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giacgiac

Episodi visti: 1/1 --- Voto 6,5
“Kara no Kyoukai - Boukyaku Rokuon” rappresenta un’anomalia nella saga del “giardino dei peccatori”. Coi precedenti cinque film si è esaurito l’arco narrativo dedicato all’antagonista principale della serie, il mago Souren Araya. In principio, il quinto capitolo del romanzo doveva addirittura rappresentare la conclusione della saga, ma Kinoko Nasu decise di continuare a scrivere per portare a termine anche la storia di Shiki e Mikiya. A questo punto del racconto, il principale problema di Shiki è il fatto di aver perso i ricordi precedenti all’incidente stradale che ha causato la scomparsa di Shiki e il coma durato due anni. Il tema di questo sesto film, per l’appunto, è i ricordi perduti.

Alla vigilia del nuovo anno, strane voci iniziano a girare per l’accademia femminile Reien, il collegio privato frequentato da Azaka Kokutou, sorellina di Mikiya. Secondo le voci, delle fate starebbero privando gli studenti dei loro ricordi e la Madre Superiora del collegio, per porre fine alla faccenda, chiede aiuto a Touko, sua vecchia conoscenza. Shiki viene quindi inviata sul posto per aiutare Azaka a investigare sul caso dei ricordi rubati.
L’indagine offre la possibilità di sviluppare in modo più approfondito il personaggio di Azaka, la quale informa subito lo spettatore di essere profondamente innamorata di suo fratello Mikiya. Azaka appare un po’ goffa, per quanto tenti di apparire sempre perfetta e impassibile, arrossendo a più riprese quando qualcuno le fa notare di essere in errore o quando viene nominato il suo amato fratello. Durante l’indagine viene trascinata da Shiki in giro per l’accademia e finisce più volte per rimanere vittima del ladro di ricordi, quasi a voler sottolineare che Shiki è la vera protagonista e lei la comparsa.

La regia preferisce accompagnare alle indagini di Azaka e Shiki dei siparietti comici tra le due protagoniste, spesso e volentieri riguardo alla cotta di Azaka per il fratello, mentre i combattimenti e le scene d’azione seguono i canoni dei precedenti film, per quanto qui molto più marginali. In conclusione, “Kara no Kyoukai - Boukyaku Rokuon” differisce leggermente dai film precedenti e successivi per il ritmo meno incalzante, un antagonista meno carismatico e la tematica amorosa. Non all’altezza dei precedenti, ma comunque buono.

Mi piacerebbe concludere così la recensione. L’avrei fatto dopo la prima visione, ma, avendo ora ultimato anche la lettura del romanzo, mi tocca riconoscere che questa volta ufotable ha toppato. “Kara no Kyoukai - Boukyaku Rokuon” è un’anomalia non per la minore quantità d’azione, non per la tematica amorosa, ma per qualità dell’adattamento. Partiamo dall’atteggiamento di Azaka: fin dalle prime scene, la giovane apprendista maga ha un che di superficiale e di frivolo, appare impacciata e arrossisce spesso. Questo semplicemente non avviene nella light novel. Nel romanzo, Azaka è fiera e composta, è la studentessa modello che non infrange mai le regole e che è quindi rispettata da professori e studenti. Mentre Shiki si trascina, svogliata, per i corridoi dell’accademia, Azaka si fa in quattro per raccogliere informazioni su professori e alunni. Informazioni in buona parte non pervenute nell’anime. Insomma, tutto rigirato al contrario. Che ufotable dubitasse dell’appeal del personaggio a tal punto da reinventarlo totalmente?

