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Hatake Rufy

Episodi visti: 1/1 --- Voto 8
"Dante's Inferno: An Animated Epic" è la versione animata dell'omonimo videogame per consolle (consiglio il gioco) sviluppato da tre nazioni diverse, USA, Giappone e Corea, che danno ognuno di essi una parte per realizzare un film davvero molto interessante e soprattutto appassionante se avete un minimo interesse verso la "Divina Commedia".

Ovviamente il protagonista è "Dante", mostrato sin dalla prima scena mentre fa ritorno dalla terza crociata, mirata a liberare Gerusalemme dagli eretici; quando arriva nella sua dimora trova uno scenario cupo e di morte, dove appunto suo padre e i servi sono stati brutalmente assassinati, ma la sua preoccupazione va alla sua amata "Beatrice" che purtroppo trova in fin di vita. Ecco che si presenta quindi "Lucifero", che si impossessa dell'anima di Beatrice e la trascina con se negli inferi, dopo che la stessa donna ha perso una scommessa fatta in precedenza con lui, ovvero quella che il suo amato Dante non l'avrebbe mai tradita. Qui Dante non ci pensa due volte e si getta nelle profondità degli inferi per salvare la sua amata, guidato da "Virgilio" (uno dei grandi poeti di Roma) e dai suoi peccati che gli verranno cuciti sulla sua stessa pelle.

La trama dunque ha uno sviluppo abbastanza lineare e molto coinvolgente, dove Dante sarà sempre più determinato nel voler salvare la sua amata, sbarazzandosi di tanti ostacoli conosciuti come ad esempio "Caronte il traghettatore", armandosi poi di una falce della morte rubata da un demonio, che lo farà sembrare sempre più un guerriero degli inferi.
La sceneggiatura quindi sarà abbastanza lineare, con stili diversi per ogni girone dell'inferno e ci mostrerà qualche flashback del passato di Dante e dei suoi peccati commessi. Qui viene in mente la citazione di Lucifero:

"Credevi davvero che un prete, un uomo, potesse assolverti dai tuoi peccati?".

I personaggi sono stati usati in modo corretto, analizzando i due protagonisti in modo impeccabile e rendendoli conformi alla trama, ma chi mi ha colpito di più è Lucifero e la sua parte, che in un certo senso ha del giusto in certe situazioni, mirate sempre a far vacillare la fede di un cristiano attraverso le sue parole:
Dante sostiene che Lucifero abbia contaminato il genere umano con i vari peccati ma il demone gli risponde sostenendo che in realtà ha solo mosso una pedina e successivamente l'uomo ha diffuso il peccato come un virus.

"La Terra è solo un'altra forma di inferno, e gli uomini sono i suoi demoni!".

Ciò che sorprende ancora è l'ambientazione dei gironi che vengono realizzati benissimo, rendendoli veramente infernali e adatti al nome del girone, dove inoltre verranno citati vari nomi storici quali Cleopatra, Attila, Elena di Troia, Paride e molti altri, rendendo tutto più originale.
Il finale non delude, forse qualcuno lo riterrebbe scontato ma in verità è molto coerente e soddisfacente.

Dunque il comparto tecnico, diviso in vari stili, riesce a creare un'ambientazione ottima attraverso grafica e animazioni che sono sufficientemente apprezzabili, e servendosi infine di una colonna sonora epica e quindi molto azzeccata.
Concludo infine dicendo che il doppiaggio in italiano non mi ha convinto, e forse poteva essere realizzato molto meglio se in certe scene ci avrebbero messo un po' più di realismo nel recitare (esempio: una donna che brucia viva lancerebbe un urlo molto più disperato di quello che ho sentito nel doppiaggio). Termino qui la recensione, assegnando un 8 pieno.


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Stairway90

Episodi visti: 1/1 --- Voto 4
Per me si va ne la città dolente,
per me si va ne l'etterno dolore,
per me si va tra la perduta gente.

Giustizia mosse il mio alto fattore;
fecemi la divina podestate,
la somma sapienza e l primo amore.

Dinanzi a me non fuor cose create
se non etterne, ed io etterno duro.
Lasciate ogne speranza, o voi che entrate.



