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menelito

Episodi visti: 12/12 --- Voto 6
Attenzione: la recensione contiene spoiler

I combattimenti non mi hanno lasciato particolarmente colpito, semplicemente per la mancanza di pathos.
Se non c’è la vita dei personaggi in ballo, ‘ste battaglie a me spettatore cosa dovrebbero lasciarmi? Nelle stagioni precedenti c’era bene o male sempre un fattore di pericolo che aleggiava nell’aria, mentre qua l’antagonista fa trasparire debolezza da tutti i pori. Ha un cervello da bambina che si riassume nel suo fare i capricci per non aver potuto diventare un’assassina vera in “Sword Art Online”; impossibile empatizzare con un personaggio simile, senza particolare background e con l’unica caratteristica di essere una psicopatica senza nemmeno la classica scusa di un trauma o roba simile. Così, da potenzialmente interessante, diventa solo un’altra sagoma di cartone a forma di persona che si presenta nel corso della serie. Carisma uguale a zero.
Inoltre, mi sono perso qualcosa o non hanno spiegato perché al fucile spuntino fuori gli occhi (cringe) e possa parlare? È un oggetto senziente creato dal videogioco o è tutto un trip della protagonista? Una delle tante domande senza risposta.

Ci sono anche cose positive, eh: il personaggio “M”, a partire dal nome, che è una genialata, è scritto bene e sarebbe un tassello importante della storia, visto che per diversi fatti si sposa benissimo con la personalità malata della sua controparte. Ma ecco che ricascano nella mediocrità, distruggendo tutte le aspettative che uno si era fatto e liquidandolo con un finale abbastanza ‘a muzzo’ che ha tutto il sapore di una presa in giro, rendendo quel personaggio l’ennesima comparsata della stagione.

In sostanza: questa storia, nonostante all’inizio paresse una cavolata, aveva rivelato un discreto potenziale. Ma l’ha gettato quasi tutto alle ortiche per colpa della sua pessima scrittura. Sono sinceramente dispiaciuto. A tratti mi ha intrattenuto, ma ha troppi elementi negativi per considerarlo un arco narrativo degno di nota.


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MegaRoby

Episodi visti: 12/12 --- Voto 10
"Sword Art Online Alternative: Gun Gale Online" è un anime proveniente dall'universo di "Sword Art Online", più precisamente l'arco narrativo riguardante "Gun Gale Online".

"Sword Art Online Alternative: Gun Gale Online" è slegato dalla trama principale di "Sword Art Online", sebbene vi siano numerosissimi riferimenti a quest'ultima. La trama è originale e segue le vicende di Karen Kohiruimaki nella sua avventura su "Gun Gale Online". Essa è piuttosto lineare con alcuni colpi di scena: se la prima parte sembra auto-conclusiva e magari un po' slegata dalla seconda, il tutto collide bene negli episodi finali, che lasciano senza fiato per un ottima regia e per i combattimenti adrenalinici che vengono magistralmente mostrati in tutta la loro spettacolarità.

I personaggi hanno tutti una discreta se non buona caratterizzazione.

Per lo stile e la grafica vengono seguiti appieno quelli della serie principale "Sword Art Online": la grafica è bella e gli effetti buoni, non ci sono cali di framerate e le animazioni sono piuttosto fluide, buono anche il comparto audio che in alcuni momenti brilla particolarmente nelle fasi un po' più interessanti, di punta.

L'anime è doppiato magistralmente in italiano.

Nel complesso un ottimo spin-off, che consiglio a tutti, meglio se avete visto la serie principale di "Sword Art Online", ma comunque godibile da tutti.


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Fabfab

Episodi visti: 12/12 --- Voto 1
Quello di "Sword Art Online" è uno dei brand dell'animazione nipponica più noti e in voga dell'ultimo decennio, sotto il quale troviamo romanzi, manga e anime a profusione. Personalmente avevo seguito la prima serie di "Sword Art Online", ma dopo una partenza promettente mi aveva deluso e annoiato, ragion per cui non ho più visto o letto nulla fino al qui presente "Sword Art Online Alternative: Gun Gale Online", attirato da un ragionamento del tipo: "Questa nanetta in rosa col mitra si vede dappertutto ultimamente, chissà come sarà 'sto anime che ha così tanta visibilità"...

