la sua serva nonché guardia del corpo. Ame ritiene di doverlo proteggere a causa di un legame nato in una vita precedente. “Green green”? No, per niente… Ju la prende per una pazza e sospetta che possa essere il serial killer che sta disseminando il panico in città con i suoi efferati omicidi.
“Mi chiedo se io sia deprecabile. Jusawa Ju, lui è il re, è un lupo solitario, sovrano di se stesso, è lui quindi…” (slide in apertura).

Nel secondo episodio, Ju avrà a che fare con uno strano gioco “Happiness”. Si partecipa iscrivendosi a un sito e ricevendo degli ordini via cellulare: piccoli atti di bullismo in escalation cominciano a diventare “giochi pericolosi”.
“Voglio essere felice, dall’infanzia è stato il mio chiodo fisso, voglio essere felice, tutti provano questo sentimento, ma io che cosa devo fare per trovare la felicità? Voglio essere felice…” (slide in apertura).

Teki ci ricorada di non fidarci degli istinti: lasciarci abbagliare delle prime impressioni può rivelarsi fuorviante.
Crudele e molto realistico nel rivelare certi aspetti psicopatici dell’animo umano, "Denpa teki na Kanojo" letteralmente significa “la fidanzata elettromagnetica” e si riferisce a un filone di racconti, conosciuto come denpa-kei, che riguarda storie di bizzarri comportamenti causati dall’esposizione a onde elettromagnetiche. Saranno le onde a provocare tutta questa follia?
Buona la grafica, specie negli scenari cittadini notturni e in quelli piovosi, character design nella norma - bisognerebbe tagliare quella frangetta ad Ame!
Occhio alle frasi che scorrono in apertura episodio, colgono in pieno l'essenza di ciascuna puntata. Il significato sfugge all’inizio ma risulta palese terminata la visione.


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Mastakilla88

Episodi visti: 1/2 --- Voto 9
Non so se avete presente Chaos Head, si presentava un po' come il successore di Higurashi, invece su un flop tremendo... Ecco Denpateki Na Kanojo è un po' quello che doveva essere Chaos Head: thriller, uccisioni, misteri "mindfuck" per dirla all'inglese. Un giorno un ragazzo delle superiori viene fermato da una misteriosa ragazza che dice di essere la sua serva e "cavaliere", nel frattempo in città vi è una serie di omicidi e il ragazzo pensa che questa misteriosa persona sia coinvolta...