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esseci

Episodi visti: 1/1 --- Voto 5,5
Questa tetralogia di "Rebuild of Evangelion" ha preso "finalmente" una piega parzialmente divergente dalla serie originale. Scrivere "Rebuild" in gergo edilizio significherebbe "abbattere completamente la struttura, per poi ricostruire qualcosa anche di sostanzialmente diverso dalla struttura precedente".
Anno in questa operazione ha preferito l' "heavy refurbishment", ossia mantenere la struttura vecchia per fare un aggiornamento e cambiare la storia di "Neon Genesis Evangelion", mantenendone i cosiddetti "tratti salienti": personaggi, Eva e intrighi tra Nerv e Seele.

Il primo film andava interpretato in questo senso: in pratica un refresh tecnico della serie fino all'episodio 6.
Con il secondo, "Evangelion: 2.22 - You Can (Not) Advance", già dall'incipit si ha la netta sensazione che Anno ha voluto fare il "refurbishment", dando in pasto agli spettatori una mera storia tipo alla "X Files". Alludo alla fortunata serie televisiva che faceva dei cold case a sfondo soprannaturale (fino alla cospirazione per l'occultamento degli alieni sulla Terra) il suo "leit motiv", mantenendo sulle spine i telespettatori con trovate spiazzanti condite da un comparto narrativo e tecnico di valore, oltre ad essere ben recitato.
In "Evangelion: 2.22 - You Can (Not) Advance" ha rinnegato la introspezione più o meno psicologica dei personaggi principali, che vengono trasformati abbastanza drasticamente e resi più "accettabili". Ma soprattutto abbandona l'allegoria della sua vita e delle sue difficoltà.
Basta pensare ai tre children. Shinji in "Neon Genesis Evangelion" è un personaggio contorto, al limite del comprensibile (basti pensare alla scena inziale di "The End of Evangelion", con Asuka priva di coscienza su un letto di ospedale), incapace di accettare sé stesso e gli altri e sempre in fuga da sé e dagli altri. Nel film diventa molto meno complicato e più positivo, fino ad assurgere al personaggio che desidera salvare Rei.
Asuka e Rei diventano più "tradizionali", fino a sembrare delle vere quattordicenni che possono nutrire sentimenti d'amore verso Shinji.
Mi fermo qui, per non ripetere considerazioni che sono già state espresse in altri commenti.

Ma allora è un film che merita la visione? Essendo venuta a mancare la introspezione emotiva dei protagonisti, il "refurbishment" di "Neon Genesis Evangelion" non mi ha entusiasmato, trasformandosi in un sci-fi mecha di stampo più classico, un po' banale e poco armonico a livello di trama per le innovazioni apportate, con trovate spiazzanti ma quasi immediatamente spiegate, facendo perdere all'opera anche quel "mistero" che costringeva gli spettatori alla massima attenzione anche ai particolari dei dialoghi.
Sul comparto tecnico nulla da dire, anzi...
Posso solo desumere che Anno con questa rivisitazione di "Neon Genesis Evangelion" sia riuscito a superare i suoi problemi e a non utilizzare le sue opere a meri fini "egoistici" per parlare solo di sé, ma per creare qualcosa più semplice e attento alle richieste del pubblico.


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Nagisa98

Episodi visti: 1/1 --- Voto 8,5
Nel 2009 il progetto “Rebuild of Evangelion” si arricchisce del suo secondo capitolo: è la volta di “Evangelion: 2.0 You Can (Not) Advance”, film della durata di 110 minuti prodotto dallo Studio Khara e diretto da Hideaki Anno, Masayuki e Kazuya Tsurumaki.

Se il “prologo” sembrava un’ottima ricostruzione dei primi sei episodi della serie originale, questo “intermezzo” non lascia adito a dubbi e dà inizio alla vera e nuova storia che la tetralogia si propone di raccontarci. Le differenze con l’anime degli anni ’90 sono tante, ma gli inediti sviluppi non fanno che innalzare il livello di attenzione del pubblico. Lo spettatore è ormai consapevole di guardare un “Evangelion” rinnovato non solo in ambito stilistico, ed è ormai pronto a spremersi nuovamente le meningi per cercare di coglierne i minimi particolari e sfumature. Numerosi sono i misteri che si affacciano in questo lungometraggio, ed è quasi certo che la loro rivelazione giungerà solo con l’ultimo film. L’opera analizzata, insomma, riesce a coinvolgere chi la visiona grazie alle sue tante novità e, soprattutto, alla buona dose di azione che permea gran parte del prodotto. Come si sarà già capito, dunque, questo remake risulta meno psicologico e più indirizzato allo sviluppo della trama, ma non per questo si può dire che i vari personaggi godano di una caratterizzazione più blanda. A dirla tutta, devo invece ammettere di aver apprezzato non poco la rivoluzione avvenuta sulla fredda Rei Ayanami, resa molto più umana e amichevole. Questo cambio di rotta, per l’appunto, non è stato da me avvertito come una sorta di “snaturamento”: direi, piuttosto, che ci troviamo dinanzi a un mutamento frutto di determinati fattori che, inevitabilmente, porterà a conseguenze che ben si discostano dalla serie originale. Sempre per quanto riguarda i personaggi, “Evangelion: 2.0” è stato lieto di accogliere una new entry, Mari Makinami Illustrious: per ora esprimere un giudizio completo sulla neo-pilota è ancora prematuro, ma bisogna ammettere che la ragazza si è difesa abbastanza bene e che potrebbe regalarci nuove sorprese in futuro.

Passando al lato tecnico, il lavoro svolto dallo Studio Khara è ancora una volta meritevole di lodi: ottimi disegni, animazioni, sfondi ed effetti speciali. Se nel primo film Ramiel rubava la scena a tutti, qui il settimo e l’ottavo angelo non sfigurano di certo con il loro design alquanto “raffinato”. La colonna sonora, dal canto suo, si arricchisce di nuovi brani, tra i quali “Tsubasa wo Kudasai”, in grado di conferire una certa atmosfera alla scena finale.

In conclusione, “Evangelion: 2.0 You Can (Not) Advance” si è rivelato un buon lungometraggio al pari del primo capitolo. La storia qui narrata, che diverge in maniera sostanziale da quella dell’opera originale, riesce certamente a catturare lo spettatore e a fargli desiderare di guardare il seguito dell’opera. Un bel concentrato di azione e misteri, dotato ancora una volta di un comparto visivo strabiliante: 8 e mezzo.


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alex di gemini

Episodi visti: 1/1 --- Voto 8
Purtroppo, per recensire i film del Rebuild, non posso non fare qualche spoiler, piccolo o grande che sia, per cui... siete avvisati.

L’inizio del secondo film è quanto di più esplosivo si possa immaginare. Si inizia con una ferocissima battaglia tra lo 05, guidato dalla nuova children, e il terzo angelo, seguito da un esplosivo arrivo di Asuka che affronta il nuovo angelo in una battaglia volante. Nella prosecuzione abbiamo una storia in continuità con la serie classica, ma anche con molte variazioni, specialmente nel finale, quando rischia di scoppiare il third impact, ma colui che lo causerà e colui che cercherà d’impedirlo saranno le ultime persone cui potreste pensare. Come azione, colonna sonora e grafica, i risultati sono davvero spettacolari, senza dubbio, ma molte cose lasciano perplessi. In primo luogo la nuova children può piacere o non piacere, dato che, fedele al principio che “se non sono matti non li vogliamo”, è una super fuori di testa, al limite del masochista e con un olfatto incredibile. La figura del terzo angelo, dopo l'attesa suscitata nel primo film, viene davvero sprecata a mio avviso. Per non parlare della perdita di psicologia da parte degli adulti, con una Misato che dice poco, Ritsuko dispersa in Vietnam, Rei che è molto più umana e che crea un rapporto, se non di amicizia, almeno di rispetto con Asuka. Ma il peggiore è Kaji, che non trova sintonia con Shinji, e anzi lo prende sottilmente in giro per la sua scarsa virilità. Per non parlare di Asuka, che non lo corteggia perché non lo conosce. Ma che razza di Evangelion è se Kaji non fa da padre a Shinji e Asuka non gli sbava dietro? Per non parlare della scena della distruzione dello 03, a mio avviso ancora più dolorosa e truculenta di quella della serie regolare.

In conclusione, tirare le somme non è facile, perché le pecche sono tante, ma la grafica da urlo e le buone idee non possono essere ignorate o svalutate, per cui, pur comprendendo le ragioni di chi non ha apprezzato questo film, decido di dare ugualmente di dare otto.


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npepataecozz

Episodi visti: 1/1 --- Voto 6
Mi vien quasi da ridere a pensare all'espressione scioccata che i vari cultori di "Neon Genesis Evangelion" devono avere assunto dopo la visione di questo film. Devo dire che anch'io, un più modesto appassionato di questa storica serie, sono rimasto piuttosto meravigliato di fronte a tanta impudenza: perché, in effetti, questo "Evangelion: 2.0 You Can (Not) Advance" rappresenta una vera e propria rivoluzione volta a rendere semplice e gradevole qualcosa che in origine era più complesso e profondo.
Se il primo film poteva essere considerato come un riassunto dei primi episodi della serie, questo invece ha l'ambizione di creare qualcosa di nuovo, appetibile ad un pubblico più vasto e quindi capace di raggiungere anche lo spettatore meno propenso a reggere il peso di personalità troppo tormentate e malinconiche come quelle originarie dei vari personaggi: ed ecco che Shinji sorride in continuazione, Asuka confessa di provare gioia nel relazionarsi con gli altri, Rei diventa improvvisamente umana, assume un atteggiamento altruista e festaiolo e scopre addirittura l'amore; il massimo poi, è il comandante Hikari che, se non fosse stato per l'angelo di turno, parteciperebbe addirittura ad un'allegra cena in compagnia del figlio e del resto della cricca. Ma non è tutto: vengono inseriti personaggi inediti dalla discutibile utilità, gli altri personaggi vengono tutti ridimensionati e banalizzati, vengono proposti improbabili "trattati del Vaticano" e così via.
Decisamente troppo da sopportare per i fans, non c'è dubbio. E sono solidale con chi ha commentato in maniera stizzita la nuova versione qui proposta: trattasi con tutta evidenza di un operazione volta a rendere più commerciale questo titolo e senza un motivo evidente, dato che la serie aveva comunque raccolto un grande successo.
Tuttavia, io non sono un integralista accanito e non vedo come una bestemmia il tentativo di reinventare una storia collaudata apportando anche modifiche decisamente rilevanti come quelle raccontate prima. Difficilmente la copia potrà mai essere accostata all'originale, figuriamoci superarla: ma il prodotto finale potrebbe comunque risultare gradevole specie per chi, dopo aver visto e rivisto tutto ciò che c'era da vedere del filone tradizionale, non disdegnerebbe di vedere una versione alternativa della stessa opera.
Per questo motivo, ho cercato anche di considerare questo film non tenendo conto di tutto ciò che avevo imparato prima sull'argomento; e devo dire che almeno una striminzita sufficienza lo merita. Alcuni spunti sono interessanti e forse avrebbero fatto la loro bella figura anche nella serie originale (ad esempio la maggiore internazionalità del problema degli angeli e della gestione degli Eva); e poi anche le nuove personalità dei personaggi non sono così male, sempre che, ovviamente, non le si paragoni alle originali.
Resta da vedere il terzo film e, sinceramente non so proprio cosa aspettarmi da questo; Shinji, ad esempio, potrebbe scoprire la sessualità e diventare un fervente amante delle "oppai". Lo scandalo sarebbe enorme ma, sinceramente, già questo da solo non giustificherebbe la visione anche di quest'ultimo film?


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rum42coach

Episodi visti: 1/1 --- Voto 5
Ed ecco il secondo lungometraggio dei quattro previsti dedicati espressamente ad una "rivisitazione" di "Evangelion". Il primo mi era piaciuto abbastanza, pur non aggiungendo niente alla serie originale se non sul lato dell'animazione, invece questo mi ha sorpreso negativamente e, a breve, spiegherò il perché.
"Evangelion 2.22 - You Can (Not) Advance" propone, nelle sue intenzioni originarie, di aggiungere un nuovo personaggio ai tre protagonisti e rinnovare la trama, almeno in qualche sua fase saliente. Tutto questo in meno di due ore, che trasformano le intenzioni in mero fallimento da parte del regista che, stavolta, ha fallito alla grande, facendo più danni che il resto.

La trama prosegue dov'era finito il primo film, quindi continua la lotta degli EVA contro gli angeli e le varie preoccupazioni dei piloti, nonché gli intrighi di chi tira i fili di tutto questo.

La critica più pesante che faccio è rivolta all'eccessiva attenzione del film agli scontri contro gli angeli, dimenticandosi, spesso e volentieri, della parte psicologica della storia e di caratterizzare i suoi personaggi. In verità, prova a farlo, timidamente, ma l'effetto è deludente: basti vedere il trattamento riservato a Misato e Kaji (il loro rapporto solo accennato) e soprattutto Asuka, che qui appare una ragazzina arrogante e viziata, priva di alcun problema personale. Onestamente questa cosa non l'ho digerita perché si tratta di un personaggio chiave della storia e, a parte qualche cambiamento poco utile, manca completamente il dramma della ragazza tedesca, specie i suoi complessi di inferiorità. Hanno modificato il cognome, mutandolo in Shikinami, non so per quale motivo, forse per attribuire ad Asuka una ventata d'aria fresca, tuttavia quello che si ottiene è soltanto un personaggio diverso da quello ammirato nella serie TV, in senso negativo per questo Redbuild.

Capitolo a parte merita Rei Ayanami: è evidente un trattamento privilegiato rispetto ad Asuka, riscontrabile facilmente nello spazio concessole e nei momenti riservati alla enigmatica children. Il risultato? Deludente anche qui, sebbene in misura minore. In particolar modo, non ho apprezzato l'aver svelato espressamente e chiaramente la vera identità di Rei in una scena, bella sì, ma inopportuna, perché fa cadere il mito e l'alone di mistero attorno al personaggio. Per il resto se la cava, considerando il tempo a disposizione, ed è parte centrale e fondamentale della trama, anche nelle modifiche fatte a fine film. Però segnalo l'assenza dei monologhi di Rei, parte cardine di "Evangelion", qui misteriosamente assenti, senza una spiegazione, appiattendo il personaggio.

Il buon Shinji? Il personaggio considerato, dal sottoscritto, come il più complesso della storia degli anime giapponesi qui prosegue il suo percorso di banalizzazione ed appiattimento della sua personalità. Purtroppo, molte scene cult della serie TV non ci sono, vengono tagliate oppure modificate negativamente rispetto alla controparte originale. E Shinji non riflette più, non ragiona come faceva l'originale, bensì qui semplicemente agisce in maniera incoerente e ambigua, stereotipando il personaggio al massimo. Che peccato venga meno la tematica psicologica di Eva, a favore di effetti speciali e scontri mozzafiato che non fanno giustizia a questo prodotto.

Il nuovo personaggio? Mari compare tre-quattro volte e si sa poco o nulla su di lei, non si integra col gruppo e pare essere un lupo solitario alla ricerca di segreti conservati dalla Nerv. Insomma, non è né carne né pesce.

Tutti gli altri personaggi compaiono raramente ed hanno a loro disposizione poche battute per essere caratterizzati, anche Misato, così il film perde molte delle sue potenzialità, posizionandosi come semplice film robotico adolescenziale.

Un altro difetto riscontrato è l'ostinazione nel voler fornire allo spettatore non semplici indizi, come avveniva nella serie originale, ma veri e propri fatti concreti (vedasi il segreto di Rei), non potendo più vantare la bellezza dell'ignoto e l'oscurità che avvolgeva (e avvolge anche oggi) parti della serie TV. D'altra parte, troviamo inserimenti nuovi di storie, personaggi mai visti prima o comunque diversi da come si pensava, però questi cambiamenti nella trama non mi convincono più di tanto, perché non li ho trovati d'impatto, anzi abbastanza casuali e senza logica. Se poi Hideaki Anno saprà e riuscirà a sorprendere con qualche sua genialata, tanto di guadagnato, fatto sta che, al momento, questi cambiamenti sono superflui e soprattutto dannosi.

Le animazioni sono da infarto, perfette in ogni frame, grazie anche all'ausilio della computer grafica che, benché leggermente invadente in talune parti, aiuta nel complesso le scene d'azioni e di battaglia. Devo ammettere che determinati momenti hanno generato in me dei brividi e una certa pelle d'oca. Vedere in "Evangelion" questa qualità grafica è qualcosa di eccezionale.

Accanto alle animazioni eccezionali, menziono pure le eccezionali musiche che accompagnano l'intera opera, davvero superlative. "Carnage" su tutte è meravigliosa, ma fanno la loro porca figura anche altre ost, tranne forse una che viene usata in due scene fondamentali e critiche del lungometraggio, essendo probabilmente eccessivamente contrastante con quello che succede nella storia, nel senso che è troppo giovale.

Questo secondo lungometraggio, dulcis in fundo, lo reputo scontato e piuttosto una trovata commerciale per continuare a incassare soldi su marchio importantissimo a livello mondiale, quale è "Evangelion". Mi sarei aspettato di più sul piano psicologico, dannatamente assente, e sulla relazione tra i protagonisti, anch'essa superficiale o del tutto assente. Perciò, mi duole, ma il mio voto è una mediocrità, ossia un 5 pieno.


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MarcoR

Episodi visti: 1/1 --- Voto 9
<b>Attenzione: la recensione contiene spoiler sulla trama</b>

Il secondo film del "Rebuild of Evangelion", ovvero "Evangelion: 2.0 You Can [Not] Advance", riprende da dove si è interrotto il primo, legandosi (tranne per il primo segmento prima della sigla) alla trama cui siamo abituati, per poi distaccarsene quasi completamente. Se doveste vederlo, evitate possibilmente la versione 2.22, quella italiana, perché termina con i titoli di coda, mentre in verità è presente una scena anche dopo la fine.

La scena iniziale vede combattere in territorio europeo il prototipo dell'unità EVA-05, che viene distrutta assieme all'angelo, e la sua pilota inerme poi spunterà fuori qua e là durante il film. A parte questo, la trama si ricollega a dove si era interrotta nel primo film, con l'arrivo di Asuka e del suo EVA-02. Presto Asuka si deve abituare all'idea che da sola non può essere in grado di sconfiggere gli angeli e deve collaborare con le unità prototipo 00 e di test 01. Nel frattempo continuano i problemi di Shinji con suo padre, mentre Rei si apre molto di più, forse viziata da strategie della NERV. Tra i due ragazzi inizia a instaurarsi un rapporto che supera l'amicizia. La storia invece prende una piega differente rispetto all'anime e lo si nota molto chiaramente.

