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Gahara8989

Episodi visti: 11/11 --- Voto 8
"Kuchuu Buranko" è indubbiamente un prodotto che si distingue dalla massa, sia per quanto riguarda il comparto tecnico sia per quanto riguarda le vicende narrate.

Durante gli undici episodi ci troveremo a che fare con lo strampalato dottor Irabu e i casi clinici con cui viene a contatto. La narrazione autoconclusiva scorre bene, e le varie vicende mostrano dietro anche un minuzioso studio per quanto riguarda le varie fobie o disturbi presentati dai vari personaggi.
Accanto a questa premessa, già comunque particolare di suo, non è da meno il comparto grafico/tecnico. Durante la visione vedremo l'alternanza ad esempio di animazione tradizionale e momenti registici reali, pattern a pois, e fenotipi differenti per lo stesso personaggio (basti pensare ai pazienti o al dottore stesso). Questa particolarità grafica è molto spesso fine a sé stessa, ma non stona, anzi crea un atmosfera del tutto unica.
Mentre ho apprezzato la strutturazione delle varie storie, avrei preferito un po' più di focalizzazione sul dottor Irabu stesso, carismatico quanto però sfuggente.
Il leit motiv della serie è chiaro sin dal principio: "Accettatevi anche con i vostri difetti" e, per quanto possa risultare a una prima occhiata banale e già visto come concetto, in questo caso viene veicolato in maniera diretta e d'impatto, viste le varie peculiarità dell'opera.
Inoltre, per quanto riguarda il comparto sonoro, meritano una menzione speciale opening ed ending, entrambe veramente orecchiabili.

Un'opera non per i palati più classici, ma per chi ha un debole per gli anime sperimentali o che comunque non hanno paura di osare.


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Pan Daemonium

Episodi visti: 11/11 --- Voto 8
Bene o male ritengo che molti aspetti di "Kuuchuu Buranko" siano fini a sé stessi, cioè che non abbiano una spiegazione recondita che spezzi l'enigma, ma che siano stati disposti lì per motivi più che altro estetici, ma che comunque hanno un certo impatto e non paiono campati per aria.
Essendo un anime che ha lo scopo di inserirsi in quel genere di nicchia per gli amanti dello psicologico misto ad un onirico a volte realmente, a volte solo di facciata simbolista, anche "Kuuchuu Buranko" si adatta all'ambiente. Abbiamo sott'occhi degli sfondi che paiono fuoriusciti da un circo di Jodorowsky o da un album rock psichedelico di fine anni '60, abbiamo una grafica abbastanza sperimentale, ma comunque non eccessivamente pesante per lo stomaco, in cui elementi fotografici si mescolano ai colori brillanti usuali, abbiamo un protagonista psicologo che presenta tre fenotipi, quello di un bambino, quello di un adolescente, quello di un adulto con una maschera o con la testa da grosso coniglio verde, abbiamo una serie di personaggi che tramutansi in animali durante la sessione di rianimazione psicologica.
Il punto è, proprio, che molte di queste cose sono meramente estetiche ma, dico io, ugualmente molto godibili (un po' come se si cercasse di decifrare effettivamente Mind Game). Ad esempio gli unici palesi collegamenti fra un paziente e la sua forma animale sono quelli dell'uomo con l'erezione perenne (rappresentato giustamente da un rinoceronte) ed il ragazzo cellulare-maniacale (rappresentato da un picchio che sbatte costantemente sullo schermo). I restanti sono, credo, piuttosto tirati a caso, o comunque han cercato l'animale meglio adoperabile. Lo stesso vale per il dottore, le cui tre forme non mi pare abbiano un significato particolare, a meno che volessero sottintendere una sua tripla personalità, cosa che però tendo ad escludere perché tutt'e tre sembrano avere uguali formae mentis e scopi.
Il tema di fondo, ossia la psicanalisi, è comunque molto interessante e poco affrontata. A quanto pare mescolandola allo psichedelico ne fuoriesce qualcosa di buono; mi spiace solamente che sia durato così poco. Ovviamente non si può dire nulla relativamente al complesso della trama, che non v'è. Gli episodii sono legati da un misero filo sottile che consiste nella riproposizione di immagini o di avvenimenti accaduti in puntate precedenti, in modo tale che lo spettatore attento si ricordi di particolari cose come un libro, un grido in un bar e provi quell'effetto di déjà-vu, che tale però non è perché non si tratta di una sensazione: la scena è effettivamente ripetuta, ma trasposta dal primo al secondo piano.
In complesso sono abbastanza soddisfatto, anche se non credo sia ai livelli di lavori come Kaiba, Paranoia Agent etc.