Produzione nippo-coreano-statunitense, Dante's Inferno: An Animated Epic è tratto dall'omonimo videogioco della Visceral Games, una rivisitazione della Divina Commedia in cui Dante Alighieri non è un poeta che si smarrisce nella selva oscura e attraversa i tre regni ultraterreni per ritrovare la retta via ma un veterano della Terza Crociata che intende salvare l'anima della sua amata Beatrice da Lucifero. Del resto il videogioco è un Hack n' slash col gameplay di God of War e Devil May Cry, per cui certe modifiche della trama della Divina Commedia sono necessarie per la tipologia di gioco; nel contempo, il videogioco offriva spunti interessanti (il tema della guerra santa o i molti peccati e sensi di colpa che tormentano ancora il protagonista Dante, tutt'altro che uno stinco di santo) che il film animato avrebbe potuto sviluppare.

Ciò che poteva aver funzionato su console, tuttavia, non funziona sullo schermo. Innanzitutto la trama è poco sviluppata: nel videogioco ciò poteva andar bene, perché era un mero pretesto per offrire al giocatore orde di demoni da eliminare o boss ostici con cui confrontarsi; in un film, invece, la trascuratezza su questo punto e la rapidità con cui vengono affrontati vari passaggi per esigenze di tempo non possono essere perdonate altrettanto facilmente. La caratterizzazione dei personaggi, persino del protagonista Dante che sembra una versione medievale di Conan il Barbaro con la falce al posto dello spadone, non riesce a compensare la piattezza della trama e persino gli scontri risultano poco appassionanti, quando invece dovrebbero costituire il punto di forza del film.

Il vero punto dolente della produzione, però, è la discontinuità nella regia e nello stile grafico, dovuto alla "brillante" idea di suddividere il lungometraggio in vari segmenti diretti, animati e prodotti alternativamente da team statunitensi, coreani e giapponesi (allo studio Manglobe sono affidati i capitoli Limbo e Lust, allo studio Production I.G. il capitolo conclusivo Treachery). Questa scelta infelice, che porta a un cambiamento di look persino di Dante e Virgilio da un segmento narrativo all'altro, rischia di disorientare lo spettatore e comunque può risultare ai più fastidiosa e irritante.

Il finale aperto lascia intendere un possibile sequel, proprio come nel videogioco (del resto rimangono ancora il Purgatorio e il Paradiso), ma di questo fantomatico seguito non si è fatto nulla.


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eracliano

Episodi visti: 1/1 --- Voto 5
"Dante's Inferno" è un anime di produzione mista (USA, Giappone e Corea) tratto da un omonimo videogioco. Da quest'ultimo eredita le vicende, e di conseguenza non deve sorprendere che i riferimenti alla "Divina Commedia", seppur presenti, non costituiscano la colonna portante della trama. Cominciamo subito, dunque.

Trama: come detto sopra, non è quella dell'opera dantesca. È mantenuta una certa fedeltà al succedersi dei vari gironi infernali, e qualche citazione qua e là (anche se un po' "riadattata") ci ricorda da dove... veniamo. La trama di per sé è semplice: Dante, un guerriero toscano, parte per la III crociata. Al suo ritorno scopre che l'amata Beatrice è stata rapita da Lucifero e portata all'Inferno. Di qui in poi c'è il viaggio di Dante attraverso l'Inferno per salvarla, guidato da Virgilio. Nel mentre, alcuni flashback ci spiegheranno i retroscena della vicenda. Di fatto, comunque, tutto ruota attorno ai combattimenti con i vari nemici incontrati nel regno di Lucifero. Combattimenti che, tuttavia, risultano il più delle volte troppo, troppo rapidi. Non c'è nemmeno gusto. Assegno un 5 a questo punto. A tirare su è stato il fatto che comunque la trama si segue bene.

Finale: è quello del gioco, che apre le porte a un sequel. Per chi ci avesse giocato niente sorprese, ma tutto sommato nemmeno per gli altri. Assegno un tutto sommato neutrale 7, perché in fondo ci stava.
Personaggi: solo Dante si può definire personaggio, gli altri non sono minimamente curati. Eh sì che Lucifero se approfondito sarebbe stato interessantissimo, e invece giusto un po' di cattiveria gratuita su Beatrice e qualche progetto di distruzione cosmica sul finale. Il percorso di crescita che vive Dante comunque mi spinge ad alzare la valutazione su questo punto a 8.