Oltre all'arrivo in Giappone di Mari, pilota dell'EVA-05 visto all'inizio, apprendiamo che, per ragioni politiche e trattati con il Vaticano, ogni nazione può utilizzare al massimo tre EVA. Si intuisce un po' di più la complessità della strutturazione delle organizzazioni che possiedono gli EVA al di fuori del Giappone, anche se poi veniamo toccati da queste informazioni solo marginalmente (che poi, se gli angeli attaccano solo il Giappone, Europa, USA e Russia cosa se ne fanno?). Sta di fatto che l'EVA-02, in prestito dall'Europa, viene congelato per fare spazio al nuovissimo EVA-03. Ecco che la storia come la conosciamo va a farsi benedire. Toji come pilota non è nemmeno considerato e sale sullo 03 Asuka per le prime manovre di test. Il nono angelo però fa la sua apparizione, prendendo possesso dell'unità con la ragazza intrappolata al suo interno. L'EVA-02 viene mandato fuori, ma Shinji non vuole combattere mettendo a rischio la vita dell'amica, così viene sostituito dal Dummy System (pilota automatico), distruggendo l'EVA-03, quasi ammazzando Asuka (che non si vedrà più per tutto il film) e mandando in crisi completa Shinji, che si ritira dall'essere un pilota. Arriva il decimo angelo, Mari sale sullo 02, le prende, Rei sale sullo 00, le prende e viene mangiata dall'angelo. Questo colpo di scena scatena l'ira di Shinji, che torna sullo 01, e poi si apre sulla battaglia finale e la successiva imminente catastrofe, il tutto disturbato dalle musiche italiane che non c'entrano niente, perché non sto vedendo Heidi. Quest'ultimo segmento che ho descritto brevemente è un vorticoso susseguirsi di eventi incredibili, colpi di scena, rabbia, ansia, botte da orbi, pace, calma, amore, tragedia e distruzione, tutto nel giro di pochi minuti. Genialmente concepito e realizzato alla perfezione con animazioni da 10.

Varrebbe la pena guardare il film anche solo per gli ultimi dieci-venti minuti, che da soli strappano un voto d'eccezione per il film, che già nel complesso era ottimo. In molti si sono lamentati per le differenze e gli stravolgimenti alla trama, ma senza di quelli avremmo avuto di nuovo solo un riassunto della serie come nel primo film. E dopo quasi quindici anni è proprio quello che andava evitato, costruendo un film da zero sia come storia che come animazioni, che finalmente danno nuova lucentezza a una serie cult come "Evangelion", perché nel 2009 non si sarebbero potuti vedere i colori e le animazioni statiche del 1995, che, con tutto il rispetto, erano molto belle all'epoca, ma ora i tempi sono cambiati, e per fortuna (questa volta) si vede.

Come se non bastassero tutte le sorprese e il climax finale, dopo i titoli di coda c'è un contro climax che spezza il, chiamiamolo, "equilibrio", con cui aveva fatto pace lo spettatore negli ultimi secondi del film, creando ancora più aspettativa per il terzo capitolo della saga.


 3
gats

Episodi visti: 1/1 --- Voto 3
Qualcosa non quadra. Sono andato a vedere l'Evangelion Night con un serio interesse per quello che avrei potuto vedere e un po' di timore per quel che avrei incontrato. Partiamo dalla premessa: non sono uno di quei fan della serie anime a episodi che idolatra Evangelion come capolavoro al di sopra di ogni altro anime, ma lo considero in ogni caso un ottimo anime, con un finale pieno di significato e geniale, e con personaggi poco umani ma ben fatti, che reggono perfettamente il gioco dell'opera.
Al cinema, dopo aver visto il primo film (che comunque è un riassunto dei primi episodi con qualche lieve aggiunta), ero indifferente, ma non scoraggiato da quel che avrei potuto vedere nel secondo film. Poi, la delusione. Per quel che mi riguarda, "Evangelion: 2.0 You Can (Not) Advance" è una delusione sotto ogni punto di vista, una delusione che comincia fin dall'inizio e diventa sempre peggiore col passare dei minuti.

Cercherò di descrivere il mio pensiero senza fare uso di spoiler e sintetizzandolo in qualche punto, che butto giù non in ordine di importanza, ma secondo quello in cui mi arriva alla mente.
1) La nuova ragazzina sembra uscire fuori da uno shounen per quattordicenni arrapati, è del tutto inutile e a mio avviso buttata lì a caso (come diavolo fa a guidare l'EVA 02 all'improvviso e senza aver mai fatto alcun tipo di test o simili? Senza dire nulla di più so chiaramente che c'è qualcosa che lega piloti e EVA nella serie originale... qua è dimenticato del tutto?).
2) Il fanservice è presente in modo del tutto inutile e del tutto senza senso.
3) I dialoghi sono di basso livello, ben lontani dalle tendenze quasi filosofiche dell'originale.
4) I personaggi vengono umanizzati, perdendo purtroppo buona parte del loro fascino e il tutto il malessere e l'ansia che riuscivano a trasmetterti nella prima serie. Sorvolando sulla parte vagamente shojo che troviamo in mezzo all'anime, che nasce e muore lì senza riuscire a prendere un vero senso.
5) La colonna sonora personalmente l'ho apprezzata, ma in certi casi viene attaccata e collegata a scene con cui davvero c'entra poco (la musichetta cantata da bambini può pure essere bella, ma messa lì dove l'hanno messa non ha senso, non mi trasmette il disagio che la scena dovrebbe trasmettermi).
6) Perché c'è sangue ovunque? Perché gli angeli devono schizzare mare di sangue quando vengono abbattuti? Che senso ha?
Mi fermo qua per non cadere nello spoiler.

Dopo aver visto questo anime, sono uscito davvero delusissimo dalla sala. C'è chi dice che è meglio aver visto qualcosa di nuovo piuttosto che sempre la solita solfa fatta e rifatta, e forse ha ragione, ma io mi chiedo davvero se meriti davvero arrivare al punto di trasformare un buon anime come era l'originale in una sorta di shounen con robottoni e fanservice, perdendo i principi che aveva l'anime di fondo. Questi restyling altro non aggiungono che anni e anni di merchandising ai produttori, e nulla agli appassionati. Unico dato davvero positivo è la grafica, che, tranne che in rari momenti, si tiene sempre su altissimi livelli; per il resto poco da dire.


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shulk7

Episodi visti: 1/1 --- Voto 10
"Evangelion: 2.0 You Can (Not) Advance", il secondo film della tetralogia firmata studio Khara, si presenta con più cambiamenti rispetto alla trama originale e, di conseguenza, sono scaturite varie critiche. "Evangelion 1.0" si era limitato a piccoli cambiamenti sullo sviluppo della trama e dei personaggi (come cambiamenti di rilievo vanno ricordati la trasposizione in HD e l'aggiunta di nuove tracce audio); invece, in "Evangelion 2.0", abbiamo un film quasi completamente nuovo, e questo è certamente un bene, poiché non avrebbe senso una Rebuild con gli stessi identici contenuti. Il risultato finale è davvero sorprendente, c'è una cura maniacale dei minimi dettagli, vengono chiariti alcuni particolari sulla trama che diventa più comprensibile e, inoltre, c'è una focalizzazione su Rei Ayanami che non era stata ben realizzata nella serie TV. Insomma, Hideaki Anno non ha fatto che migliorare il suo capolavoro, anche se andava già più che bene così come stava.
"Evangelion: 2.0 You Can (Not) Advance", giudicato con o senza un confronto con la serie originale, è un film superlativo di una tetralogia che promette bene; si presenta come una ricostruzione che rimane molto fedele all'originale, applicando molti miglioramenti; il fatto che sia o non sia una 'commercialata' non è importante per una recensione, quindi è inutile stare qui a discuterne - ci tenevo a precisare questo aspetto, poiché la maggioranza delle critiche è basata su questo.

Il voto è dieci, perché, oltre ad essere tecnicamente maestoso, presenta una trama e dei personaggi invidiabili; in conclusione, questo film, insieme alla tetralogia, è consigliato assolutamente a tutti, anche a chi non si è mai avvicinato al mondo di Evangelion (infatti, lo scopo della Rebuild, probabilmente, oltre a quello di migliorare ulteriormente la serie di Evangelion, è quello di avvicinare più persone a questa serie).


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chiara ^_^

Episodi visti: 1/1 --- Voto 7
"Forza l'ora promessa è ormai giunta, Shinji Ikari. Almeno questa volta riuscirò a renderti felice."
Scrivere questa recensione è davvero difficile, perché "Neon Genesis Evangelion" è un capolavoro senza eguali e perché il Rebuild 2.0 è un film molto controverso.
Per il 2.0 ho due chiavi di lettura diametralmente opposte che non hanno nulla in comune e mai lo avranno.
Abbiamo tutti visto (se state leggendo questa recensione) il RoE 1.0 e abbiamo potuto apprezzarlo come remake: un remake abbastanza blando, senza infamia e senza lode, con delle splendide animazioni, ma che è solo un riassuntino spettacolare.
Il Rebuild 2.0 si configura come la rottura definitiva dal filone della serie, la rottura definitiva dal remake fine a se stesso. Il 2.0 è un qualcosa di completamente nuovo.
Gli approcci che si possono avere, quindi, sono appunto due: qualcosa di nuovo, un film che rievoca una vecchia gloria, ma che con essa non ha nulla in comune, o qualcosa che entra in continuità con "Neon Genesis Evangelion" e "The End of Evangelion".
Se prendiamo il primo approccio, allora Rebuild 2.0 ne è distrutto: un bel film di animazione fantascientifica, nulla di più. Nulla che possa renderlo paragonabile alla serie che di più ha cambiato la storia dell'animazione giapponese. Anzi paragonarlo è un vero e proprio insulto.
Nulla possiede il Rebuild 2.0 della meravigliosa caratterizzazione di NGE.

Misato Katsuragi, probabilmente uno dei personaggi più umani mai concepiti e raccontati, una donna che incarna tutto il meglio e il peggio che un essere umano possa essere, un personaggio amabile sempre e comunque raccontato superbamente è ridotto nel Rebuild 2.0 a una maschera di se stessa. Una violenza inaudita contro un personaggio bellissimo. Per non parlare del povero Shinji, l'ombra di quello che era, lo scimmiottatore dell'anti-eroe che rappresentava. Lui che, come Misato, tante zone buie si porta dentro, è ridotto a un'ombra che si muove su un palco sontuosamente allestito durante uno spettacolo povero di copione.
Rei è umanizzata all'inverosimile tanto che snatura il personaggio originario che ben poco aveva di umano, non perché lei non volesse essere umana o non ne fosse capace, ma perché non sapeva come esserlo: Rei come il mero strumento egoistico di Gendo, remissiva e incapace di rendersi conto dell'orrore che vive. La Rei del Rebuild 2.0 è quasi un personaggio da shoujo.
Il trattamento peggiore, però, è stato riservato ad Asuka. Asuka, coprotagonista della serie, è ridotta a un ruolo comprimario, blando, disonorante e stereotipato. Sembra una mera tsundere, lei che era il personaggio più fragile e instabile di tutti, era la più controversa, quella con il carattere peggiore, diventa una ragazzina in preda all'adolescenza.

In sostanza lo si può vedere, per intenderci, come un cross-over modello CLAMP: stessi personaggi, caratteri diversi, storia diversa. Pace. Amen. Oppure si può decidere di vederlo in continuità con NGE e EoE, vederlo come un rewind della saga del 1995. Come un rewind dove i personaggi sembrano essere tornati indietro per rivivere la storia e per cercare di essere felici; tornati indietro in un mondo che però porta i segni della storia precedente, come se fosse rimasto qualcosa d'impresso nel mondo. Un vero e proprio seguito di "The End of Evangelion", che ci dice che tutti sono tornati indietro, che si portano dentro qualcosa della prima esperienza e in qualche modo si sono evoluti, anche se non lo ricordano. Non stanno rivivendo la storia e basta, ma il copione è cambiato perché le loro anime sono cambiate. Allora i personaggi non sembrano più stereotipati e blandi: Shinji sembra la versione più coraggiosa di sé stesso, la versione che si piange meno addosso, la versione che chiama il padre al telefono e non aspetta che questi faccia qualcosa. Asuka sembra attratta da Shinji come se avesse già avuto molto tempo per legarsi a lui e sembra meno infelice e soggetta agli orrori della sua infanzia proprio come se si portasse dentro la catarsi avvenuta nello 02 durante EoE. Come se i loro animi una volta acquisite le consapevolezze avute in EoE e negli ultimi episodi di NGE, non potessero tornare indietro come gli eventi raccontati. Allora anche Rei è umanizzata e il suo cambiamento risulta plausibile. Ma queste ovviamente sono elucubrazioni dettate da indizi sparsi qua e là.
Vedremo nei film successivi se davvero l'universo è tornato indietro. O forse non lo capiremo mai, perché non ce lo faranno capire e tutto rimarrà mera speculazione.
Oppure semplicemente il Rebuild è solo un'operazione commerciale che sfrutta dei personaggi molto amati dal pubblico.
Ai posteri l'ardua sentenza.

Utente28606

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Utente28606

Episodi visti: 1/1 --- Voto 6
"Neon Genesis Evangelion", definito da molti l'anime per eccellenza, ha avuto un successo incredibile, in particolar modo nella madrepatria, dove l'uscita dei film di "Rebuild of Evangelion", viene celebrata con la fioritura di un merchandising di notevolissimo spessore nel Sol Levante sulla serie, dove persino i treni si tingevano dei colori viola e verde con su scritto "Eva01 Test Type", e le moto da corsa diventavano di color rosso fiammante con scritte in giallo "Eva02 Production". "Rebuild of Evangelion", è stato un esperimento tanto curioso quando delicato per Hideaki Anno: alcuni fan non vedevano di buon occhio questo remake cinematografico, temendo il peggio per l'anime. Fortunatamente così non è stato, o almeno è accaduto solamente in parte, e a mio parere questo è stato sufficiente per dare a questo lungometraggio la sufficienza come voto. Andiamo con ordine.

Re(break) of Evangelion, già dai presagi di Evangelion 1.0, prometteva cambiamenti rispetto alla serie animata originale, e così è avvenuto. Ma le mosse dello studio Khara hanno snaturato il prodotto iniziale, e questo più o meno si sa. Il punto sta nel vedere se ciò lo ha snaturato nella maniera positiva o negativa. E forse è riuscito in entrambi i lati. "Neon Genesis Evangelion" è universalmente conosciuto per avere personaggi contrapposti agli stereotipi degli shounen normali, e questi personaggi hanno un ampio spessore psicologico, tanto da farli sembrare veri e propri malati mentali. E alcuni criticano questa parte di Evangelion, e altri la considerano proprio il punto di forza dell'anime concepito dalla mente di Hideaki Anno e dalla matita di Sadamoto. E, personalmente, ritengo di essere in quest'ultima schiera.

Rebuild snatura i personaggi, che sono tutti più piatti, più adatti a una normale serie fantascientifica d'azione. Sembra quasi un continuo della serie, dove tutti sono stati spremuti a dovere nelle famose sedute psicoanalitiche degli ultimi due episodi della serie. Ma, ahimè, ciò porta alla banalità concettuale dei personaggi, che non raggiungono più i livelli raggiunti nella serie originale. Primo fra tutti, ovviamente, è il nostro protagonista. Mentre in Evangelion 1.0 ha solo qualche "mancanza" di ansie, e nulla di più (forse per far apprezzare di più il personaggio ai detrattori della psicologia della serie), in 2.0 raggiunge livelli di banalità sorprendenti. Qui vediamo uno Shinji senza paura e senza macchia, dove ha solo qualche problemino di integrazione sociale e nulla di più, che si getta a salvare la dolce amata Rei come un cavaliere salva la principessa dalle grinfie del drago della torre. Il nostro Shinji della serie non se lo sarebbe mai sognato, semmai ci sarebbe stato qualche processo psicologico che lo avrebbe portato a ciò, ma nemmeno quello è stato concepito nel film. Una sola frase: Anno, are you stupid?!
E con questa frase, veniamo alle dolenti note degli altri personaggi. Asuka è portata al semplice stereotipo di tsundere qualunque, cosa alquanto bizzara, in quanto lei potrebbe essere definita la madre delle tsundere! Chissà perché in questo film mi ricorda tanto Taiga di "Toradora!". Strano che non ci sia poi un minimo di introspezione (sebbene non si siano trattati gli episodi in cui essa prevale, lo capisco), dato che qui chiama ancora Rei "bambola", e quindi dovrebbe farle ritornare in mente i ricordi seppelliti del suo passato, e, quindi, generare un abbassamento di tasso di sincronia che la porterà a sentirsi inferiore a Shinji. Ma qui nulla! Scelta poi discutibile cambiarle il cognome.

E veniamo a Rei, colei che è stata la progenitrice della moda delle ragazze mute, che tanto vediamo oggi negli anime. In questo film non è poi così snaturata come il third e il second children, ma è poco convincente. Il legame di odio verso Gendo perché la priva di avere personalità e ricordi sembra non esistere, e anzi, sembrano in sintonia, Gendo e Rei, che tanto detestava la persona che non può farle realizzare il desiderio di esser felice, e che quindi la porta alla scelta di ritornare al nulla. E qui? In 2.0 si fa da "intermezzo" tra Shinji e il padre Gendo, scelta anche abbastanza convincente, anche se un po' azzardata. Rei sembra molto più umana di quella della serie, e ciò potrebbe anche essere apprezzabile. Stesso discorso per Misato, Ritsuko e Kaji, che mutano sì dalla serie, e anche in modo alquanto gradevole, ma che mancano di quell'espressività della serie. La Misato che rimprovera Ritsuko la fredda, che le urla contro per la sua insensibilità, e quest'ultima che è combattuta tra il falso amore per Gendo, viene usata nel minimo indispensabile, se non in una sola scena. Nulla da dire sugli altri personaggi, tranne Mari, che ha una piattezza unica e che sembra servire solo a deliziare gli occhi dei maschietti che più cedono al fanservice (tra l'altro alquanto frivolo).

In conclusione, ciò che non mi fa apprezzare Rebuild è l'alterazione dei personaggi principali, sopratutto Shinji e Asuka, quelli che avevano maggior profondità nella serie originale. Nota di demerito anche per gli angeli, che cambiano e che quindi non hanno più quelle specifiche funzioni collegate ai loro "corrispettivi" nel libro della Zohar, che tanto fanno parlare di sé. Il collegamento con la Cabala ebraica, in questo nuovo capitolo di Rebuild, non sembra esistere. Peccato, mi dispiace davvero.

Detto questo, sembra che voglia dare un voto basso a 2.0, eppure gli ho dato un 6, non certo il massimo, ma la sufficienza. Perché? In primo luogo vengono la grafica, davvero superlativa e fresca, ancora meglio rispetto al precedente capitolo, e che mi ha convinto, sebbene non molto per quanto riguarda l'espressività dei volti che solo Sadamoto riusciva a conferire. In secondo luogo, ho notato che il mondo di Rebuild sembra una sorta di mondo post-Third Impact, quello che è avvenuto in "The End Of Evangelion" (si noti il mare rosso,e la striscia rossa "di sangue" presente sulla Luna; chi ha visto la scena finale di "The end of Evangelion" capirà), e altri particolari interessanti. Che Hideaki Anno dopotutto voglia darci maggiori spiegazioni rispetto alla trama e i punti oscuri rimasti, oltre che alla serie, anche da "The End of Evangelion"? Mossa eccellente, che fa capire quanto ancora una volta, i particolari in Evangelion contano molto. Sono rimasto a bocca aperta quando ho notato una specie di "contorno" che delineava quello che sembrava un resto di un'unità della serie Eva apparsa in The end. Ottimo far capire che gli angeli si risvegliano sulla Luna (la "Luna bianca" da cui discendono gli angeli") come si può dedurre dal "Kaworu" che si risveglia con un Adam alle spalle su di essa (e si rivela esistano due "Lance di Longino") . Inoltre nel trailer si dice "la storia di coloro che vogliono continuare a vivere", mentre in The end si dice "ogni essere vivente ha la capacità di riassumere la forma originale perduta, se ha il desiderio di continuare a vivere". Collegamenti su collegamenti, insomma. Mossa astuta, davvero: questo mi basta per capire che in fondo Rebuild serve a colmare anche i punti oscuri rimasti in "The End of Evangelion" (forse voluti).