L'anime in questione è ambientato qualche tempo dopo il primo "Sword Art Online", in cui un programmatore pazzo aveva tenuto in ostaggio migliaia di videogiocatori nel suo MMORPG virtuale, causando il decesso di molti di loro fino alla liberazione avvenuta grazie all'eroe di turno.
La nuova storia vede per protagonista Karen Kohiruimaki, una studentessa giapponese col complesso dell'altezza: Karen è infatti molto più alta della media delle ragazze giapponesi, anzi, svetta anche sugli uomini. Per questa ragione decide di crearsi un avatar dalle sembianze minute in uno dei tanti MMORPG virtuali, realizzando in un gioco quello che vorrebbe essere nella realtà.

Subito ci imbattiamo nella prima forzatura della trama. Karen infatti non è una videogiocatrice esperta, e finisce a giocare a Gun Gale Online unicamente perché, dopo decine di tentativi con altri giochi, solo in questo le viene associato un avatar piccolo e 'puccioso'. Pare infatti che in questo Giappone del futuro in ogni videogioco esistente non si possa creare liberamente il proprio avatar, ma questo venga generato in automatico. Unica regola fissa: l'avatar avrà lo stesso sesso del suo proprietario, per il resto il giocatore non ha libertà di scelta, al punto che l'avatar generato non è nemmeno rifiutabile. In pratica il giocatore avvia il gioco, questo gli crea un avatar, e da quel momento in poi dovrà utilizzare quello, non può nemmeno cancellarlo per farsene associare uno nuovo! Quale sviluppatore inserirebbe un'opzione del genere, col serio rischio di perdere giocatori perché si trovano associati ad avatar non di loro gradimento?

Superata questa forzosa premessa, Karen comincia a giocare su Gun Gale Online col suo avatar dalle fattezze bambinesche, che lei ingentilisce ulteriormente colorandola di rosa e attirando le attenzioni dei molti feticisti che popolano quell'ambiente. In un server con migliaia di giocatori la nostra protagonista è l'unica con un avatar di bambina e l'unica che abbia adottato una colorazione vivace, mentre tutti gli altri sono abbigliati in stile militaresco. Giusto un pelo improbabile.

Questa comunque era solo l'introduzione, per il resto la trama racconta di... Karen che gioca in un MMORPG virtuale e diventa una giocatrice bravissima, grazie al fatto che il suo avatar per qualche ragione è più 'sgravo' degli altri, anche di chi gioca da molto più tempo di lei (addirittura nel gioco ci sono militari veri o cacciatori che usano la simulazione per esercitarsi). Manca un obiettivo alla "Sword Art Online", dove il protagonista lotta per uscire dal gioco: per metà serie questo "Sword Art Online Alternative: Gun Gale Online" ci mostra le partite virtuali di una fortissima giocatrice di TPS (Third-Person Shooter) online, oppure il suo familiarizzare con altri giocatori anche nella realtà, dove viene mostrata differenza tra avatar e persona reale (tipo una squadra di donnone guerriere nella realtà sono delle ragazzette kawaii, e cose così). Per trovare uno scopo alla protagonista, la sceneggiatura introduce, da metà serie in poi, l'improbabile situazione che vede una delle amiche virtuali di Karen dichiarare di voler morire nella realtà se sconfitta nel gioco, e la protagonista che partecipa a una Battle Royale per "salvarla"... insomma, l'ennesima situazione raffazzonata e poco credibile che porta la serie stancamente verso un banale happy end...

