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Otaku moderato

Episodi visti: 13/12+1 --- Voto 8,5
Quando si parla di guerra, ci si concentra principalmente sulle battaglie più importanti o principali, ma ci sono sempre delle “piccole guerre”, ovvero di battaglie, inizialmente ignorate, che possono essere molto di più di semplici scaramucce, ovvero delle battaglie sia reali o, anche, immaginarie che possono essere state combattute all’ombra delle vicende più importanti ma che possono, pur nel loro piccolo, mostrare qualcosa di molto interessante o addirittura cruciale.

E i contesti di guerra di Mobile Suit Gundam non fanno eccezioni, proponendo scenari di guerra che possono essere stati messi all’ombra in favore delle battaglie principali, ma che possono mostrare pagine di guerra e battaglie molto interessanti per chi ha amato le serie principali e vuole godersi nuove battaglie, ed “The 8th MS team, riporterà lo spettatore , con un nuovo punto di vista, in una delle guerre più importanti della UC: La Guerra di un anno.

Occhio agli spoiler

Come già detto, la trama di questa serie OAV narra una nuova pagina inedita della Guerra di un anno (quindi è parallela alla prima serie), narrando le cronache di guerra del giovane tenente federale Shiro Amada ai comandi del suo manipolo di soldati, nonché compagni e amici dal momento che Shiro usa un approccio più umano e amichevole nei confronti del suo plotone, alle prese con una truppa del principato di Zeon in stazza nella zona dove si trovano, e ovviamente avranno i mezzi per affrontarli ovvero i nuovi modelli di Mobile Suit di massa RX-79G Gundam, basati sul famoso modello RX-78 della prima serie (che tecnicamente è un prototipo), e con essi affronteranno battaglie molto intense, data anche l’ambientazione esotica (ovvero una vera e propria giungla) in cui la serie e ambientata, e col tempo, al plotone, si uniranno dei guerriglieri locali.
Ma per Shiro le cose si complicheranno quando scopre che nelle file nemiche vi è la presenza di Aina Sakhalin, una giovane soldatessa di Zeon che Shiro conobbe nel primo episodio e che rincontrerà nel corso del conflitto e che lei e in grossomodo coinvolta nella creazione di un nuovo e terrificante modello di Mobile Armor capace di ribaltare le sorti della guerra.
Shiro e il suo plotone dovranno quindi lanciarsi in una difficile missione in cui dovranno impedire l’attivazione dell’arma di Zeon e in contemporanea recuperare la giovane soldatessa, dal momento che tra Aina e Shiro, indipendentemente da che lato combattono, si è sviluppato un profondo rapporto.

