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Scarlett7

Episodi visti: 13/13 --- Voto 4
Attenzione: la recensione contiene spoiler

"Saint Luminous Mission High School" è una serie datata 1998 che consta di soli tredici episodi.

La storia comincia con Kaihei che riceve una lettera delle ultime volontà di suo nonno, in cui gli lascia la cosa più preziosa che ha: l'istituto St. Luminous. Infatti il ragazzo diventa preside di questa scuola, che non è altro che un collegio femminile; pertanto il suo migliore amico, Ryousuke, che lo ha seguito in questo viaggio, è costretto a travestirsi da donna e a farsi chiamare Ryuu pur di entrare a far parte di questo istituto. Tralasciando il fatto che alla fine della serie, nelle sue reali vesti da maschio, dice alle amiche che Ryuu, sé stesso al femminile, è sua cugina, il fatto che nel corso degli episodi Ryousuke sembri trovarsi a suo agio vestito da donna mi fa leggermente storcere il naso, anche perché inizialmente è descritto come un tipo interessato alle donne e un po' perverso... ma per tutta la storia nessuna di queste sue caratteristiche viene a galla, questo anche per gli eventi che si verificano nell'istituto. Con l'arrivo di Kaihei, che non è ben visto dall'opinione pubblica e da alcuni professori, nell'istituto si verificano eventi strani o bizzarri, come la scomparsa di alcune ragazze; per questo, fa delle indagini per dare una spiegazione a tutte queste sparizioni, cercando di non essere mandato via a calci nel sedere e sperando nel ritorno delle ragazze.

I primi episodi sono anche interessanti e ti introducono alla serie, ma i restanti episodi sono davvero noiosi, non succede nulla di altamente rilevante che smuove la trama; le uniche parti importanti sono i due minuti finali dove puntualmente o si fa una scoperta interessante o scompare una delle ragazze.
La cosa che mi ha fatto davvero storcere il naso è che volevano per forza incentrare la serie sul fatto che le ragazze fossero state rapite dagli alieni, mostrando anche alcune luci bianche simili a quelle delle navicelle UFO. Per non parlare di quello che si inventano verso la fine degli episodi, cioè la questione del vento! C'è una distorsione del vento che provoca l'apertura di un portale attraverso il quale le ragazze sono catapultate in un altro luogo che però non si conosce affatto. Dire che il fatto che fossi scettica era un eufemismo. Ma non solo! All'improvviso in questo istituto compaiono anche i fantasmi! C'è il fantasma di un bambino che manda messaggi subliminali e criptici al protagonista, oltre a quelli che riceve sul cerca-persone lasciatogli dal nonno... con tanto di vecchietta che passa sulla bicicletta dicendo di sapere la risposta e poi non serve minimamente a nulla! Alla fine compare anche il fantasma di una bambina insieme al bambino, e qui la trama si fa sempre più paranormale! Scettica al 100%!

Sui personaggi non mi soffermo, poiché sono abbastanza piatti, senza alcuna caratterizzazione e con dei nomi davvero assurdi, come Sorella Akane (che sembrava un personaggio interessante, che nascondeva qualcosa, e si rivela invece più inutile che mai e ridicola per la storia della reincarnazione di sua nonna), Kouda Jasmine, Ringwald Sheeru, Cathrine Deboucoillet e soprattutto Elizabeth Ryouko Bryan. Ma cos... cioè, non ho idea!