Quanto all’indagine, le motivazioni dietro al suicidio di Kaori Tachibana sono state cambiate e semplificate, così come le colpe dei compagni di classe e del precedente professore d’inglese, e come le motivazioni dietro alle azioni di altri personaggi chiave del racconto. Interi dialoghi sono stati tagliati, come ad esempio quello riguardante le origini e il passato dell’antagonista, i suoi collegamenti con l’associazione dei maghi e il motivo dietro un modus operandi così insolito. E, a differenza del caso di Azaka, non mi spiego a che pro saltare a piè pari approfondimenti tanto importanti quanto interessanti.
È per questo che “Kara no Kyoukai - Boukyaku Rokuon” è visto da molti come l’episodio più sottotono della saga. Non a causa delle mancanze della base, ma a causa degli stravolgimenti operati in fase di adattamento. Ai fini della trama principale non cambia molto, e artisticamente è ottimo, in linea con gli altri capitoli, motivo per cui non mi sento di bocciarlo. Tuttavia, un po’ di amaro in bocca lo lascia, eccome.


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alex di gemini

Episodi visti: 1/1 --- Voto 9
Misteriosi eventi avvengono in una scuola femminile cattolica, con tanto di un professore e di una studentessa morti. Dato che tra le allieve figura Azaka, neo-allieva di Touko e sorella di Mikia, non ci vuole molto per capire come mai la sensei abbia chiesto a Shiki di unirsi alla giovane allieva per le indagini. Tra indagini e intrighi degni de "Il nome della rosa", si potrebbe pensare che il sesto film rappresenti una sorta di battuta d'arresto nell'economia della saga, ma non è così. La storia, grazie alla regia lenta e curatissima, si prende tutto il tempo per indagare non su chissà quale manoscritto di Aristotele, ma su qualcosa di molto più importante e sfuggente: la memoria. Ma anche nel suo opposto, ovvero l'oblio. Moltissime riflessioni interessanti saranno offerte allo spettatore. Inoltre anche la saga, come capiremo particolarmente nella parte finale, farà i suoi progressi, e molti elementi di questo film andranno a unirsi al grande mosaico di "Kara no Kyoukai". Un primo elemento sarà il processo di umanizzazione di Shiki, che continuerà a larghi passi, mostrando che quanto visto nel quinto episodio non era dovuto a una cotta per il compagno d'avventura. Inoltre verremo a conoscenza dell'affascinante Azaka e del suo rapporto particolare con il fratello. Inoltre scopriremo come "Kara no Kyoukai" sia sempre "Kara no Kyoukai" e, anche in presenza di fate, d'atmosfere solari e leggere, il tutto in una bella avventura tutta al femminile, l'incubo sia sempre in agguato.
Si potrebbe dire molto, ma meglio non spoilerare. Diciamo solo che questo film è l'eccezione che conferma la regola.

Voto: 9


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Hatake Rufy

Episodi visti: 1/1 --- Voto 5
Oblivion Recorder è il sesto film della serie Kara no Kyoukai, e questa volta ci sembrerà di fuoriuscire dal tema principale; il film si pone cronologicamente dopo gli eventi del quinto film.

La trama vede ancora protagonista la nostra Shiki, che andrà a indagare sulla misteriosa morte di una ragazza, nella scuola di Azaka, sorella minore di Kokuto.
Dopo la sconfitta del vecchio nemico mi domandavo cosa o chi avrebbe preso il posto dell'antagonista, e qui sono rimasto sorpreso negativamente; il film si distacca dai precedenti titoli, offrendoci una storiella col fine di intrattenerci con un altro titolo di questa serie, ma intrattenere è un termine che non si addice a questo film. Come al solito ci sono troppi minuti persi in chiacchiere, che rendono il passar del tempo molto pesante, ma per fortuna un po' di azione è presente nel film che, perlomeno, ha evitato di farmi addormentare. Ciò che mi ha deluso di questo film è che non riesce a intrattenere neanche con un po' di suspense durante alcune scene, per via anche di un'atmosfera insufficientemente comparabile ai film precedenti. Unica utilità di questo film è che nel finale rimaniamo decisamente sorpresi nel rivedere qualcuno di grande importanza per la storia, anticipando quindi un settimo film.