In definitiva, che dire di questo "Sword Art Online Alternative: Gun Gale Online"? Faccio davvero fatica a comprendere le ragioni del suo successo, la serie si trascina stancamente senza idee originali o personaggi che colpiscano, il design mi sembra davvero anonimo, tutti i personaggi a parte l'avatar della protagonista sono anonimi e dimenticabili. Non è una serie brutta, questo no, e ho apprezzato che nonostante le premesse non scada mai nel fanservice più bieco, ma è uno di quei prodotti fini a sé stessi, che magari segui anche fino in fondo, come ho fatto io, ma che poco dopo dimentichi senza rimpianti. Di "Sword Art Online" almeno qualcosa mi è rimasto, di questa copia sbiadita dubito farò fatica a ricordarmi tra qualche tempo. Ecco perché ho scritto questo pezzo, è una sorta di promemoria...


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alessiox1

Episodi visti: 12/12 --- Voto 7
“Sword Art Online Alternative: Gun Gale Online” è un anime del 2018, spin-off di “SAO” (“Sword Art Online”).

Le vicende ruotano intorno a Karen Kohiruimaki, una studentessa universitaria molto alta che, per via di questa caratteristica, è molto insicura, e allora, grazie alla sua amica Miyu Shinohara, decide di provare ad avvicinarsi ai giochi online. Alla fine, dopo averne scartati molti, decide di giocare nel mondo di “Gun Gale Online”, o G.G.O, uno “spara-tutto”. Il personaggio che si crea è completamente differente rispetto a lei, è una bambina/ragazzina alta appena 1,50 m, tutta vestita di rosa, e rosa è perfino la sua arma (una pistola mitragliatrice FN-P90); le sue doti sono la velocità e l’agilità, il suo nome nel gioco è Llenn.
Piano piano, riesce a diventare una delle giocatrici più forti del gioco, ottenendo il rispetto e l’ammirazione di tutti, e giocando incontra un'altra giocatrice molto forte e molto bizzarra: il suo nome è Pitohui, la sua personalità sembra molto strana, ma Llenn presume che sia parte della “recitazione” del suo personaggio. In questo gioco i tornei a squadre vengono chiamati Squad Jam; durante uno di questi eventi Pitohui dice di non poter partecipare, avendo un impegno nella vita reale, allora consiglia a Llenn di partecipare con un suo conoscente, che nel gioco si chiama M.
Non posso svelare altro della trama, solo che tutto ruoterà intorno a questi personaggi, soprattutto Llenn, Pitohui e M.

L’anime non mostra solamente il lato online dei personaggi, dato che essi hanno anche iterazioni tra di loro offline; questa scelta può essere considerata come un modo per fare vedere positivamente i videogame, e per ampliare la storia con questi aspetti: una conoscenza offline avrà un‘importanza molto alta nella storia. Il dualismo tra dentro la rete e fuori la rete è molto importante nell’opera, facendo capire che anche online si possono creare amicizie e aiutare le persone.
Essendo sempre del brand “SAO”, ci sarà qualcosa legato alla morte, come nelle prime due serie animate, solo che qui sarà molto più “blando”; non posso dire altro, perché sarebbe spoiler, quindi lo dovrete scoprire vedendo l’opera. Anche se a mio avviso è molto fragile questa cosa, quindi sicuramente è un lato negativo della serie; avrei preferito fosse trattato in modo diverso, oppure che non ci fosse stato direttamente questo aspetto.

Sulla caratterizzazione dei personaggi abbiamo più bassi che alti: molto interessante la protagonista, sia online che offline, e la sua amica; l’antagonista, per quanto ha una personalità interessante (anche se troppo eccessiva in alcuni frangenti), perde moltissimo nel finale, mentre M convince solo online.

Per quanto riguarda il comparto tecnico, le animazioni sono buone, non perfette ma sicuramente il voto è positivo; molto belli i combattimenti, non ho notato particolari cali grafici nell’anime durante il corso degli episodi.
Per quanto riguarda le musiche: bella l’opening, e tutte le OST, solo l’ending non mi è piaciuta molto. In complesso, promosso su questo punto.

