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Hatake Rufy

Episodi visti: 51/51 --- Voto 5
"Kinnikuman Nisei", "Ultimate Muscle" nella versione statunitense, è il sequel della serie "Kinnikuman" creata nel 1979; si svolge in un mondo dove la lotta libera è lo sport numero uno e vede protagonista Kid Muscle, figlio del noto campione King Muscle.

La storia gira intorno a Kid Muscle, che dovrà prendere le redini del padre e proteggere la Terra dai malvagi alieni che la vogliono conquistare; l'improbabile lottatore dovrà affrontare i cattivi della DMP in incontri di wrestling. Il protagonista sarà aiutato dal suo secondo, Meat, ex allenatore del padre, che lo addestrerà per le future battaglie.
Lo sviluppo della storia è lineare, ovvero è sempre la stessa storia: Kid incontra il suo nuovo avversario, ha paura di combattere, ma Meat fa miracoli riuscendo a metterlo sul ring e Kid vince l'incontro con la stessa mossa di sempre; ecco spiegato lo sviluppo della storia. Evidenzio che non è annoiante, ma sicuramente scontato.
Cosa rende appassionante la storia? Kid Muscle è un bambino che ha paura di combattere, anzi non ha interesse nel combattere in un ring dove si viene massacrati davanti a tante persone, ma ogni volta il suo cuore lo spinge sul ring mettendo ancora in luce il nome dei Kinnikuman. I combattimenti sono a volte scontati, ma vedere strani esseri che se le danno di santa ragione è un passatempo divertente che ho sperimentato bene, così che ho visto la serie più di una volta.

L'ambientazione è molto fantascientifica: alieni, telefoni umani, dinosauri, insomma l'immaginazione non manca, ma alcuni personaggi potevano essere evitati, perché alcune volte ti senti un bambino che guarda un cartone animato stupido.
La questione dei Kinnikuman è pianificata molto bene: questi esseri dalla forza strepitosa provengono dal pianeta Kinniku (muscolo è il significato), dove alla nascita vengono privati del loro viso con una maschera che porteranno per il resto della loro vita e, se per caso si dovesse strappare via mostrando il volto al mondo, dovranno abbandonare per sempre il wrestling (nel manga invece il Kinnikuman deve suicidarsi, ma la censura ha voluto questo). Questa maschera è un peso per Kid, che dovrà fare i conti con il proprio aspetto: essendo un donnaiolo, le ragazze scappano alla vista di quel naso grosso e delle labbra giganti, che lo rendono buffo.

Il comparto visivo è molto caratteristico, con disegni non perfetti ma che risaltano il fisico di ogni combattente; non altrettanto invece l'animazione, che certe volte trasforma un ring in una distesa bianca, stravolgendo la percezione della realtà, anche se di reale non ha nulla, a parte i muscoli. Il sonoro invece è accettabile, la sigla statunitense è carina, ma sempre adattata per un pubblico minorile, così come il doppiaggio, ridotto per i bambini ma accettabile.

In conclusione, "Ultimate Muscle" è un anime per bambini o, meglio, è stato censurato e ridotto a livelli per bambini, rovinando a mio parere il manga, dove c'è aria di vero wrestling e soprattutto colpi di scena che qui mancano, sempre per adattarlo a un pubblico di soli bambini. Lo consiglio, ma non fatevi previsioni positive.


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lelouch freedome

Episodi visti: 21/51 --- Voto 7
"Ultimate Muscle" è tratto dal manga "Kinnikuman Nisei", a sua volta continuo della prima serie, "Kinnikuman". Che dire, l'anime in sé non è così male, la trama è lineare (possibile da seguire anche senza aver letto la prima serie, decisamente ottima), i disegni passabili, le gag sono piuttosto infantili ma godibili, i combattimenti veramente ottimi. Purtroppo, sia nella versione giapponese dell'anime, e sopratutto nella versione americana (e di conseguenza italiana), è stato letteralmente massacrato, considerato che il manga era un seinen, ed è stato reso nemmeno uno shonen.
Qualsiasi scena anche solo leggermente splatter è stata cancellata o molto addolcita, le gag sono state rese ancora più demenziali; nella versione americana qualsiasi kanji (a parte quello sulla fronte di Kid Muscle) è stato cancellato.
Nonostante questo, seppur resta di qualità infinitamente inferiore al manga, rimane comunque assolutamente godibile e divertente.