Spero in bene, che Rebuild riesca in quello che sembra l'intento, e che non lasci a sua volta parti vuote nella trama. Un 6 glielo do, di sicuro.


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Sarren

Episodi visti: 1/1 --- Voto 9
"Evangelion: 2.22 - You Can (Not) Advance" è il secondo capitolo del "Rebuild of Evangelion". Con questo film si pongono le basi per un nuovo svolgimento della serie, diverso da quello originale. Infatti, a differenza del primo capitolo che costituiva in pratica solo un riassunto dei primi sei episodi della serie, You Can (Not) Advance, pur riprendendo gran parte della trama originale, introduce anche dei cospicui cambiamenti, soprattutto verso il finale. Si può dire che se il primo film segue fedelmente la serie, il secondo invece se ne distacca in parte per permettere (spero) al terzo di staccarsene totalmente.

Non mi soffermo troppo sui cambiamenti della trama per non fare spoiler, ma non posso non evidenziare la maggior importanza attribuita al rapporto tra Shinji e Rei e alla crescita umana di quest'ultima, su cui a mio parere è stato fatto un ottimo lavoro. Purtroppo non si può dire altrettanto degli altri personaggi, che rispetto alla serie sono molto meno approfonditi sul versante psicologico. Certo, ciò è logico visto il diverso formato (serie televisiva e tetralogia cinematografica), che non permette quell'approfondimento psicologico così caratteristico di Evangelion, ma come fan questo non può che dispiacere. Al contempo ritengo che un paragone troppo stretto con la serie originale possa essere fuorviante, nonché inevitabilmente deludente sul piano psicologico dei personaggi, perché il Rebuild, oltre, come ho già detto, ad avere un formato diverso, non è e non deve essere una copia della serie, e non lo devono essere neanche i personaggi e il loro sviluppo - questo ovviamente non vuol dire che si possa ignorare completamente il lato psicologico.
Un altro tasto dolente, collegato a quanto detto, è l'assoluta marginalità di Mari, il tanto atteso nuovo personaggio su cui alla fine non sappiamo ancora niente, né come carattere né come storia. C'è poi un uso parecchio abbondante del fan-service, che personalmente reputo persino eccessivo, soprattutto nella tuta dello 03 indossata da Asuka.

Passando al comparto grafico, esso è, come nel primo film, di altissimo livello e fornisce degli spettacolari scontri tra gli Eva e gli angeli. Da parte mia non reputo il lato tecnico il più importante, ma in questo caso assistere al film è stata una vera gioia per gli occhi!
La colonna sonora introduce, insieme a quelli originali, altri brani, tutti di grande impatto. A questo riguardo c'è la scelta di una canzone "dolce" in un momento drammatico, che ha un po' diviso gli appassionati. Personalmente io l'ho apprezzata per il contrasto che creava tra la scena e la musica che, a mio parere, evidenziava ancora di più l'aspetto tragico di quanto stava avvenendo (per certi versi e con le dovute differenze mi ha ricordato la sequenza di "The End of Evangelion" con sotto Komm susser Tod).

In conclusione You Can (Not) Advance, pur non raggiungendo il livello della serie originale, si rileva essere un ottimo film d'animazione, un po' debole su certi lati (caratterizzazione dei personaggi), ma comunque di alto livello.
Voto: 8,5, ma stavolta, a differenza del precedente capitolo, me la sento di alzare il voto a 9 premiando sia i cambiamenti operati sia gli aspetti conservati uguali (o simili), sperando nel prossimo film per nuovi mutamenti e sviluppi.


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Rumiko

Episodi visti: 1/1 --- Voto 8
Secondo capitolo della "Rebuild", progetto di "Ricostruzione", appunto, di Neon Genesis Evangelio, questo "You can (not) advance" rappresenta il classico "film di mezzo". Ossia uno di quei film dove fondamentalmente non succede nulla di eccezionale, ma che serve a preparare lo spettatore ai capitoli successivi.

In realtà, l'opera non è priva di pregi. L'impiego dell'HD e delle nuove tecnologie di animazione mandano in visibilio i fan finalmente capaci di vedere i loro amati Eva e personaggi vari in maniera così nitida e "moderna". Tanto più che molti degli angeli sono stati completamente ridisegnati e presentano un design decisamente accattivante.
La versione alternativa della storia crea una certa suspense. Non si sa, infatti, come evolveranno gli eventi e quale sarà il nuovo finale, soprattutto se sarà all'altezza dei due precedenti. C'è poi un ottimo comparto musicale, da sempre punto di forza dell'anime, in tutte le sue varie trasposizioni.

Altre innovazioni appaiono discutibili., come l'introduzione di un nuovo personaggio, che sembra un'infoiata leggermente psicopatica e che io non ho amato moltissimo. Così come il nuovo cognome dato ad Asuka, e che però lascia presagire una nuova storia alle spalle del personaggio più amato/odiato di NGE.
E' presente poi una virata più shoujo dell'anime, con un abbozzo maggiore e migliore del triangolo Shinji/Asuka/Rei, sul quale è ancora troppo presto per giudicare, visto che non sappiamo ancora come evolverà la vicenda. Stessa considerazione vale per il nuovo ruolo di Kaworu. Ah, nota dolente: io che amo Massimiliano Alto, ho odiato profondamente il cambio di voci di Kaworu Nagisa.

Nel complesso, ho trovato il Capitolo 2.22 buono, ma sottotono rispetto ai fasti di un tempo (della serie e dei primi film). Non posso dargli più di 8, rispetto al 10 della serie. Ciò nonostante, lo consiglio ai fan e a chi voglia farsi una cultura su Evangelion, non è certo da buttare.

Rei VII

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Rei VII

Episodi visti: 1/1 --- Voto 10
"Evangelion 2.22" è il secondo film della quadrilogia chiamata "Rebuild of Evangelion": premetto che, considerando la presenza della parola "rebuild", mi aspettavo che la storia e in parte gli avvenimenti che coinvolgono i personaggi venissero modificati; una ricostruzione di una casa mira magari a ricrearla simile, ma con le dovute differenze, che poi possono piacere o meno.
Detto questo, dopo il primo film, che sostanzialmente riprende alcuni episodi riassumendoli (cosa comunque funzionale alla storia, perché è sempre EVA), speravo proprio in questo secondo capitolo di vedere cambiamenti e variazioni; e devo dire che sono rimasto molto soddisfatto.
Il film ha un ottimo ritmo e credo di potere dire che abbia preso caratteristiche sia del manga sia dell'anime, amalgamandole insieme con un gustoso risultato. Soprattutto l'influenza del manga si nota nelle variazioni del rapporto Shinji/Rei, maggiore e più articolato rispetto a quelle dell'anime, più simile per molti aspetti a ciò a cui si arriva nel manga.

Grafica: direi ottima se non di più. Le animazioni sono molto fluide e curate, raggiungono il massimo nei momenti di azione, dove i combattimenti EVA/Angeli sono il picco più alto; da apprezzare anche la modifica all'aspetto di alcuni angeli, in particolare quelli del settimo e ottavo, che appaiono ora ancora più simili a creature celestiali lontane da qualunque logica e comprensione umana.
Sonoro: posso dire che questo punto mi ha stupito. Ho trovato musiche veramente bellissime, azzeccate, alcune superiori a quelle dell'anime originale; una menzione speciale va a "Give me wings", il cui inserimento in una particolare scena l'ha resa veramente unica e commovente; anche nel caso del combattimento contro il nono angelo, l'inserimento di una musica "dolce" ha reso, secondo la mia impressione, ancora più tragico il momento, con un effetto-contrasto.

Personaggi: per ovvi motivi di tempo, non tutti i personaggi potevano trovare un grande spazio, per cui alcuni come Misato e Kaji vedono i loro spazi ridursi; anche per quanto riguarda Asuka, questo risulta un po' ridotto, ma sicuramente potrà rifarsi nel prossimo film; il motivo principale della riduzione in quest'ultimo caso è comunque anche quello della modifica del rapporto tra Shinji e Rei, il quale appare molto più simile a quello del manga, più aperto e ricco di momenti tra i due; non posso non dire di avere accolto molto bene questa scelta, attendendo ulteriori evoluzioni per i prossimi due film. Anche le caratteristiche di questi due personaggi appaiono diverse, soprattutto per quanto concerne Rei: lei è sempre lei, misteriosa e fredda, senza stravolgimenti, ma sicuramente la ritroviamo più umana, conscia di avere una volontà sua, fino a volere fare qualcosa per la persona che ha riempito un vuoto (Shinji, al posto del Comandante Ikari), senza sapere nemmeno lei cosa significano quelle sensazioni, a metà tra sentimenti d'amore e materni. Il rapporto tra i due e l'umanità di Rei crescono delicati tra il primo e secondo film ed è uno dei maggiori punti di forza della serie "Rebuild". Anche il personaggio di Shinji si modifica, diventando più adulto e maggiormente aperto ai rapporti umani, ma comunque mantiene tutte le caratteristiche psicologiche che lo avevano contraddistinto nell'anime. Una menzione particolare va al nuovo personaggio Mari, ancora non ben sviluppato ma che pare potere arricchire la storia nei prossimi capitoli.

In definitiva, perciò, questo per me è un film che merita il massimo dei voti, non solo perché è "Evangelion", ma in quanto la via intrapresa da questo progetto appare coraggiosa e regala nuova linfa a una serie terminata ormai nel lontano 1996. Ne consiglio sicuramente la visione ai fan più accaniti e anche a chi voglia avvicinarsi a questa serie per la prima volta (con l'ulteriore consiglio di vedere poi sia anime sia manga), aspettando che la battaglia continui con il terzo capitolo.


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Pan Daemonium

Episodi visti: 1/1 --- Voto 5
<b>Attenzione! Contiene spoiler!</b>

Ma che roba è?
So che non si inizia mai una frase con il "ma", per di più se è il capostipite, ma qui ci vuole. "Evangelion 2.22", seconda parte della tetralogia del "Rebuild", della ricostruzione - forzata - della ben nota serie, fa decadere Hideaki Anno ad autore di americanate hollywoodiane, perché in questo modo si può descrivere questo film.
Al contrario del primo episodio, che è sostanzialmente una riprogettazione grafica di una minima parte della serie originale, "You can (not) advance" propone una modifica più profonda della storia, proponendo vicende nuove, seppur seguendo il filone della trama già nota. Corre su un binario parallelo e molto vicino a quello tradizionale, praticamente.

Ciò che però sconvolge è la totale mancanza dell'anima di "Evangelion", di ciò per cui "Evangelion" è ricordato dai fan: la sua parte intima, psicologica, quella più profonda e misteriosa. Per ben due ore osserviamo l'uno dopo l'altro scontri rimodellati per apparire il più catastrofici possibile. Come dimenticare la marea di sangue che uno degli Angeli provoca alla sua morte, un qualcosa che mai si sarebbe visto nella serie originale, perché non era quello il punto di "Evangelion". Questo catastrofismo olodistruttivo in cui tutti rimangono indenni, come detto tipicamente hollywoodiano, viene supportato da una totale bufera nell'ambito psicologico.

Scomparsi i drammi interiori dei vari protagonisti, ci si imbatte in una totale mancanza emotiva che gli autori hanno cercato di mimetizzare mettendo una quantità assurda di scene di molto-poco-semi-nudo in sole due ore. Non si contano le inquadrature al sedere di Asuka. Non che nella serie originale non ci fossero e che non proponesse anch'essa momenti osé, c'erano, ma avevano un fine, erano sempre profondamente tristi - o almeno così le ho interpretate io - perché servivano a delineare la psicologia e la profonda solitudine in particolare di Asuka. Qui, invece, esse sono lì perché evidentemente si punta sul conquistare lo spettatore non più con la stessa arma di un tempo.

Probabilmente, dopo avere compreso che la cosa effettivamente cominciava a divenire ridicola, gli autori hanno cercato di rimediare riprendendo i temi di carattere psicologico (e così ci ritroviamo la famosa scena del treno, ma che oramai non è più altro che un riempitivo) e aggiungendoci un tocco raffinato: vengono maggiormente sottolineati i sentimenti d'amore/materni di Rei verso Shinji, ma la cosa non è stata ben delineata, perché risultano molto più espliciti i primi rispetto ai secondi, cosa che ritengo non proprio corretta, perché modifica un personaggio come Rei, un personaggio perfetto sotto la sua cupola di vetro che lo allontana dall'umanità che solo ogni tanto viene fuori. Qui, invece, pare che Rei abbia deciso di darsi alle cotte da quattordicenni. Shinji entra a far parte di un troppo accennato triangolo amoroso coinvolgente Rei e Asuka. Questo era già presente nella serie, o almeno lo si avvertiva, ma, tenendo presente che lì un personaggio come Asuka provava attrazione verso Shinji a causa di un profondo odio verso sé stessa e a causa della somiglianza psicologica dei due, si può ben comprendere come il triangolo presente nella serie si elevi a rappresentazione profonda e drammatica, mentre il triangolo del film sembri più una cosa bonacciona, peculiare dei soliti anime romantici che non dovrebbero avere confronto con "Evangelion".

Anche il finale non è dei migliori. Riprende bene o male un reale avvenimento della serie, rendendolo molto più pomposo e roboante, anche se pregevole è il passaggio dell'immersione di Shinji.
Un'altra cosa che non ho gradito, ma probabilmente è solo una mia impressione, riguarda il rapporto fra i personaggi. In questo film vengono riprese vicende che coinvolgono anche il primo incontro fra alcuni di essi, quindi teoricamente la conoscenza dovrebbe avvenire durante il film e non a priori. Invece mi è parso come se tutti già si conoscessero da tempo, usando una metafora potrei dire che mi è parso come se non fosse una reale "ricostruzione" di "Evangelion", ma più che altro un abbellimento usando le stesse fondamenta.

L'avere migliorato graficamente in modo idilliaco "Evangelion" non può non portare ugualmente a un biasimo per la vanificazione di tutto ciò che esso rappresentava e conteneva. Parliamo, infatti, di quattro film, quindi almeno otto ore a disposizione, non poche per potere riorchestrare in modo soddisfacente una bella storia con personaggi complessi. E' invece desolante vedere come questo tempo venga adoperato unicamente per scontri mecha, venendo a mancare la parte emozionale.
Tra l'altro mi domando anche quale funzione abbia mai avuto il nuovo personaggio introdotto in questo film, a parte avere fatto comprendere in tutti i modi possibili allo spettatore quanto il suo seno abbondante fosse fastidioso nella tuta.
Tanto vale che guardiate solamente "Evangelion 1.0", molto più semplicemente una riproposizione grafica di alcune scene e non un deturpamento ideologico.

Forse potremo avere un miglioramento nel 3° film, che dovrebbe finalmente essere del tutto nuovo, perché dovrebbe partire da un avvenimento, vale a dire il finale di "E. 2.22", mai visto prima. Avendo abbandonato l'idea secondo cui Anno riporterà la sonda psicologica in quest'anime, spero perlomeno che vengano creati nuovi spunti di trama interessanti e psicotici, magari partendo dalla "chiave di Nebuchadnezzar" che qui sostituisce Adam.

PS. Avrei voluto mettere 6, ma metto 5 ricordando le canzoni che sono state messe all'interno di questo film durante alcuni scontri. Assurde, davvero senza alcun senso, sembra quasi che ci prendano in giro.

Heartseeker

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Heartseeker

Episodi visti: 1/1 --- Voto 9
'Rebuild of Evangelion 2.0' è la seconda parte del progetto di rinnovamento e riscrittura, se così si può dire, dell'originale 'Neon Genesis Evangelion': più di 10 anni dopo, Anno ha voluto rimescolare le carte in tavola e ricominciare una nuova partita rimettendosi in gioco, oppure ha voluto attuare semplicemente un'operazione di marketing? Dato che il brand Evangelion notoriamente rende parecchio, c'è chi grida alla mera trovata commerciale e chi accoglie questo progetto come la degna reinterpretazione o addirittura come il degno sequel di NGE.
Personalmente, vedendo prima RoE 1.0 e poi questo 2.0, ho avuto l'impressione che Anno voglia rendere 'Evangelion' più appetibile a un maggior pubblico possibile, voglia rendere RoE meno "denso" della serie originale (e per me NGE ha la densità di una stella di neutroni, per fare una proporzione), più bilanciato verso la normalità, ma senza rinunciare ai capisaldi "made in Eva", come l'introspezione dei personaggi - in misura minore, e l'introspezione è sempre stata una cosa che qualcuno non ha apprezzato appieno - e le citazioni psico-filo-religiose a palla. Ma comunque il trio delle meraviglie Asuka-Rei-Shinji è meno dilaniato dai problemi che aveva nella serie regolare, se vogliamo: Asuka è meno egocentrica, Rei meno algida e leggermente più aperta, più umana; Shinji mostra una punta di coraggio in più, ed è questa limatura dei tre piloti l'inizio del nuovo binario decantato da Anno.

Sì, perché se in 'You Are (Not) Alone' si arrivava al sesto episodio della serie regolare senza particolari novità, se non per una fastosa realizzazione tecnica, qui assistiamo a diversi avvenimenti che se non sconvolgono fanno comunque molto riflettere chi ha visto con attenzione NGE. Mari, la nuova pilota, appare un buon personaggio, che dal mio punto di vista mancava caratterialmente nel cast, ma si ha ancora tempo per approfondire il suo carattere e sopratutto il suo passato.
Qualche scelta del plot è quantomeno audace per chi conosce Evangelion, e se non approfondita nei prossimi film rischia di diventare buttata lì, senza spiegazioni plausibili, anche se io ripongo molta fiducia in Anno e credo che risolverà i vari misteri e avvenimenti diciamo "strani" che avvengono durante You Can (Not) Advance.

Un merito va alle animazioni e alla parte tecnica in generale, assolutamente fantastica, e c'è la speranza che RoE si concluda del migliore dei modi con un finale degno del nome che porta questo remake - sequel? Come suggerisce qualcuno? E' ancora presto per dirlo. Bisognerà aspettare per vedere come si evolveranno le cose: la serie regolare di 'Evangelion' rimane e rimarrà per tantissimo tempo ancora incisa nella pietra, sta ad Anno decidere se provare a scriverci sopra con un evidenziatore nero rischiando di offuscare tutto oppure girare la tavola e riprendere in mano lo scalpello dell'epicità. Intanto do 8,5 arrotondato a 9 per questo lavoro, per il coraggio di alcune sue scelte e riservo un augurio per il proseguimento di Rebuild of Evangelion. Provvisoriamente, lo trovo un gran bel lavoro, aspettando con ansia un altro anno, in attesa di elevare o abbassare l'opinione che ho di questo Rebuild.