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Disillusion

Episodi visti: 11/11 --- Voto 6
"Nessuno è perfetto" è lo slogan di questo 'Kuuchuu Buranko' (il Trapezio Volante), un messaggio obiettivamente giusto sebbene sia alquanto comune e conformista. L'anime, composto da soli undici episodi tutti collegati tra loro, vanta di particolarità insolite ma non vincenti. Salta subito all'occhio l'abuso estremo di immagini reali fuse insieme al disegno, e ciò può piacere a chi sta cercando un'anime che tende a fondersi il più possibile con la realtà, pur mantenendo fili conduttori di fantasia; mentre risulta pessimo per coloro che guardano anime proprio per "fuggire" dalla realtà noiosa e deprimente.

Dalle prime immagini mi aspettavo un anime molto grottesco e "casinaro", ed effettivamente 'Kuuchuu Buranko' ha questa tendenza, tuttavia in maniera estremamente diluita si mantiene a livelli molto bassi di stranezza e perversione, e anzi rivela subito di essere una "creatura" molto docile e innocua, totalmente incapace di sconvolgere e confondere lo spettatore medio, a mio avviso. E inoltre sono presenti alcuni errori grossolani e alcune incoerenze. Un esempio banale è quello per cui quasi tutti i personaggi hanno vestiti leggeri, nonostante ci si trovi a Dicembre inoltrato.

La trama è molto semplice: lo stravagante psicologo Irabu, con la sua assistente infermiera Mayumi, si trova a dover analizzare e curare undici pazienti affetti da disturbi emotivi o psicosomatici; tutti i pazienti sono inconsciamente collegati tra loro in qualche modo. La figura di Irabu è senza dubbio quella più interessante, dal momento che utilizza tre forme fisiche "apparenti" differenti, rispettivamente l'Irabu adulto "perverso" mascherato, l'Irabu giovanotto, e l'Irabu infante. Tutta la vicenda si svolge nella settimana antecedente la vigilia di Natale 2009 e i casi in questione sono analisi dei disturbi dei pazienti di Irabu, disturbi che purtroppo a mio parere risultano essere poco interessanti e troppo comuni. Anche le soluzioni fornite sono deludenti, in quanto ovvie e scontate, quando ci sono.
In generale, le personalità dei personaggi sono a mala pena abbozzate e non dicono nulla di che.

Il disegno di 'Kuuchuu Buranko' ha uno stile misto e non ben definito, generalmente molto scadente e statico, utilizza eccessivamente immagini reali rimodellate e adattate all'anime; i personaggi importanti sono quasi tutti molto simili tra loro, e tutti i personaggi ritenuti inutili ai fini della vicenda, sono disegnati diversamente, come semplici fogli di carta "viventi". I colori sono intenzionalmente disordinati, quasi un po' sballati, e accreditano lo stile stravagante proposto.
L'animazione ha alti e bassi, o meglio dire, quasi solo bassi. Le sigle sono eccellenti, ma il resto della colonna musicale è quasi inesistente; per quanto riguarda il comparto sonoro in generale, si tratta del punto forte dell'anime: è la parte meglio realizzata.

