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Arashi84

Episodi visti: 13/13 --- Voto 9
A breve distanza dalla prima serie, Chizuru, Yuki, Yuta, Shun e Kaname tornano con una nuova serie, intitolata semplicemente "Kimi to Boku 2".
Ritroviamo i nostri adorati ragazzi del liceo Homare esattamente là dove li avevamo lasciati, cioè a scuola, alle prese con i problemi di ogni adolescente: cotte, litigi, innamoramenti, esami e le incombenti scelte che si pongono dinnanzi a ogni studente giunto alla fine del liceo.

"Kimi to Boku 2" non aggiunge niente alla serie precedente e fortunatamente non perde nemmeno la dolcezza, l'umorismo pacato, la gentilezza e la semplicità che avevano caratterizzato la prima stagione. Si potrebbe dire che stavolta ci si concentra di più sui sentimenti amorosi dei cinque protagonisti; ciò è vero in particolare per quanto riguarda il dolce Chizuru e la sua tormentata cotta per una ragazza che sembra avere la testa da tutt'altra parte. A questo punto è obbligatorio citare uno dei punti deboli di questa serie, già presente nella stagione precedente, ma che stavolta si è fatto più evidente in ragione di una presenza non maggiore ma certamente più incisiva: i personaggi femminili.
Ho sempre considerato perfetta la caratterizzazione dei ragazzi, che pur possedendo caratteristiche peculiari non cadevano mai nella trappola dello stereotipo; purtroppo lo stesso non posso dire delle presenze femminili (esclusa la madre di Kaname). Difatti nessuna delle ragazze è riuscita ad accattivarsi la mia simpatia, o quantomeno un po' d'interesse. So benissimo che si tratta di un parere del tutto personale, ma trovo che personaggi come Mary, Shizuna o "La Cenerentola della mensa" siano l'anello debole della storia, difatti le loro personalità vanno dall'irritante allo scialbo e aggiungono davvero poco alla trama o allo sviluppo dei protagonisti.

Escluso questo piccolo difetto - dopotutto la presenza delle ragazze, eccezion fatta per Mary, è minima -, "Kimi to Boku 2" continua a essere un piacevolissimo slice of life in cui ciò che conta non è catapultare lo spettatore in una fantastica avventura, ma fargli vivere o rivivere, le emozioni della gioventù, il gusto dolce-amaro di un periodo unico e tanto breve quanto intenso. Trovo che il punto di forza della serie sia proprio la semplicità e la naturalezza con cui i sentimenti dei ragazzi vengono esposti: e così il turbinio delle emozioni adolescenziali viene presentato allo spettatore come qualcosa di naturale, qualcosa che tutti abbiamo vissuto o stiamo vivendo, senza bisogno di dover inventare situazioni sentimentali ai limiti della soap opera o storie di amicizia condite da litigi furiosi sotto la pioggia e lacrime a fiumi. La maturazione dei protagonisti rispetto alla prima serie è lenta ma evidente, importante ma non eclatante; basta osservare con attenzione i piccoli gesti, le decisioni o le riflessioni che si pongono davanti ai cinque amici.

Come dissi già per la prima serie, "Kimi to Boku 2" è tutto e niente, è l'ardore della gioventù offerto in modo semplice e discreto, è la forza dell'età dei sogni che si scontra con il mondo reale, è il mettercela tutta per essere a ogni costo protagonista della propria storia, seppur questa sia qualcosa di incredibilmente semplice, pacato e "banale".