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hallymay

Episodi visti: 1/1 --- Voto 7
Riprendere in mano una storia che ha avuto un immenso successo di critica e pubblico come 'Neon Genesis Evangelion' è stato veramente un atto di coraggio al limite dell'azzardo da parte di Hideaki Anno, il regista e autore della saga. Era veramente dietro l'angolo il rischio di ricavarne fuori un'immensa schifezza visto il pesantissimo fardello che aveva alle spalle e le attese che si sarebbero scatenate da parte dei fan.
Tutto questo però non è avvenuto grazie a Dio: il primo 'Rebuild of Evangelion 1.0' è stato un film dalla fattura tecnica eccellente e ha passato più che bene l'esame dei fan. Il punto però è che il primo film era solo un riassunto ben fatto dei primi sei episodi della serie. E' da questo secondo film però che può essere stilato un primo (e provvisorio) giudizio del progetto di Anno, visto che è con 'Rebuild of Evangelion 2.22' che si possono vedere le prime vere differenze con la trama originale.

La trama di fondo è sempre quella: Shinji Ikari è il pilota dell'Eva 01 e è suo compito combattere, con il supporto dell'agenzia Nerv, gli Angeli, degli esseri la cui provenienza e la cui vera origine sono oscuri a tutti, ma di cui sa benissimo lo scopo: distruggere l'umanità provocando il Third Impact. Devo fermarmi qui, perché con 'Rebuild of Evangelion' lo spoiler, almeno per gli appassionati, è sempre dietro l'angolo.
Nonostante, come già accennato prima, il pesantissimo fardello alle spalle, anche questo secondo a mio avviso film passa l'esame. La trama è interessante, vedere come sono stati reinterpretati i tanti dubbi e misteri che avvolgevano la trama di Neon Genesis Evangelion fa appassionare lo spettatore, non ho mai avuto la sensazione di vedere un minestrone riscaldato pensato per fare soldi alle spalle della serie del 1995.
Il comparto tecnico è eccezionale. A mio avviso sia il primo che il secondo 'Rebuild of Evangelion' sono gli anime dove l'animazione in 2d e la computer graphic riescono a amalgamarsi meglio, diventando sullo schermo un tutt'uno e portando il film a essere una vera meraviglia per gli occhi.

Insomma l'oltraggio pare non esserci stato nemmeno questa volta e anche 'Rebuild of Evangelion 2.22' secondo me passa l'esame.
Allora perché mettere solamente 7 e non un voto più alto? Premettendo che qui va ci va molto più in ballo il mio gusto personale che l'osservazione oggettiva, credo che 'Rebuild of Evangelion' manchi praticamente di tutto quello che aveva reso grandioso 'Neon Genesis Evangelion'. La serie animata del 1995 è stato un terremoto che ha letteralmente squarciato la storia dell'animazione giapponese tra un "prima" e un "dopo" Evangelion. Una serie in cui a una trama estremamente complessa si univa una caratterizzazione dei personaggi rivoluzionaria. Abbiamo Misato, che si maschera dietro l'aspetto di donna allegra ed esuberante per nascondere il fatto che soffre terribilmente la solitudine; Asuka, che cerca disperatamente di primeggiare in tutto perché pensa che è l'unico modo per farsi notare e quindi amare dagli altri; Ritsuko, la più cinica nello svelare i tentativi fallimentari delle persone che la circondano di creare in qualche modo un legame; infine Shinji, il protagonista, l'antieroe per eccellenza. Insicuro, incapace di stabilire una relazione sincera con chicchessia, restio a fare scelte o a prendere vere responsabilità, a parte avere puerili e inutili scatti di ribellione contro l'autorità costituita, completamente disinteressato e pressoché disinformato della sua missione.

Molti altri anime negli anni a seguire hanno cercato di riprendere gli elementi più di spicco di 'Neon Genesis Evangelion' (come 'Gasaraki', 'Lain', 'Raxhephon'...) senza però avere mai la stessa carica dirompente e innovativa del modello a cui si ispiravano, cementando ancora di più il suo mito.
Benissimo, nemmeno 'Rebuild of Evangelion' riesce ad eguagliare la qualità del suo predecessore, anzi, pare proprio non provarci. Questo film infatti sembra ci stia anticipando che la nuova saga di Eva abbia la specifica intenzione di prendere un tracciato molto più rassicurante rispetto all'anime del 1995. Tutti i personaggi infatti, Shinji compreso, sono decisamente molto più bidimensionali e non hanno quella carica di negatività che permeava la serie televisiva, rendendola di puntata in puntata sempre più claustrofobica. Anzi, pare proprio che le cose gli vadano molto meglio rispetto a 'Neon Genesis Evangelion' visto che appaiono tutti decisamente più rilassati (persino Rei Ayanami!). La trama del film in sintesi non ha particolare interesse per i suoi personaggi, è molto più incentrata sull'intreccio generale e sui misteri che lo circondano. Lo stesso sviluppo poi non spicca particolarmente per originalità, innanzitutto perché riprende molte situazioni già viste nell'anime, e poi perché tutto procede in maniera abbastanza lineare, come un normale film di fantascienza. Scordatevi quindi le apocalissi e i trionfi visivi di 'The End of Evangelion'.

In sostanza 'Rebuild of Evangelion' è un ottimo film di fantascienza con i robottoni... e basta. Manca però del tutto del dramma, del cuore, della brutale crudezza narrativa e del coraggio espressivo che hanno reso 'Neon Genesis Evangelion' ormai un classico dell'animazione giapponese. Ed è sinceramente un peccato che non si sia colta l'occasione di gettare, come nel 1995, nuovamente il cuore oltre l'ostacolo presentandoci qualcosa di rivoluzionario come sedici anni fa.
E' un 7 ovviamente provvisorio: probabilmente il 3° e il 4° Rebuild sapranno mettere le ali a questa nuova saga. Per adesso abbiamo tra le mani due ottimi film che sicuramente non spaccheranno in due il mondo tra sperticati fan e detrattori integralisti vista la loro intrinseca canonicità narrativa. In poche parole: ottimi, ma non straordinari.

Locke Cole

Episodi visti: 1/1 --- Voto 4
Continua il piano commerciale marchiato ora Khara, degna succeditrice della Gainax in quanto ad avidità e spietatezza nella commercializzazione dei propri prodotti, a gran discapito della qualità.
Una dote questo secondo capitolo del progetto 'Rebuild' però ce l'ha: ha portato alla quasi completa evidenza la vuotezza concettuale di questo scempio del capolavoro che, unico meritevole fra tutta la produzione che poi ne ha sfruttato impropriamente il titolo, s'insigna del nome di 'Evangelion'.
Il primo episodio poteva essere un preludio riuscito male, che, oltre a ricalcare le scene della serie del '95, non aveva altri meriti, ma che in quanto a biasimi ne dovrebbe ricevere tanti, a partire dall'uccisione caratteriale dei personaggi.

A questo proposito il secondo capitolo raggiunge livelli mirabili: Shinji vede pienamente sancita la propria banalità concettuale, passando senza motivazioni né impulsi dalla condizione di sofferente che tuttavia non s'interroga sui propri dilemmi, come il suo alter-ego originale, a quella di giovane eroe deciso e volenteroso che mosso dall'amore corre a salvar la pulzella sua amata, senza timor degli inimici brandi, il perfetto contrario dell'antieroe decisamente umano e realistico che nella serie si approccia con difficoltà e sofferenza al sesso opposto, mosso dai propri contrastanti sentimenti. Tuttavia la mia critica non sta nel non avere ricalcato il primo protagonista, quanto nell'avere raffazzonato un personaggio semplicistico e banale.

Seguendo in questa ecatombe, un po' tutti i personaggi vengono trascurati, dedicando, il film, tempi decisamente eccessivi allo sviluppo della trama maggiormente legata agli Angeli, con un abuso di attenzione verso i combattimenti contro questi ultimi, rendendo il 'Rebuild' un vero e proprio anime mecha, cosa che in 'Evangelion' era chiaramente una facciata di scarsa rilevanza.
I personaggi hanno così ben poca scena e, per quella miseria che gli si riserva, vengono martoriati dai propri stessi dialoghi: la signorina Misato, figura chiave della serie e una dei tre protagonisti principali, viene ora definitivamente relegata al ruolo di comparsa, andando così a rovinare non solo una figura splendida e magnificamente caratterizzata nell'originale ma, a cascata, si va a privare Shinji della persona che primariamente ne aveva influenzato lo sviluppo, il tutto senza fornire un sostituto a colmare tale lacuna.

Entra poi in scena Asuka, che unendo la sua caratteristica arroganza con l'assenza di scene dedicatele diviene una ragazzina fastidiosa e viziata, che non può giustificare il suo comportamento.
Ad aggravare questo stillicidio si aggiunge la commedia sentimentale, ossia ciò che non doveva essere mai osato. Nella serie originale il rapporto che Shinji ha con Asuka è di fondamentale importanza, specialmente per la caratterizzazione del primo, venendo egli infatti in contato con una personalità forte e decisa, seppur in apparenza, che risulta comunque sua coetanea ma nonostante ciò, agli occhi di Shinji, più matura di lui stesso. Inoltre e maggiormente, Asuka è l'oggetto della più forte pulsione sessuale che il giovane deve subire e a ella il ragazzo non riesce ad approcciarsi, essendo egli attratto fisicamente dalla giovane, ma solo in quest'ambito e non riuscendo a comprenderla intimamente. Tanta è la passione che prova verso di lei che, al culmine della disperazione, abbandonato da tutti, Shinji penserà ad Asuka sola come proprio rifugio (si pensi all'episodio ventiquattresimo, ove Shinji, innanzi all'EVA 01, si chiede dove sia la ragazza, non potendo egli più rivolgersi all'ormai distante signorina Misato né all'inumana Rei), cosa che chiaramente qui non potrà accadere, data l'assenza di una reale relazione interpersonale fra i due.

Tuttavia in questo Asuka, mossa da immotivata gelosia verso Rei, cerca di conquistare il suo principe dalle nulle doti.
L'unica nota positiva che posso riservare per la signorina Shikinami è che ho trovato molto piacevole la sua poca presenza in scena, ossia il deludere le più ovvie aspettative che gli appassionati nutrivano per la giovane, che ci si aspettava sarebbe stata, come nella serie, una dei protagonisti. Questo colpo di scena mi ha fatto molto piacere, proprio per il suo essere un elemento di forte sorpresa, tuttavia ciò è compensato da una grande nota negativa, che ne annulla tutti i pregi: si vede chiaramente che nel prossimo episodio la pilota dell'unità EVA 02 tornerà sul campo di battaglia.
Ora, uno degli espedienti narrativi da me reputati peggiori, nonché chiaro sintomo di povertà immaginativa, è la resurrezione dei personaggi, che può risultare piacevole solo se perfettamente motivata e funzionale al buon procedimento della trama e, sinceramente, mi dà l'idea che il suo ritorno sia giustificato da banali necessità quali il fatto che il pubblico non vorrà che Asuka muoia.

Proseguendo troviamo Rei, alla quale è stato riservato un trattamento inverso ai precedenti ma altrettanto pernicioso. A Rei viene dedicata maggior scena e, nel frattempo, si cerca di renderla umana, facendo così crollare il mito su cui si basava la sua unica figura: il mistero e il fascino.
La bellissima Rei della serie televisiva, che chiaramente non era un personaggio, nonostante la sua immensa utilità nella vicenda e nello sviluppo della questione di Shinji, essendo lei per il giovane un ideale immacolato, risultava allo spettatore che per la prima volta visionava la serie un arcano senza pari, essendo la sua figura stata giocata sublimemente dalla regia, in una continua tensione nella quale pareva sempre di essere in procinto di ricevere le prime informazioni su di lei e si veniva comunque costantemente delusi, ma nonostante ciò si continuava sempre imperterriti ad attendere la rivelazione, che alla fine, giustamente e magistralmente, non è giunta.
La nuova Rei non ha nulla di tutto ciò, non ha né l'ingenua dolcezza né la dura freddezza della sua figura originaria, ma è un personaggio svuotato del proprio fascino e del proprio alone di mistero, che tuttavia intraprende la salita all'umanità, il tutto con l'aiuto dei peggiori sforzi da parte della sceneggiatura e della regia. Questo elemento mi ha profondamente rammaricato, perché io sono veramente stato appassionato dalla Rei del '95 e questo elemento, insieme alla caduta della signorina Misato, è per me motivo più che sufficienti per deprecare il 'Rebuild'. In tutto questo non tengo nemmeno da conto lo scempio di Shinji, tanto non mi sarei mai aspettato che fosse possibile ricreare un personaggio tanto umano e realistico se non attraverso una perfetta copia.

Di Toji non c'è nulla da dire, perché a Toji nulla viene riservato. Tutto questo avviene però nel peggiore dei modi. Nel primo 'Evangelion' al giovane veniva dedicata una buona dose di tempo e di eloquente silenzio che ne chiarisse la dura condizione emotiva, l'ineluttabilità di una sorte che già appariva irrimediabilmente negativa, di un avvicinamento al mondo dell'alienazione di Shinji, il mondo dove in realtà tutti vivono, solo senza prenderne coscienza da parte dei molti. Tutta la tristezza che per quelle poche scene traspariva dal povero Toji viene dissipata e succeduta da una rapida telefonata tra Asuka e Misato, consistente in un discorso peraltro dal contenuto banale che marca ancora ulteriormente la piattezza dei personaggi del 'Rebuild', tanto rapidi nel cambiare il proprio animo. Inoltre, enorme pecca registica, è chiaro troppo presto che il pilota dell'unità EVA 03 non sarà Toji ma Asuka, facendo sfumare quello che poteva essere un brillante colpo di scena.

Si giunge così al nuovo personaggio, che rappresenta la summa di tutti i difetti sinora accumulati: Mari Makinami Illustrious. La giovane (chiaramente modellata sull'immagine di Eri Ninamori, con la quale condivide purtroppo solo l'estetica) ha un'aria di mistero altamente presunta ed è concettualmente un anacronismo, essendo la Nerv e tutto ciò che le sta dietro un'organizzazione militare dalla sorveglianza strettissima, mentre Mari arriva quando le pare e ottiene il comando dell'unità EVA 02 per vie alquanto trasverse, tanto che la signorina Misato, comandante del reparto operativo, non ne sa nulla.
E poi la nota più dolente, ma anche il simbolo della bassezza raggiunta: il fanservice. Con Mari si abusa di quest'elemento e tutto ciò mi addolora ancor di più, data la sua già povera figura. Ora, non voglio passare per un puritano, d'altronde so bene che molte serie moderne si basano su questo, tuttavia, a mio avviso, un'opera seria non dovrebbe contenere fanservice fine a se stesso.
Sul primo 'Evangelion' potevano anche esserci scene nelle quali ci si focalizzava sulla sessualità, anche visivamente, tuttavia erano ben motivate, basti pensare a quando Shinji scorge i seni di Asuka, una volta che la ragazza si è infilata nel suo letto. E' estremamente importante, specialmente per le conseguenze di questa situazione, ciò che Shinji pensa in quel momento, trovandosi a così stretto contatto con un oggetto del piacere più pulsionale e istintivo, cosa che assolutamente non avviene nel 'Rebuild', dove le grazie di Mari hanno l'unico fine di mostrare le notevoli proprietà elastiche del corpo umano e specialmente della graziosa anatomia femminile.

Potrei proseguire, parlare della totale mancanza del senso di alienazione sociale da parte dei personaggi, Shinji in primis, fatto oltremodo grave; dell'assenza della ricerca della verità esistenziale e del cinico avvicinamento alla realtà effettiva, con la parallela inesistenza di una soluzione a ciò, di un elemento che possa colmare questo vuoto cosmico, se non il ripiegare su una realizzazione tecnica di primissimo livello persino per gli standard odierni, in un convulso panegirico volto a scusare le continue inadempienze dei progettisti.
La serie del '95 mi corre in aiuto e citando l'episodio ventiseiesimo posso dire che quest'opera non ambisce nulla, non cerca alcunché e desidera la sola realizzazione pecuniaria.
Per concludere, resto speranzoso, sebbene oramai non ci creda più intensamente, che il seguito a questa pessima prima metà dell'opera possa risollevare questa vacillante imbarcazione, che tuttavia ha pienamente raggiunto i propositi commerciali sperati.

Se questa versione è ciò che Anno vuole veramente, sempre che non sia interessato unicamente all'ambito economico, cosa che non mi stupirebbe, sarà un'ennesima riconferma del fatto che il primo 'Evangelion' sia stato un accadimento incidentale, dove la mancanza di fondi fu la più grande fortuna del regista, cosa già fortemente caldeggiata dalla realizzazione del 'The End of Evangelion', opera comunque meritevole ma a mio parere affetta da gravi mancanze e carenze e che tradisce fortemente lo spirito del finale televisivo, per quanto si possa vedere come parallelo allo stesso e che tuttavia si basa sui progetti originali della Gainax e quindi dovrebbe rappresentare l'originale 'Evangelion' di Anno.
Tutto ciò non mi interessa in ultima analisi, 'Evangelion' è un'opera aperta e soggettiva e io ne ho tratto ciò che desideravo. Tutto il male che potrà essere fatto al suo buon nome non inficerà ciò che per me rappresenta, temo solo per coloro che lo conosceranno dal 'Rebuild', possano non dimenticare da dove proviene la serie originale.


 5
onizuka90

Episodi visti: 1/1 --- Voto 5
"Evangelion: 2.0 You Can (Not) Advance" è un film prodotto dallo studio Khara sotto la regia di Hideaki Anno che, come è noto, è l'autore della serie televisiva del 1995 e del film del 1997, "The end of Evangelion".
Questo è il secondo capitolo della tetralogia di opere che costituisce il progetto "Rebuild" ovvero una nuova versione cinematografica della nota serie Gainax.

Ogni volta mi è difficile rispondere a chi mi interroga circa il mio parere su questa nuova rivisitazione di Evangelion. Tale difficoltà non sta tanto nel fatto che io abbia delle idee confuse a riguardo, bensì nel mio smisurato amore per la serie e per il film che mi porta inevitabilmente a soffrire nel dovere parlare male di uno dei titoli che maggiormente ho apprezzato tra le opere che l'animazione giapponese è stata in grado di donare al mondo.
Quale cultore purista della serie televisiva, infatti, non posso che aborrire con sommo disgusto lo scempio che è stato fatto di un'opera grandiosa in appena 108 minuti di film.

Sin dal principio, quando seppi per la prima volta che era in cantiere una simile opera, ebbi grandi dubbi a riguardo non riuscendo a comprendere per quale assurdo motivo Anno volesse tornare a toccare una serie perfettamente conclusa e compiuta, che lui stesso aveva definito in diverse interviste come un qualcosa di attualmente non superato. Pensai, dunque, che si trattasse di un remake con grafica migliore (il che non sarebbe nemmeno stata un'idea totalmente da scartare) che perciò si andava delineando come ennesimo espediente per ricavare profitti di carattere economico.
Il primo film, "You are (not)" alone, sembrava avvalorare la mia teoria, risultando una sorta di sinossi leggermente modificata dei primi episodi della serie. Il "Can (not) Advance", al contrario, stravolge completamente la storia, partendo per la tangente e infilandosi in binari totalmente diversi.
Sorge dunque il dubbio su quale sia il vero obiettivo degli autori, se non il palese e deprecabile tentativo di rendere oltremodo mainstream un'opera che nel suo più profondo intimo non lo è affatto, per così deturparla irrimediabilmente.
"Deturpare" è appunto il predicato corretto per definire ciò che il Rebuild sta facendo e che, ahimè, penso continuerà a fare con i successivi film.