Piuttosto mi voglio soffermare su alcune scene: infatti la serie presenta alcune scene tagliate o scene davvero prive di ogni logica, come è successo con il personaggio di Rita. Quest'ultima vuole rendere le sue telecronache interessanti, perciò crea il mito di Manto Bianco, che non è altri che lei, per mettere in agitazione la scuola e divertirsi un po'... ok. Quando Rita risulta essere ancora scomparsa, una sua amica prende il suo posto nella telecronaca e, mentre parla, compare un fotogramma sconnesso di Manto Bianco a cui segue un fotogramma della foto di Rita insieme a questa ragazza che pensa: "Allora sei tu, Rita... tu sei Manto Bianco"... ma come hai fatto a capirlo? Non c'è alcun indizio o nulla in quello che hai detto che lasciasse trasparire una cosa del genere, quindi, come ci sei arrivata? Per volere divino? Bah!
La scena che invece si becca l'Oscar del nonsense è quella riguardante Irina: quest'ultima stava camminando nel parchetto/bosco della scuola nel bel mezzo della notte (sapendo che è pericoloso!) e da lontano si vede nascosto nel cespuglio di notte, dietro di lei, il professore di colore con la sua solita faccia inespressiva; dopo poco lei urla e il professore viene interrogato sull'accaduto. (Grande sospiro) Il professore spiega che si trovava nascosto, nel cespuglio, al buio, a spiare Irina, perché voleva prenderle le misure di seno, vita, girovita, cosce, sedere, e che è stato un caso se, nel farlo, lui abbia dato anche una toccatina. (Sospiro ancor più grande) Se succedesse una cosa del genere e fossi il preside, come minimo lo licenzierei con tanto di nota! Kaihei non fa assolutamente niente! Inoltre si dice che questo professore è famoso per fare queste cose... e sta ancora là? Io davvero non ce la posso fare!
Ma passiamo al finale! La prima cosa assurda è che la nonna di Kaihei, la presidentessa, non prenda il posto del marito nel diventare la preside dell'istituto (nonostante il fatto che tutti la chiamino "presidentessa") e poi affermi di non aver mai detto a Kaihei che il nonno era morto, ma, poiché il fantasma di quel bambino era il nonno da piccolo, significa che effettivamente il nonno è morto. Cosa? Ma poteva mai essere che il nonno/preside, che riteneva l'istituto la cosa più importante per lui, se ne andasse così, di punto in bianco? E' proprio impossibile!
Alla fine le ragazze ritornano tutte insieme dopo essere scomparse singolarmente, e il motivo per cui sono scomparse è... boh! Rita, la bionda del talkshow radiofonico, spiega alla sua amica il motivo per cui sono scomparse, motivo che risulta essere un totale buco nell'acqua. Se una spiegazione c'era nelle sue parole, io personalmente non l'ho proprio compresa. Cioè, queste spariscono quando dicono loro e tornano quando dicono loro, non bisogna preoccuparsi: questo è quello che dice il nonno di Kaihei sotto forma di scheletro nella sua barca. La cosa è strana già detta così, ma mi spiegherò meglio: il preside/nonno di Kaihei è morto sulla sua imbarcazione che misteriosamente si trovava ancora in mare, e ciò che rimaneva del nonno era solo il suo scheletro accovacciato da un lato che è stato capace di richiamare a sé Kaihei per parlargli un'ultima volta della promessa che si erano fatti quando il ragazzo era un moccioso e quindi non ricordava assolutamente nulla di quella promessa. Quando scompare l'anima del nonno, scompare misteriosamente anche la barca, e Kaihei si ritrova in mare dove una studentessa lo recupera (non si sa nulla sul perché la ragazza fosse lì né come sapesse tutta la storia). Il disagio, questo finale.

Sul comparto grafico ho talmente tanto da ridire che non so da dove cominciare! Il disegno non è granché, ma ci sono state scene davvero obbrobriose, come quella in cui Elizabeth Ryouko Bryan stava nel bosco con gli altri per cercare il molestatore, prende e se ne va arrabbiata per la sua stessa bugia e si scontra con il sensei di colore che resta pietrificato, non fa alcuna mossa, ma Ryouko Bryan si agita vicino a lui urlando come un'ossessa per poi scappare. In quella scena ho pensato: "Ma che grafica penosa!". Cioè, per una volta che non stava facendo il molestatore, tu urli come un'ossessa? Lui inespressivo al massimo, una mano giù vicino alle tasche e l'altra che teneva la torcia (nel pomeriggio che c'era ancora il sole, eh!)... mah, io non ho proprio idea! Anche la scena in cui proprio Ryouko Bryan (hanno una fissazione con le sue scene, mi sa!) riabbraccia l'amica... cioè, più tronchi di così non potevano disegnarle! Orribili disegni!
Per quanto riguarda il comparto musicale, è davvero inquietante e osceno... mi mette un'ansia quella musica, che davvero, a vederlo di sera non ti fa proprio dormire!

L'idea di trama era buona, ma si è persa nel corso degli episodi, con personaggi che non spiccavano (si salvano solo le ragazze del bacio lesbo), disegni "oh-gosh", musiche "uh-mama", finale da "mah". Con questo voto è stato pure graziato!


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Pannero

Episodi visti: 13/13 --- Voto 8
"St. Luminous Mission High School" è un anime che vidi durante la trasmissione sulla compianta Super3, e mi rimase molto impresso per vari motivi.