Grafica: va bene, è il frutto di una precisa scelta. Si è provato a vedere se cambiando radicalmente l'estetica di inferno e personaggi più e più volte nel film (una volta per ciascun disegnatore partecipante) si otteneva un risultato migliore. Il mio verdetto? Lasciate perdere, per favore. Davvero, è l'aspetto che ho apprezzato di meno. Assegno un 1 per manifestare al massimo il mio sdegno in merito.
Sonoro: questo invece è bello, coinvolgente. L'ho apprezzato in quanto ha ben reso il senso di ansia e frenesia della situazione descritta. 9.
Vi sono alti e bassi dunque, saremmo tra il 4 e il 5. Tra i due scelgo comunque il 5 perché la pretesa era quella di riproporre in un formato diverso un videogioco, e questo effettivamente è stato fatto.


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Sarren

Episodi visti: 1/1 --- Voto 5
"Dante's Inferno" è un OAV ispirato al gioco omonimo, a sua volta ispirato molto (ma proprio molto) liberamente alla Divina Commedia. In realtà l'unica cosa che riprende dall'opera di Dante (a parte i personaggi e alcune citazioni dantesche) è la struttura dell'inferno, con la sua divisione in cerchi rispettata abbastanza bene.
La trama di base è invece totalmente diversa, credo che valga la pena citarla, almeno per farsi quattro risate: Dante qua non è un poeta, ma un cavaliere crociato di ritorno dalla III Crociata (avvenuta più o meno un secolo prima di Dante, ma va beh, in questo contesto qualcosa come la cronologia è irrilevante) con una personalità completamente opposta. Tornato a casa dalla sua amata Beatrice, scopre che è stata uccisa e che, in seguito a una scommessa col diavolo e a una promessa infranta dallo stesso Dante, la sua anima è stata presa da Lucifero. Dante allora decide di seguirla, superando tutti i cerchi infernali per salvarle l'anima.

Si può ben capire cosa intendessi quando dicevo che la storia si basa in modo molto libero sulla Divina Commedia. A riguardo, credo che la cosa migliore da fare sia dimenticarsi le premesse del viaggio di Dante nell'opera letteraria e godersi il film senza pensarci troppo.
Tuttavia non posso mancare di osservare due aggiunte rispetto al poema dantesco: il tema delle crociate che porta alla luce diverse problematiche (la guerra che cambia l'uomo, rendendolo violento, i rapporti con le persone ritenute eretiche, le redenzioni promesse dagli ecclesiastici ai crociati) e l'elemento biografico (o meglio, pseudo-biografico, visto che è quasi totalmente inventato) di Dante: il suo rapporto con Beatrice, con i suoi genitori e le vicende vissute durante la crociata.
E' proprio da quest'ultimo punto che inizia la vicenda: dalla promessa fatta da Dante a Beatrice e infranta durante la crociata. E questo porta a uno dei due elementi che a mio parere caratterizzano il film: l'aspetto patetico che troviamo in particolare nei flashback sulla vita di Dante e Beatrice e che personalmente ho trovato fin troppo esasperato e artificioso. L'altro elemento è l'aspetto sanguinoso, macabro e truculento delle scene di combattimento, forse anche in questo caso esagerato, ma ciò è già più opinabile, in fondo la stessa opera originale conteneva scene forti. Questi sono anche le due componenti su cui si fonda il film: i combattimenti e le vicende passate di Dante.

Venendo ad altri aspetti ho avuto l'impressione che il film andasse troppo in fretta e che si accavallassero fin troppo avvenimenti nell'arco della sua proiezione. Anche i combattimenti, tranne l'ultimo contro Lucifero, sono a mio parere troppo sbrigativi e non mi hanno convinto. Altra nota negativa sono i diversi stili grafici adottati (in quanto il film in realtà è composta da più cortometraggi girati da studi diversi) per cui l'aspetto di Dante e soprattutto di Virgilio cambiano a seconda dei gironi, cosa che ho trovato veramente fastidiosa. Anche la qualità grafica è altalenante e comunque in generale non mi ha convinto.

"Dante's Inferno" è alla fine un'opera mediocre, fatta di una marea di combattimenti che, almeno nel mio caso, non mi hanno entusiasmato, con sullo sfondo una trama (le vicende passate di Dante e Beatrice) che in certe scene mi ha ricordato una soap-opera (a scanso di equivoci, questa non è una cosa buona, anzi). E', per molti versi, quella che si può definire una classica "americanata".
Sul voto sarei indeciso tra il 4 e il 5, ma visto che ho apprezzato il finale (relativamente parlando) posso dargli il voto più alto tra i due.