Se già temete una conclusione da tragedia di Shakespeare, vi dico subito che non finirà così, quindi potete stare calmi.
Il filo conduttore che lega questa serie e il rapporto tra Shiro e Aina, sottolineando quindi il fatto della comprensione reciproca, dal momento che è ingiusto combattere e uccidere delle persone soltanto perché indossano una determinata uniforme o perché combattono nelle file nemiche, se non le conosci bene in volto.
E inoltre, viene fatto notare in questa serie un messaggio che verrà più volte ripreso nelle produzioni a venire: Fidati soltanto dei tuoi amici e compagni e delle persone che ripongono in te fiducia in maniera sincera se tu fai altrettanto con loro, dal momento che non ci si può fidare ne per i nemici che non conosci, sia per chi combatti dal momento che penseranno soltanto al proprio tornaconto, rivelandosi di fatto crudeli quanto i tuoi nemici se non di più.
Ovviamente parliamo di persone, quindi la serie punterà sui loro caratteri e sui loro sogni e paure, sia nel lato dei protagonisti e anche nel lato nemico, anche se qui gli episodi di nemici “veramente umani” sono soltanto pochi mentre il resto dei nemici vengono dipinti come demoni assetati della vittoria rapida e di sangue, e la regola non vale solo per loro.
Sul lato dei mecha, si vede proprio che questa serie è un Real Robot, dal momento che nei combattimenti i mecha vengono trattati come strumenti che possono essere danneggiati e distrutti, in particolare i modelli di Gundam dei protagonisti; Avranno, si l’aspetto e il nome del famoso modello della White Base, ma sono comunque macchine come tutte le altre dal momento che usano soltanto armi a proiettili, salvo quando sono costretti a usare le Beam Saber e in poche occasioni le Riffle Beam dal momento che possono provocare disastri difficili da contenere, o semplici esplosivi, e molti altri fattori che li rendono più realistici.
Graficamente l’animazione viene spremuta al millimetro, cosa tipica delle produzioni OAV d’epoca, e sonoramente si presenta molto bene con musiche degne di un film militare e un eccellente doppiaggio, in particolare sul personaggio di Shiro la cui voce e facilmente riconoscibile alle orecchie più attente.
The 8th MS team, chiude in modo eccellente la famosa “trilogia” di OAV (iniziata con War in Pocket e seguita da Stardust Memory su cui tornerò in seguito) dedicati al famoso Mobile Suit bianco made in Sunrise proponendo, a differenza delle altre serie, non più l’onnipresente scenario spaziale, salvo nel primo episodio e in brevi altre scene, concentrandosi su un scenario terrestre molto realistico così come il contesto bellico che esso offre, in uno dei migliori esempi di anime Real Robot, e in uno dei migliori messaggi d’accusa nei confronti della guerra e dei tragici effetti che può portare sulla vita delle persone.

Anonimo

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Anonimo

Episodi visti: 11/12+1 --- Voto 10
"The 8th MS Team" è una serie composta da 11 episodi, molti dei quali autoconclusivi, tenuti insieme da una trama piuttosto semplice: i soldati della Federazione vengono inviati nella giungla per trovare e distruggere una nuova arma di Zeon. Questa situazione fa da sfondo alle vicende personali dei protagonisti: prima su tutte, la storia d'amore tra Shiro Amada e Aina Sahalin.

Ciò che rende l'anime un capolavoro è l'enorme dose di realismo. Tanto per cominciare, niente quindicenni "piloti per caso": tutti i personaggi sono soldati addestrati a combattere. Gli stessi "robottoni" sono trattati per quello che sono: stupide macchine prodotte in massa che si sfasciano ogni due episodi (lo stesso Apsalus, l'"arma finale" di Zeon, viene danneggiato con relativa facilità). Altro dettaglio che mi ha colpito riguardo ai Gundam è il fatto che la parola "Gundam" non venga mai pronunciata, come a rafforzare l'idea che essi siano oggetti.

Se proprio devo trovare un difetto, esso riguarda gli ultimi 3 episodi. La trama subisce una forte accelerazione e il tutto si conclude a mio parere in maniera un po' troppo affrettata, lasciando lo spettatore con alcune domande senza risposta (tipo: che fine fanno i guerriglieri?). La mia opinione è che la morte del regista originale li abbia costretti a concludere la serie in fretta a furia.

Tutto sommato si tratta di un'ottima serie e merita dunque il voto più alto.