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__Nergal__

Episodi visti: 51/51 --- Voto 7
Iniziai a vedere questa serie su K2 e da subito iniziò a piacermi, forse anche per via della passione che avevo per il wrestling in quel periodo.
Kid Muscle è un giovane lottatore figlio d'arte, parecchio viziato e anche pigro. Nelle sue venne scorre però il sangue Kinniku, famiglia di wrestler dotati di poteri sovraumani che ha salvato l'universo dai malvagi. Ebbene sì, qua le sorti del mondo si giocano su un ring e sarà proprio Kid a ereditare il fardello del padre in questo arduo compito.

L'anime riesce a destreggiarsi benissimo tra momenti in cui Kid fa il completo idiota e momenti in cui diventa il ragazzo più serio del mondo. Kid ha l'incredibile dote di farci ridere come degli stupidi con i suoi atteggiamenti ma anche di farci rattristare, e quando ce ne è il bisogno riesce a trasformarsi in un vero "duro".
La serie ci offrirà moltissimi combattimenti con mosse anche al limite del ridicolo (come le "finisher" di Kids) ma che ben si prestano per la caratteristica umoristica della serie, e altre realmente esistenti ma rivedute in chiave più spettacolare (per cadere sull'avversario si salta fin quasi sulla luna!).

Il charachter design è, ovviamente, incentrato sul lato comico dei personaggi e risulta molto divertente, vedi le buffe espressioni di Kid. Avremo così nemici dall'aspetto mostruoso e anche enormi opposti ad alleati a volte davvero bizzarri, tra cui una antilope e un tricheco.
La trama non è di certo complessa ma risulta certamente godibile, grazie anche alle molte volte che rideremo, le puntate scorreranno velocemente.
In fin dei conti le puntate vanno semplicemente a comporre il grande torneo di wrestling, non c'è molta storia di fondo. Se amate questo pseudo sport di certo questo anime vi piacerà.

In conclusione Ultimate Muscle è un ottimo anime a mio parere, riderete molto e spesso oltre ad assistere a ottimi combattimenti tra lottatori di tutti i tipi. Considerato che, nonostante sia stato pesantemente modificato dagli americani, l'ho apprezzato molto, non oso immaginare quanto belle potessero essere le serie originali giapponesi.

Utente10093

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Utente10093

Episodi visti: 20/51 --- Voto 5
"Ultimate muscle" è un anime che ogni tanto mi capitava di vedere su K-2 e sinceramente lo trovo un po' noioso e scontato. Secondo me è troppo infantile e anche il protagonista, Kid Muscle, è ignorante e demenziale proprio come tutti i suoi amici e compagni.
Però un po' mi dispiace perché l'idea dell'anime non era male e infatti i primi episodi li vedevo molto più che volentieri, ma andando avanti con la storia è diventato sempre più scontato, ripetitivo, noioso e senza senso.
Anche i disegni secondo me sono pessimi e l'animazione, che trovo pessima, anche quella, lascia molto a desiderare. Comunque non ho molto altro da dire su questo anime.


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Kotaro

Episodi visti: 51/51 --- Voto 8
Innanzitutto una premessa. La seguente recensione si riferisce a “Ultimate Muscle” e non a “Kinnikuman Nisei”, poiché c’è una certa differenza fra le due cose, avendo io visionato la versione originale giapponese solo in una minimissima parte e dovendo quindi giudicare la versione italiana, di molto rimaneggiata nella colonna sonora, nei dialoghi e in diversi altri elementi dalla censura americana. Debbo quindi, giudicando la versione italoamericana, togliere un punto alla valutazione, poiché, seppur ugualmente godibile, non è ciò che gli autori originali avevano in mente.

Venendo quindi al dunque, c’è un detto ben noto che recita “tale padre, tale figlio”.
Questa è precisamente la situazione cui ci mette di fronte questa serie, in quanto il nostro protagonista, tale Mantaro Kinniku, è il degno figlio di suo padre, Suguru “Kinnikuman" Kinniku, all’apparenza imbattuto e leggendario eroe del wrestling intergalattico che ha difeso la Terra dai lottatori malvagi in passato e oggi siede gloriosamente sul trono del suo pianeta d’origine.
Al contrario del padre, tuttavia, Mantaro è viziato e svogliato e, catapultato controvoglia sulla Terra per allenarsi e difenderla dall’avvento di nuovi lottatori malvagi, non ha la minima intenzione di lottare. Ma, si sa, tale padre tale figlio, e anche Mantaro e Suguru non sfuggono a questa regola. Non solo perché, in realtà, Suguru è meno eroico di quanto dicano le leggende, ma anche perché, chissà, forse quel tanto millantato eroismo della famiglia Kinniku esiste davvero, e in qualche modo giace, nascosto, anche nel cuore di Mantaro…