Un punto negativo o comunque discutibile dell’anime sono certe situazioni e scene troppo surreali; faccio un esempio: vediamo dei soldati dell’esercito giapponese che si addestrano usando questo gioco, e che decidono di interrompere il gioco, vedendo che la protagonista, dopo avere abbattuto molti di loro, ha una velocità fuori dal comune per gli esseri umani. Ma un esercito sicuramente ha dei simulatori migliori di quelli dei civili, e non dovrebbe giocare in un gioco online per addestrarsi... allora presumo che i piloti giapponesi si addestrino su “Ace Combat”?
Altre situazioni surreali sono alcuni scontri, non tutti, attenzione, molti sono ben fatti e ci sono strategia e tattiche molto curate e interessanti, ma altri sembrano la visione del concetto hollywoodiano del “One Man Army “(magari qui One Woman Army), in alcuni frangenti mischiati a un pizzico di follia.

In conclusione, “Sword Art Online Alternative: Gun Gale Online” è un buon anime, che consiglio per le scene d’azione, i combattimenti, a chi è appassionato di armi e di giochi online.
Una serie che, con alcuni accorgimenti, e con alcune scelte diverse, poteva essere, non certo un capolavoro, ma un anime da 7,5/8 ed essere un ottimo anime.


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edgofglory

Episodi visti: 12/12 --- Voto 7
Per farla breve, è stato un degno prodotto di “Sword Art Online”, nel bene e nel male.

“Sword Art Online Alternative: Gun Gale Online” è stato il primo spin-off della serie, lanciato con qualche mese d’anticipo sul prodotto di spicco, quasi come fosse l’aperitivo di una cena tanto attesa.
Ma in realtà è stato qualcosa di più: Karen, la protagonista, sia nei suoi panni che in quelli del suo alter ego Llenn, è stata senza dubbio il traino della vicenda, grazie alla sua storia particolare e alle sue avventure nel mondo di Gun Gale Online, il gioco che era stato il palcoscenico iniziale della seconda stagione di “Sword Art Online”. Con lei sono tornate a galla diverse tematiche legate alla dualità reale/virtuale che l’opera madre aveva ben toccato, soprattutto coi personaggi di Sinon e Yuuki, mentre le sue doti in battaglia hanno ricordato alcune qualità dei due protagonisti della serie principale (la freddezza mentale di Kirito e la caparbietà di Asuna).
Ha funzionato alla grande anche la costruzione del suo rapporto con Pitohui e con l’amica di sempre Miyu, in arte Fukaziroh, altro personaggio che rimarrà nel cuore per non avere mai peli sulla lingua, spesso esagerando. Per Pitohui il discorso è leggermente diverso: ha convinto il suo carisma e anche la sua (quasi totale) follia, ma in certi momenti è apparsa esageratamente forte (che la brevità dell’anime abbia dato poco spazio ai chiarimenti?). Qualche dubbio lo ha lasciato anche M, convincente nel ruolo di soldato imbattibile, meno in quello di “devoto fan” nel mondo reale. Discrete sensazioni le lasciano pure le ragazze del club di ginnastica (la cui amicizia con Karen è stata uno dei frangenti meglio riusciti nella serie): brave ad organizzare le tattiche prima delle sparatorie, molto meno nell’improvvisare (ma nel secondo BoB la narrazione non chiarisce se è stata una strategia per favorire Llenn).
Per il resto la serie ha alternato momenti di sana comicità ad altri sketch evitabili, con un’ottima qualità grafica e sonora.
Fiore all’occhiello le sigle, con l’opening affidata alla sicurezza Eir Aoi e l’ending alla seiyuu di Karen, Tomori Kusunoki (trascinanti entrambe).

Tirando le somme, nel complesso quello che a priori doveva essere un aperitivo si è rivelato a posteriori un’…aperi-cena, diciamo così. Un 7 pieno, da considerare 7.5 se mai arrivasse un bel doppiaggio.