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Kotaro

Episodi visti: 13/12+1 --- Voto 8
È l'anno 0079, quello della cosiddetta "Guerra di un anno" che tutti i cultori della serie Gundam sicuramente conoscono. Quello che molti non sanno è il conflitto fra la Federazione Terrestre e il Principato di Zeon va oltre Amuro Ray e Char Aznable, ma è una realtà intorno a cui potenzialmente si possono inventare e narrare infinite storie parallele a quella mostrata nella storica serie del 1979.
Mobile Suit Gundam: 8th MS Team è una di queste.
Ambientata fra le giungle e i villaggi del pianeta Terra, è la storia di Shiro Amada, assegnato come sottotenente dell'ottavo plotone del reggimento Kojima. Attorno a lui, i suoi sottoposti e compagni: l'intrepida Karen, che ha coraggio da vendere e s'intende di medicina; il gigantesco e burbero Sanders, combattente dalla brutta fama; l'estroverso e farfallone Eledore, autore di canzoni d'amore strappato alla fama per essere gettato in guerra; il giovanissimo Michel, che vive il suo amore a distanza col terrore di vedervi porre disgraziatamente fine da un giorno all'altro.
Compito di Shiro e compagni è tenere sotto controllo una delle basi terrestri di Zeon, dove si sta studiando una potentissima arma segreta. Shiro, tuttavia, non riesce a togliersi dalla testa la bellissima ragazza che il destino gli ha messo sulla strada prima di arrivare sulla Terra e di cui si è follemente innamorato. Lei, Aina Sahalin, è stupenda, affascinante, intrepida, nobile... ed è la sorella di Ginias, il comandante della base zeoniana che il battaglione Kojima deve tenere d'occhio!

8th MS Team, serie OAV del 1995, è una produzione più moderna e, seppur con diversi punti e un'ambientazione temporale in comune, ben diversa da Mobile Suit Gundam. In primis perché qui, eccezion fatta per il primo (ambientato nello spazio) e gli ultimi episodi (dove i combattimenti fra Mobile Suit si fanno più presenti), i Gundam contano davvero poco. Per il resto, saremo immersi in uno scenario esotico che ben poco ha a che fare con la fantascienza e gli immensi cieli del cosmo della serie storica. La guerra di 8th MS Team si fa sì a bordo di robot, ma sono robot prodotti in serie e di poca importanza, usati alla stregua di carri armati qualsiasi, a cui possono anche saltar via interi pezzi che verranno poi sostituiti con modelli di fortuna di diversi tipi o colori provenienti da altri mezzi, creando così dei robot decisamente meno "plastici" e belli da vedere rispetto a quelli della serie storica ma in qualche modo più reali.
Un'ambientazione molto spartana, laddove se anche non ci fossero i robot la guerra rimarrebbe ugualmente cruda e realistica, poiché più che ad un film di fantascienza qui sembra di stare in Apocalypse Now, complice anche il look militaresco e dismesso dei protagonisti (contrapposto alle impostate divise alla Guerre Stellari dei soldati di Zeon) e la presenza di un gruppo di guerriglieri terrestri "vecchio stile" che si unirà a loro diventando parte integrante del cast e contribuendo a creare un'atmosfera da guerra del Vietnam più che da Gundam.

I piloti e i militari di questa serie non hanno capacità o attitudini particolari, non sono superuomini che godono di ottima reputazione nel loro esercito, ma semplici soldati, chiamati a combattere una guerra che - giustamente - non comprendono perché decisa dalle alte sfere e non da loro. Soldati, uomini, che hanno paura, ripensamenti, provano sentimenti decisamente umani. Ognuno dei membri del plotone di Shiro ha una sua storia passata e delle sue motivazioni, una vita passata dalla quale è stato strappato trovandosi catapultato in una guerra che non è sua, costretto ad odiare quelli di Zeon che sono uomini con dei sentimenti esattamente come lui.
Di quest'ultima cosa Shiro si renderà conto, portando 8th MS Team ad un livello più alto, dal simil-film di guerra del Vietnam che sembra essere nei primi episodi.
Sarà l'amore, il sentimento purissimo e innocente che sboccerà fra Shiro e Aina, a diventare il motore della storia, dandole vigore e innalzandola nelle tematiche. È giusto uccidere degli altri uomini in nome di una guerra che ci è stata imposta e di cui non conosciamo l'origine? Si può amare qualcuno che invece ti impongono di odiare? Può l'amore superare l'odio, la vendetta, i conflitti, e trionfare sopra ogni altra cosa?
Per scoprirlo, allo spettatore non resta che partire per questo bel viaggio in un mondo che poi tanto fantascientifico non è ma che anzi è credibile e realistico quasi fosse il nostro (poiché in fondo, anche se in una realtà alternativa, lo è).

