logo AnimeClick.it


Tutte 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10


 0
Otaku moderato

Episodi visti: 52/52 --- Voto 9,5
Ormai la tecnologia e diventata parte integrante della vita delle persone, specialmente da quando è apparso il computer e in seguito il Word Wide Web che ha creato ciò che oggi conosciamo come internet, e le stesse tecnologie hanno dato il via a una reazione a catena che ha permesso di creare ciò che oggi riconosciamo come i multimedia, dai film, videogame ecc.
Con tali premesse sono usciti svariati film che trattano di tecnologia, da quella fisica, a quella immaginaria futuristica fino a una delle frontiere più in voga dell’immaginario multimediale: La realtà virtuale, ovvero mondi che esistono all’interno dei computer, che hanno portato a film come Tron, Matrix, e in svariati altri campi come gli Anime.
Ed ecco un idea: Cosa succede se si unisce la realtà virtuale con tematiche Maho Shojo?
Ed ecco che nel 1999 viene fuori il risultato: Yui ragazza virtuale (nome originale Corrector Yui), una bizzarra quanto divertente serie Anime che unisce proprio questi 2 generi.
Occhio agli spoiler.
Ambientata nel 2020, vediamo i computer come elementi ormai indispensabili nella vita di tutti i giorni, complice anche il fatto che è stato aperto un nuovo Internet: Comnet, una speciale rete in grado di creare siti di qualunque tipo a cui e possibile “letteralmente” accedere grazie all’utilizzo di speciali visori, in grado di proiettare la coscienza dell’utilizzatore nel sito stesso mediante il “viaggio nella realtà virtuale”.
Qui conosciamo la protagonista della storia, ovvero Yui Kasuga, una ragazza come tante, ma con un bizzarro difetto: E negata nell’uso dei computer (a malapena sa battere nella tastiera); ma ciò non vuol dire che non abbia degli amici ( tra cui la sua migliore amica Haruna e il fidanzato di lei, nonché amico d’infanzia di Yui, Takashi,) e dei sogni (ovvero diventare disegnatrice di Manga (che si vede con i bizzarri “intermezzi a fumetti”) dal momento che è brava a disegnare, oppure Idol o doppiatrice).
Sfortuna vuole che Giganet, il super computer della rete Comnet, impazzisce e da il via a una serie di Bug a catena su vari siti della rete con l’aiuto del suo team di pericolosi, quanto bizzarri, Corruttori ovvero Wolf, Frozen, Virus e Jaggy, con l’intendo di distruggere la rete.
Temendo il tutto, il Professor Inukai, il creatore della rete, crea 8 Software conosciuti come i virtuali, ovvero: Control, Synchro, Vision, Eco, Rescue, Peace, floppy e I.R.
Ma da soli non bastano poiché hanno infine bisogno di un ultimo elemento: Una virtuale ovvero di una ragazza del mondo reale che possa essere equipaggiata con i dispositivi capaci di “inizializzare” i Bug e quindi eliminarli. E la scelta ricade proprio su Yui, che viene contattata da I.R., dal momento che gli altri 7 sono stati sparpagliati su Comnet dal Professor Inukai per evitare che cadano nelle mani di Giganet.
Inizialmente è riluttante, ma dopo che il primo attacco dei Corruttori rischia di distruggere il Software di un parco giochi a cui suo padre aveva lavorato (infatti è un programmatore informatico della rete Comnet), decide di darsi da fare, e dopo aver ricevuto il Bracciale Comcon, con la quale può entrare nel mondo virtuale della rete Comnet senza fare ricorso ai visori, acquisisce grazie a d I.R. gli “elementi del completo della trasformazione”, con la quale assumerà l‘identità di Virtual Yui.
La missione di Yui (così com’è la serie) e composta in 2 parti: nella prima dovrà arrestare i tentativi dei Corruttori di sabotare Comnet, e al contempo trovare i 7 virtuali rimasti per poter fermare Giganet, scoprendo alla fine l’incredibile perché del suo agire; mentre nella seconda, dovrà, insieme all’aiuto dei virtuali, del professor Inukai, della misteriosa Virtual Aiko, e della sua amica Haruna nei panni di Virtual Haruna (già indossati nella prima parte per aiutare la sua amica per un breve periodo), indagare sulla continua apparizioni di una nuova specie di Virus chiamati super cimice, la cui chiave sembra essere una misteriosa bambina che gira per tutta la rete, per poi arrivare al confronto finale con il vero responsabile di tutto, e al contempo cercare di fare amicizia con la misteriosa e fredda Aiko Shinozaki, dietro la quale si cela Virtual Aiko.
Essendo una serie Maho Shojo, verte su molti elementi tipici come la commedia scolastica, slice of live, o commedia romantica, mentre l’ambiente virtuale apre su una quantità molto alta di ambientazioni per le missioni dove Yui e chiamata a intervenire omaggiando e parodiando svariati generi artistici, dando una grande varietà alla serie. Mentre nel lato in cui si passa all’azione la varietà non manca di certo; Infatti Yui, oltre ai poteri standard dell’inizializzazione avrà il supporto dei virtuali i quali possono dare a Yui parte dei loro poteri nella forma dei 4 prismi di luce (una per ogni elemento) le quali danno a Yui un potere Extra.
Ma oltre a Yui vi sono altre virtuali ovvero Virtual Haruna e Virtual Aiko. Mentre Haruna diventerà virtuale prima perché era lei a doverlo essere originariamente e per evitare di far correre alla sua amica Yui dei pericoli, aiutandola in alcuni periodi, Aiko agisce separatamente, pur aiutando Yui e i virtuali quando serve, per via del suo carattere chiuso, anche se le continue interazioni di lei con Yui la portano a interessarsi a lei.
Anche i virtuali sono moto caratterizzati dando il via a momenti che mettono in mostra i loro particolari, ma anche bizzarri, modi di fare mostrando spassosi elementi comici; e la stessa cosa vale pure per i nemici dovuto, anche, ai loro caratteri opposti.
Graficamente la serie è eccellente, con buone animazioni, anche se qualche scena viene spessa ripetuta, e con una grafica molto colorata tipica delle serie d’epoca , mentre in ambito sonoro e discreta con musichette molto carine in particolare il tema della trasformazione e la sua sigla italiana, graziosa come si facevano all’epoca, e con un doppiaggio molto azzeccato, con voci che riescono a esprimere il carattere di ogni personaggio.
Yui ragazza virtuale è una serie molto simpatica (pur non mancando di momenti seri), che piacerà sia agli amanti di Maho Shojo, sia a quelli che amano serie con tematiche da realtà virtuale non offrendo pretese per essere vista, rendendola adatta a tutti (pur non mancando di offrire degli insegnamenti morali).
Detto questo…… Download.


