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hallymay

Episodi visti: 2/2 --- Voto 6
Va bene, basta una volta tanto con gli anime pieni di tematiche importanti, con la poetica del non-detto, con i sentimenti intensi, con gli intrecci pieni di pathos, con le atmosfere malinconiche e con qualsiasi tipo di pretesa artistica. Basta roba da intellettualoidi con l'Ipad, i jeans skinny e le converse che riflettono sul veramente vero significato dell'ultimo capolavoro di Miyazaki. Perché l'anime di cui sto per trattare di qualsiasi ambizione narrativa ne fa lettiera per gatti.

Sukeban Deka è un OAV del 1991 tratto dall'omonimo manga degli anni settanta di Shinji Wada. La detective in questione è Saki Asamiya, una teppista finita al riformatorio a cui viene fatta una proposta che non potrà rifiutare. Dovrà infiltrarsi per conto della polizia nel suo vecchio liceo e indagare sui crimini che vengono compiuti al loro interno. In cambio lei sarà liberata e la madre, che si trova nel braccio della morte, sarà magicamente scagionata.
Se già la trama è tutto un programma, è con il proseguire della visione che si capisce come questo OAV sia probabilmente il più trash della storia dell'umanità. Saki infatti non dovrà certo occuparsi della normale devianza giovanile, ma si ritroverà in un liceo ormai completamente dominato dalle diaboliche Mizugochi Sisters. Figlie di un politico corrotto, spietate al punto di fare il bagno tra petali di rosa e serpenti (sic!), fanno il bello e il cattivo tempo nella loro scuola: chiedono il pizzo ai compagni, fanno saltare in aria gli scuolabus con i ragazzi e i professori dentro, ordinano rapimenti e stupri ai danni dei loro nemici in classe e infine truccano concorsi di pittura. Sarà compito di Saki fermarle, armata della sua incredibile forza e del suo... yo-yo (ma con lo stemma della polizia sopra, vuoi mettere?).

So bene che vi starete tutti chiedendo perché dovrebbe meritare un qualsiasi voto superiore ad 1 una porcata del genere. Semplice: perché quest'anime è il mio unico piacere inconfessabile che non mi fa ingrassare o non mi provoca il cancro (e già per questo in teoria dovrebbe avere come voto 11, ma non è che adesso anche la recensione deve andare appresso all'idiozia dell'anime che tratta, quindi torniamo ad analizzare criticamente). Sukeban deka infatti è talmente cretino, esagerato, violento, illogico da essere alla fine irresistibile. È letteralmente una perla trash, un anime che si lascia vedere e che per tutte le sue assurdità ed esagerazioni grafiche e narrative alla fine risulta persino divertente. Perché in buona sostanza Sukeban deka fa parte di quel sottobosco culturale di produzione cinematografiche, televisive e fumettistiche di serie B (ma anche C) da cui hanno attinto opere come Planet Terror, Kill Bill o Bitch Slap. Come questi film in questione, Sukeban deka non ha nulla dal punto di vista artistico o morale da offrire allo spettatore, ma alla fine l'intreccio è talmente sopra le righe che alla fine l'anime risulta essere gustoso. Insomma, se visto con un occhio auto ironico, Sukeban deka è lo stracult per eccellenza.

Dal punto di vista tecnico, purtroppo l'anime è parecchio scadente. Tenendo conto che questo è un OAV (quindi un'opera su cui investire più soldi rispetto ad una serie televisiva normale) e pure del 1991, le animazioni sono veramente di bassa lega, il character design altalenante e le musiche praticamente insignificanti, sigle incluse. Davvero una stranezza, considerando che Sukeban deka è in Giappone un brand di successo: dal manga sono state tratte varie serie televisive, oltre che alcuni film, di cui uno del 2006.

Il voto alla fine è una media ponderata. Se vi piacciono film come Machete o Kill Bill, Sukeban deka merita come minimo 110 e lode con bacio accademico. Se invece cercate da un anime una narrazione di peso, tematiche forti, personaggi con una fine psicologia, situazioni plausibili almeno su questo pianeta, insomma se cercate qualcosa di dignitoso a Sukeban deka il bidone dell'indifferenziato va di lusso.
Una bella sufficienza e non se ne parli più. Da vedere, con il cervello in naftalina, ma da vedere.