La risultante consiste in un'opera incredibilmente curata sotto l'aspetto tecnico-grafico, sia per le animazioni fluide sia per i dettagliati sfondi - per non parlare dell'utilizzo abbondante di CG ed effetti speciali di grande effetto - ma trascurata dal punto di vista contenutistico fino a sembrare addirittura qualcosa di completamente diverso. L'insieme di tutti questi fattori evidenzia come si sia voluto esaltare l'epicità delle battaglie e dei momenti di combattimento più intenso, perdendo completamente quell'atmosfera di alienazione e di depressione tipica della serie e, come se non bastasse, tutto l'insieme d'introspezione che rendeva Evangelion unico. I personaggi ne risultano stravolti e "diversi", si inseriscono indesiderate scene di fanservice e di allegra vita quotidiana senza approfondire nessun personaggio bensì presentandone addirittura uno nuovo soltanto per dedicargli meno di cinque minuti di presenza in tutta l'opera.
In ultima analisi il Rebuild distrugge ciò che era lo spirito di Evangelion, la sua anima più profonda, andando ad appiattire in modo vergognoso i personaggi fino a stravolgerli completamente, spazzando via l'atmosfera di pessimismo e d'introspezione per dare spazio a una spettacolarizzazione esagerata e megalomane che, a mio parere, finisce con l'essere controproducente.

Potrei disquisire per ore se non giorni sui difetti di questo film, ma non penso sia producente dilungarsi in questo senso e preferisco terminare così la mia "invettiva" senza esacerbare il lettore con ulteriori pedanti argomentazioni, le quali non sarebbero altro che il riflesso del mio disprezzo.


 0
Bramoki

Episodi visti: 1/1 --- Voto 10
Sono un fan accanito di Eva, ho fatto la scelta di non recensire mai la serie in quanto non potrei mai renderle giustizia, e, francamente, questo film è a mio parere una delle perle che Anno ha donato con questa saga.
Non è la serie originale, nessuno lo sarà mai, ma quando il progetto è come chiaramente anticipato una rivisitazione dell'originale, non si può a maggior ragione fare un paragone. La trama è stata resa sì più semplice (ci sarebbero voluti sei film sennò), ma a mio parere più epica e spettacolare, oltre che per necessità più veloce nel ritmo.
Necessità dettata dal fatto che in quattro lungometraggi - oltre al fatto che non vedo il senso di fare critiche alla trama di un film che non ha un inizio e non ha una fine essendo il capitolo centrale - non si poteva dare la complessità della serie, e anche la caratterizzazione necessariamente inferiore all'immensità dell'originale che viene criticata era impossibile da riprodurre.

Faccio notare inoltre che, i rapporti tra i personaggi, più che semplificati io li vedo semplicemente cambiati, perché la Rei di questo film ha un rapporto con Shinji molto simile a quello che si sviluppava nelle parti finali della serie; questa anticipazione dell'evoluzione del loro rapporto è dovuta a una scelta attuata da Shinji che nella serie non accadeva, ovvero il suo cercare di avvicinarsi ad Ayanami con più decisione. Ritengo questa scelta quasi un volere fare vedere cosa sarebbe successo se il loro rapporto nella serie non fosse stato stroncato da avvenimenti imprevisti - niente spoiler.
Per quanto riguarda Asuka francamente non ho visto grandi cambiamenti se non un carattere meno brusco che toglie un po' di drammaticità al personaggio.
Mari è un personaggio carismatico ma forse poteva essere approfondito di più, ma credo che nel 3.0 sarà sua gran parte del palcoscenico quindi mi esento da giudizi.

Capitolo musiche, sono a mio parere - e qua mi attiro addosso l' ira dei fan - superiori per impatto emotivo a quelle proposte nella serie (escludendo ovviamente l'Inno alla Gioia del 24° episodio), in particolare quella che accompagna il combattimento finale, a mio parere la più bella che abbia mai sentito in un anime.
Il disegno non ha bisogno di commenti, è in assoluto il migliore che ho mai visto in un'anime: ritengo il disegno eccezionale e le animazioni al limite della comprensione umana della perfezione. Tutto ciò è inoltre esaltato da scene d'azione da Oscar che ne fanno risaltare i colori e la fluidità dei movimenti.

Chiedo infine - manca poco, reggete ancora qualche riga - una cosa ai fan che si lamentano: volevate un Rebuild o un Remake? Se la risposta è remake allora questa saga la considererete un insulto alla serie; se volevate i personaggi che avete sempre amato, accompagnati da una trama avvincente ed epica e completamente nuova, accompagnati da un aspetto tecnico da primato assoluto, allora Eva 2.0 è servito, allora l' ennesimo trionfo di Eva è servito. Applausi e lacrime ad Anno.

Pagella finale
Disegno: 10.
Trama: 9.
Sonoro: 10.
Caratterizzazione personaggi: 8/9.
Globale: 9,5.

Zoro

 5
Zoro

Episodi visti: 1/1 --- Voto 4
Evangelion è stato una delle cose più stravolgenti della mia adolescenza. E' stata una serie in grado di divertirmi, spiazzarmi, commuovermi, togliermi il sonno. Il primo episodio del rebuild mi aveva fatto ben sperare: grafica migliorata, angeli stra-pompati, mi piaceva l'idea, mi sembrava non un nuovo film, ma un restauro dell'opera originale. Ma veniamo all'episodio 2.22.
Il restyle grafico continua a piacermi, la prima scena è un incipit da paura, ma mi spiace dire che è l'unico punto positivo.

Il film cerca di essere più positivo della serie (qualcuno ha detto più commerciale?) ma non ha la stessa intensità e lo stesso realismo, quello che nella serie si comunicava con sguardi e accenni, e con una delicatezza rarissima, qui è trasmesso da dei dialoghi grossolani e stucchevoli, stereotipatissimi. Io guardando la serie stavo male, percepivo il malessere dei personaggi, qui sono davanti a un semplice cartone animato.
La narrazione riesce sia ad essere noiosissima nella parte centrale sia a sembrare un riassunto nelle parti che dovrebbero essere più forti. La canzoncina da coro di voci bianche è un esempio di cattiva colonna sonora da manuale. Il personaggio femminile nuovo sembra inventato da uno scrittore di fanfiction quattordicenne, e non ha alcuna utilità, né tanto meno personalità.

<b>Attenzione! Spoiler!</b>
E poi, problema principale, questo film a chi è indirizzato? A chi non ha visto la serie? Allora fatelo uguale alla serie, come lo 1.0! Per i fan? Allora fatelo completamente diverso, che me ne frega a me di rivedere lo 01 guidato dal dummy che divora lo 04, se so già perfettamente come va a finire? Che senso ha inserire scene nuove deboli e tenere quelle vecchie più forti? Nella serie l'equilibrio è perfetto, il film lo manipola, e finisce per stravolgerlo, creando un prodotto pacchiano e inutile, un boccone già masticato.
Sconsigliato a fan e non.


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lavolpe

Episodi visti: 1/1 --- Voto 8
Premesso che ho cominciato la visione del film con delle aspettative basse per quanto riguarda la trama e alte per il comparto tecnico, devo dire che questo secondo capitolo della nuova saga cinematografica di EVA mi ha stupito piacevolmente anche se in alcuni momenti ha delle cadute di stile spaventose.

Come il capitolo precedente Eva 2.22 riassume una manciata di episodi dell'anime originale, ma a differenza dello 1.0 prende direzioni decisamente diverse. L'inserimento di un nuovo personaggio, Mari, è il primo passo verso quello che sarà un cambiamento radicale nella struttura della storia e nella gestione dei personaggi. L'unica cosa da capire è se l'autore abbia intenzione di utilizzare anche questo nuovo children per il capitolo successivo.
Durante la visione del film cercavo di dare un giudizio e man mano che i minuti passavano la mia opinione è cambiata molte volte. Credo che l'intermezzo sia uno dei momenti migliori per come è stato gestito, soprattutto per le scelte di regia nell'immediato inizio.
Successivamente il copione offre una vicenda che a differenza del primo capitolo ho ritenuto meno appigliata al principio del “cliffangher”. Non c'è tutta quella tensione da mozzare il fiato per il susseguirsi degli attacchi degli angeli. Invece è dedicato più spazio a scene ordinarie e quotidiane dove in qualche modo si cerca di approfondire le psicologie dei personaggi e dei loro rapporti.

Sicuramente il centro del film sta nei personaggi di Asuka, Rei e Shinji e credo che il lavoro sia in parte riuscito. Ci sono delle finezze e dei momenti molto semplici e quotidiani che in realtà racchiudono il senso intero di un cambiamento comportamentale e credo che il pregio maggiore di questo film stia proprio qui: l'avere mescolato scene quotidiane a scene apocalittiche e spettacolari.
Le prime sono ciò che rende prezioso il film: i dialoghi, le dinamiche, le reazioni dei personaggi, le inquadrature creano una tela che lega i protagonisti in modo convincente e immediato senza perdersi in profonde (e lunghe) introspezioni psicologiche che invece erano caratteristica della serie e che qui non potevano trovare spazio.
Le seconde rendono memorabile il film per la loro epicità, anche se non sono tutte all'altezza della fama di Evangelion.

Giunto qui, devo per forza parlare di ciò che invece non funziona. Infatti, mi rendo conto che è difficile dare un giudizio esauriente sulla pellicola perché gli alti e bassi ci sono eccome e corrispondono a un'incoerenza di stile e di scelte.
Ad esempio, una delle scene che ho ritenuto peggio riuscite, o meglio: mandate-a-farsi-benedire, è lo scontro con il nono angelo. La scelta della canzone con la «melodia allegra e con le “dolcissime” vocine bianche» [cit.] è una delle scelte più infelici mai viste in un prodotto di questo tipo. E la colonna sonora presenta altri momenti di vero delirio. Ad esempio, la chitarra elettrica utilizzata in un paio di momenti che non la richiedevano assolutamente e una musica che non so come definire durante una panoramica sulla vita di Neo-Tokyo 3 che vive un periodo di pace. Altri momenti invece raggiungono vette da brivido, come l'Intermezzo e l'inizio dello scontro con il decimo angelo. Per il resto, non ho avvertito quell'epicità che invece c'era nel primo episodio, ad esempio durante “l'operazione Yashima”.

Una cosa che invece non riesco proprio a spiegarmi è un passaggio del film che sembra fatto perché si erano prese strade troppo pericolose e non si avevano idee migliori di quella. Il passaggio a cui mi riferisco è la scelta di Shinji di risalire sull'Eva. E mi risulta difficile comprenderla, non tanto perché lo fa (questo era scontato), ma per come è portato a ritornare. Quello che succede non ha assolutamente senso per come è il personaggio. Manca una reazione logica davanti al robottone che lo preleva dal rifugio e lo porta alla Nerv!

Infine: le anticipazioni al prossimo capitolo lasciano intravedere già numerosi colpi di scena e mi chiedo se questa operazione sia davvero sviluppata in quattro film. Siamo sicuri che non sarà una trilogia?

Nel complesso Evangelion 2.22 è un film godibile che ho apprezzato molto, ma non è certo un capolavoro. Ed è accessibile anche da chi non ha visto la serie, ma si deve mantenere alta l'attenzione per capire tutte le finezze. Inoltre, può essere quasi visto senza conoscere il primo film: servirebbero un paio di spiegazioni tecniche (AT-Field, Angeli e Nerv) e sulle ragioni della visita in ospedale di Toji.


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sylar 46

Episodi visti: 1/1 --- Voto 9
<i>“E chi se lo aspettava!”</i>

Proprio così, è esattamente questo ciò che ho pensato non appena è comparsa la prima schermata dei titoli di coda appartenenti a Evangelion: 2.22 - You Can (Not) Advance.
Personalmente infatti, al contrario di numerosi appassionati d'animazione giapponese, non ho mai considerato il brand Evangelion un “capolavoro” (e tanto per essere chiari fin da subito, non ho affatto cambiato idea), né tanto meno qualcosa di altamente avvicinabile a questa definizione così altisonante. Questo perché nonostante lo reputai discreto a suo tempo, non ci vidi comunque nessun elemento particolare da far gridare al prodigio. Gran parte di questa considerazione scaturì dal fatto che nessun personaggio principale o quasi (esclusa Misato) era riuscito minimamente a convincermi e quando accade ciò difficilmente riesco a legarmi a quel determinato titolo. I vari Shinji, Rei e Asuka infatti, chi per un verso chi per un altro, non sono mai riuscito a digerirli.

La decisione di Hideaki Anno nel volere realizzare il “Rebuild of Evangelion” con una tetralogia cinematografica, per quanto ero abbastanza scettico inizialmente, dopo avere visionato questo secondo capitolo posso dire ufficialmente che l'approvo in tutto e per tutto.
Sì, non m'importa sapere come saranno i prossimi due film - fino a un certo punto diciamo -, perché, se i primi due “You Are (Not) Alone” e “You Can (Not) Advance” avevano il compito di riassumere e reinterpretare la serie animata regolare, grazie proprio al 2.22 riesco a inquadrare Evangelion sotto un'altra luce.
Come detto dunque sono i personaggi che giocano un ruolo fondamentale in questa saga e rispetto alla serie regolare, chi più chi meno, si differenziano abbastanza. Il cambiamento che più stupisce è senz'altro quello di Rei: la gelida e distaccata ragazza che abbiamo conosciuto in passato mostra aspetti ed emozioni che francamente mai mi sarei aspettato per il suo personaggio - a voi scoprirli.
La stessa Asuka, per quanto rimanga il solito peperino petulante, mi risulta meno odiosa rispetto all'anime, anzi, in un paio di circostanze fa quasi tenerezza - idem come sopra.
Anche il passivo Shinji sembra molto più attivo (scusate il gioco di parole), socievole e soprattutto convinto dei suoi mezzi.
Ai fini della trama la novità più importante di questo secondo film è l'ingresso in scena di un nuovo pilota: Mary, una ragazza che per qualche atteggiamento sembra ricordare Asuka. Di più non posso dire in quanto non si ha modo di approfondirla dato le brevi comparsate in cui è possibile inquadrarla. A lei è affidata l'unità 05 comunque.

Così come l'1.11, anche il 2.22 eccelle sul profilo tecnico, anzi, se possibile riesce a fare meglio: se i disegni, le animazioni e i colori si miscelano al meglio fra loro, anche grazie all'aiuto della grafica digitalizzata, facendosi apprezzare senza sforzo alcuno, a questo giro menzione speciale va alle musiche che durante il lungometraggio ci deliziano l'udito, non ultima quella degli istanti conclusivi che risulta davvero coinvolgente.

Anche per il 2.22 è stato ottimo il lavoro svolto dalla Dynit che, nel confermare ovviamente lo storico cast, ha affidato il ruolo di Mary a Monica Ward che, indimenticabile prima voce di Kyoko Otonashi in Maison Ikkoku fra le altre, a conti fatti, mi sento di promuovere pienamente.

Per chiudere, consiglio caldamente la visione di Evangelion: 2.22 - You Can (Not) Advance soprattutto a chi come me non ha mai sopportato più di tanto l'impostazione caratteriale di determinati personaggi nel corso della serie regolare. Se nemmeno così vi dovessero stare bene, beh, passate ad altro che è meglio.
Ai fan della saga è inutile dire niente invece, l'avranno già visto tutti suppongo, vero?!


 2
Tacchan

Episodi visti: 1/1 --- Voto 9
Non posso negare che sto decisamente preferendo la visione di questa nuova versione cinematografica di Evangelion alla serie TV, e in particolare questo secondo film l’ho trovato più appagante del primo.
La serie TV offre più introspezione e dilata lo spazio offerto ai veri personaggi, con una maggiore caratterizzazione psicologica di ognuno. In mezzo alla serie venivano dedicate intere puntate ad analizzare particolari aspetti del carattere dei protagonisti e anche i comprimari trovavano il loro spazio. Questa scelta non è priva di controindicazioni, visto che inevitabilmente sfociava in rallentamenti narrativi che non sempre sono riuscito ad apprezzare. Non posso negare di avere trovato a tratti il lavoro d'introspezione eccessivo e onestamente non avrei gradito vederlo riproposto in questa nuova versione cinematografica: credo che si sia già detto quello che c’era da dire e che qualsiasi revisione in tal senso avrebbe fatto più danni che altro.

Questo nuovo progetto cinematografico dedicato a Evangelion inizia con un primo film che onestamente non sono riuscito ad apprezzare fino in fondo in quanto ha introdotto novità solo marginali a quanto già conoscevo. Da parte mia non mi bastava rivedere la vecchia serie compressa nei tempi e con uno stile grafico aggiornato e al passo con i tempi. Nel secondo, sono stato accontento.

Evangelion torna e strizza l’occhio alle nuove generazioni, quelle che magari conoscono la vecchia serie solo per fama e che magari pensano di potersela gustare con questi film. Non sanno che troveranno un prodotto diverso, che a tratti condivide con l’originale solo situazioni e protagonisti. Shinji, Rei e Asuka non hanno molto spazio, appaiono più lineari, li vedremo infatti sopratutto in azione, con solo pochi riferimenti ad alcune sequenze e puntate chiave che avevano reso popolare la serie televisiva.
Il film dura solo 2 ore, copre un’ampia gamma di eventi e, a togliere spazio alla caratterizzazione dei protagonisti, vi è anche l’introduzione di un nuovo personaggio. Gli sceneggiatori prediligono l’azione, gli scontri, e preferiscono puntare su sequenze d’impatto, sia visivamente sia psicologicamente, con un’esasperazione delle situazioni che va a sostituire i tempi spesso dilatati che avevamo nella vecchia serie televisiva, con un’introspezione più intimista e che evita di prendere facili scorciatoie.

Il risultato? Per quel che mi riguarda ho trovato in questo secondo film quello che mi aspettavo: spettacolarità, dinamicità e comunque un tema che rimane interessante. Vengono introdotte variabili ed eventi che si discostano dalla vecchia serie televisiva e, se a qualcuno tale scelta può dare fastidio, per quel che mi riguarda viene rinnovato il mio interesse per un soggetto che già conoscevo e che difficilmente sarei riuscito a seguire per l’ennesima volta con entusiasmo. Inoltre Evengelion 2.22 strizza l’occhio a un pubblico occasionale, che trova ora un’opera più accessibile e meno elitaria dell’originale.

Dal punto di vista tecnico vengono profusi tutti gli sforzi nel cercare di rendere al meglio la spettacolarità degli scontri e viene enfatizzato l’impatto emotivo che questi hanno sui personaggi, a volte anche andando un po’ sopra le righe. Il tutto è coadiuvato da un adeguato accompagnamento musicale che, complici le nuove tecnologie, ovvero maggiore definizione dell’immagine grazie al supporto BluRay e ottima resa sonora grazie agli impianti 5.1, si dimostra decisamente d’effetto.