 0
Miss Candy

Episodi visti: 30/52 --- Voto 7
"Yui ragazza virtuale" è un anime davvero molto carino, non eccezionale forse, ma all'epoca della trasmissione su Italia1 mi prese parecchio (forse perché sono appassionata d'informatica). Non saprei dire con precisione quanti episodi abbia visto: ho perso diverse puntate della prima stagione mentre ho visto e amato tutta la seconda.

Senza perder tempo con la trama ricordiamo solo che Yui è una ragazza incapace di usare il computer che, scherzo della sorte, si trova ad essere la paladina della giustizia del mondo informatico. In pieno stile "Card Captor Sakura", che come lei trovava in ogni episodio dei nuovi power up (per Sakura le carte, per Yui i correttori), la ragazza riuscirà a sconfiggere il supercattivo di turno e salvare il mondo.
E' un anime molto semplice: nulla di troppo profondo o epico ma sicuramente godibile. Uno dei temi fondamentali è quello dell'amicizia; a differenza delle carte di Sakura, i correttori di Yui interagiscono con lei diventando suoi amici. Ho amato le scene della seconda stagione (per lo più gli episodi finali) in cui in battaglia andavano un po' tutti. Alla fine sarà sì Yui a sconfiggere il nemico, ma ci riuscirà solo grazie ai poteri che tutti le hanno donato.
E' una serie un po' insolita per l'epoca, che brulicava di gruppi di guerriere colorate sulla scia di "Sailor Moon". Yui è l'unica paladina a combattere il male; Haruka si aggiungerà al gruppo solo alla fine (ma avrà comunque poca importanza), mentre Aiko sarà per quasi tutta la stagione una figura misteriosa che non collaborerà con i protagonisti.