8th MS Team è un'opera anni '90, e si vede. Sprizza anni '90 da tutti i pori: dallo stile di disegno garbatissimo, che strizza l'occhio e magari anche anticipa produzioni di quegli anni come Oh, mia dea o Cowboy Bebop, al cast di personaggi che presenta qui degli archetipi ben precisi che possiamo ritrovare in moltissime altre opere coeve, da Jura Tripper a Digimon; passando per l'atmosfera tropicale mista a tecnologie futuristiche, che non può non ricordarci un certo Cadillacs & Dinosaurs o un certo Metal Slug.
Il livello tecnico dell'anime è elevatissimo. La grafica è curatissima e fa un certo effetto vedere quegli stessi robot conosciuti nello stile anni '70 della prima serie che ora si affrontano in battaglie coloratissime, fluide e spettacolari. I combattimenti sono davvero una gioia per gli occhi, fluidi e ben orchestrati come sono, e riescono a interessare e a stupire.
Molto ben curato anche il doppiaggio, che schiera alcuni dei migliori seiyuu dell'epoca, come Nobuyuki Hiyama (doppiatore che solitamente non apprezzo ma che come Shiro è stato davvero convincente), Kikuyo Inoue, Ichiro Nagai, Tessho Genda e Mami Koyama.
Menzione d'onore per la splendida colonna sonora interpretata dalla brava Chihiro Yonekura: canzoni orecchiabili, ora frizzanti, ora piacevolmente romantiche, ora capaci di sciogliere il cuore di chi le ascolta.

A onor del vero, 8th MS Team non è privo di difetti. Bisogna dire che il finale dell'opera fa un po' storcere il naso, in quanto l'undicesimo e ultimo episodio (che in realtà, complessivamente, è il dodicesimo perché dopo l'ottavo c'è un episodio "8bis", "Miller's Report", a metà fra il riassunto dei punti salienti della storia e un raccordo che spiega fatti della storia non raccontati nell'episodio 8 ma necessari a capire ciò che accade nel 9) si chiude con un finale ad effetto e molto toccante, ma un po' troppo aperto.
Per rimediare a ciò, gli autori hanno realizzato un ulteriore episodio finale, "Last resort", ambientato diverso tempo dopo la narrazione dei precedenti, che però offre risposta soltanto alla più scontata delle domande che lo spettatore si poneva, mentre per il resto non spiega cosa è accaduto agli altri personaggi e perde tempo nel raccontare una storia "filler" relativa a nuovi personaggi - piuttosto irritanti peraltro - di cui allo spettatore poco importa.

Finale a parte, 8th MS Team merita indubbiamente una visione. È una serie apparentemente più "easygoing" rispetto al suo fratellone del 1979, pur raccontando una storia ambientata nello stesso momento, ma col proseguire degli episodi si fa più interessante e avvincente, riuscendo a trattare temi molto importanti e mettendo in scena una delle storie d'amore più toccanti mai raccontate.
Il comparto tecnico di ottimo livello e l'atmosfera anni '90 che emana, oltre alla simpatia dei personaggi cui viene spontaneo affezionarsi nonostante siano in qualche modo "già visti", rendono questa serie davvero godibile. Un piacevolissimo divertissement che approfondisce sotto una nuova luce quanto visto nella serie Mobile Suit Gundam, a cui gli appassionati potranno qui divertirsi a trovare camei e citazioni, sia di personaggi (memorabile il cameo di Gihren Zabi, sempre magistralmente doppiato da Banjou Ginga, nel primo episodio) o eventi che di robot o mezzi da combattimento.
Una serie di ottimo livello, che senza dubbio merita un'occhiata, ma che, purtroppo, rimane meno nel cuore dello spettatore per via di un finale non all'altezza. Tuttavia, i suoi personaggi, le sue atmosfere e le sue musiche non si dimenticheranno così facilmente, così come il grande messaggio di speranza e di amore che vuole lanciare a chi la guarda.
Un grande inno all'amore e alla vita, anche all'interno del più insensato dei conflitti, purtroppo non perfetto ma certamente valido. Da vedere se si è apprezzata la prima serie Gundam del 1979, di cui costituisce un'interessantissima variazione sul tema.