I personaggi presenti sono sempre gli stessi, con l'aggiunta della sorella minore di Kokuto, Azaka. Quest'ultima ha un buon impatto sulla trama, diventando subito una protagonista di questo film, senza contare poi gli altri personaggi presenti, tra cui l'antagonista di questa storia. Miglioramenti dei soliti personaggi come Shiki o Kokuto non ci sono stati, rimanendo costanti e lineari in questo film, ma spero che nel prossimo titolo ci sia qualche novità.

Concludo la recensione con il complimentarmi almeno per un'ottima grafica, che regala fluide animazioni di alto livello. Nel complesso il film è mediocre, nonché il peggiore della serie fino ad ora.


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Kida_10

Episodi visti: 1/1 --- Voto 6
"Kara no kyoukai 6: Oblivion Recorder", letteralmente tradotto "Il confine del vuoto: registrazione dell'oblio" è il sesto film dedicato alla saga che vede come protagonista Shiki, e si colloca cronologicamente dopo le vicende accadute nel quinto episodio, caso assai raro per il mondo di "Kara no kyoukai".

Questa volta ad affiancare Shiki sarà Azaka Kokutou, sorella minore di Mikiya, anche se sarebbe più corretto dire che sarà Shiki ad affiancare lei, introducendosi di nascosto nella sua scuola, dove stanno accadendo dei fatti poco chiari: una ragazza si è inspiegabilmente suicidata, ma il ricordo di questa spiacevole tragedia sta gradualmente scomparendo dalle menti degli altri studenti.

Questo sesto capitolo differisce vistosamente dai precedenti, e lascia da parte tutti gli elementi che hanno reso "Kara no kyoukai" un'opera di alto livello. L'ambientazione, i colori, le musiche, tutto è mutato. Viene abbandonata quella sensazione opprimente di tensione che aveva accompagnato lo spettatore sin dal primo episodio, in favore di un prodotto più solare, leggero e facile da digerire.
Sicuramente si tratta di una storia secondaria e autoconclusiva, tuttavia non ho apprezzato questa caduta di stile, pensando di trovarmi di fronte a un film completamente diverso.
Escludendo questi pregiudizi, la trama è comunque interessante, si sviluppa decisamente bene e con i ritmi giusti. Shiki fortunatamente mantiene integra la sua eccelsa caratterizzazione, e il personaggio di Azaka si rivela essere discretamente curato e particolareggiato; verrà inoltre spiegata la ragione dell'ossessione per il fratello, attraverso degli ottimi flashback che si inseriscono perfettamente all'interno della narrazione.

Il comparto tecnico cambia volto, ma non perde il suo splendore. Ancora una volta animazioni e combattimenti sono eccelsi, ricchi di effetti speciali e di giochi di luce di primo livello. Le colonne sonore sono diverse da quelle cui ci avevano abituati, ma nonostante questo si dimostrano ben congegnate.

In conclusione, reputo "Kara no kyoukai 6: Oblivion Recorder" il capitolo meno riuscito della saga, decisamente distante dal livello raggiunto nei precedenti. Anche se racconta una storia a sé, e apparentemente slegata dalla trama principale, è una visione consigliata se si vogliono comprendere meglio le relazioni che legano i vari personaggi.


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LordGildarts

Episodi visti: 1/1 --- Voto 8
"Kara no kyoukai 6: Oblivion Recorder" (registrazione dell'oblio) è il sesto film della serie. Mi ha particolarmente stupito perché tutti gli elementi che abbiamo visto finora e che hanno caratterizzato la storia, parrebbero non esserci. Infatti ci ritroveremo in un atmosfera molto meno cupa e tenebrosa, quasi solare. Emblematica la colonna sonora, ben più allegra di quelle viste fino a questo momento. Una delle principali cause di tutto ciò è riscontrabile nella protagonista di questo episodio, ovvero la sorella di Mikiya Kokutou, Azaki. Quest'ultima si rivela essere l'apprendista magus di Touko Aozaki dalla quale ha ricevuto una missione da compiere. Shiki l'aiuterà con questo incarico, che consiste nell'identificare ed eliminare un magus che sta utilizzando delle fate per seminare scompiglio tra le studentesse dell'accademia femminile Reien.