Credo che il punto forte della serie sia l'originalità. Yui è una majokko, ma a differenza delle sue colleghe combatte e vive le sue avventure in un mondo parallelo al nostro, quello virtuale. Sono i siti internet e la vastità della rete a fare da sfondo alle vicende (il che ha permesso agli autori una certa libertà di scenari).


 7
Kotaro

Episodi visti: 52/52 --- Voto 7
Siamo in un lontano futuro, dove la vita quotidiana è gestita in gran parte dai computer e dove grande importanza è detenuta da Comnet, una rete di veri e propri mondi virtuali dove gli uomini possono svolgere qualsiasi attività, vivendo come una sorta di "second life" in un mondo informatico.
Giganet, l'elaboratore centrale della rete, tuttavia, un giorno impazzisce e brama di prendere possesso non soltanto di Comnet ma anche del mondo reale. Per far fronte alla sua minaccia, l'ideatore della rete, il professor Inukai, crea otto software senzienti denominati "I virtuali" (I.R., Vision, Eco, Rescue, Control, Peace, Floppy e Synchro), ognuno di essi dotato di una particolare facoltà e di un determinato compito, e li spedisce ognuno in un diverso angolo della rete, lontani dalle grinfie di Giganet. Se riuniti tutti e otto, in presenza di un nono "Virtuale" umano, i software saranno l'arma finale per debellare il pericolo in cui è incorsa la rete.
Il primo di questi, il buffo tanuki digitale chiamato I.R., si mette per errore in contatto con Yui Kasuga, una ragazza allegra e pasticciona che di computer non capisce nulla, e la investe del potere di diventare Virtual Yui. Sarà dunque suo compito quello di ritrovare gli altri Virtuali e di salvare la rete Comnet e il mondo intero dalla minaccia dell'oscuro Giganet.

Yui ragazza virtuale è un anime davvero strano. C'è un po' di tutto, all'interno: fantascienza, azione, anni '90 e tanto, tanto majokko.
Numerosissime sono le citazioni e le influenze da altre serie precedenti, a cominciare da Cardcaptor Sakura, che viene decisamente ripreso, nei primi episodi, dalla concezione di questa eroina che, con la sola compagnia di una buffa mascotte e armata di un fiammante scettro, si ritrova a dover sventare attacchi e minacce che turbano la sua vita quotidiana e a "raccattare" alleati e nuovi poteri (lì le varie carte dei tarocchi, qui gli otto Virtuali) lungo la sua avventura.
L'influenza di Cardcaptor Sakura risiede anche nei numerosi cambi d'abito che la protagonista (e non solo lei) affronta durante le sue battaglie: Yui può infatti, di base e senza contare ulteriori potenziamenti che arriveranno nelle fasi finali della storia, attingere a cinque diversi costumi con relativi poteri legati agli elementi, che le vengono offerti dai vari software.
Impossibile, poi, nel vedere questa ragazza che, dal mondo reale si trasferisce nel mondo della realtà virtuale, del computer e dei videogiochi dove può diventare un'eroina, non pensare a produzioni, peraltro tipiche degli anni '90, come Captain N, Super Human Samurai Cyber Squad o Digimon. Quest'ultima serie, peraltro iniziata nello stesso anno di produzione di Yui, ha in comune con Yui ragazza virtuale anche la presenza di un mondo digitale estremamente vasto e sfaccettato, diviso in numerose zone ognuna diversa dall'altra (lì Digiworld, qui Comnet) e minacciato da un'entità che brama sia il suo possesso sia quello del mondo reale.
Ulteriori riferimenti ci arrivano da Cyborg 009 (è impossibile non pensare ai cyborg di Ishinomori nel vedere la squadra degli otto Virtuali, ognuno coi propri poteri e inclinazioni, ai quali peraltro somigliano anche un po' graficamente), ma anche da Guerre Stellari (molteplici i personaggi che combatteranno con spade laser, inoltre avremo persino una palese citazione alla taverna di Mos Eisley) e dalle opere di Leiji Matsumoto.
Nelle varie zone di Comnet visitate da Yui e soci, poi, si potranno avere echi e parodie di Gundam, dei film di spionaggio, del western, dell'antica storia del Giappone, delle favole occidentali e chi più ne ha più ne metta.