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ilcantastorie

Episodi visti: 11/12+1 --- Voto 8
La prima serie di Gundam che vedo interamente. Devo dire che in quanto a cultura sui robot sono abbastanza competente, essendo cresciuto praticamente con tutti i robot anni '70: Maginza Z, Jeeg, Goldrake, Arbegas, General Daimos, Space Robot, ecc... Ma non mi ero mai visto una serie di Gundam per mancanza di materia prima ma, volendo avere una cultura sui robot di tutto rispetto, dovevo vederla prima o poi.
Le serie robotiche presentano tutte di solito grandi piloti, a bordo di robot super tecnologici, in mezzo a guerre di cui sono i grandi eroi. Lo stesso però non vale per questa serie. Qui non ci sono eroi ma uomini. Uomini che sono mandati al fronte per fare una guerra. Uomini con robot normali e con i problemi comuni di tutti i soldati in guerra.

Il protagonista non è che un semplice sottotenente, Shiro Amada, il quale non è particolarmente superiore ad altri in nel pilotare i Gundam. Inoltre il protagonista pilota un Gundam prodotto in massa e questa è una cosa che non accade spesso di vedere.
Peccato che l'anime si perda in alcuni parti. Secondo me ad esempio il protagonista passa troppo facilmente da uno stato di fomentazione per la guerra (nel primo episodio, dice di andare in guerra per provare le proprie abilità) ad uno di rifiuto totale per la stessa. Il protagonista in sostanza diventa addirittura quasi incapace di sparare.
Ma forse è dovuto al fatto che la serie è molto corta.
Molto bella la storia d'amore tra lui e Aina, e molto belli e ben caratterizzati anche i personaggi secondari oltre che i plotoni di Shiro.

Altra cosa che mi è davvero piaciuta di questa serie, al pari del finale, davvero emozionante, è stata l'atmosfera da "Guerra in Vietman", in quanto non si parla di guerra, ma soprattutto di guerriglia urbana e nelle foreste.
Un aspetto che mi ha particolarmente deluso invece è stato il cameratismo e la vita da campo dei soldati. Pensavo che questa parte fosse molto più corposa all'interno della storia, invece è quasi del tutto assente. Con qualche puntata in più e magari anche con qualche filler, questa mancanza si poteva colmare tranquillamente.

Tecnicamente parlando, ritengo ottime sia le musiche (soprattutto la sensazionale opening), sia i disegni e il mecha design.
In definitiva, credo che un 8 se lo meriti tutto.


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LightLife

Episodi visti: 13/12+1 --- Voto 9
<b>[ATTENZIONE! CONTIENE SPOILER]</b>
ARASHI NO NAKADE KAGAYAITE SONO YUME WO AKIRAMENAIDE KIZU ZUITA ANATA NO SENAKA NO TENSHI NO HANE SOTTO DAITE, DAITE AGETAI.
<i>“Non rinunciare al sogno che sta risplendendo nel cuore della tempesta! Quelle ali da angelo piegate da ferite che hai sulla schiena vorrei abbracciarle, abbracciarle delicatamente.”</i>