"La psicologia per novellini", questa è la frase che trovo più adeguata per descrivere velocemente 'Kuuchuu Buranko', un'opera superficiale e ingenua, forse quasi discreta nella sua realizzazione psicologica obiettiva, ma sicuramente insufficiente a livello grafico.


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Aribo

Episodi visti: 11/11 --- Voto 7
"Kuuchuu Buranko" è un anime scorrevole, i cui 11 episodi, tutti autoconclusivi, si susseguono l'uno dietro l'altro senza intrecci particolarmente complicati o colpi di scena entusiasmanti. E' forse l'eccessiva piattezza della trama uno dei punti deboli di quest'opera, infatti, nonostante lo spunto iniziale sia alquanto originale, la ripetitività dei casi presentati nella clinica Irabu può rendere difficoltoso il proseguimento dell'anime.
Ciò che rende il tema trattato più leggero sono i colori vivaci e frizzanti e i pattern inusuali di cui Kuchuu Buranko è pieno, in particolare negli sfondi. Inoltre, il carattere ironico e un po' infantile di Ichirau, il protagonista, è nettamente in contrasto con il gelido e tagliente atteggiamento della sua infermiera Mayumi, personaggio che, purtroppo, è usato in tutta la serie come contorno sexy per la gioia del pubblico maschile, e di cui non viene approfondita la psicologia. Personaggio a parte, usato come "guida", è Furicchi, le cui annotazione e approfondimenti, a mio parere tutti interessanti, compaiono di tanto in tanto durante la storia, interrompendo la narrazione e arricchendo la cultura dello spettatore sul caso che viene trattato in quell'episodio.
Le animazioni sono molto particolari: fotografia e arte in 2D vengono mescolati costantemente e con grande maestria, aiutando a dare una maggiore espressività ai personaggi secondari.
In conclusione, anche se l'anime è qualitativamente buono, l'uso di mini-storie e la scelta di un finale aperto, lo penalizzano al punto tale da renderlo discreto, e proprio per questo si merita un sette pieno.


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Robocop XIII

Episodi visti: 11/11 --- Voto 8
Lo spettatore viene spiazzato completamente. Inizi la prima puntata e ti chiedi cosa stai guardando, poi inizi a chiederti se quello che stai guardando ha un senso, ma il dubbio più grande è: avrà senso?
Il libro non si giudica dalla copertina, ci insegna la saggezza popolare, e se così non fosse, Kuuchuu Buranko, aka Trapeze, sarebbe un minestrone di nonsense e di scelte cromatiche e stilistiche discutibili. La realtà è che Trapeze si crea una sua dimensione, tanto semplice quanto innovativa per lo spettatore, una dimensione di cui bisogna apprendere le dinamiche per poterla apprezzare appieno.
Due sono i principali motivi per cui questa serie è così particolare.
In primis, il comparto tecnico-artistico. Trapeze unisce all'animazione classica scene in live-action e rotoscoping, inoltre il mondo in cui si muovono i personaggi è caratterizzato da pattern a pois e da dualismi di colori improbabili.

Ma il fattore principale che muove l'intera serie sono i personaggi, o meglio, l'uso che ne viene fatto.
I "protagonisti" sono lo psichiatra Ichiro Irabu, un feticista delle iniezioni, e la sua procace e taciturna assistente. Ichiro è uno dei motivi che inizialmente potrebbe mettere in confusione lo spettatore, per il semplice fatto che basta un cambio d'inquadratura per far sì che il suo aspetto cambi completamente; il dottore ha difatti tre diversi aspetti: il big Ichiro è un uomo grasso con una grossa testa verde da orso, middle Ichiro è un ragazzo alto e magro, mentre little Ichiro è semplicemente come il precedente, ma da piccolo. Le ultime due rappresentazioni hanno un aspetto palesemente androgino. L'assistente di Ichiro è invece rappresentata da due versioni: quella animata e quella "reale", interpretata dalla gravure idol Yumi Sugimoto.