In tutto questo marasma di citazioni e riferimenti, in questo bizzarro miscuglio di generi, Yui ragazza virtuale ne esce vincente e rafforzato, dotato di una sua originalità e identità che gli permette di distinguersi dai molteplici majokko cloni di Sailor Moon che vengono prodotti dall'industria dell'animazione e del fumetto giapponese. Avere una ragazza che si trasforma per combattere come Sailor Moon, combatte all'interno della realtà virtuale come Super Human Samurai, si cambia d'abito come Sakura e che si avvale dell'aiuto di compagni che ricordano i Cyborg è senza dubbio qualcosa di originale e particolare, che rende la visione dell'anime piacevole e intrigante. Yui ragazza virtuale è una serie brillante, ironica, che spesso e volentieri gioca con le citazioni e con le gags, raccogliendo il meglio di ciò che uno sconfinato mondo fatto di innumerevoli micro-universi differenti può offrirgli.

Se Yui ragazza virtuale funziona è anche e soprattutto merito dei suoi personaggi, che sono tutti ottimamente caratterizzati, divertenti e ironici, a cominciare dalla protagonista Yui, che è così impacciata e gentile con tutti che è impossibile non prenderla subito in simpatia, per continuare con i suoi familiari e compagni di scuola, con gli otto Virtuali che sanno inscenare gags davvero spassose e persino con i quattro sgherri di Giganet, anche loro fonte di costante divertimento.
La prima stagione della storia, racchiusa nei primi 26 episodi, è una visione fresca, simpatica, dove un episodio tira l'altro e si procede spediti verso una battaglia finale che sa anche essere toccante.
Se un difetto c'è, è la gestione dei combattimenti, che, seppur piacevoli, non sono troppo coinvolgenti (il colpo base di Yui, che viene lanciato nel 90% dei casi, è una semplice pioggia di stelline dorate) e che non spiegano bene il funzionamento dei potenziamenti di Yui, problema in parte risolto andando avanti con la storia.
La seconda stagione, compresa nella seconda tranche di 26 episodi, purtroppo invece presenta qualche problemino.
La storia, che prevede il propagarsi di un misterioso e letale virus per la rete, la comparsa di una misteriosa bambina girovaga che vi sembra legata e di nuove ragazze virtuali che aiuteranno Yui nella sua missione, è invero più articolata, interessante e ricca di misteri. Peccato che però 26 episodi siano un po' troppi, che questi misteri vengono rivelati col contagocce per poi essere svelati tutti nel finale e che gran parte degli episodi abbiano tutti lo stesso svolgimento. Il che non sarebbe un problema se non fosse che in questa seconda stagione il cast è inspiegabilmente dimezzato. Scompare il ragazzo di cui Yui era innamorata (che invero non aveva un gran ruolo, ma da qui a farlo scomparire definitivamente...) e scompaiono metà dei Virtuali, che, costretti a poche apparizioni saltuarie che non li valorizzano se non nel finale, fanno un po' perdere quella coralità alla Cyborg 009 che era uno dei maggiori pregi della prima parte.
Di contro, ad una storia più interessante e a dei nuovi personaggi apprezzabilissimi (anche il nuovo boss finale, per quanto appaia soltanto negli ultimi episodi, è decisamente figo) si affianca una migliore gestione dei combattimenti, qui più spettacolari e meglio spiegati, complice anche l'aumento delle trasformazioni e dei potenziamenti visto che sono aumentate le ragazze virtuali.