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GianniGreed

Episodi visti: 1/1 --- Voto 5
"Dante's Inferno: An Animated Epic" è la versione animata della storia su cui si basa il videogame omonimo del 2010. Evidentemente agli americani deve essere piaciuta davvero tanto questa versione distorta della Divina Commedia, dato che oltre al gioco ci hanno fatto una serie di fumetti, e questo film qua. O più semplicemente ci hanno visto un facile guadagno.

Dante è un soldato che lotta nella terza crociata, e quando torna nella sua città trova la sua amata Beatrice in punto di morte. La sua anima viene presa da Lucifero e portata giù nell'Inferno, e Dante per salvarla dalla dannazione eterna si lancia nella lotta contro tutti i demoni e dannati del regno di Lucifero.
Come potete leggere si sono attenuti molto alla versione originale. No, a parte gli scherzi, è una trashata unica, ma tanto per un videogame dove bisogna affettare demoni va più che bene, tanto la maggior parte di quelli che ci giocano le saltano, le sequenze parlate.

La storia è uguale per tutte e tre i media (gioco, film, fumetto) ma differisce in alcuni piccoli particolari, roba per fan accaniti, disposti a seguire tutto quello che è stato prodotto. Io prima di vedere il film ho giocato al videogame, versione Psp, e non l'ho trovato male, per essere un videogame, fa il suo lavoro.
In versione filmica però, non rende abbastanza bene. Innanzitutto, è un po' pesante e noioso, poco coinvolgente, e le scene di combattimento e azione non sono sufficientemente avvincenti. Poi gli autori hanno velocizzato il tutto, e la storia è più confusa, alcuni passaggi risultano meno chiari. Inoltre, il film è stato realizzato mettendo insieme diverse sequenze animate da studi di animazione diversi, americani, giapponesi e coreani. I vari stili sono troppo diversi tra loro, e il passaggio improvviso da uno all'altro disorienta un po', e alcuni sono sinceramente brutti da vedere.
La colonna sonora è la stessa del videogame, con i vari cori da chiesa, e urla dei dannati degli inferi, mentre il doppiaggio italiano è più che sufficiente, ma non sempre all'altezza, specialmente le voci dei personaggi secondari.

La durata di 1 ora e 20 circa lo rende un passatempo innocuo come tanti, ma l'unico modo per goderselo un po' di più è quello di non confrontarlo con l'opera d Dante Alighieri a cui è vagamente ispirato. Il videogame è comunque migliore sotto tutti gli aspetti.


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Pauzz85

Episodi visti: 1/1 --- Voto 7
Non ho mai giocato al videogame da cui è tratto quest'anime, ma l'ho apprezzato. E' disegnato in stile tutt'altro che manga, anche se ogni tanto cambia completamente lo stile di disegno. Mi sono stupito nello scoprire che i giapponesi sono coinvolti nel progetto, data la prevalenza di disegno stile occidentale.

Dante's Inferno è una libera reinterpretazione della Divina Cmmedia, in cui Beatrice muore davanti a Dante, e la sua anima viene rapita da Lucifero, mentre, come sappiamo, nella Divina Commedia lei era già defunta e in paradiso. Dante non è un tranquillo e timido poeta ma un prode cavaliere, che viene privato dell'armatura in favore di un torso nudo con una croce cucita sul petto.

Parecchie sono le scene sanguinarie, tragiche e agghiaccianti di questo anime, tra demoni spaventosi, scene commuoventi, sangue, scarnificazioni. Dante affronta i vari guardiani infernali citati nella Divina Commedia, sotto la guida dello spirito Virgilio. Tutt'altro che un eroe senza macchia, Dante ha commesso diversi peccati, che verranno rivelati man mano durante la trama, assieme alle tragedie di molti dannati. Una voce cita pezzi della divina commedia, e anche i personaggi a volte parlano utilizzando le frasi dell'opera dantesca. Trovo l'anime molto bello davvero.