Per concludere, questo film mi è davvero piaciuto e lo consiglio.
L’unica remora è per coloro che speravano di trovare in esso ulteriori approfondimenti a quanto già raccontato in sede di serie televisiva: troverete un prodotto nuovo, diverso e sicuramente più leggero. Per quel che mi riguarda non è un aspetto negativo, anzi, è proprio quello che speravo di vedere.

Asumi

 4
Asumi

Episodi visti: 1/1 --- Voto 6
Mi trovo terribilmente d'accordo con una recensione presente in questo sito. E' importante per me dire questo in quanto voglio rimandare chiunque sia incappato nella mia, alla sua: esprime meglio di me e in maniera molto più distesa quelli che sono i problemi di questo Rebuild. Mi riferisco alla recensione di Limbes, che a mio parere ha davvero centrato il segno.
Questa recensione è rivolta a chi, di Evangelion, ha avuto il piacere di apprezzare la serie. Se costui l'ha fatto, lo invito a farsi un esame di coscienza e a giudicare se quello che veramente l'ha sancita definitivamente come capolavoro non siano, sopra l'impianto narrativo - seppur assolutamente valido - o la realizzazione tecnica combinata al character e mecha design - pure questi stupendi -, i personaggi, e lo studio psicologico fatto su di essi in maniera cruda, viscerale e in un certo senso dissacrante.

Invito chiunque a ricordare le turbe dei nostri giovani eroi come non semplici accidenti adolescenziali, ma come causalità illuminanti di psiche lacerate durante la loro stessa crescita (o addirittura nascita).
Misato. Ritsuko. Shinji. Asuka. Rei. Questi personaggi avevano un background psicologico non lasciato in nessuna maniera all'immaginazione dello spettatore, né tanto meno al cliché: dopotutto avanzare con la trama in Evangelion significava anche avanzare nell'oscurità dell'animo dei protagonisti e nella riscoperta delle impalcature che reggevano i loro comportamenti quotidiani e non quotidiani, con l'Eva e fuori dall'Eva.

Bene, detto questo, mi duole dirvi che in Evangelion Rebuild, fino ad ora e specialmente in maniera eclatante in questo film, tutto ciò non esiste.
Non c'è. C'è invece tanta, tanta, tanta superficialità.
Le situazioni che Limbes descrive come harem, forse esagerando, non sono poi così serie da non meritarsi di fatto tale titolo. Asuka, entrata narrativamente in scena alla maniera più o meno spettacolare che noi tutti conosciamo, rimane un personaggio piatto e inesplorato nel suo agire per tutta la durata della pellicola. Dico il suo nome perché è l'esempio più eclatante, ma posso assolutamente allargarlo anche agli altri, compresi Shinji e Rei per i quali questa trasposizione filmica pare nutrire una particolare affezione. Continuando comunque, i personaggi vengono appiattiti e resi "in funzione" di qualcos'altro.

In logica dei predicati un individuo può essere definito in merito alla sua individualità: per esempio Shinji è Shinji; oppure in merito alla funzione che egli è per qualcos'altro: per esempio "Il figlio di Gendou" (=Shinji). Ecco, se nella serie la logica di fondo era che Shinji fosse Shinji, nel film la regola è che Shinji esiste in funzione di qualcos'altro. E questo qualcosa d'altro è niente popò di meno che l'incedere dei minuti, della trama. Ma sfortunatamente, anche questo - che pure sarebbe bastato a mio avviso per alienare Evangelion dalla sua reale eccellenza - in un certo senso muore. La trama, infatti, è a sua volta in funzione di qualcosa d'altro. E questo qualcosa d'altro non è niente popò di meno che la spettacolarità, la regia ossessionata dai colori, dall'effetto e dal movimento. Il risultato finale, a discolpa del film, è dannatamente piacevole. Molto piacevole, aggiungerei, l'occhio gode per la maggior parte del tempo e spegnendo gentilmente il cervello è possibile passare due ore di sano intrattenimento anime.

Il fatto è che, come si sarà intuito, viene completamente a mancare l'artisticità, o come Limbes dice meglio di me "l'anima" di Evangelion: di due ragazzi costretti a pilotare robot giganteschi e angeli demoniaci per trovare un senso alla propria vita, per fuggire paradossalmente dal dolore. Di una ragazza inerte, incapace di comprendere la misura dell'umanità del prossimo e di sé stessa, o di una donna rivoltata nel suo intimo da senso di colpa e vergogna per la propria vita, per la mancanza di un genitore, per avere mancato un affetto che le avrebbe poi stretto il cuore, stretto fino a cercare un modo per liberarsi, per esplodere.
Queste belle parole, se così vogliamo chiamarle, in Evangelion Rebuild non ci sono: se non ci sono, è perché non c'è niente di cui parlare.


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Kary89

Episodi visti: 1/1 --- Voto 7
<b>ATTENZIONE: CONTIENE LIEVI SPOILER, LEGGETE A VOSTRO RISCHIO E PERICOLO.</b>

Delusione. Questo subdolo, nefasto sentimento si è manifestato senza alcun sospetto nei primi minuti di trasmissione e si è rafforzato, nutrendosi delle mie aspettative e fagocitando i ricordi nostalgici, durante il resto della visione, appropriandosi con fastidio del mio animo.

Parto dagli elementi positivi, ovvero la realizzazione tecnica, la quale mi ha sorpreso nel precedente 1.11 e ha confermato la sua grandezza in questo capitolo. La cromia è stata perfezionata, i vecchi personaggi ridisegnati ex novo e i nuovi (cioè Mari) resi intriganti in look ed espressioni facciali, le animazioni sono convincenti, gli effetti in cg raggiungono il loro obiettivo senza fare risultare ridondanti o stridenti le scene disegnate. Avrei da discutere sul restyling di alcuni Angeli e sulla sparizione della musica classica dal comparto musicale ma, dato che queste opinioni sono imputabili al gusto personale, mi fermo qua.

Mi chiedo che senso abbia questo progetto rebuild, se doveva proseguire così. La soluzione trovata non accontenta i fan di vecchia data che si sarebbero accontentati di un restauro grafico e non sazia neanche i neofiti di NGE o coloro che non hanno mai trovato niente di particolare nella serie del '95 e ha guardato questi film per dare a Anno una seconda opportunità. Fra questi, i primi non capiranno un benemerito della trama tanto è confusa, e i secondi troveranno intatti i difetti dell’originale con l’aggiunta di personaggi stereotipati e quadretti familiari da harem fra un combattimento spettacolare e l’altro.

Eh, i personaggi. Non che quelli di NGE si debbano amare o comprendere per forza, però bisogna ammettere che hanno una personalità e degli atteggiamenti da spiazzare lo spettatore occasionale. Per cominciare, sono depressi e inattivi; per continuare, ognuno ha dei motivi per allontanare il prossimo; per concludere, si presentano in maniera da rendersi odiosi a chi li conosce per la prima volta.
Ora, era più originale lo Shinji che “non vuole più salire sull’EVA”, che si disprezza e si “vede vivere” o quello del rebuild che va in berserk e si ribella ai suoi superiori pur di salvare la persona amata (da quando e perché non viene spiegato) in uno sfavillio di onde energetiche multicolori? Una Rei “vuota” o la timida adolescente innamorata che cucina pasti per il fidanzatino? La prostituzione di Misato con ogni uomo di sesso maschile per colmare il padre scomparso o lo scialbo triangolo amoroso fra lei, Ritsuko e Kaji? Per non parlare di Asuka, che nel film compare giusto giusto per farsi vedere seminuda e nel confessionale prima di finire massacrata per lasciare spazio alla rivale Rei, assai più popolare sul fronte del merchandising.
La nuova entrata, Mari, risulta non pervenuta, ovvero compare sì e no in un paio di scene, sperando che si faccia conoscere nel successivo capitolo; Kaworu fa capolino dal nulla per garantire una permanenza duratura e non deludere così le fan girl.

Da notare che non ho ancora fatto accenno alla trama per numerosi motivi: intanto perché che possa piacere o meno fa ancora parte della sfera personale, poi perché gli eventi principali si sono mantenuti pur con delle variazioni rispetto all’originale, infine perché la storia di base non mi è mai parsa l’elemento caratterizzante del mondo Evangelion. Però una questione è inconfutabile, ovvero è spiegata male, risulta impossibile capirci qualcosa senza aver visto NGE, ed è questo che porta a uno scellerato confronto le due opere, scontro dal quale rebuild, per quello che finora ha mostrato, esce sconfitto per ragioni indipendenti (i tempi cinematografici) o meno (le scelte registiche) dalla sua natura. Eppure la rimozione compiuta in due film su 4 di tutte le sfumature cabalistiche-psicologiche-filosofiche-religiose-satiriche avrebbe dovuto aiutare a “snellire” la sceneggiatura e renderla fruibile a una maggiore utenza, e invece lo spazio liberato viene occupato da spossanti sessioni di combattimento e quadretti bucolici inutili e conditi da superflue dosi di fan service. Questo, proprio, non riesco a spiegarmelo.

La media tra la tecnica e l’anima porta a un 7 scarso, il che fa di Rebuild of Evangelion un pessimo rappresentante del genere mecha e un film mediocre in generale. Non me la sento di dare un voto superiore solo perché è Evangelion o è firmato da Hideaki Anno. Guardatelo senza farvi troppe aspettative e riuscirete a godervelo.


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Limbes

Episodi visti: 1/1 --- Voto 5
A ’sto punto tanto valeva continuare sulla falsa riga del <i>1.11</i>. Se il risultato di una rielaborazione deve essere il declassamento a puro intrattenimento fracassone, allora sarebbe stato meglio rimettere insieme un’altra fetta di episodi, magari un po’ più piccola di quella fagocitata da <b>Evangelion 2.22: You Can (Not) Advance</b>, e riprogettarne soltanto l’apparato grafico, inserendo in aggiunta le solite enigmatiche piccole varianti dall’opera originaria. Invece il secondo capitolo della nuova tetralogia non è che un’apologia di se stesso, un circo di magniloquenza visiva gigantesca e ridondante che poggia su una struttura di stuzzicadenti.

Va bene, la parte tecnica è notevolissima, per una volta non spendo un casino di righe ad analizzarla in quanto è identica a quella del primo capitolo, se non per il fatto che stavolta viene risparmiato il riciclo di frame presi dalla serie e ogni immagine è stata creata ex novo. Però tutta la visione è un macello di sequenze che cercano la spettacolarizzazione a ogni costo. Tali sequenze sono intervallate da intermezzi e siparietti a volte superflui, a volte mal gestiti, nella maggior parte dei casi privi di raccordi logici con il tutto. Spesso il film procede da un’unità all’altra in maniera arbitraria, con conseguente randomizzazione del ritmo degli eventi. Nel patchwork disomogeneo della narrazione poche sono le parti, e ancora meno le scene, ben integrate e organizzate; molte delle altre, specie le battaglie, mentre il resto del film si perde in cose che, nell’economia della storia, hanno un peso ridicolo o addirittura nullo, girano a velocità doppia. È come se il lungometraggio fosse divorato dall’ansia di mostrare, un’ansia che ne anestetizza il linguaggio e ne schiaccia ogni profondità.

Difatti, è piuttosto deprimente ammetterlo, il <b>2.22</b>, il <b>Rebuild</b> in generale, per quello che ha dimostrato, non ha sensibilità. Non c’è intimismo. Non c’è poesia. Non c’è anima. Perché l’anima la danno i personaggi. E se Misato è relegata a elargitrice di qualche discorso retorico e di un paio di uscite enfatiche, se Kaji perde la sua ironia amara e ci fa per lo più la figura del piacione, se Ritsuko manco è pervenuta, e se tutti i ricordi, le conversazioni, le frasi complici tra i tre vengono meno, si perde l’umanità adulta e dolorosa dell’anime. Per di più non resta nemmeno quella adolescenziale, di umanità.

Infatti si può effettuare la riduzione dei termini di una frazione senza conseguenze, ma con le personalità non funziona. Prendi Asuka e minimizzane la problematica complessità, e i complessi: ciò che ottieni è una piattezza tristissima. Tanto valeva non metterla proprio, considerando anche lo spazio ridicolo dedicato a quello che nella serie – alla luce anche di <i>The End of Evangelion</i> – era, con Shinji, il personaggio più scandagliato e sofferto. Almeno ci sarebbe stato più spazio per Mari, la nuova children molto fuori dagli schemi, molto sciroccata, la quale non ha trovato, pure lei, spazi degni di nota.

Nella coralità raffazzonata del film, causa problemi di tempo, tutte le figure sembrano togliersi aria a vicenda e alla fine tutte ne escono sconfitte, per un motivo o per un altro. Tu diresti «Ok, però Shinji e Rei sono il centro del film». All’atto pratico sì, ma con quali conseguenze, appunto? (Per le conseguenze, vedi i due paragrafi sopra). E in ogni caso le loro stesse caratterizzazioni ne escono a pezzi non solo a confronto con quelle seriali, ma anche analizzandole senza paragoni. Personalmente ritengo avesse più senso e coerenza lo Shinji autistico e bloccato, soprattutto nell’ottica del suo sviluppo; tuttavia, pure preso a sé, il nuovo Shinji del <b>Rebuild</b> è del tutto scialbo e incomprensibile. O vive d’inettitudine relazionale-comportamentale negli approcci tentati, o all’improvviso si dispera e s’incazza se gli tolgono un compagno con il quale ha avuto solo contatti occasionali e di cui ha una conoscenza ancora più scarsa. Il perché non si capisce, in quanto la sua stasi, e personale e nei “legami affettivi”, regna imperturbabile e non giustifica tali reazioni.

Se poi passiamo a Rei, cos’è adesso se non una liceale timida e imbarazzata alle prese con la sua prima cotta? Anzi, a dirla proprio tutta, il <b>2.22</b> stesso, in moltissimi tratti, non pare un harem con al centro Shinji e nel quale pure Kaji ha una parte da spasimante? Dovrebbe comparire tra i generi d’appartenenza del film, l’harem, sul serio. La qual cosa la racconta molto lunga sulla “normalizzazione” del secondo capitolo del <b>Rebuild</b> rispetto all’opera originaria.

Andando al versante angeli il lungometraggio sta messo in maniera identica, cioè male. Quelli rimasti – perché sono ben cinque gli angeli liquidati dalla nuova sceneggiatura: una decisione acutissima – rimarcano la vocazione baroccheggiante del lungometraggio. Il loro restyling è tanto pirotecnico e superfluo da risultare fastidioso. Sul piano estetico l’unica revisione riuscita è quella di Zeruel, più affascinante e sinistro delle sua controparte seriale; quelle dei restanti tre, anzi due, perché Bardiel non ha una forma propria, scadono senza ritegno nel parossismo dell’elaborazione formale.

Purtroppo anche gli scontri tra Eva e angeli perdono di epos, chi per rapidità, chi per grandiosità esagerata, chi per ridicolaggine delle musiche. Sì, perché un brano in particolare, scelto come accompagnamento per l’epilogo della battaglia con il nono angelo, e non solo purtroppo, ammazza tutta la crudezza e la ferocia del frangente, svilendolo con la melodia allegra e con le “dolcissime” vocine bianche che lo contraddistinguono. Proprio dalla colonna sonora arriva infatti un'altra brutta mazzata, poiché da essa sono scomparsi tutti i pezzi di musica classica gestiti secondo la lezione di quel genio di <i>Kubrick</i>. Pure la OST non è quindi esente da colpe, tutt’altro, nella globale inconsistenza artistico-espressiva del lungometraggio.

Detto senza tante perifrasi, il secondo capitolo del <b>Rebuild</b> corre cercando di arraffare quanto più possibile, ma alla fine della fiera in mano non si ritrova nemmeno la metà di quello che s’è lasciato per strada. Anzi, proprio alla fine c’è il disastro assoluto, l’esondazione oltre ogni limite della volontà sensazionalistica del <b>2.22</b>: il delirio del caos. Ogni cosa è lecita per fare vedere quant’è strabiliante l’impianto scenico del film e quanto a fondo si può premere il pedale della spettacolarità. La logica di ciò cui si assiste non serve.

Il film sembra essere stato concepito seguendo questo diktat. Difatti il finale è solo l’apogeo convulsivo di un’impossibilità cognitiva dovuta all’assenza di connessione tra quello che accade e le cause per le quali accade. <i>Anno</i> sembra essere stato ossessionato dalla ricreazione di un orgasmo visuale a qualsiasi costo e come prezzo s’è venduto il suo figlio prediletto. La prostituzione di un <b>Evangelion</b> degno del peggior <i>Bay</i> gli avrà fruttato di sicuro un botto di soldi, ma se questo è ciò che conta veramente siamo alla frutta, o meglio <i>Anno</i> è alla frutta.
Così dopo cotanto <b>Evangelion 2.22</b> si entra in paranoia anche solo a pensare al terzo capitolo. Perché un luogo comune afferma: «Quando si tocca il fondo, si può soltanto risalire»; ma dice un mio amico: «Arrivati al fondo, si può sempre scavare».


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Swordman

Episodi visti: 1/1 --- Voto 9
<i>Evangelion: 2.22 - You Can (Not) Advance</i> è il secondo capitolo del progetto di ricostruzione della saga di Evangelion. Il primo capitolo, identificato anche con la numerazione 1.11, era sostanzialmente una versione della storia originale vista nella serie TV aggiornata ai tempi e solo parzialmente riveduta. Anche questo secondo capitolo, inutile girarci intorno, si muove su dei binari già tracciati e percorsi.
Modifiche sostanziali al modo in cui si svolgono gli eventi, all'attitudine dei personaggi (probabilmente dovuta anche ai diversi tempi cinematografici) assieme a nuove e interessanti aggiunte pongono di fatto lo spettatore di fronte a un qualcosa di nuovo.
Due sensazioni, quella di “già visto” e quella della novità, vanno a braccetto per tutta la durata del film portando per mano lo spettatore nel turbinio di eventi di <o><i>Evangelion 2.22 You can (not) Advance</i>.

Il film si apre subito con una delle novità più prorompenti: una sequenza inedita di battaglia tra un angelo finora sconosciuto e un inedito Eva 05 pilotato da un “Children” nuovo di zecca. Stiamo parlando di Mari, personaggio che fa la sua prima apparizione proprio in questo nuovo lungometraggio. Alla fine della fiera di lei non ne sapremo molto, neanche il nome che mi pare non venga mai pronunciato e che forse non sapremo neanche se non ci fossero state anticipazioni prima dell'uscita del film, se non che è una ragazza esuberante e molto determinata che si getta a combattere con gli Evangelion per divertimento. Per il momento la sua è un apparizione più che altro “funzionale” alla storia, una presenza non tale da oscurare l'arrivo di uno dei personaggi più amati della saga, ovvero Asuka.
Il Second Children fa qui la sua comparsa entrando in scena in una sequenza di grande impatto, degna della sua fama, piombando direttamente nello scontro con un 7° angelo del tutto nuovo in forma e caratteristiche. Asuka, che vede ora il suo cognome cambiato in Shikigami Langley, da sempre presenza fondamentale in Evangelion, viene qui a trovarsi in una posizione un po’ di secondo piano anche a causa del non infinito tempo a disposizione.
A fare quindi i conti si può chiaramente evincere che la scena sia principalmente presa dalla coppia di Shinji e Rei. Ma mentre nel primo non vediamo grandi cambiamenti è la seconda a sorprenderci: vediamo Rei in una luce più “umana” rispetto al passato. Ella appare più gentile, almeno conscia di potersi autodeterminare e di potere prendere decisioni e vestire addirittura un ruolo attivo. Questo è stato indubbiamente tra i nuovi sviluppi quello che più piacevolmente mi ha sorpreso.