A livello di disegno e animazione, Yui ragazza virtuale visto oggi, con gli occhi di un ragazzo che è cresciuto guardando tutto il possibile repertorio degli anni '90 quando era bambino, è come un romantico tuffo nel passato.
Lo stile dei disegni e dei colori è quanto di più anni '90 si possa chiedere: pulito, acceso, con capelli di fogge strane e di colori improbabili, con occhioni, smorfie e goccioloni, con personaggi femminili fascinosi e formosi e personaggi maschili di ogni statura, età e stazza. Tutto ciò rende Yui ragazza virtuale senza dubbio piacevole all'occhio, ma non si può dire purtroppo la stessa cosa dell'orecchio, dato che sia le varie sigle giapponesi sia le musiche d'accompagnamento (eccezion fatta per il tema di Virtual Aiko, un brano in stile "Children" di Robert Miles davvero di grande effetto) non sono nulla di memorabile.
L'adattamento italiano fa decisamente storcere un po' il naso. Innanzitutto le formule di trasformazione e di attacco delle ragazze virtuali cambiano ad ogni episodio anche se si capisce che fanno sempre le stesse cose e questo confonde le idee dello spettatore che non capisce la vera portata dei loro poteri o quando hanno effettuato un power up o meno.
La maggior parte dei nomi sono stati mantenuti come in originale, altri sono stati cambiati in maniera a volte azzeccata ("Anti" che diventa "Vision", "Grosser" che diventa "Giganet", "Follow" che diventa "Floppy", "Corrector" che diventa "Virtual") a volte strana, inutile o opinabile ("Eco" che diventa "Ico", "Freeze" che diventa "Frozen", "Shun" che diventa "Satoshi", "Ai" che diventa "Aiko"... perché complicarsi la vita quando i nomi originali sono più semplici?).
Di contro, il doppiaggio italiano è invece di ottimo livello, schierando il meglio della scuola milanese capitanato da un'allegra e trascinante Tosawi Piovani nel ruolo di Yui e da un buffo Pietro Ubaldi nel ruolo di I.R.

Yui ragazza virtuale è una serie strana, ma simpatica, che farà felici gli amanti dell'animazione anni '90 (di cui quest'opera, uscita proprio sul finire del millennio, rappresenta un po' la summa), dei majokko e delle serie di fantascienza, visti i numerosi echi a serie precedenti dei generi più disparati. Vista la trascinante simpatia dei personaggi e la grande ironia e solarità di cui il tutto è ammantato, non c'è dubbio che Yui ragazza virtuale riesca facilmente a ottenere un posticino di riguardo nel cuore dello spettatore, anche se purtroppo una seconda stagione dalla storia un po' lenta e stiracchiata e che è priva di gran parte del cast della prima gli fanno perdere qualche punto.
Tuttavia rimane un'opera spensierata, allegra e di buon livello, che merita sicuramente una visione e strapperà volentieri più di un sorriso a chi volesse avvicinarvisi.


 3
Swordman

Episodi visti: 52/52 --- Voto 8
Fino a non molto tempo fa la programmazione televisiva del pomeriggio era piuttosto florida per quanto riguardava gli anime. Pur con la costante mannaia censoria sempre presente la varietà dei titoli proposti, parlando sempre di cose destinate a un pubblico giovane, era comunque abbastanza ampia.
Tra gli anime trasmessi allora uno che riuscì a catturare la mia attenzione è stato Yui, ragazza virtuale, o meglio, "Corrector Yui", come da titolo originale.

Nel futuro la società e la vita quotidiana sono sempre più regolate dall'utilizzo dei computer. Addirittura la navigazione in internet, oltre al modo tradizionale, può avvenire anche grazie ad appositi dispositivi immergendosi in una realtà virtuale del tutto simile al mondo “off line” e in cui il tempo scorre otto volte più lentamente.
Tutto molto bello almeno in teoria se non fosse che il mega computer Giga-net, progettato per gestire tutto il complesso informatico, impazzisce e brama per prenderne il controllo (fa molto "Terminator 2"). Conscio di questa eventualità, il professor Inukai, massimo scienziato del settore, ha creato dieci programmi in grado di contrastare le azioni di Giga-net se utilizzati dal giusto utente. Prima di scomparire dalla circolazione il professore riesce a inviare uno di questi programmi alla persona che egli ritiene in grado di usarli e così I.R., il primo programma, finisce nella casella di posta della giovane Yui...
Inizia così per lei e per il suo aiutante digitale la missione di recupero degli altri programmi per sventare i piani di Giga-net e seguaci.