È facile capire perché Ultimate Muscle abbia fatto breccia nel cuore degli spettatori statunitensi. Come si sarà inteso dalla descrizione della trama, infatti, fulcro della storia è il wrestling, sport-spettacolo molto caro in quel degli States. Qui, però, questa disciplina è affrontata in maniera parodica e demenziale, con lottatori che si trasformano o sfoggiano poteri assurdi e fuori dal comune, e i due inossidabili commentatori Nakano e Yoshigai non si scompongono affatto per via della cosa, ma sono sempre pronti a fare dell’ironia anche nei riguardi degli incontri più sanguinosi e dei lottatori più belligeranti.
Ultimate Muscle si destreggia perfettamente fra ironia e serietà. Si ride, e tanto, di continuo, grazie a un protagonista un po’ scemo, borioso, sfortunato e sempre pronto a prestarsi a gags cretine e a mille comprimari e avversari uno più assurdo dell’altro. Va detto che ogni tanto le gags toccano la sfera di escrementi e affini e quindi si fanno un po’ di cattivo gusto, ma non è nulla di così esagerato o volgare (o che non si sia già visto da altre parti senza che nessuno gridasse allo scandalo), anche perché per il resto c’è davvero di che ridere a crepapelle.
D’altro canto, quando c’è da esser seri, Ultimate Muscle non mancherà di esserlo in maniera mirabile, lasciando che sui vari ring dove si disputano gli incontri e la storia stessa emergano grandi temi e valori.
Uno dei temi fondamentali della storia, difatti, sarà la lotta per il bene, l’amicizia e la giustizia. Sono questi valori a dar forza a Mantaro, che sarà pure scemo e svogliato, ma il cuore che batte nel suo petto è grande e caloroso, e il nostro bizzarro eroe non mancherà di portare dalla sua i cattivi più pericolosi e malvagi, mostrando loro come sia meglio lottare per una giusta causa e aver fiducia nelle persone che si amano piuttosto che vivere in solitudine covando rancore.
Altro tema portante della vicenda, ancor maggiormente trattato rispetto a quello citato pocanzi, è poi il rapporto fra padri e figli, che viene esposto nella storia in mille e più modi diversi. Di Mantaro, figlio ed erede di un eroe il cui vero carattere si perde fra realtà e leggenda, abbiamo già parlato, ma c’è dell’altro. Difatti, gran parte dei personaggi, buoni o cattivi che essi siano, sono figli o allievi di personaggi già affrontati o comunque conosciuti da papà Suguru, e molto spesso anch’essi hanno un rapporto burrascoso coi propri genitori, si sentono da loro messi in ombra o spinti a eguagliare le loro gloriose imprese, o semplicemente vogliono vendicare la sconfitta che i loro padri hanno subito per mano di Suguru. Tema, questo, che viene affrontato in molteplici diverse sfaccettature e che riesce a creare momenti di grande intensità emotiva per lo spettatore.
Un altro motivo d’interesse per lo spettatore sarà poi la continuità col passato, incarnata per l’appunto da tutti questi diversi personaggi, ex protagonisti del celebre e purtroppo inedito per noi italiani Kinnikuman anni ’80 di cui questo Ultimate Muscle è il diretto seguito. Per chi conosce la storia della prima serie, sarà un piacere rivedere personaggi già noti ormai cresciuti o cambiati, mentre per chi non la conosce sarà l’occasione di fare un tuffo in una delle serie storiche dell’animazione giapponese che fu.
Da segnalare, inoltre, sono le numerose, e neppur troppo velate, citazioni al wrestling reale della seconda metà degli anni ’90 e dei primi 2000, disciplina che viene ricordata in più occasioni tramite i nomi e i ruoli dei vari personaggi.