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ryujimihira

Episodi visti: 1/1 --- Voto 5
Dante's Inferno è un OAV raccoglitore di diverse scene, prodotte da studi di animazione diversi basate tutte sulla trama del videogioco omonimo per console. E' un esperimento simile a quanto avvenuto con Animatrix.
E' evidente che la trama si rifaccia alla Cantica dell'Inferno della Divina commedia di Dante, ma come spesso accade con i classici buttati in pasto alla cultura Pop (vedi Hercules, Troy, Alexander ecc.) viene puntualmente smontata e rimontata in base alle esigenze cinematografiche: azione, sangue, combattimenti e quanto più ci riserva il baraccone del "tarocco hollywoodiano".
Certo, non che nell'Inferno della Divina Commedia si parlasse di ricette di cucina, ma vedere storpiata la storia di fondo, con un Dante che diventa un condottiero piuttosto che un privilegiato osservatore guidato da Virgilio, fa inizialmente sorridere per poi fare veramente rattristare.
Beatrice, infatti è stata uccisa e la sua anima rapita da Lucifero in persona... Dante appena tornato dalle crociate (ah sì?) si ritrova a inseguire il male fin dentro casa sua.

Da appuntare il fatto che a ogni cambio di scena cambia anche il modo di rappresentare i personaggi, che in alcuni casi diventano quasi irriconoscibili se non fosse per il doppiaggio. La trama in sé è già deprimente, perché non si prefigge l'obiettivo di istruire né lo spettatore ignaro dell'opera originaria, né tanto meno stupire chi l'ha studiata. Ne fa letteralmente carne da macello, e la serve in modo tale da potere essere rappresentata come meglio artisticamente si voglia. Il che non vuol dire che ciò necessariamente porti a un risultato lodevole.
L'unico merito dell'anime è la realizzazione tecnica di qualche scena a opera del singolo studio di animazione "capace", ma nella sostanza porta più sciocchezze che materia prima. E non si deve essere un purista del genere a tutti i costi per rendersene conto. Mediocre.


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Tacchan

Episodi visti: 1/1 --- Voto 6
Dante’s Infermo è la trasposizione di un videogioco di azione e nasce come progetto internazionale commissionato per il mercato dell’homevideo. Si tratta di una produzione affidata a diversi studi di animazione, due dei quali giapponesi. Si tratta tuttavia di una storia unica e continuativa, che varia di stile e disegno, a seconda del capitolo.
Manglobe ha sfornato il secondo capitolo, Production I.G l’ultimo.

Nel complesso l’opera si lascia guardare piacevolmente e credo che se avete amato la controparte ludica sarete felici di questo prodotto. Se invece, tuttavia, non sapete di che si tratta, è bene premettere che non troverete né una trama di qualche spessore, né personaggi particolarmente ben caratterizzati, né una coerenze nel loro modo di comportarsi. Insomma: azione e botte, niente di più.
La trama? Dante torna dalle crociate e spera di riabbracciare l’amata Beatrice. Tuttavia non è che lei sia stata un esempio di rettitudine e il diavolo decide per punizione di portarla negli inferi con sé. Incavolato, Dante intende recuperarla e fare tabula rasa di tutti i personaggi che governano o hanno un ruolo rilevante negli inferi. Insomma, se nel libro il mezzo di Dante sono le sue parole, qui lui opta per una strada molto più diretta, la lama, e si diletta a fare rotolare teste di demoni, traghettatori e chiunque altro gli si metta sul cammino.

Dal punto di vista tecnico la produzione è altalenante. A seconda della casa di produzione si passa da alcune parti realizzate in modo ispirato e curato, ad altre piuttosto sottotono. E’ alquanto strano per esempio vedere il design dei protagonisti cambiare in modo così drastico: sarebbe meno dura se si trattasse di episodi autoconclusivi, invece avendo una storia continuativa il passaggio da uno studio all’altro risulta netto e non sempre felice.

La prova della Manglobe è molto buona, si tratta forse dello spezzone meglio realizzato e più gratificante visivamente, sia per il bel design che per le ottime scelte di regia. Ben di altro tono la prova di Production I.G, che mi è sembrata poco ispirata e sbrigativa, non all’altezza di altre produzioni della casa di produzione.

Non mi sono stufato, per cui do, nonostante i limiti, un 6, con una premessa però: da vedere solo se cercate azione e una cosa molto lineare.