Nella recensione del quinto film di "kara no Kyoukai" dissi che la storia era molto intricata e parecchio difficile da seguire, e ne consigliai la visione solo ad un pubblico che potesse disporre di molta pazienza. Qui invece si riprende il ritmo e la regolarità delle vicende registrate nei primi quattro episodi. Ciononostante riesce efficacemente a tenere lo spettatore incollato allo schermo ed a non tediarlo mai.
Le interazioni tra i personaggi continuano e veniamo a sapere i reali sentimenti della sorella nei confronti di Mikiya. Shiki, in tendenza con l'episodio, mi è sembrata molto più solare e predisposta del solito. Appare inoltre un nuovo interessante nemico, anch'egli un magus, con il potere di controllare i sensi delle persone con il solo utilizzo delle parole e per questo soprannominato "God's Word".
Molto belle e ben curate le animazioni dei combattimenti con i poteri dei magus e, come già detto, colonna sonora più allegra del solito che si incastona nuovamente alla perfezione nelle varie situazioni.
In conclusione questo "Oblivion Recorder" rimane su ottimi livelli e riesce a catturare lo spettatore nella sua visione. Il giudizio è solamente di un gradino più basso rispetto all'opera precedente. Voto 8.


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__Nergal__

Episodi visti: 1/1 --- Voto 8
Dopo un magnifico quinto capitolo al sesto spettava l'arduo compito di ripetersi. Purtroppo, com'era prevedibile, questo nuovo film non emoziona e coinvolge come il precedente ma, nonostante tutto, resta comunque un ottimo prodotto.
Il precedente film era caratterizzato da una atmosfera cupa, molto triste e da scene decisamente splatter. Questo invece potrebbe essere visto da chiunque; tralasciando il finale post-sigla, non si vede una goccia di sangue, il che potrebbe fare piacere ai meno avvezzi alla violenza.
Il tono più leggero della storia si nota fin dalle prime scene con una colonna sonora molto più vivace e allegra e con dei colori più "primaverili" che rendono l'atmosfera più solare, meno cupa.

Dimenticatevi anche l'intricato labirinto creato nel quinto capitolo; qui la storia scorre liscia con qualche colpo di scena, ma niente di eclatante. Si può ben intuire che "Oblivion Recorde" sia rivolto a un pubblico più ampio del, decisamente impegnato, suo predecessore.
Immancabile è la nostra Shiki, che se la dovrà vedere, aiutata dalla sorella di Kokutou, con dei "mostri" un po' insoliti: delle fate. A differenza dei classici zombie che ci hanno accompagnato fin dal primo film le fate sono, nell'immaginario comunque, degli esseri teneri e gentili che svolazzano di posto in posto con le loro ali luccicanti portando felicità a chi le incontra. Ora dimenticate tutto ciò, questi esseri di "fatato" hanno solo l'aspetto, per il resto sono decisamente pericolosi.

Le fantastiche scene d'azione del precedente film non troveranno spazio in questo sequel che, in meno della metà del tempo, non ha il tempo materiale per creare sia una trama solida sia per proporre azione a volontà.
Interessante è l'approfondimento sul tema dell'amore fraterno: giusto o sbagliato? Oltre al fatto che, citando Gandhi: "L'indifferenza è la peggiore forma di violenza". Se non capite a cosa mi riferisca... beh, guardate il film.
La visione è, ovviamente, consigliata, ma non aspettatevi di trovarvi di fronte a un capolavoro perché rimarrete delusi. "Oblivion Recorder" è un buon film, da 8, ma sinceramente mi aspettavo di più anche se gli spunti su cui riflettere sono molti come in tutti i precedenti titoli.