Poi ci sono i pazienti, anche loro con tre diverse "identità":
- la versione animata, la più utilizzata;
- la versione con il volto in "rotoscopio", utile per dare spessore al personaggio dotandolo di espressioni facciali efficaci per farci capire lo stato d'animo del personaggio;
- l'ultima versione, quella animale, che simboleggia la patologia del paziente o i particolari della sua vita. Per farvi un esempio, il paziente che soffre di un'erezione persistente (priapismo) diventa un rinoceronte dotato di un vistoso e colorato corno.
Per finire, le comparse, che sono personaggi privi di spessore narrativo, vengono effettivamente rappresentate come sagome di cartone.

Ho virgolettato la parola "protagonisti" per il semplice fatto che, per quanto siano ottimamente realizzati, il loro scopo pare essere solamente quello di fare da collante tra i diversi episodi, in quanto i pazienti di Ichiro la maggior parte delle volte risolvono i loro problemi quasi completamente da sé, seppure con qualche input dal loro psichiatra.

Se in questo istante state pensando che nel corpo Kuuchuu Buranko la vena sperimentale sia l'unica a pulsare, mi tocca deludervi.
Innanzitutto, l'anime è istruttivo: ogni tanto, senza preavviso, l'anime si stoppa e un omino, che si presenta come "Fukuicchi, il vostro consulente d'igiene mentale", apre letteralmente una porta attraverso la quarta parete, elargendo allo spettatore nozioni riguardanti il campo psichiatrico.
La sceneggiatura è semplice ed efficace allo stesso tempo: nella settimana precedente a Natale, 11 persone si rivolgeranno al dottore Ichiro, chi per un motivo e chi per un altro, e ogni puntata si concentrerà su una di loro. Lo spettatore la maggior parte delle volte la causa del malore la deduce subito, ma ciononostante la puntata si fa vedere ugualmente. Alla fine di ogni puntata si rimane con il nulla, ma stranamente la visione non si rivela noiosa.
Trapeze è un anime unico nel suo genere, inizia barcollando in bilico tra il criptico e il nonsense, per poi approdare con successo sulla terraferma.
Trapeze è il prodotto del 21° secolo, affronta una branca medica relativamente giovane, fa riflettere sullo stile di vita frettoloso e stressante a cui siamo sottoposti, parla delle "nuove malattie", come ad esempio la dipendenza dalle tecnologie; in poche parole affronta argomenti comuni a tutti tramite la loro visione esagerata e distorta.

<i>"No one is perfect!"</i>
Come in una vecchia favola, anche Kuuchuu Buranko decide di chiudere con una morale, dando fine alla serie con un episodio ben realizzato, spiegato con una metafora molto efficace e permeato di un'etica non retorica.
Kuuchuu Buranko è un'opera per pochi, capace di farci appassionare a ogni personaggio, e a farci sussultare quando l'esistenza di uno di loro undici andrà a toccare, seppure lievemente, quella di un altro.


 3
Doppelgänger

Episodi visti: 11/11 --- Voto 9
Ichiro Irabu è lo psichiatra del suo ospedale. Manco fosse Freud, seguiremo la sua cura di vari pazienti che si sottopongono ai suoi servizi, decisamente poco ortodossi.

La prima definizione che darei di Kuuchuu Buranko se mi venisse chiesta sarebbe quella di un Paranoia Agent sotto acido. Anche se può non sembrare, entrambi i lavori hanno molti punti in comune, fondamentalmente riconducibili a uno soltanto: l'analisi di vari casi di patologia mentale legati alla società moderna. Certo, l'anime qui recensito non ha la stessa valenza di critica sociale del suo termine di paragone, più che il come la società mastichi la vita delle persone a lui interessa raccontare "semplicemente" le loro paranoie, e ne vedrete di tutti i tipi. Spesso però il dottore sembra messo peggio che i suoi pazienti. Irabu sembra un personaggio senza senso, e fondamentalmente lo è; egli è il grillo parlante del terzo millennio, quello più matto di te che però ti dice come comportarti. Dopotutto sono ordini del medico.