Passando al lato tecnico, Ultimate Muscle si dimostra disegnato in maniera buffa e divertente, colorato e ben animato. La colonna sonora originale giapponese è veramente molto pregevole, ma purtroppo le musiche e sigle originali non sono presenti nella versione italo-americana, dove sono sostituite da motivetti ben più anonimi e ripetitivi.
Il doppiaggio nostrano, pur basandosi sugli script statunitensi spesso fuorvianti (si veda il caso di Meat, che in originale ha una voce femminile da ragazzino mentre da noi ha un vocione roco da fumatore di mezza età, divertentissimo, per carità, ma poco pertinente col personaggio originale), si attesta su buoni livelli, mostrando il meglio della scuola romana, da Roberto Stocchi a Barbara De Bortoli, da Dante Biagioni a Stefano Crescentini, da Dario Penne a Rachele Paolelli, da Ambrogio Colombo a Teo Bellia, capitanati da un brioso Fabrizio De Flaviis nel ruolo di Mantaro. Anche l’adattamento dei dialoghi, sebbene non sappia di preciso quanto ci sia di originale e quanto sia una rielaborazione americana, è spigliato e ben realizzato, con battute efficaci e divertenti giochi di parole che rendono la visione molto piacevole e divertente.

Ultimate Muscle è dunque una serie d’impianto molto classico, che sa barcamenarsi egregiamente fra momenti di assoluta follia e comicità demenziale ed altri più seri dove l’azione e il pathos la fanno da padrone. Qualcuno potrà forse storcere il naso nei riguardi della trama, che a conti fatti è solo un’enorme serie di tornei di wrestling, ma, ehi, è un anime che parla di wrestling, che cosa vi aspettavate?
La troppa demenzialità del tratto potrà dar fastidio a qualcuno, ma si tratta comunque di ordinaria amministrazione per storie di questo genere (i due autori, con l’originale Kinnikuman, ispirarono molto la demenzialità del successivo Dr. Slump & Arale di Akira Toriyama) e personalmente trovo personaggi di peggior gusto in molte produzioni analoghe più recenti. Inoltre, in questa serie, comicità e serietà sono ben bilanciate e non si ha mai l’impressione di star guardando una cosa eccessivamente demenziale o di cattivo gusto, perché magari un paio di scene dopo avremo un combattimento molto duro, sofferto e passionale a incantarci e a farci cambiare idea.
Ultimate Muscle stupido non è, ma “lo fa” soltanto in certi frangenti, mostrando invece, è proprio il caso di dirlo, i muscoli quando c’è da entrare nel vivo e fare sul serio.
Di per sé, se questa fosse la versione originale, sarei già ampiamente soddisfatto, poiché era da molto tempo che non trovavo una serie così divertente ed appassionante, ma rimane il fatto che sia passata dalle mani degli americani, che hanno cambiato non solo la colonna sonora ma anche modificato i caratteri e le storie personali di alcuni personaggi, magari banalizzandoli o facendoli sembrare insensati o comunque tutt’altra cosa rispetto alla caratterizzazione originale. Per questo motivo, per quanto io abbia apprezzato la serie, che comunque consiglio agli appassionati di shonen manga in stile Akira Toriyama o di wrestling o anche solo a chi voglia farsi due sane e grasse risate, non posso permettermi di eccedere troppo col voto. Peccato, l’ennesima occasione sprecata per via delle major americane che monopolizzano i diritti delle serie giapponesi da loro acquistate e censurate impedendo alle versioni originali di uscire dalla loro patria.


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The Narutimate Hero

Episodi visti: 51/51 --- Voto 9
Kinnikuman Nisei, conosciuto da noi come "Ultimate Muscle: The Kinnikuman Legacy", è l'anime che si ispira al manga del duo Yudatemago, a sua volta sequel dell'originale Kinnikuman pubblicato dalla fine degli anni '70 alla metà degli anni '80 su Weekly Shonen Jump.
La storia narra le gesta di Mantaro Kinniku (Kid Muscle nella versione occidentale), figlio dell'eroe della serie originale, Suguru Kinniku (King Muscle), e erede al trono del pianeta Kinniku (Pianeta Muscolo). In quanto figlio del re ed erede, Mantaro deve combattere il male per difendere la libertà, e deve farlo... a colpi di wrestling.
Ebbene si, in questo universo narrativo, il bene e il male si affrontano sul ring per il destino dello spazio!
Se questo può sembrare bizzarro, beh, lo è, perché la serie in sé è immensamente comica e grottesca, oltre che citazionistica.
Ecco dunque che il protagonista tutto è fuorchè eroico, visto che quando il male invade il pianeta lui se la dà a gambe e ogniqualvolta si trova ad affrontare il nemico pur con le migliori intenzioni finisce per farsela sempre letteralmente addosso. Ma dentro a un petto da coniglio (muscoloso, ma da coniglio) batte un cuore di leone che pompa sangue della famiglia Kinniku, sangue da eroi, ecco quindi che il nostro nei momenti più difficili trova la forza (il cosiddetto "Ultimate Muscle") per battere gli avversari che gli si pareranno davanti.

