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menelito

Episodi visti: 13/13 --- Voto 7,5
Che dire? Altro che rottura della quarta parete, qua l'hanno proprio distrutta!
Sono presenti continui riferimenti alla cultura pop giapponese e non, diversi focus su luoghi reali in Giappone e una marea di scene demenziali condite da ironia e da dettagli che a una prima occhiata possono passare inosservati, ma che ci stanno divinamente.

I personaggi si sono rivelati inaspettatamente divertenti, dato che a prima vista possono sembrare le classiche "ragazze carine che fanno cose carine" (come peraltro viene esplicitamente suggerito in una puntata), ma, per quanto mi riguarda, sarebbe meglio definirle "ragazze disturbate che fanno cose demenziali".
In realtà, ci sono anche un paio di episodi in cui le riflessioni si fanno più serie, e il finale di un episodio in particolare mi ha lasciato a bocca aperta... però non voglio fare spoiler, quindi lascio a voi il piacere di scoprire autonomamente di cosa sto parlando.
Comunque, grazie ai loro sproloqui su argomenti di varia natura, lo spettatore più frettoloso potrebbe annoiarsi... ma, se siete amanti degli anime "discorsivi" e se siete in vena di farvi due risate senza troppo impegno, visto che non si può nemmeno dire che ci sia una vera e propria trama, questo potrebbe davvero essere il programma per voi.

Arrivato per i meme, rimasto per lo spettacolo. Sorpresa positiva.

P.S. Il Jugemu come colonna portante della sigla in chiusura di episodio è una 'genialata'.


 5
Pan Daemonium

Episodi visti: 13/13 --- Voto 9
Orbene, "Joshiraku", anime composto da 13 episodi e prodotto nel 2012, si rifà direttamente all'omonimo manga ideato da Kouji Kumeta, il creatore di "Sayonara Zetsubou Sensei".
Come sempre abbiamo un'opera straordinaria, di certo complessa e non solo per un forestiero, quanto anche per un nipponico stesso, dacché i riferimenti sono costanti e totali. Difatti, così come in SZS, sebbene ci sia un sostrato di trama, tutto ruota in modo tale da satireggiare qualunque tema capiti sott'occhio.
Lo sfondo narrativo contempla cinque ragazze, di cui credo quattro sopra i 21 anni e solo una sotto (questo è dovuto al fatto che solamente Kigu non può bere alcolici e ciò è mostrato più volte), tutte rakugoka. Il rakugo è abbastanza importante, funge un po' da pilastro centrale, poiché i giochi di parole, su cui esso si può basare, sono una costante in ogni episodio. Non tutti sono impressionanti, ma in generale divertono, soprattutto quando gli stessi personaggi si rendono conto di quanto siano pietosi.
Ora, pur avendo delle protagoniste noi non abbiamo una trama, difatti generalmente ciò che può osservarsi è ad esempio una semplice diatriba, nella stanza dei vestiti, su di un argomento a caso, uno di quelli che normalmente può saltar fuori in un discorso fra vecchi amici, che però si estende grazie alla spaziosa cultura delle ragazze, le quali iniziano a citare, ad esemplificare e quindi a motteggiare tuttò ciò che vien loro in mente per associazione d'idee.

Si parte dalle frecciate alla Corea del Nord, alla Cina e agli USA, fino ad arrivare alle critiche per il panico di massa relativo alle radiazioni, al vecchio primo ministro e così via. Citazioni di film, di anime, di opere letterarie, ovviamente, abbondano.
A volte può capitare che le giovani facciano una passeggiata in un qualche quartiere di Tokyo, con conseguente descrizione minuta sia dell'anima che il suddetto ha, sia dei negozi, delle vetrine, delle strade, dei templi, rendendo il tutto verosimilissimo.
Un po' più rare, anche se non inesistenti, sono le scene più filosofiche o perlomeno sensibili. Ne ricordo, al momento, solamente una, quella relativa alla farfalla, nel finale del 9° episodio. Molto presente è il fan-service, anche se semplicemente presente per criticare il fan-service stesso.

Le cinque protagoniste, ovviamente, sono molto stereotipate e hanno un carattere ben preciso, il quale è utilissimo in un'opera in cui le prese in giro sono costanti. La quarta parete, d'altronde, non esiste ed esse non perdono occasione per intervenire parlando dell'anime stesso di cui fanno parte, dello studio J.C. che le ha prodotte, dei produttori medesimi, degli spettatori! Si crea, perciò, un forte legame fra l'anime e lo spettatore, il quale non solo è, diciamo, tenuto all'erta da tutti i riferimenti che in parte conosce (qualora sia giapponese), ma viene anche trascinato all'interno della storia a causa della mancanza della quarta parete scenica.
A mio parere, qualora qualcheduno abbia apprezzato le tre serie di SZS dovrebbe guardare anche "Joshiraku", che porta con sé tutta quella forza creativa che Nozomu esprimeva. Un'opera strabiliante, certo complessa per un italiano, ma che intrattiene e accultura.