Questa è la prima frase della stupenda opening degli OAV Gundam 08th MS Team. Parla di sogni, dei sogni che si mantengono vivi nonostante tutto, quei sogni che nascono dal cuore e che molti con il passare del tempo tendono, sbagliando, a rimuovere o a sopprimere. Anche se la tempesta rugge, quei sogni ci devono animare dal profondo e non morire mai. Il concetto di sogno si può erroneamente pensare che abbia poco a spartire con la guerra e anche in questo caso si è in errore. I sogni muovono la guerra: il sogno di un popolo di essere liberato, il sogno di conquistare un territorio e il sogno di essere più felici. E, ancora, fino ad arrivare a livelli gerarchici più bassi, il sogno di un militare di fare carriera, il sogno di un soldato di tornare a casa, di riabbracciare il proprio figlio e di ritrovare il proprio amore. Amore è un’altra parola che non ha nulla a che vedere con la guerra. La guerra si muove sull’odio reciproco, l’amore in guerra è impossibile. Ma come succede per ogni cosa impossibile, la si reputa tale fino a quando qualcuno non la mette in atto. Quel qualcuno deve però essere una persona diversa, capace di superare i confini di ciò che il mondo impone, deve essere una persona mentalmente e sentimentalmente rivoluzionaria. La scheggia impazzita, la scintilla che avvamperà il fuoco dell’amore in questa serie è proprio il protagonista Shiro Amada.

Shiro, ufficiale della federazione, è forse uno dei personaggi più positivi mai comparsi nelle serie di Gundam. Siamo molto lontani da Amuro o Camille, protagonisti combattuti, misteriosi, ambigui, a tratti malvagi. Shiro è una persona positiva in tutto, sprizza gioia di vivere ed energia in ogni sua azione. E' strano vedere un personaggio cosi in Gundam. E’ un po’ come Vash the Stampede, protagonista di "Trigun", che per chi non lo sapesse è quel personaggio capace di strapparti il cuore e riempirtelo di buoni sentimenti per poi reinfilartelo nel petto. Shiro non è però piatto come un tipico personaggio spudoratamente buonista: è semplicemente energico e positivo. La sua visione altruista della vita all’inizio la trasferisce sui suoi compagni, nel suo team e non li lascerebbe mai morire. Ma come è ovvio per un personaggio cosi, le sue convinzioni tenderanno sempre di più ad allargarsi fino a trascendere il confine tra amici e nemici. Arriverà a non volere la morte di nessuno come Vash e arriverà a non sopportare più la guerra di cui è protagonista. Questa sua positività lo porterà ad innamorarsi follemente di una persona come lui; la sua “Giulietta” sarà Aina, membro di Zeon. Anche quest’ultima si ritrova in guerra più perché forzata che per volontà. Una forzatura che la porterà a sopprimere le sue vere intenzioni. L’incontro con il turbine Shiro la spingerà però ad accorgersi e a riscoprire i suoi veri desideri, i due si innamoreranno follemente, forse più per una comune visione di intenti che per altro. Non è però come un classico colpo di fulmine. E' più un colpo del destino che fa incontrare due persone che avevano maledettamente bisogno l’uno dell’altra per darsi forza a vicenda. Si tratta di una storia d’amore molto diversa dalle classiche incontrate in Gundam o Gundam Z. Quelle erano più che altro storie d’amore maledette, irrealizzabili, soprattutto per volontà dei protagonisti. Questa, invece, è più simile a “Romeo e Giulietta”: c’è un muro che blocca la loro relazione che è il fatto di appartenere a due fazioni avversarie, e che entrambi hanno la forte volontà di superare. Come si è ben capito tutta la serie si regge proprio su questa storia d’amore, che per forza di cose tende ad oscurare tutto il resto. Shiro si trove infatti a comandare un team sulla Terra, i cui membri, quasi necessariamente, non sono sempre ben caratterizzati poiché oscurati dallo stesso e dalla sua energia. Ovviamente anche la brevità della serie contribuisce a rendere difficile una ottimale caratterizzazione dei personaggi secondari.

