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Swordman

Episodi visti: 12/12 --- Voto 7
Un titolo piuttosto lungo per questo Shinkyoku Soukai Polyphonica Crimson S (che da qui in poi abbrevieremo in “La Polyphonica S”), un anime che non appare conosciutissimo dalle nostre parti.
La storia è ambientata in una versione alternativa del nostro mondo che qui appare popolato in simbiosi dagli umani e da creature semi-mistiche quali gli spiriti. Al centro di essa c'è il rapporto fra l'umano Phoron e lo spirito Corticarte Apa Lagranges, seguito dal primo incontro quando lui era un bambino e la seconda gli apparve di fronte nelle sembianze di una donna affascinante, proseguendo anni dopo quando i due si rincontrano in modo rocambolesco con lui studente, giovane-adulto, e lei ridotta per vari motivi nell'aspetto di una ragazzina.
Phoron studia per diventare dantista, uno specialista non dedito allo studio del Sommo Poeta ma bensì a interagire con gli spiriti suonando particolari melodie, non è molto sicuro di sé ma pare avere un certo talento, e Corticarte finirà per essere la sua partner. Tra uno spaccato di vita scolastica e l'altro non ci sarà molto tempo per rilassarsi però, perché presto ci si dovrà muovere per salvare il mondo.

L'impostazione di quest'anime è un po' da shonen con un'ambientazione scolastica ma quasi da subito, e sempre più con il passare degli episodi, si vede come l'elemento sentimentale prende un peso sempre maggiore nella storia. Dico shonen perché assisteremo anche a un discreto numero di combattimenti fra spiriti, sostenuti dai rispettivi partner impegnati a suonare la giusta melodia. Un po' similmente ad altri titoli più famosi tipo Shaman King, Elemental Gerad e così via. Niente di particolarmente epico se confrontato con altri titoli ma il risultato finale da questo punto di vista è buono, specialmente nel finale.
C'è di buono che il cast dei personaggi almeno non risulta banale, in particolare in forma “mini” è una tsundere bella tosta anche se è un peccato vederla poco nella sua forma originale.
Elemento importante, considerato titolo e tematiche, sarebbe quello della musica ed in effetti le arie che si possono udire lungo tutto l'anime, che spaziano da melodie più classiche a particolari fusione con la musica elettronica, appaiono varie e ben curate anche se personalmente non ho trovato un aria particolarmente intrigante. L'ending però è piuttosto carina.

La Polyphoinca S è in realtà un prequel di un anime realizzato precedentemente e quindi serviva in origine a chiarire dei particolari a chi aveva visto la “prima” serie. Tuttavia è possibile vederlo anche senza essere a conoscenza dell'altra serie, cosa che tra l'altro si applica anche al sottoscritto.
Consigliato a chi cerca un titolo con un po' d'azione ma che dia anche spazio al sentimento.


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XellossMetallium

Episodi visti: 12/12 --- Voto 9
Sarò breve, dato che non mi impegno solitamente in recensioni, ma ritengo di dover lodare il merito. La prima stagione dell'anime (senza "Crimson S" nel titolo), per quanto ponesse una base interessante e dei protagonisti simpatici, non riuscì a colpirmi davvero; non c'era una vera trama, né un vero nemico, né una vera e propria evoluzione nei rapporti fra i personaggi. La seconda stagione di fatto contraddice alcuni elementi della prima, quantomeno rielaborandoli, e costituisce forse un prequel, ma a mio parere più un'alternativa alla prima trasposizione.

Ci sono risorse più precise del sottoscritto per ottenere la trama. La base è la stessa della stagione uno, il momento un po' antecedente, in particolare il periodo accademico in quanto nel primo episodio il contratto con Corticarte viene effettivamente stipulato solo dopo il risveglio semiaccidentale dello spirito imprigionato, prima contraddizione con quanto affermato nella prima trasposizione, ove il legame fra i protagonisti nasceva 12 anni prima sul tetto dell'orfanotrofio.

La mia critica alla precedente serie non ha ragion d'essere ripetuta per Crimson S: nemici degni di tal nome (seppur 12 episodi siano comunque pochi per approfondire abbastanza, come avrei preferito), un rilievo superiore ai coprotagonisti e sopratutto, grazie al cielo, uno sviluppo meglio percettibile del rapporto fra i protagonisti, l'elemento che preferisco in qualsiasi cosa io veda/legga/segua.

L'animazione è senza dubbio migliorata - produzione diversa, se non sbaglio - (l'inseguimento in auto della prima serie mi lasciò di stucco, nel peggior senso). Amo il personaggio di Corticarte, e questo influenza senza dubbio il mio voto. La brevità della serie e qualche imperfezione non lo rendono il mio anime preferito, ma di certo mi fanno rimpiangere le visual novel da cui è tratto, dato che di giapponese al massimo so leggere l'"1", ed il manga.
Lo consiglio. Non sono stato breve. Ops.