Infantile, egocentrico, feticista delle iniezioni, con seri disturbi della personalità, tanto che non è raro che si triplichi, letteralmente. Irabu è un uomo che pur indossando una maschera (d' orso) vive spontaneamente, e fondamentalmente è quello che suggerisce a tutti i suoi pazienti, di vivere superando le maschere che si autoimpongono a mo' di difesa, di superare le barriere ansiogene che si creano.
L'animalizzazione dei pazienti è esternazione di quei sintomi che ne limitano la vita, e quindi ne fanno men che uomini. Ma lui è solo il medico. Ti indica la via, magari ti ci spinge dentro, ti fa lo sgambetto, ma devi essere tu a camminare.

Il rischio con un impostazione del genere è che la serie risulti noiosa. Deve sempre darti stimoli, o annoia. Per nostra fortuna Kuuchuu Buranko sa intrattenere, merito della costante atmosfera giocosa del tutto e dei personaggi presentati, ché ne fosse capitato uno che non accattivi! Tutti e gli undici i pazienti sono delineati ottimamente, e per quanto le loro vicende si aprano e si chiudano nel corso di una puntata lo spettatore è coinvolto nella loro vicenda.
Certo, la natura episodica, e quindi la mancanza di un filo conduttore narrativo, rende la visione piuttosto "fine a sé stessa", considerando che, se non per qualche collegamento secondario, (quasi) ogni puntata è una storia a sé. Poco male, comunque, visto che la noia non fa mai capolino, anzi, qualche risata ci scappa.
Ciliegina sulla torta sono le apparizioni estemporanee di Fukkuichi, che infarcisce le puntate di spiegazioni mediche.

Purtroppo la mancanza di un grosso budget sembra trasparire da molti elementi, quali la brevità - 11 episodi - e il riciclo, comunque non assurdo, di scene. Dettagli comunque che non inficiano più di tanto i meriti della serie, che si ravvisano anche e soprattutto sul piano visivo, che è quello che colpisce per primo. Non perderò tempo a descrivere la follia cromatica di tutto, vedrete e capirete. Spendo solo due parole sull'utilizzo di attori in carne e ossa in molte animazioni: geniale!
Le musiche presentano motivetti accattivanti. Da premiare sono l'opening, l'ending, e l'uso occasionale di brani classici - in una scena l'uso della lirica la rende esilarante).

Forza e coraggio, dunque, non fatevi scoraggiare dalla sua stranezza. Vedetene una, magari due puntate, se vi piaceranno allora tutta la serie farà per voi, nel caso contrario mi spiace per avervi fatto perdere tempo, forse necessitate di un'iniezione di vitamine.
Voto: 8,5.


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Len

Episodi visti: 11/11 --- Voto 8
Finalmente un vero anime per adulti che parla di problemi adulti dopo un anno pieno di "moeblob" (ossia di ragazzine disegnate e pensate solo per appagare l'otaku medio), come direbbero dall'altra parte dell'oceano. Una ventata d'aria fresca dunque.

Partiamo nell'analisi con l'animazione e il sonoro:
per molti i disegni misti a riprese dal vivo possono risultare ostici, ma col passare degli episodi ci si può abituare. A me son piaciuti sin da subito, incluse le alquanto espressive facce dei doppiatori in carne ed ossa che appaiono sovraimposte ai personaggi in 2D di tanto in tanto. Io ho una certa affinità con le cose psichedeliche, quindi per me è stata una gioia per gli occhi.
Ovviamente anche la colonna sonora rientra perfettamente nei miei gusti, con delle tracce elettroniche quasi "trance" (cos'altro se no) alternate a sporadiche opere di musica classica. Il doppiaggio è molto buono, come oramai il Giappone ci ha abituati da tempo.