Un contesto di tecnologica fantascienza fa da sfondo a un anime... di magia. Eh, si perché alla fine Corrector Yui si rivela essere un "majokko" in piena regola, dove sono dei software a fornire i poteri ai protagonisti al posto dei classici oggetti magici e dove i nemici sono i virus e malware da spedire nel cestino. Non mancano nemmeno le classiche trasformazioni, gli scettri e i power-up vari. Oltretutto Corrector Yui mantiene qualche elemento più action che lo colloca di fatto più vicino a "Sailor Moon" che a un majokko classico.
La stessa Yui incarna la classica protagonista di questo genere di produzione: allegra e un po' tonta, come si conviene, riuscirà sicuramente a suscitare simpatia nello spettatore. Attorno a lei si muovono i programmi protettori, chiamati nell'edizione italiana i "Virtuali", pronti ad aiutarla donandole di volta in volta nuovi poteri con relativa trasformazione e nuovo costume. Saranno proprio loro, da ottimi personaggi di supporto, a dare un positivo elemento di coralità all'anime oltre che a strappare in più di un occasione un sorriso con delle divertenti gag. Tra di loro indubbiamente spicca il simpatico I.R., dalle fattezze di un buffo procione volante messo suo malgrado ad assistere Yui, anche grazie al doppiaggio di un certo Pietro Ubaldi. Stessa cosa per gli altri: Vision, Control, Rescue e il povero Synchro risultano essere delle gradevolissime presenze.

Tecnicamente non possiamo certo dire di essere di fronte a un capolavoro però va riconosciuto a Corrector Yui una buona realizzazione. Pregevole in particolare il character design e i colori sempre molto allegri e vivaci.
A differenza di molti altri anime proposti dall'editore che ha portato Yui nel nostro paese, in questo caso mi sento di promuovere sia l'adattamento che il doppiaggio. Anche la sigla italiana cantata dalla brava Cristina D'avena non è niente male.
In fin dei conti, Corrector Yui, è un anime d'evasione, abbastanza divertente e dalla buona realizzazione tecnica. Tra l'altro nella fase di ideazione ha visto anche la partecipazione di un certo Kia Asamiya. Sicuramente gli appassionati del genere majokko e similari dovrebbero tenerlo d'occhio nel caso, improbabile visto il vento che tira, di un passaggio televisivo o magari in vista di un futuro recupero di qualche serie lasciata indietro.

Utente970

 2
Utente970

Episodi visti: 52/52 --- Voto 8
Corrector Yui, alias "Yui ragazza virtuale"...
Una serie bellina che amo definire come "l'ultima majokko della mia infanzia", certamente l'ultima a cui mi sono sentito pienamente legato, escludendo la strega Kokorì che comunque appartiene totalmente ad un altro genere. La storia vede questa giovane ed impacciata studentessa in un futuro molto prossimo (i suoi genitori saranno approssimativamente degli anni '90) in cui, come realisticamente prevedibile, i computer hanno preso ruolo in quasi tutti gli ambiti pubblici e privati. Di conseguenza la conoscenza basilare per il suo uso è divenuta giustamente materia scolastica e la protezione dell'evoluta rete internet, principale meta di incontri e di divertimento, è quanto mai importante. Sfortunatamente il cattivone di turno, tale Giganet (visto il futuro era più sensato Teranet), un tempo coordinatore principale del mondo virtuale ha cominciato a dare segno di squilibrio, creando anomalie nei siti e dando la caccia alla squadra dei protettori virtuali creata dal Professor Inukai, ufficialmente scomparso nel nulla, ma in realtà affetto da amnesia. Uno di questi protettori, I.R, riuscirà durante la sua fuga a contattare Yui e, tramite i sui poteri di caricamento ,la assolderà come eroina della rete col compito di correggere i bug, contrastare i tre sgherri di Giganet: Wolf, Virus e Frozen e, soprattutto, riunire i Virtuali dispersi in modo da fare squadra per trovare il professore e poter annientare il loro nemico.

