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micheles

Episodi visti: 20/20 --- Voto 8
Se vi piace Osamu Tezuka vi piacerà anche Shotaro Ishinomori, che è probabilmente l'autore giapponese più vicino al Dio dei Manga come chara design e come modo di raccontare. Ishinomori è in un certo senso il Dio dei tokusatzu, essendo l'ideatore del capostipite del genere, il famoso "Kamen Raider". Ishinomori comunque ha lavorato in tutti i generi, producendo oltre ai tokusatsu per la TV anche un gran numero di manga e anime, sia la prima infanzia, che per ragazzi e adulti. Spesso e volentieri nella storie di Ishinomori abbiamo come protagonisti un gruppo di giovani dotati di superpoteri, come nel celeberrimo "Cyborg 009": "Guyslugger" non fa eccezione e anche qui abbiamo a che fare con i classici cinque eroi visti in decine di tokusatzu e anime dell'epoca, a partire dai "Gatchaman" della Tatsunoko: l'eroe, la ragazza, il ragazzino, il coprotagonista dal carattere difficile e il tipo grosso ma buono. Una ricetta collaudata, a cui si aggiunge un'ambientazione da fantascienza classica: i cinque eroi sono cyborg, detti cibanoidi, cittadini dell'impero perduto di Solon, rimasti in ibernazione per trentamila anni.

La storia strizza anche l'occhio al genere robotico e i bambini si gasavano quando i cinque eroi al grido di "Solon!" venivano rivestiti da armature corazzate e si lanciavano contro le navi nemiche perforandole con la trivella della loro astronave. Queste per dire che le trivelle perforanti sono sempre piaciute, anche molto prima di "Gurren Lagann"; degli anni settanta, oltre alla trivella della Solon si ricordano quelle di Getter Robot, Jeeg e I-Zemborg. Tutte queste sono figlie della trivella dell' "Atragon" ("Gotengo" in originale), film del 1963 di Ishiro Honda. L'Atragon compare anche in alcuni film di Godzilla e ha ispirato un anime omonimo nel 1995.
La trama di "Guyslugger" è assolutamente tradizionale: malvagi alieni tornano sulla Terra dopo migliaia anni e vogliono invaderla; in ogni episodio mettono in atto un piano diverso ma vengono sempre sconfitti dai soloniani; l'ultima puntata è uguale a tutte le altre. Un canovaccio perfetto per i bambini dell'epoca.
Per il 1977 chara, colori e animazioni sono discreti, ma non buoni, ci sono certamente produzioni di quegli anni migliori. Da bambino la storia dell'astronave Solon e la sua trivella mi rimasero impressi; da adulto la storia è risultata gradevole ma più vicina al 7 che all'8. Ciò nonostante, trattandosi di una serie per l'infanzia, reputo più corretto il mio giudizio infantile e assegno un bell'otto.

P.S. rimando chi vuole saperne di più sulla Solon all' esaurientissimo articolo di Massimo de Faveri.


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demone dell'oscurità

Episodi visti: 20/20 --- Voto 8
In questo anime vengono riproposti i temi dell'ibernazione e dei cyborg già visti in altre opere come Borgman e come Cyborg 009, solo che qui il tema della criogenia ha una finalità ben più marcata.

Si parte innanzitutto dal discorso di una possibile nuova glaciazione del nostro pianeta, un evento che ricorda molto a ciò che si vedrà nel Capitolo Inferno Della serie di Hades ne I cavalieri dello zodiaco, però questa volta non causata da una divinità, ma dal disastro del progresso umano, in cui ogni forma di vita sul nostro pianeta è praticamente quasi del tutto cancellata, perchè incapace di sopportare i vari conflitti atomici e postatomici che si sono alternate nelle varie epoche.

Difatti si capisce bene lo scopo dell'autore, mostrarci attraverso questa allegoria futurista, l'attenzione che ogni giorno l'uomo deve mostrare per le tecnologie, distinguendole da quelle che portano ad un inesorabile disastro a quelle che non comportano tale caos.

Altro punto importante dell'opera lo scopriamo proprio attraverso la glaciazione, che anzichè essere un progresso, praticamente è un regresso del genere umano, che si ritrova a situazioni molto vicine all'età dei dinosauri, in cui l'uomo a momenti nemmeno faceva la sua comparsa, e tale testimonianza ci fa capire il grave rischio che le genti del nostro pianeta corrono per una inutile bramosia di progresso al fine del soddisfacimento per pochi, visto che tali tendenze sono sempre presenti nell'uomo, se dispone di un minimo di potere sul prossimo.

Fortunatamente la trama narra di ragazzi che vengono risvegliati dopo molti secoli grazie a questo abbassamento della temperatura, per poter così riprendere la missione e mettere di nuovo il mondo nelle condizioni di riprendersi il destino che gli è proprio, la libertà da una bieca tirannide senza scrupoli.

Ma come si può ben notare in quest'opera, non è tanto il fatto che l'opera sia legata ai protagonisti e ciò che c'è durante tutta la narrazione, bensì l'anime vuol farci capire l'importanza di come il pianeta ogni giorno venga minacciato da queste bramosie di potere che dovrebbero avere uno scopo filantropico, invece sono il massimo della misantropia, in quanto le mire di potere non appartengono mai alla collettività, che subisce ogni giorno passivamente tutto questo, quindi l'opera vuol farci capire di satre sì lontano da queste mire di progresso, ma se è possibile, almeno di cercare di contrastarle, in cui l'esempio pratico lo sono gli eroi che sono protagonisti delle vicende narrate in questo cartone.

Quindi, da guardare con un'ottica particolare questo titolo, in cui il doppiaggio vanta un attore conosciutissimo per aver recitato in numerosissime fiction e film, ovvero Massimo Dapporto, un grandissimo attore qui abile anche come doppiatore, nonchè un altro grande del settore come Massimo Corizza, quindi occhi e orecchie ben aperti!!!

simona

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simona

Episodi visti: 20/20 --- Voto 7
Serie dal sapore come di un ritorno al passato, sapore ispirato da un design dei personaggi che rispetta in modo fedele lo stile Tezukiano del primo Ishimori. I cinque cibanoidi richiamano, infatti, i protagonisti del suo celebre Cyborg 009. La storia qui però è piuttosto diversa e pur riproponendo il classico tema, quello dell'uomo tramutato in macchina, lo stile grafico rimane lo stesso per tutti gli episodi. Concludendo Guyslugger è una serie che presenta dei risvolti drammatici che conferiscono alla trama un tenore decisamente serio.