I personaggi:
gli unici due personaggi che appaiono in tutti gli episodi sono l'eccentrico e immaturo psichiatra Irabu e la sua assistente Mayumi.
Irabu viene presentato in tre forme differenti: quella che appare a tutti come un orso verde di buona stazza, un piccolo ragazzino biondo e un giovane mingherlino, sempre biondo. Queste due ultime forme di solito si palesano solo dopo che il paziente ha ricevuto "l'iniezione", di cui Irabu ha un evidente feticcio. Si specula che le tre forme rappresentino l'Es, l'Ego e il SuperEgo di Irabu.
Mayumi appare quasi sempre sotto forma di attrice in carne ed ossa (Yumi Sugimoto) ed indossa un'uniforme provocante. Il suo compito principale è quello di fare le iniezioni ai pazienti.
L'unica pecca di questo anime, secondo me, è che questi due personaggi non sono stati approfonditi a sufficienza, anche se verso la fine si saprà qualcosa in più su di loro. Probabilmente nelle light-novel da cui la storia è tratta essi sono maggiormente approfonditi, ma preferirei guardarmi un'eventuale seconda stagione animata che li metta più in primo piano.

La trama:
tutte le vicende si svolgono nella settimana immediatamente precedente al Natale, in un luogo che si può definire circoscritto all'ospedale in cui lavora Irabu. Ogni puntata è dedicata a un personaggio e al suo disturbo psichico, spesso legato al lavoro, alla famiglia, agli amici, all'amore, alla società ecc., con Irabu che elargisce consigli al paziente di turno su come risolverlo.
Il primo episodio può lasciare un po' confusi (nemmeno più di tanto a mio parere), ma con il rivelarsi dei personaggi nelle successive puntate vi assicuro che tutto si incastra alla perfezione, come in un puzzle. Un vero e proprio crescendo che culmina negli ultimi due episodi, con in mezzo una perla, la quinta puntata.

In conclusione consiglio Kuchu Buranko sia agli appassionati della psiche umana (e delle cose psichedeliche in generale), sia a chi vuole vedersi qualcosa di realisticamente adulto e non incentrato su scolarette o adolescenti che vogliono salvare il mondo.


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RyOGo

Episodi visti: 1/11 --- Voto 4
Va bene, è un'opera sperimentale, e su questo siamo tutti d'accordo... ma come diavolo si fa a capirci qualcosa riguardo alla direzione artistica?
Vediamo di fare un po' di ordine: la trama parla di questo ospedale pubblico e della cura seguita dal paziente di turno, nel primo episodio il malato è un trapezista da circo che soffre d'insonnia.
Fin qui tutto normale, direte voi, un seinen come molti altri... ma finora vi ho solo descritto la trama in poche parole, ed è tutto ciò che ha di normale questo primo episodio.
Guardate alle immagini... vi sembrano normali? Hanno una varietà stilistica enorme, e tutto a seconda delle inquadrature, e per di più tutte curate male, solo quel poco che si vede live action si salva, ma neanche tanto... per non parlare del primario, decisamente assurdo.
Le note tecniche vengono fornite da un impiegato della ditta d'animazione vestito da medico, entra in scena da una porta dimensionale, spiega e se ne va, rompendo il ritmo di narrazione.
Insomma, è così sperimentale come opera che non è chiaro dove voglia andare a parare.
Le musiche sono anche quelle decisamente stralunate, elettroniche e inascoltabili.

Insomma, non si capisce dove sta la trascuratezza e dove l'intenzione, e soprattutto l'attrattiva se non per l'infermiera nelle sequenze live action e nella sperimentazione artistica incomprensibile. Vedrò anche i prossimi episodi, per ora mi riserbo di pensare che sia un'opera assolutamente inutile e fatta al risparmio.