Tecnicamente parlando l'anime riesce a spuntarla grazie a ottimi disegni e animazioni curate, colori accesi e un chara design da morir dal ridere. Questo ovviamente viene ereditato dal manga, ma non troverete mai un personaggio uguale a un altro, o comunque dal design banale (o forse è meglio dire "normale") arrivando a cose assurde come l'uomo-tazza del water o a un personaggio con la faccia letteralmente da... Capirete quando lo vedrete.
Per quel che riguarda le musiche, sono buone, ma non si tratta della colonna sonora Giapponese. Tutta la colonna sonora infatti è stata modificata da 4Kids, che ha editato l'anime e lo ha distribuito in tutto il mondo.
Il nome "4Kids" suonerà come un campanello d'allarme per i più scafati (e anche per quelli meno scafati), e non certo a torto: alcuni personaggi hanno subito degli editing al loro aspetto e alcuni particolari della trama sono stati cambiati, cosa decisamente poco accettabile.
Nonostante queste gravi modifiche però, non pensate che la serie sia stata particolarmente edulcorata: volano un paio d'imprecazioni leggere nel corso della serie e ci sono anche alcuni doppi sensi (voluti o meno non si sa, ma quando si sente "non batteresti nemmeno un marciapiede", per quanto l'abbia detto un semaforo vivente, il dubbio sorge) rimasti probabilmente invariati. E qui si arriva all'adattamento italiano.

Per quel che riguarda il doppiaggio siamo in piena zona romana e abbiamo un Fabrizio De Flaviis perfettamente in ruolo su Mantaro/Kid, sa fare lo scemo, sa fare il serio, insomma riesce a entrare alla perfezione nel personaggio bizzarro che è il protagonista, mentre sul suo allenatore Meat abbiamo un Roberto Stocchi che per ovvi motivi è agli antipodi rispetto alla doppiatrice originale Konami Yoshida, nonostante ciò risulta comunque azzeccato e nei panni del manager preoccupato per le sorti del suo protetto è perfetto.
A questo si aggiungono tutta una serie di doppiatori veramente in parte nel caratterizzare i caratterizzatissimi personaggi che popolano l'interno e l'esterno del ring dove si svolge questa sorta di "shonen-recita", dove l'eroe è un fifone e i proclami di conquista dell'universo risultano ridicoli anche per via dei commentatori dei match che non esitano mai a dare il loro parere, spesso ironico.
Purtroppo l'adattamento, oltre a ereditare i nomi modificati americani, difetta di una traduzione in italiano di tutte le mosse di wrestling usate, il che per chi "ne sa" di questo sport può risultare più che fastidioso, ma fortunatamente per i cultori dell'arte che fu di Antonio Inoki c'è da deliziarsi con le numerose citazioni di wrestler del passato più o meno recente presenti.

In conclusione, possiamo dire che questa serie ha dei difetti perlopiù "posticci", perché per il resto si tratta di uno shonen d'oro, di quelli vecchio stampo eppure relativamente recente, capace di prendere in giro e soprattutto di prendersi in giro, quasi fosse un mix tra l'essenza di Dragon Ball Z tutto combattimenti contro il male e Dragon Ball prima serie, più ridanciano e ironico (e non è un caso che cito Dragon Ball, sicchè Akira Toriyama è un fan dell'originale Kinnikuman, il che è tutto dire).
Se cercate uno shonen che sappia essere alternativo nel suo essere praticamente un insieme dei cliché del genere (ma attenzione, si parla di cliché anni '80, niente ragazzini che se la tirano, ma piuttosto eroi che combattono un'infinità di nemici col protagonista sempre in prima linea e sempre "ultima speranza"), se amate il wrestling e soprattutto se volete farvi due risate, Kinnikuman nisei fa assolutamente per voi, sappiate però appunto che si tratta di una serie che molto deve agli "eighties" per quel che riguarda lo stile, il che non è necessariamente un male.
L'editing di 4kids dà indubbiamente fastidio, così com'è impossibile ignorare i problemi d'adattamento italiani che impediscono a quest'anime di prendere un punteggio pieno, 9 dunque, sperando che il buon vecchio Mantaro e i suoi amici possano un giorno vantare una fama degna delle loro gesta, che a mio parere non sfigurano e, anzi insegnano, un paio di cose agli altri shonen sulla cresta dell'onda in questo periodo.