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Stairway90

Episodi visti: 2/2 --- Voto 6
L'idea alla base di Jinkou Shoujo: Henshin Sex Android, OAV di 2 episodi del 2009 noto anche col titolo inglese di Artificial Girl: Cosplay Sex Android, è piuttosto semplice e nel contempo assicura una certa diversità dalla maggior parte degli hentai (oltre che la possibilità di qualche scenetta comica): il protagonista Hirau entra in possesso, per sbaglio, di una sorta di embrione che si trasforma in una ragazza, un vero e proprio androide capace di cambiare le proprie fattezze, non solo i lineamenti del viso ma anche la grandezza del seno e l'altezza. Essendo Hirau un pervertito che vorrebbe fare sesso con personaggi dei fumetti, idol, vicine di casa per cui aveva una cotta anni prima e colleghe di lavoro (come il 99% dei giapponesi, se dovessimo dar conto agli anime) ed essendo quest'opera un hentai, si può ben immaginare come il ragazzo decida di sfruttare le abilità della sua ragazza-androide, con reciproco piacere ovviamente, perché anche Seri, questo il nome dell'androide, non è insensibile e frigida.

La capacità della fanciulla-androide di trasformarsi genera alcune gag comiche (dovute spesso e volentieri alle reazioni di Hirau, insoddisfatto delle trasformazioni di lei), ma permette anche citazioni di altri anime, grazie alle trasformazioni in Lamù dell'omonima opera e di Minami Asakura di Touch, nonché una certa varietà di rapporti sessuali (cosa che in un hentai, visto l'argomento dominante, dovrebbe essere positiva), compreso, nel finale, un ménage à trois in cui è coinvolta una collega di lavoro di Hirau e in cui l'androide si improvvisa futanari (ossia ragazza col pene, per chi non conoscesse il gergo hentai).

Il character design è gradevole, le animazioni molto buone, il doppiaggio nella norma delle produzioni di questo genere, quindi sufficiente nei dialoghi e piuttosto ispirato nei vari gemiti e gridolini di piacere. Un appassionato di hentai potrebbe trovarla una visione interessante, in parte diversa da quelle solite e, perché no, anche divertente, benché non sia nulla di davvero irresistibile.