Il protagonista è un ragazzo che si trova, per volontà del nonno, a ereditare il suo posto come preside appunto del St. Luminous, una scuola superiore frequentata da ragazze di varie nazionalità, tutto questo nonostante la sua giovane età. Kaihei si reca quindi al St. Luminous assieme al suo migliore amico completamente fuori di testa che, pur di rimanere circondato dalle ragazze in questa scuola completamente femminile, decide di travestirsi da ragazza e "infiltrarsi" tra loro. Tuttavia i due non arrivano in un buon momento, perché è da poco scomparsa una ragazza in circostanze del tutto misteriose... e di lì a pochi giorni dall'arrivo di Kaihei scompare anche un'altra allieva...
A mano a mano che le studentesse continuano a sparire, a Kaihei, al suo migliore amico, a sua cugina (che è una studentessa della scuola) e alla giovane suora che assiste il protagonista non rimane che rimboccarsi le maniche e dare il via alle indagini.

"St. Luminous Mission High School" è un anime riconducibile al filone degli harem o un semplice giallo, ma è molto particolare, sia dal punto di vista tecnico che da quello della storia.
L'anime riesce a mischiare e amalgamare bene molti generi diversi: l'elemento ecchi ogni tanto compare, ma mai in modo volgare o fastidioso, ci sono sprazzi di commedia e i personaggi sono tutti caratterizzati in maniera apprezzabile, ma a prevalere senza dubbio è l'elemento del mistero della sparizione delle ragazze.

Dal punto di vista tecnico, sicuramente questo anime era per molti versi superiore agli standard dell'epoca: le animazioni erano pulite e dai colori molto sgargianti. Il character design era molto apprezzabile e tutti i personaggi erano assolutamente diversi tra loro e facilmente distinguibili, ognuno aveva la sua particolarità.
Una stranezza dell'anime consisteva nel fatto che non avesse una vera e propria sigla iniziale, ma un motivo che accompagnava l'inizio dell'episodio, secondo me azzeccatissimo per introdurre all'atmosfera rilassata e al tempo stesso piena di mistero che permeava le vicende della scuola, mentre la sigla finale era di fatto un filmato vero e proprio.

E’ una serie in tredici episodi molto scorrevole, che è veramente un peccato non abbia potuto usufruire di una distribuzione successiva in DVD, per godere appieno in buona qualità delle immagini molto curate e dettagliate per l'epoca (che non sentono assolutamente il passare del tempo, dopo dieci anni sono ancora attualissime).
Inoltre, il doppiaggio e l'adattamento italiani erano davvero un piccolo capolavoro: al microfono troviamo tutti fuoriclasse e veterani del doppiaggio di film e anime, tra i quali Francesca Fiorentini, Federica e Barbara De Bortoli, Perla Liberatori, Stella Musy, Monica Ward, Antonella Balducci e tanti altri che qualunque appassionato di anime anni '90 non esisterebbe a riconoscere.

Insomma, è un vero peccato che una serie tanto curata in ogni dettaglio sia in qualche modo scomparsa, in particolar modo con la chiusura di molte emittenti locali col passaggio al digitale terrestre, insieme a un piccolo mondo che forse è scomparso per sempre.
Un'edizione in DVD (o magari, osando troppo, in Blu-ray) sarebbe stata davvero molto apprezzata.


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deathmetalsoul

Episodi visti: 13/13 --- Voto 7
L'anime St. Luminous Mission High School nasce nel 1998 dallo studio Genco, ma arriva in Italia solamente nel 2005, trasmesso su reti private.
La trama narra delle vicende dell'istituto St.Luminous, un istituto femminile, a partire dall'arrivo del nuovo preside, studente e protagonista dell'anime Kijima Kaihei. Fin qui tutto normale (se non fosse per il fatto che un ragazzo è contemporaneamente studente e preside di un istituto), ma la storia prenderà uno sviluppo inaspettato: alcune ragazze cominceranno a sparire e l'anime si svilupperà nel campo del soprannaturale e dello psicologico.

Ogni episodio si incentrerà su una diversa ragazza, sulla sua storia, sulla sua psicologia, e sulle sue ambizioni, scavando nelle varie personalità, e mettendone in evidenza un'ottima caratterizzazione. Trascorrono così gli episodi, affrontando diversi problemi delle giovani ragazze andando a volte anche abbastanza in profondità, sino ad un finale soddisfacente a metà poiché lascia qualche interrogativo, se anche intuitivo, in sospeso, e non spiega del tutto ciò che riguarda il mistero principale dell'anime.
Interessante è anche lo sviluppo delle relazioni tra i personaggi, e dei loro comportamenti dinanzi alle sparizioni delle compagne.