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Aduskiev

Episodi visti: 1/1 --- Voto 4
Esiste un limite tra quello che possiamo definire libera interpretazione e quello che possiamo, invece, tranquillamente chiamare ridicolo. Dante’s Inferno tende decisamente verso il secondo giudizio, ma andiamo per ordine.
La trama in pillole: Dante è un cavaliere crociato che, tornando dalla terra santa, trova la sua amata Beatrice in punto di morte per mano di qualche sconosciuto. Dopo un melenso e scontato addio, l’anima pia della pulzella viene rapita da un fumoso satanasso il quale la trascina nel calderone dell’inferno, nel quale il nostro eroe ovviamente si tuffa all’inseguimento della donna che ama. Spada in mano, in groppa al cavallo e con un reliquia magica pronta all’uso, utile per ogni evenienza, anche come arma.

Il Dante proposto è quindi una sorta di Rambo, un eroe americano, che impugna la sua spada e, guidato da un quanto mai taciturno Virgilio, varca le porte degli inferi per sgominare orde di demoni. Chi ha letto e apprezzato l’opera del Sommo Poeta, ma anche chi l’ha solo leggiucchiata per contratto scolastico, noterà immediatamente l’incongruenza tra il Dante riflessivo, sarcastico, pungente, e quanto mai pavido descritto nella Divina Commedia, e questo suo omonimo orientale, eroico, ginnico e dallo spiccato senso pratico, che sembra una brutta copia di un eroe da telefilm e che liquida Farinata Degli Uberti con un colpo ben assestato e una frase degna di Arnold Schwarzenegger: “Non mi sei mai piaciuto”. Questa vergognosa caduta di stile trasforma l’incontro del Poeta con l’avversario politico, che egli definisce come uno tra “gli uomini degni del tempo passato” e con il quale scambierà battute cariche di tensione politica, in uno scontro da videogioco, sbagliando perfino la collocazione dell’incontro! (Dante incontra Farinata tra gli eretici nel X canto).

L’esempio qui riportato è un estratto della lontananza tra la trama e quella che è la Divina Commedia dal punto di vista degli incontri e delle reazioni di Dante. La cosa più sconvolgente resta tuttavia il modo di porsi del protagonista animato con i suoi “nemici”: da Minosse al Minotauro, da Caronte allo stesso Lucifero. Ridicola la scena in cui Gerione conduce Dante alle Malebolge, chiamato con un fischio texano, manco fosse Furia il cavallo del West, e salutato con entusiasmo dal Poeta e da Virgilio, alla maniera di un Meisaku classico.
In sostanza questa è una trama che, per questi esempi di basso profilo, non può neppure vagamente accostarsi a quella originale, quindi, “libera interpretazione” accostato a questo titolo è un ossimoro palese. Dante’s Inferno è una produzione originale, con una sua trama che si ispira alla commedia Dantesca, ma che non ne mantiene nulla, se non il nome di certi personaggi, e neppure tutti! Per intenderci, sarebbe come fare un film su Heidi che va in Germania a fermare Hitler con un revolver magico e con Clara che spara shuriken dalla sedia a rotelle. Inammissibile.

La produzione è affidata a parecchi studi e lo stile cambia a ogni cerchio disceso da questo Dante tutto particolare. Si passa così da un buon livello grafico, a un penoso stile che ricorda da vicino i comics americani (senza riuscire a centrarli però), con una key animation di quart’ordine. I colori sono scuri e si alternano dal fumoso e vago, all’accesso fosforescente. Buona la colonna sonora che accompagna, come un requiem, una dopo l’altra le bassezze di questo film.
Nutro in seno una speranza particolare, quella che il pubblico orientale, pensando a Dante, a uno dei maggiori esponenti della letteratura occidentale, non lo associ a questo sottoprodotto da botteghino fiacco, travisando così l’opera che l’ha reso celebre e che io ho tanto apprezzato nella lettura.
Patetico. Quattro.


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LelloSenpai

Episodi visti: 1/1 --- Voto 4
Meriterebbe 5 per il livello tecnico dell'animazione, però mi ha disgustato così tanto che non me la sento. Il videogame da cui è tratto è un allegro passatempo, questo film no, considerando già che l'idea di base di Dante che combatte i diavoli e i dannati non si può ne vedere ne sentire - e poi Dante era un pacifista. Il voto poi si abbasserebbe ulteriormente dato che l'anime assume i toni "della solita americanata ". Unica nota positiva è il cambio di stile da "girone in girone", che almeno ti distrae dalla bruttezza generale.