Le novità non si limitano certo solo ai personaggi principali, ma coinvolgono tutto, dall'ambientazione al design degli angeli, alcuni totalmente rivisitati; una diversa luce e una nuova prospettiva mostrano gli eventi della storia tanto che anticipare qualcosa porterebbe a pericolosi spoiler per cui è meglio astenersi.

Venendo al lato tecnico non c'è molto da dire se non che il film si presenta al top sotto quasi tutti gli aspetti: ottima grafica con elementi 3D perfettamente integrati, animazioni fluidissime, musiche azzeccate e trascinanti. Tutto è reso al meglio nell'edizione italiana curata da <i>Dynit</i>.
Ovviamente confermati sono tutti i doppiatori del precedente lavoro. La new entry Mary viene doppiata dalla famosa Monica Ward; purtroppo non mi viene alla mente un confronto con la voce giapponese, ma ho comunque trovato che sia riuscita a cogliere in pieno il lato baldanzoso e irriverente del personaggio.

Punteggio massimo dunque per questo <i>You can (not) Advance</i>? Di poco, ma bisogna dire di no. Forse sarà per il già citato sopra “già visto”, ma gli manca qeal qualcosa per fare l'ultimo balzo di qualità.
Rimane sicuramente un eccellente film d'animazione che manterrà incollati alla sedia sia i conoscitori della serie TV sia coloro che hanno iniziato Evangelion tramite il primo capitolo del progetto Rebulid. Consigliato a tutti quindi, pur raccomandando un minimo di conoscenza della saga di Evangelion.
...E restate con gli occhi aperti fino alla fine dei titoli di coda perché...
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DankoDeadZone

Episodi visti: 1/1 --- Voto 9
Do 9, quasi 10 come voto. </b>Contiene spoiler, leggete a vostro rischio e pericolo.</b>

<i>"Signorina Misato, ma non dovevamo girare a destra a quell'incrocio...?"</i>
Ed è qui che c'è la curva verso un nuovo finale. Una storia nuova, totalmente diversa da come ce la immaginiamo. Se il primo film era un "semplice" Reboot, Evangelion 2.22 - You Can (Not) Advance è ciò che ci fa presagire quanto sarà interessante e a mio parere meraviglioso il resto della tetralogia. Elencarvi tutti i cambiamenti dalla trama originale sarebbe troppo, e sarebbero comunque troppi spoiler. Ma tutti quanti questi cambiamenti a mio avviso sono giocati a favore, rendendo il seguito del primo film una bomba a orologeria che scoppia proprio alla fine con un colpo di scena inaspettato.

Le scene migliori, secondo me, sono quella del combattimento contro l'Eva 03, a mio parere reso ancora migliore di quello presente nella serie grazie al cambio di pilota (scoprite voi chi c'è a bordo stavolta, ahrahr) e la successiva battaglia contro Zeruel, il mio angelo preferito - peccato che stavolta non tira fuori le sue braccine di cartapesta, eheh.
Ci sono molti modi per raccontare una storia e se essa fa emozionare quanto il primo tentativo di raccontarla, allora va bene così.
Non so voi, ma io non vedo l'ora di vedere il terzo.


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Kanji

Episodi visti: 1/1 --- Voto 10
Cosa dire di questo film se non che è per me è eccezionale. Finalmente la trama entra in una fase del tutto nuova, molte sono le modifiche, anche se in apparenza irrilevanti, che rendono però il film speciale e che di sicuro stupiranno non poco i fan della serie che ritengo apprezzeranno anche quegli elementi di fanservice presenti in quest'opera.
I personaggi sono stati resi leggermente diversi nei comportamenti rispetto ai corrispettivi della serie televisiva. Per esempio Rei è molto più aperta del solito, e Shinji è meno passivo.

Per quanto riguarda il comparto tecnico, si può dire che è a dir poco travolgente: le animazioni sono ottime e vanno a braccetto con gli effetti speciali prodotti in digitale. La colonna sonora poi l'ho trovata epica, i brani a mio avviso sono emozionanti. Personalmente, "Evangelion 2.22: You can (not) advance, lo ritengo il miglior film anime dell'anno, infatti pochi sono i difetti a mio parere. Questo film per me farà saltare di gioia i fan più incalliti di Eva e si farà apprezzare anche da quelli che non lo sono.

Dar(epic)win90

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Dar(epic)win90

Episodi visti: 1/1 --- Voto 9
Ho aspettato a lungo questo film, essendo un fan della serie e degli altri film. Che dire, sono un po' rimasto deluso dalla ri-caratterizzazione di Asuka e dall'atmosfera diversa. Asuka è sempre un personaggio combattivo, intendiamoci, ma qui è decisamente più arrendevole rispetto alla serie. Poi manca quel rapporto d'amore e odio tra lei e Shinji. Non c'è una vera scena di tensione tra i due, nessun odio da parte di Asuka, semmai una leggera antipatia. Anche perché, a dirla tutta, il film non si concentra tanto sul loro rapporto, quanto quello tra Shinji e Rei, quest'ultima incredibilmente dotata di, seppur senza esagerare (non sia mai che decida di non pilotare l'EVA usando la scusa: "Oggi no, ho mal di testa". Quel destino tocca sempre a noi comuni mortali), libero arbitrio. Sì, e sorride senza che qualcuno le dica di farlo. Fa piacere vedere la lenta maturazione di un personaggio tanto carismatico per un fan.

Riguardo all'atmosfera, è proprio quella mancanza di tensione tra i vari personaggi a rendere il tutto un po', almeno per me, deludente. Ma non proprio deludente, dato che ho apprezzato molto il film. Direi diverso, ecco.
Sulla realizzazione tecnica, beh, è venuto fuori qualcosa d'impressionante: animazioni fluidissime e computer grafica che secondo me non stona minimamente con le altre sequenze, "mimetizzandosi" per bene. Non ho gradito la scomparsa - o il restauro? - di Gaghiel.
Riguardo al nuovo personaggio femminile, Mari: boh, non so se mi garba o meno. Certo che la voce di Lisa Simpson potevano risparmiarsela, in quanto sembra che il personaggio abbia una voce da adulto. Per il resto, il doppiaggio è su ottimi livelli, al pari della serie - e certo, sono gli stessi doppiatori.

Parlando della trama, sebbene preferisca quella originale, ho gradito i vari cambiamenti, escludendo i "difetti" di cui ho già parlato. Mentre il precedente film era una mera riproposizione dei primi 6 episodi, questo prende leggermente le distanze dalla serie. Senza tuttavia snaturarla.
Insomma, se vi è piaciuto il primo film, questo vi piacerà di più. Consigliatissimo, che siate fans o meno. In tal caso, meglio che vediate prima Evangelion 1.0, ovviamente.


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Nae

Episodi visti: 1/1 --- Voto 9
Premetto che ho amato Evangelion, che posseggo tuttora in VHS, ma non ho apprezzato molto i film rifacimento dell'ultimo episodio e quando ho saputo che la storia originale (come la vedeva Anno) era più vasta e più diciamo sfaccettata, invece che incentrata sollo sul "percorso" dei tre piloti per arrivare all'ultimo angelo, mi sono subito incuriosita e ho iniziato a sperare. Speranza ben riposta, è arrivato il miracolo, quello che quel che considero un disastro di ammasso di film per me non è riuscito a fare.
Anche il primo episodio mi è piaciuto, ma mi ha lasciato l'incertezza che il Rebuild sarebbe stato solo un ricalco della serie, essendo l'1.0 una specie di riassunto delle puntate.
Invece no, è davvero come annunciato, il Rebuild è proprio un approccio diverso che si ha alla trama di fondo e alla psicologia dei personaggi. Si dà spazio al lato umano, ma non si dimentica il concetto di fondo, cioè che c'è una guerra infernale e la faccenda piloti minorenni stra-problematici viene analizzata da un lato meno filosofico e più realistico.

In questo secondo episodio finalmente c'è la svolta, appare Mari, il pilota dell'unità prototipo armamenti pesanti e finalmente si vede che, come con Asuka, in parte, qualcuno di veramente addestrato e con i contracavoli c'è in giro, qualcuno che non va in panne se gli staccano un braccio (lecito per i Shinji, della situazione "non addestrati al dolore"), e non sviene perché la connessione mentale è troppo vivida. Non che Mari non soffra, ma è addestrata al combattimento nel senso più pratico che c'è. Niente lagne, fino a che è in grado di muoversi combatte, giustamente fuori di testa nella personalità, che spero nel 3.0 gli autori eviscereranno, ma assolutamente necessario al cambio che si vuole dare rispetto prima versione.
Il tutto senza sfidare la prima serie del '95, il Rebuild è solo un altro modo di guardare le cose, l'ho trovato bellissimo, non si fa nessun attentato alla serie e non se ne travia la colonna portante.
Molto bella è anche l'idea di dare a Kaworu un ruolo meno marginale, in questo 2.22 per ora non si è visto moltissimo, ma lascia ben sperare per il 3.0.

Nel 2.22 non c'è l'effetto maratona del primo episodio, anche se è molto bello sia l'incalzare dell'arrivo degli angeli sia vedere come questi invadono i momenti pacifici, e trovo geniali quelli di valutazione interiore dei personaggi, in quanto si vede veramente come crescono qui i personaggi, il cambiamento di Rei, quello di Asuka e, più indietro rispetto gli altri, ma voluto, quello di Shinji. C'è meno filosofia nell'analisi della psicologia dei soggetti, si va più sul pratico e trovo sia davvero più onesto per degli adolescenti, risulta meno ottenebrato il tutto e più analizzabile nella progressione che questi ragazzi hanno vivendo in una vita infernale dove si devono ritagliare una pseudo-vita.

Venendo al comparto tecnico, direi spettacolare: il mecha design ritoccato degli Eva della serie e di quelli nuovi lo ritengo spettacolare. Il design più flessuoso e multiforma degli angeli lo trovo azzeccatissimo, i paesaggi e le inquadrature sono gestiti benissimo, e il movimento e i momenti di azione sono gestiti perfettamente. Il comparto sonoro è davvero notevole, con, secondo me, le stesse politiche della serie nei giochetti di musica distensiva su scene raccapriccianti, che finiscono per evidenziare di più la tensione del tutto amalgamando ogni cosa. Lo ritengo davvero stupendo.

Che dire in conclusione: il 2.22 è consigliatissimo, ma non solo ai fan della serie storica, anche se potere fare la doppia valutazione credo che, per chi come me era adolescente al tempo della prima visione di Evangelion, sia fantastico.


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Rebecca B.

Episodi visti: 1/1 --- Voto 8
Grafica stupefacente, colonna sonora per me meravigliosa, storia resa commerciale ma a mio avviso ugualmente incredibile e sensazionale. E allora perché Evangelion: 2.22 non prende un dieci? Perché qualcosa mi è mancato.
Evangelion è l'opera che più adoro in assoluto, un capolavoro che resta nella storia e nel cuore. La vecchia serie mi ha sconvolto, stupita, fatto riflettere e piangere. E ora, guardando questo film, ho sentito che, pur essendo bellissimo, non ci fosse qualcosa che invece era presente nella serie.

Forse sarà stata Asuka e quella scena per nulla azzeccata del plug-suit nuovo più il vederla come una costante "macchina fan-service". Forse sarà stata Rei, che avevo adorato in tutta la sua complessità di "essere vuoto" della vecchia serie, ma che ora mi sembra un personaggio semplice e basta. Sarà stato il tamarrissimo Eva-02 con le "cornine". Non so. Comunque ho sentito che qualcosa in questo meraviglioso meccanismo s'inceppava.

Questa può essere solo una mia impressione, dato che sono tutte scelte con lo scopo di rendere l'anime più commerciale e lanciarlo nel nuovo millennio, che però mi fanno rimpiangere le visioni metafisiche e sognanti della serie degli anni '90, nella quale si raggiunse un livello così alto che andò oltre la comprensione del pubblico. Ora quelle che mi trovo sono scene d'azione che sono autentiche perle, personaggi profondi e scenari apocalittici... ma basta. So che sarebbe decisamente abbastanza, ma Evangelion è molto più di questo. Non voglio fare la guastafeste o una ipercritica, ma non sono abituata a vedere la mia serie preferita in una veste così... commerciale. Mi ha distrutto la dimensione onirica in cui vedevo quest'anime, con le scene d'immensità poetica (non so neanche se esiste questo termine) dell'End.

Insomma, io ero una di quei fan che apprezzavano Eva non per le belle ragazze, ma per tutto ciò che rappresentava: un'opera coraggiosa, complicata, <i>che ti lascia qualcosa</i>, che riesce a farti vivere un'avventura. Ora, sfortunatamente, sta diventando una serie il cui nome significa soldi. Mi dispiace.


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ganj

Episodi visti: 1/1 --- Voto 9
Finalmente arriva la seconda parte dell'attesissima versione cinematografica di Neon Genesis Evangelion.
Partendo dalla trama, a differenza del precedente film, questo film segna un punto di rottura con il passato. Da metà film in poi, la storia si muove su binari diversi rispetto alla serie televisiva, il cui punto di differenza massima è nel finale del film. La volontà di Anno di creare qualcosa di nuovo prende forma e il Rebuild si mostra finalmente come "novità" e non come semplice sommario della serie.
Visti i tempi ristretti del film, i nuovi elementi che emergono vengono però poco approfonditi e lo spettatore si ritrova davanti una serie di informazioni enorme, la cui comprensione non è adatta, a differenza dello scopo originale del Rebuild, a chi non ha visto la serie televisiva.
Le novità più importanti si ritrovano sia nello sviluppo dei fatti vero e proprio, sia nello sviluppo dei personaggi.
Quest'ultimo punto, che ha decretato la grandezza di Eva come anime, viene praticamente ribaltato per il personaggio di Asuka, la quale non è più la ragazzina introversa e arrogante della serie (se non all'inizio), ma finisce per comprendere il vero valore dell'avere degli amici e della collaborazione degli altri, prima del suo tragico incidente.
Questo punto appare un po' forzato, perché, riguardo a quello che si è visto, non ci sono stati fatti di particolare significato che hanno coinvolto il personaggio per fargli cambiare le idee in maniera così radicale. Forse per comprendere appieno il nuovo pensiero del personaggio sarà necessario il sequel.

Il nuovo personaggio Mari va a sostituire (se non affiancare) in un certo senso il ruolo di Asuka come pilota guerriera e determinata. Il personaggio però non è stato sviluppato per nulla nella sua psicologia e questa è forse una pecca di questo film. Anche per lei si attendono gli sviluppi del 3.0.
Il giudizio della trama comunque è ampiamente positivo, sia grazie ai nuovi elementi inseriti, sia per alla capacità del regista di non snaturare la serie, a mio avviso, ma anzi di elevarla a un livello differente senza, secondo me, fare rimpiangere l'originale.

Riguardo alla realizzazione tecnica, il film è uno dei migliori prodotti di animazione disponibili: la CG veramente ben fatta e le inquadrature cinematografiche sono in ogni situazione splendide e si nota l'impronta di Anno e del suo stile. I due nuovi Eva, lo 05 e il Mark 6, sono unici nel loro genere senza rischiare di somigliare troppo ai loro predecessori. Il design dei nuovi angeli è interessante, anche se non ho trovato il terzo angelo molto ispirato. Anche le differenze grafiche rispetto ai vecchi angeli, come Zeruel e Shahaquiel, sono molto originali e la sequenza della cattura di quest'ultimo rappresenta, assieme alla battaglia di Zeruel, il punto tecnicamente più alto del film.

Gli effetti sonori sono veramente ben fatti e il sonoro DTS presente nella versione BD rende ancora più appagante la visione. Le musiche hanno invece degli alti e dei bassi. Mentre la colonna sonora della scena della cattura di Shahaquiel è epica e magistrale, quella della distruzione dell'Eva 03 la trovo una nota stonata in una situazione in cui si doveva rappresentare la massima drammaticità.

In conclusione: il prodotto dello studio Khara, oltre a rendere giustizia alla serie televisiva, si fa largo nel panorama dell'animazione nipponica grazie al suo essere diverso dalla storia originale e alle scene girate magistralmente, sia quelle di battaglia sia quelle di "calma". La presenza di qualche lieve nota stonata, che aspetta solo di essere approfondita nel prossimo film, per me non abbassa minimamente la qualità del prodotto.
Evangelion: 2.22 è un'opera da vedere a tutti i costi, sia per la sua importanza nell'ambito dell'animazione, sia per il suo essere, a mio avviso, un prodotto d'intrattenimento ben superiore alla quasi totalità di altri film con attori in carne e ossa.


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£ady K.

Episodi visti: 1/1 --- Voto 10
Ed eccoci al secondo capitolo della saga cinematografica di Evangelion. Nel primo episodio, Evangelion 1.0: You are (not) alone, avevamo assistito alle avventure di Shinji fino al sesto episodio dell'anime, senza sconvolgimenti della trama né new entry. Perfino alcune scene e battute erano uguali, tanto da farlo sembrare, il film, più che altro un remake. Ma già dal video dopo la sigla finale si era potuto captare il segnale di qualcosa di nuovo e fresco che ci avrebbe atteso nel due. E così è stato: nuovi personaggi, nuova trama e protagonisti caratterialmente diversi dall'anime (non faccio nomi onde evitare spoiler) ci hanno accompagnato per tutta la durata del film, facendoci restare con il fiato sospeso.

Ottime sono le musiche, in particolare una nota di merito va al brano "Give me Wing", canzone davvero bella e più che azzeccata per la scena in cui si sente. La grafica è spettacolare, i paesaggi sono ricchi e particolareggiati, le espressioni del viso capaci di trasmetterti emozioni. Ottima è fluidità d'immagini, vedere gli Eva in azione è una delizia per gli occhi. L'unica nota dolente a mio parere è che con l'introduzione di nuovi personaggi si è rischiato di lasciare da parte gli altri, evitando di zoommarli come aveva fatto la saga di Evangelion.
Certo che per chi ha visto l'anime questo non è un problema, ma un vantaggio. Ma chi poverino aspetta di vedere i film per conoscere Evangelion si perderà inevitabilmente i complessi di Asuka e del piccolo Shinji.

Ah, dimenticavo: il nome di Asuka è cambiato. Devo ancora capire il perché di una simile scelta.
In conclusione, Evangelion: 2.22 - You Can (Not) Advance è un lavoro davvero ben riuscito, con una grafica splendida, un character design spettacolare e una trama molto differente dall'originale, che non scade mai nel banale e risulta molto accattivante. Da vedere assolutamente per gli amanti di NGE, ma anche per chi si avvicina al mondo dei mecha. Massimo punteggio.


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Franzelion

Episodi visti: 1/1 --- Voto 9
Evangelion 2.0: You Can (Not) Advance... Finalmente siamo arrivati al tanto atteso secondo capitolo del Rebuild dell'anime Neon Genesis Evangelion.
Innanzitutto a differenza dell'1.0, che era pressappoco un semplice riassunto dei primi 6 episodi con grafica spettacolare, questo film racchiude gli episodi che vanno dall'ottavo - il settimo è stato dimenticato, evidentemente non è stato ritenuto indispensabile ai fini della trama - al diciannovesimo, quindi un arco di tempo decisamente più ampio del primo film, che va purtroppo a compromettere alcuni aspetti, come l'approfondimento di certi personaggi, per ovvi motivi di tempo.

