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dawnraptor

Episodi visti: 2/2 --- Voto 7
Lotte di potere, spiriti, demoni, sciamani, strani esseri e lune rosso sangue: tutto questo e molto altro ancora in questi 2 OAV dal sapore molto esoterico, che sanno trasportare in un altro mondo.
Arimasa è uno stregone, potente nel tenere a bada i cattivi spiriti e dotato di grandi poteri di guarigione.
Considerati il luogo e l'epoca e come, ancora un millennio dopo, vengano ovunque trattate le persone fuori dal comune, non c'è da stupirsi che lo chiamino "ragazzo-volpe", che abbia avuto un'infanzia triste e solitaria e nell'età adulta lo si tema, pur cercando di sfruttarlo per proprio tornaconto.

Il giovanissimo Kagetsu è la versione umanizzata di un gatto che Arimasa aveva curato quand'era ragazzino, e che per un certo tempo aveva vissuto con lui. Kagetsu è nel suo primo calore, e avrebbe scelto Arimasa, ma questi non riesce ad andare oltre il suo aspetto maschile. Rimandando l'accoppiamento, fa involontariamente del male al ragazzo, il cui corpo non può attendere molto tempo per il primo rapporto, che deciderà anche definitivamente il suo cambio di sesso. Della situazione approfitta uno sciamano rivale, che sfrutta la gelosia di un compagno di "branco" di Kagetsu per combattere Arimasa e la fazione che protegge.
Tutto ciò avviene in un'ambientazione in cui la natura la fa da padrona, con alberi altissimi che sembrano circondarti da terra come la cupola di un tempio, acque correnti che paiono mormorare incantesimi, lune sempre piene e spesso rosse, messe lì apposta per esaudire i tuoi desideri. Particolarissima è la tecnica con cui sono resi sia l'acqua sia gli alberi. Forse non è molto coerente con il resto del disegno, ma a me è piaciuta molto. Molto gradevole è il chara, forse a tratti non particolarmente tridimensionale, ma comunque ben più che sufficiente.

Quello che per me è però il limite di quest'opera, che ha comunque il pregio di durare un'oretta, per cui riesce a non essere affrettata, è che purtroppo non riesce a farmi piacere quelle parti che vertono sugli spiriti, maligni o benigni che siano. Essi sono a volte raffigurati in maniere talmente lontane dal mio modo di vedere e pensare, che proprio non riesco ad accettarli. Li subisco, e aspetto che escano di scena. Per fortuna non ce ne sono poi così tanti. Capisco che si tratta di un mio limite, e probabilmente anche di scarso rispetto verso una parte forse importante di una cultura altrui, ma io proprio non riesco a farmeli andare giù, probabilmente perché non li capisco affatto.
A ogni modo, è facile arrivare alla fine della storia e sorridere della conclusione che ci viene suggerita, ma non mostrata. Del resto, è tutto molto in linea con le atmosfere, spesso poetiche, che permeano l'opera.
L'anime non sarà un capolavoro, ma per me è decisamente riuscito.