Dunque prima di dare un parere è meglio citare il suo autore, il caro Kiya Asamiya, già approdato anni prima nelle nostre edicole e fumetterie con "Steam Detectives" e su Kappa Magazine con "Assembler". Una cosa che distingue negativamente i prodotti di Kia Asamiya è senza subbio il tratto del disegno, che essendo largo, essenziale e sottile spesso diviene anche poco espressivo, fattore non adeguatamente compensato dai caratteri dei protagonisti, che per quanto sopra le righe, risultano facilmente repressi. Ciò non ha comunque precluso all'autore di essere apprezzato, seppur da noi abbia venduto sempre pochissimo al punto da vedere interrotte le sue pubblicazioni.
Il problema dell'espressività però lo andiamo a riscontrare anche in questa serie animata. Ciò a dire il vero coinvolge pochi personaggi, ma uno di questi è proprio la protagonista, Yui. La ragazza è la tipica figura dal cuore puro, positiva ma anche permalosa e brusca. Nonostante questi ricchi elementi caratteriali e la buona marcatura (iraconda) della doppiatrice Piovani, Yui senza la necessaria sfilza di espressioni facciali, fatica ad esprimersi come si deve, risultando, dopo Vision, la più anonima dell'intero cast (compresi i compagni di scuola). Comunque sono pochi quelli a brillare davvero.

Cosa rende buono questo anime dunque? L'ambientazione atipica per cominciare, non magica ma soft-tecnologica, la varietà dei siti che in effetti la rete può offrire per lo svolgimento delle avventure ed infine un buon numero di personaggi gradevoli sia tra i buoni che tra i cattivi. Tra i malvagi infatti Frozen e Wolf colpiscono molto favorevolmente lo spettatore, tanto da essersi riguadagnati una parte nella seconda stagione e, nel caso di Wolf, date certe condizioni regressive, è palese che sia piaciuto (come anche a me) più degli altri personaggi. Infine tra i pregi della serie non dimenticherei il modo di intendere i cattivi, non limitati dal semplice concetto di forza del male, ma più come soggetti coinvolti loro malgrado o per solitudine/bisogno.

Questo almeno nella prima serie. La seconda stagione è in effetti molto più squallida e commerciale, viene introdotta senza reale necessità una nuova maghetta tosta/confusa che sembra una cameriera, e per completare il trio trasformativo viene, con una certa logica meritoria, rispolverata quella scoperta solo alla fine della precedente edizione televisiva. Strano però come stavolta Satoshi, l'inutile figura maschile che piaceva a Yui, per quanto legato fievolmente alla sua nuova rivale della ragazza, sia stato totalmente rimosso dalla serie e messo nel dimenticatoio, senza più nemmeno quelle pochissime scene a disposizione. A peggiorare il tutto, se già il modo romantico di sconfiggere Giganet non avrà soddisfatto alcuni spettatori, il nuovo avversario (più crudele) non renderà certo migliore il suo scontro finale, a causa di un improvviso autogol che sa di ridicolo. Frozen infine, seppur brava nella nuova veste di spalla comica, ha fin troppo spazio, mentre la bimbetta misteriosa non ha invece a disposizione gli elementi per far sorgere interesse, risultando solo fastidiosa.
Almeno avessero approfondito i personaggi, sarebbe valso a qualcosa questo seguito, ma tutti rimangono ancorati ai vecchi stampi. Persino Contròl, il Capo dei virtuali, è rimasto la stessa testa calda, poco considerato e valorizzato in pochissime occasioni, tanto da far sembrare Sincro più adatto al ruolo di Leader.

Tirando le somme, la prima stagione è nettamente superiore e si poteva fare di meglio, ma resta sempre una serie fuori dagli schemi, grazie al cielo senza alieni o creature fatate, e dove l'unica digi-evoluzione è quella dei poteri e del vestito delle eroiche Corrector.