Gli angeli da combattere in questi 110 minuti saranno cinque e, come nella serie, ognuno verrà affrontato con strategie o personaggi differenti, in situazioni altrettanto varie.
Direi di parlare innanzitutto del confronto serie-Rebuild.
Innanzitutto l'eliminazione dal "vangelo" dei tre angeli presenti nella serie - in ordine Sandalphon, Matarael e Iruel - l'ho trovata decisamente azzeccata, poiché a mio avviso costituivano solo dei combattimenti riempitivi, quasi ("quasi") per allungare il brodo. Anche l'estromissione di Leliel è buona, perché quest'angelo andava a rappresentare sì dei bellissimi episodi introspettivi, ma allo stesso tempo costituiva nella serie un "finale con berserk" di troppo, facendogli perdere in qualche modo valore e credibilità, e anche in questo stesso film ci sarebbero stati due berserk, perciò la scelta è opportuna e quasi forzata. Mi spiace invece per Gaghiel, che avrebbe meritato più attenzione, anche se è stato raffigurato in maniera diversa, ma il carisma dell'entrata di Asuka è rimasto allo stesso livello della serie, quindi non ci sono molti problemi su questo.
Invece mi dispiace non poco quello splendido episodio 9 dove Shinji e Asuka si devono sincronizzare, visivamente e sonoramente eccezionalmente appagante, ma evidentemente non hanno potuto lasciarlo per motivi di tempo, o perché si usciva un po' fuori dagli schemi della nuova caratterizzazione dei personaggi che Anno sta cercando di affrontare.

Ecco, proprio parlando dei personaggi, come ho già detto all'inizio questo rappresenta uno dei punti più deboli del 2.22. Andiamo con ordine:
1 - Misato: ci viene spiegato solo il suo passato e il motivo per cui è entrata nella NERV, ma il suo rapporto con Kaji non è stato approfondito affatto, e questo è grave, spero gli autori recuperino questa mancanza nei due film successivi.
2 - Asuka: il rapporto di Asuka con gli altri personaggi non è trascurato ma è poco approfondito, e purtroppo non poteva essere altrimenti, il tempo è quello che è.
3 - Rei: qui invece è stato fatto un ottimo lavoro, direi allo stesso livello della serie, solo che la caratterizzazione qui risulta un po' diversa, Rei è cioè più umana e sensibile, cosa che non metterà d'accordo tutto il pubblico.
4 - Shinji e Gendo: come Asuka, alla fine l'unico vero limite risiede nel tempo stesso, che non permette una caratterizzazione divina come nei 26 episodi.
5 - Mari: la nuova tanto attesa children si cimenta in giusto due-tre brevi comparsate, e non abbiamo ancora modo di scoprire tutti gli aspetti del carattere o la sua ragion d'essere.

Ora tocca alla parte sonora e a quella grafica.
Qui Evangelion 2.22 raggiunge picchi inarrivabili, tecnicamente è quanto di meglio nel 2009 un prodotto d'animazione possa concepire, con delle animazioni più che ottime e una computer grafica che si mischia perfettamente ai disegni, roba da far sbavare più volte - per capirci, nell'1.0 non avete visto niente. I disegni sono curati dal genio Sadamoto e di conseguenza sono il massimo, così come il mecha design, mentre la colonna sonora è assolutamente sublime, forse la migliore che abbia mai sentito assieme a quella di <i>The End of Evangelion</i>, con dei pezzi ripresi dalla serie, due-tre nuovi brani semi-lirici e una splendida canzone nel finale - <i>Dammi le ali</i> in italiano -, che solo dopo ho scoperto si trattasse di una canzone popolarissima in Giappone, rifatta appositamente per questo film, la quale potrebbe commuovervi.

Una cosa che stona un po' in questo film sono i ritmi: li ho trovati incostanti e quasi "spezzati", con le splendide scene d'azione che non si sposano benissimo con le situazioni precedenti, e questo era un problema che caratterizzava già il primo film del Rebuild. Potrei definirla "incoerenza registica", anche se la regia c'è, ed è ai massimi livelli come il buon Anno sa sempre fare. Sempre parlando di regia, si nota con dispiacere una riduzione delle magiche e oniriche atmosfere che pervadevano diversi momenti nell'anime, questo per adattare appunto il 2.22 ad un formato più cinematografico. D'altronde il mondo di Evangelion è nato come serie, ed è abbastanza scontato che sia ideata proprio per essere racchiusa in diversi episodi e non in più film da visionare al cinema.
Non mancano delle scenette di fanservice, che mostrano come Hideaki abbia voluto indirizzare questo rebuild a una fetta di pubblico più ampia e renderlo quindi più fruibile per tutti i gusti.

Tirando le somme, nonostante gli evidenti difetti, ma anche qualche pregio, rispetto al primo e unico Neon Genesis Evangelion, se questo film va inquadrato esclusivamente per quello che è, indipendentemente dalla serie - cosa che vi consiglio di fare, invece di cercare ossessivamente riferimenti e confronti con la serie, come ho fatto io d'altronde, ma solo dopo avere visto il film senza pregiudizi e condizionamenti -, risulta comunque un prodotto di eccellente fattura, quasi un capolavoro, che non potrà non piacere né ai neofiti né agli Eva-dipendenti, sempre che non siano prevenuti.
In ogni caso sarebbe molto più sensato giudicare il Rebuild per intero quando sarà concluso, perché in questo modo è come giudicare un "pacchetto di episodi" della serie.
Comunque, se voi in 112 minuti fareste di meglio fatemi un fischio.


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moky_v

Episodi visti: 1/1 --- Voto 9
Che dire di Evangelion 2.22, fantastico come ci si aspettava.
Graficamente è davvero benfatto, bisogna ammetterlo: i particolari del paesaggio sono perfettamente definiti (a partire dagli onnipresenti tralicci), il design migliorato degli Eva non ha potuto che valorizzare un lavoro già ottimo, la luminosità dei colori e la fluidità dei movimenti hanno contribuito a rendere i combattimenti ancora più spettacolari, in particolare quello con l'ottavo angelo, quello che precipita, e l'ultimo.

<b>Attenzione! Contiene spoiler!</b>
Certo per fare un lavoro simile ci saranno voluti un sacco di soldi, quindi poi arrivati alla musica, parere mio, si è reso necessario "ripescare" nei vecchi repertori. Certo è bello risentire un po' di motivetti conosciuti però, essendo un grande fan anche di Karekano, sentire le stesse identiche musiche nei momenti più importanti è stato un po' destabilizzante: vedevo il Second Impact ma pensavo ad Arima che si logorava. E' un vero peccato, perché le musiche della serie originaria erano molto belle e sarebbero state più adatte.

Per quanto riguarda la nuova storia, la trovo molto appassionante e coinvolgente, anche il personaggio di Mari è molto interessante, non vedo l'ora che sia approfondito.
Sui "vecchi" personaggi invece ho le mie riserve, ero molto affezionata ai personaggi della serie, in questo film invece si sente molto l'influenza del manga. Rei dovrebbe essere una bambola che esegue solo gli ordini che le vengono impartiti, invece ha più spirito d'iniziativa di tutti gli altri messi insieme; in più cerca di favorire il rapporto tra Shinji e suo padre, il che di per se è strano, proprio lei che non sa cosa siano i rapporti umani.
La nostra cara tsundere Asuka invece è un po' lasciata da parte: la conosciamo come una ragazza molto profonda e forte, con una storia importante alle spalle, qui invece arriva, si dà un po' di arie, viene eliminata subito e sparisce. Povera Asuka. Però l'ho vista nel trailer del 3.0, quindi magari la sua storia è solo rimandata...


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Doppelgänger

Episodi visti: 1/1 --- Voto 9,5
Shinji comincia ad accettare il suo ruolo di pilota dell'Eva 01, trovando grande conforto nell'amicizia di Toji e Kensuke, nel graduale scioglimento di Rei, e in un minimo riavvicinamento a suo padre. Contemporaneamente, la battaglia contro gli Angeli va avanti, e in tutto il mondo si procede alla creazione di nuovi modelli, spesso sperimentanti nuove funzioni, e di pari passo vengono selezionati nuovi piloti.
In questo clima viene importato in Giappone l'Eva 02 dall'Europa, con il suo pilota, Asuka Shinikami Langley, dal carattere fortemente competitivo e aggressivo. Per Shinji si aprirà quindi un altro fronte, oltre a quello dei campi di battaglia: ora che ricomincia ad apprezzare la gente che gli sta intorno, vuole riuscire a stringere forti legami personali sia con Rei che con Asuka, che forse non è così forte come appare.
Nel frattempo, sulla Luna, un ragazzo dai capelli bianchi attende impaziente l'incontro con Shinji.

Non ce la faccio, devo dirlo subito: You Can (Not) Advance è bello, bellissimo, e apre nuovi orizzonti per una serie che ormai aveva detto tutto (ma evidentemente quasi tutto) ciò che aveva da dire, in tutte le salse possibili e immaginabili, tra serie tv, film, manga, e spin-off di ogni genere. Un progetto del genere va valutato sulla base dei cambiamenti che apporta alla trama, e il rischio di lasciarsi sfuggire le tante novità introdotte è forte, quindi non vi accennerò nemmeno. Osserverò solo i fatti: You Can (Not) Advance è un ibrido tra quello che è stato You Are (Not) Alone e quello che forse sarà il terzo film - conosciuto temporaneamente solo come Quickening -, ossia un misto tra eventi presi dalla serie, di cui spesso l'appassionato di questa potrà indovinare, se non l'esatta conclusione, almeno lo svolgimento, e altri del tutto nuovi, che poi sono quelli che aggiungono più gusto alla visione.

Ma il valore di questo film è che, al di là delle novità più evidenti, specie in sede di design, ma ne parlerò più avanti, saranno le nuove piccole sfumature a essere gradite. Su tutte, lo sviluppo di Asuka.
Il tema portante del film è, com'è sempre stato per il marchio, il percorso interiore dei personaggi, in special modo i Children, i piloti delle unità Evangelion, e in questo film l'attenzione è spartita tra Shinji e Asuka, e in misura inferiore su Rei. L'Asuka che si presenta a noi qui appare inizialmente identica a quella della serie, ossia strafottente e gloriosa fino alla boria. Ma proseguendo nella visione ci si rende conto che il suo personaggio ha assunto dei contorni lievemente diversi. Qui la sua non sembra tanto rabbia indirizzata solamente all'allontanamento degli altri, in quanto ritiene di dovere essere l'unica a primeggiare per valere qualcosa, ma la sua sembra più un'aggressività tradente un inconscio desiderio di attenzioni, che arricchisce l'insicurezza profonda del personaggio.
Quanto a Shinji, same old story per chi lo conosce, riconfermandosi come uno dei personaggi più complessi mai prodotti in un anime. Per Rei, noteremo dei piccoli ma curiosi cambiamenti, che vi lascio il piacere di scoprire.
Per quanto riguarda i cambiamenti apportati allo svolgimento classico degli eventi, finora, tranne un paio particolarmente rilevanti, non c'è stato nulla di veramente sconvolgente, ma tutti si presentano ottimi e in grado di stupire chi conosce la storia originale.

Due parole sul nuovo Child, Mari Illustrious Makinami. Purtroppo il suo personaggio ha avuto meno scene di quanto sperassi, e prevalentemente la si vede in combattimento. Il risultato di ciò è che si sa ben poco sul suo background, ma ciò che si vede è comunque sufficiente a delinearne i caratteri, che la pongono come una bella ventata di fresco per la serie, in quanto lei mostra un carattere più gioioso, o almeno meno paranoico, rispetto agli altri ragazzi, ed è accompagnata da una certa "animalità" nel modo di fare - che raggiunge il suo apice nella sua fissazione sugli odori. Al di là di questo, ogni commento su di lei è rimandato al terzo film, dove sicuramente verrà approfondita a dovere.
Tutti gli altri personaggi si riconfermano per quelli che conosciamo, e che quindi amerete. Giusto Kaworu/Tabris ha stimolato la mia curiosità. Come nel primo film lo si vede poco, giusto in un paio di scene, ma quel tanto è bastato ad accendere il desiderio di scoprire i cambiamenti apportati al suo personaggio, che sembra giocare un ruolo diverso rispetto a quello della serie.

Ora parliamo della grafica, e beh, che dire? You Can (Not) Advance è probabilmente l'anime, e probabilmente film d'animazione, più impressionante mai visto dal punto di vista tecnico: semplicemente stupefacente. E se questo nelle scene di tranquillità dota i personaggi di una naturalezza che li fa sembrare vivi, nelle scene d'azione si traduce nei combattimenti più spettacolari e titanici che si siano mai visti. Peccato per un uso a mio avviso leggermente eccessivo della CG, di cui sono un detrattore, ma di certo non rovina lo spettacolo. E tanta meraviglia si sposta anche nel design, che dove non si riconferma ottimo, si mostra con novità decisamente interessanti.

Molte discussioni nacquero dal restyling dello 02, con delle piccole/grandi modifiche (quelle che si notano maggiormente sono le "corna" in fronte e i reattori per planare sulla schiena), ma posso assicurarvi che in azione non stonano minimamente, e anzi accentuano la predisposizione al combattimento dell'unità, che qui sembra veramente ideata per il close-combat.
Il re-design si nota anche negli Angeli che, se non sono inventati di sana pianta, mostrano in tutti i casi un design alternativo davvero accattivante, che si amalgama perfettamente con la spettacolarità dei combattimenti, come è avvenuto nel primo film per Ramiel.

Sul fronte sonoro, anche qui abbiamo le versione ri-orchestrata dei celeberrimi brani originali, supportati da alcuni nuovi molto validi. Unica cosa un po' dubbia è la scelta di accompagnare certe scene con una bella canzoncina con una voce bianca giapponese, forse discutibile a mio avviso nel primo caso, decisamente più riuscita nel secondo, dove per certi versi rievoca The End of Evangelion. Chi vedrà credo capirà.

You Can (Not) Advance, rispetto a You Are (Not) Alone, sembra non soffrire della parziale frammentarietà, che ripercorrendo, quasi, al 100% le fasi iniziali della serie doveva fare dei tagli necessari, che avrebbero potuto rendere poco chiari certi passaggi a chi non l'avesse conosciuta. Qui il problema non mi è sembrato porsi, visto che ormai il nuovo andazzo ha preso lo slancio verso le novità, e se c'è qualcosa di poco comprensibile, è dovuto alle solite enigmaticità e "cervelloticità" della trama, quindi tutto regolare.
Se ai non appassionati potrebbe piacere, se non per la trama, che potrebbe comunque spingerli a recuperare la serie originale, almeno per la realizzazione tecnica, è indubbio secondo me che questo film verrà apprezzato in special modo da chi Evangelion lo conosce e l'ha amato, che vedrà come i realizzatori siano stati in grado di cambiare una serie storica senza snaturarla minimamente.

Voto: 9,5.


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Argento

Episodi visti: 1/1 --- Voto 9
Avete presente quelle domeniche mattina grigie, da morte nel cuore, umide che strisciano come un ragno che vuole entrarvi fin nel profondo delle ossa. Quelle domeniche bigie che preannunciano l'inverno che ancora non è ma che sarà? Quelle domeniche strascichi di sabati un po' alticci da restare fino a tardi accoccolati alla vostra ragazza o ragazzo. Ecco, in una domenica così non potevo che essere a Lucca Comics con i miei amici incazzati come iene perché avevo messo la sveglia all'alba. Come potevo altrimenti, dopo due anni di attesa, vedere Evangelion 2.0 - You Can (Not) Advance.

Ora devo ammettere che rispetto a prologo di due anni fa la qualità del comparto visivo è tutto sommato la stessa, e non per demerito di questo secondo capitolo, bensì per il livello eccezionale che aveva "Evangelion 1.0 - You are (not) alone" nel 2007, segno di quanto lo studio Kahra abbia spremuto l'hardware a sua disposizione. Lo studio autonomo di Anno in questo secondo capitolo, coadiuvato alle animazioni da Gonzo, ha dato una netta svolta di spettacolarità con effetti speciali veramente ottimi e con un rapporto delle masse che dà realisticamente idea dei volumi immensi di Eva e Angeli. Per citarne una, appunto, soltanto la nuova versione del massacro dell'Eva 03 da parte dello 01 controllato dal Dummy System è degna del miglior Romero, anche se a livello psicologico la versione della serie tv originale lasciava nel cuore un senso di tristezza non da poco.

A livello di trama otteniamo tutte quelle differenze che finalmente permettono uno sviluppo dinamico, autonomo e meritato rispetto alla serie tv originale, che nel primo erano solo abbozzate. Come il ragazzo misterioso che si svegliava sulla luna nel mare della tranquillità, con quella sua consapevolezza che trascende il tempo e lo spazio, in questo caso cinematografico, da quello televisivo. In questo nuovo film entra in scena anche la bella pilota dell'unità provvisoria dopo un cameo nelle anticipazioni del primo film, forse il solo personaggio di questa storia che pare divertirsi a bordo di un Evangelion, infatti non teme di chiedere aiuto alla bestia; poiché solo chi e simile alla bestia può sperare di batterla.
Asuka invece, a parte una cambio di cognome (Shikinami era una corazzata giapponese durante la guerra, come l'Ayanami) e di grado, ha un ruolo molto più devoto al sacrificio, nel suo come al solito maldestro modo di volere dare la felicità a Shinji.
Mentre il personaggio che evolve più di tutti rispetto a quello che è sepolto nel nostro cuore con i ricordi in formato 4/3 è proprio lei, Rei Ayanami, questa volta volutamente vera eroina di questa maestosa allegoria della realtà che è Evangelion. Sembra aver deciso, questa volta, di lottare per la sua felicità e non viceversa. E' l'antitesi di Asuka per antonomasia - è bello che certe cose non cambino nonostante il passare del tempo e i televisori sempre più sottili.

Non scordiamoci che sotto la sua corazza questo film rimane pur sempre un film sui sentimenti sui sogni e soprattutto su quella parte di noi smarrita da qualche parte là fuori. Quella parte che ci renderebbe felici o quantomeno completi. Per cui nonostante questo possa essere il migliore dei mondi possibili non possiamo fare a meno di svegliarci con un po' di amarezza da questo nuovo sogno. Ma questo è il pregio insindacabile di tutto quell'intrattenimento che, nonostante miri a vendere (la Kahra non è certo una onlus, ma ha talento, davvero tanto talento), riesce ancora a dare quel piacere di sedersi e di guardare un bel film di quelli che danno sempre meno in televisione e che riescono almeno per un po' di tempo - 112 minuti in questo caso - a farci dimenticare quei problemi che abbiamo un po 'tutti in fondo nelle nostre vite.

PS: Nel 2013 Anno dovrebbe darci Evangelion 3.0, al momento noto solo come "Epilogo". E io, nonostante la pioggia, in fondo sono già in coda per potere vedere se questa volta riusciranno a farti felice, Ikari Shinji-kun.