Tecnicamente l'anime è più che sufficiente, il chara dei personaggi è buono, e la colonna sonora è buona è ben distribuita, non si può però dire lo stesso delle animazioni e dei disegni a volte inguardabili, e dell'uso della computer grafica soprattutto quando combinata ai personaggi.

In conclusione la visione risulta molto piacevole, soprattutto grazie ai misteri e ai depistaggi che portano alla risoluzione di tutto solo nel finale, quindi consiglio la visione a tutti coloro che cercano mistero o soprannaturale non troppo "pesanti". L'anime è adattato anche molto bene in italiano, quindi non vi resta che dargli uno sguardo e far acquistare un po' di notorietà ad una serie che merita abbastanza.


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Sonoko

Episodi visti: 13/13 --- Voto 9
Apparentemente questo anime potrebbe sembrare il solito manga stile Love Hina, con un protagonista maschile carino ed impacciato che si trova per una particolare circostanza (in questo caso assai particolare: è un liceale e si ritrova contemporaneamente preside di un liceo!) ad avere a che fare con tante belle ragazze, con risvolti prevedibili... Beh, nulla di più sbagliato. E questo non solo perché Kaihei non flirta con le ragazze e non dimostra nemmeno interesse a farlo, ma soprattutto perché subito la storia prende una svolta del tutto inaspettata, diventando un imprevedibile giallo, o anche un thriller psicologico.

I tanti personaggi sono intriganti, misteriosi e ben caratterizzati. L'intreccio è assai complesso, il finale imprevedibile ed il bel character design dà il tocco finale. Purtroppo questo anime è stato trasmesso solo su reti locali, ma secondo me è da guardare assolutamente!


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M3talD3v!lG3ar

Episodi visti: 13/13 --- Voto 7
Prodotto nel 1998 dalla GENCO, approdato nel nostro paese grazie all'esclusiva trasmissione in varie TV locali a partire dal 2005, St. Luminous Mission High School è un titolo che, insolitamente, dimostra, come pochi altri, di non meritare il quasi assoluto anonimato che lo circonda in campo internazionale. La stessa possibilità di poter godere di un adattamento più che buono nella nostra lingua, ha del miracoloso, a mio avviso. I tredici episodi di St. Luminous scorrono con piacere, meritando man mano una disponibilità sempre maggiore all'interessamento di catene di eventi ed avvicendamenti che mantengono costantemente un alone di mistero, degno di un'opera del suo genere.
La trama di St. Luminous si tinge principalmente di giallo, ospitando volentieri situazioni soprannaturali più o meno elementari ma abbastanza appetibili, vista comunque la buonissima sceneggiatura.
La storia è apparentemente semplice: il giovane Kaihei eredita, per volere del nonno presuntamente defunto, la carica di preside della "Saint Luminous Mission High School", una scuola privata femminile che permette alle iscritte di poter liberamente svolgere qualsiasi tipo d'attività, in base alle proprie capacità e volontà. Fin dall'arrivo del ragazzo, però, una serie di costanti sparizioni sembra mettere in pericolo la reputazione dell'eccentrico istituto...

Oltre che per la capacità di saper sapientemente creare una certa mole di segretezza che scandisce l'avanzamento tra un episodio e l'altro, un gran plauso va agli autori per la caratterizzazione dei personaggi, posti sullo stesso grado di rilevanza e quasi tutti validi. A rafforzare lo spessore caratteriale delle differenti studentesse è anche un'ottima prova di doppiaggio, che ci permette di riconoscere alcune tra le voci nostrane più rinomate nel campo dell'animazione (Ward, De Bortoli, Liberatori e tante altre).
Nemmeno visivamente i personaggi deludono le aspettative, grazie a un design piuttosto semplice ma capace di permettere immediatamente l'identificazione di ogni singola protagonista, nonostante l'elevato numero di comparse. La serie soffre piuttosto dal punto di vista delle animazioni, particolarmente scarne, e spesso affiancate da grafica computerizzata per nulla gradevole; decisamente buona la colonna sonora, che regala all'atmosfera della serie alcune marce in più. Davvero lodevole.

Concludendo, St. Luminous Mission High School merita senza dubbio un occhio di riguardo, ed ecco perché mi ostino a ritenerlo un bell'anime anche a distanza di anni dalla prima volta in cui ebbi la piacevole sorpresa di visionarlo in TV. Diffidate dell'incognita notorietà, dategli una chance e non vi dispiacerà.