Due sono gli ulteriori aspetti da sottolineare: la storia è infatti ambientata completamente sulla Terra, forse per sottolineare il calore del nostro pianeta nell’abbracciare questa storia d’amore, molto lontana dall’oscurità e dalla freddezza dello spazio.
Il secondo elemento riguarda i Mobil Suit. In questi OAV, l'importanza che viene data loro è forse la più bassa in assoluto di tutte le serie di Gundam. Questi non vengono quasi mai menzionati e, nonostante il Team O8 usi Gundam avanzati, questi vengono quasi trascurati, perché la storia dà un grande risalto alle persone e ai loro sentimenti. I Gundam sembrano insomma quasi un elemento di intralcio.

In conclusione, questa è una gran bella serie, sopratutto perché scardina un po’ i temi tradizionali trattati in Gundam o, almeno, cerca di narrarli raccontandoli sotto diversi aspetti. Il protagonista contribuisce molto a dare forza al prodotto e, più volte, mi sono meravigliato di trovare un personaggio cosi nelle storie del Mobil Suit Bianco. Un personaggio che finalmente sogna anche nelle condizioni più disperate e come infatti recita ancora l’opening:
AOKU HATENAI SORA NO KATASUMI DE UMARETA YUME GA IMA CHIISAKUTEMO KOORITSUKU YOUNA TSUYOI KAZE DE SAE SONO MUNE NI KAGAYAKU YUME WO KESHITARI KESTARI NANTE DEKINAI! ossia: <i>“in un angolo remoto di questo infinito cielo azzurro, è nato un sogno che per quanto possa essere piccolo nemmeno un vento tanto impetuoso da far gelare le ossa potrà spegnerlo, mentre risplende nel tuo cuore! Non riuscirà mai a spegnerlo!”</i>

Lorenzo

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Lorenzo

Episodi visti: 12/12+1 --- Voto 9
E' la seconda in ordine cronologico (1996) delle due side stories ambientate nell'Universal Century di Gundam durante la Guerra di Un Anno, ma fra le due é forse quella più nota, ed è anche la più lunga, anche se la più bella in assoluto é ritenuta da molti la prima, 0080 War in the Pocket.
Dal punto di vista qualitativo è una serie "con le palle", com'è evidente,;-) ed è unanimemente riconosciuta fra le migliori del mondo di Gundam. Tutta all'insegna di un marcato realismo, sicuramente più di KSG 0079, ci mostra la guerra com'è veramente, con notevole approfondimento dei caratteri e dei rapporti fra i diversi personaggi. Anche i combattimenti e i fenomeni fisici appaiono ancora più realistici, grazie anche all'eccellente qualità dei disegni e delle animazioni, davvero suggestive e belle a vedersi, naturalmente superiori a quelle di KSG. Diciamo che 8th MS Team "esaspera" ancor più questa caratteristica principe di Gundam che lo distingue dagli altri robottoni, evidente già sin dalla prima serie. Gli scontri e l'azione hanno un'importanza relativamente limitata e viene dato più spazio alla psicologia dei personaggi e ai loro conflitti interiori.
Non mancano comunque momenti di alta spettacolarità, come quando entra in scena l'Apsalus (I e II), ispirato in tutta evidenza al Big Zam e al suo potere distruttivo.
Nota personale: ;) é stato molto intrigante e divertente, sin dal primo episodio, vedere all'opera per la prima volta un nuovo modello di Gundam, anzi due, l'RX79 prima (di cui ci vengono mostrati ben tre esemplari) e l'Ez8 poi, dopo quello "tradizionale" cui ero abituato da sempre. Entrambi naturalmente tutt'altro che indistruttibili, anche perché non guidati da newtype (del resto neppure l'RX78 di Amuro lo era), e questo è un altro elemento fondamentale della serie che contribuisce al suo profondo realismo. Sempre in tema di mecha, notevole anche il Gouf Custom di Norris Packard. Lo sfondo dei duelli, poi, le strade della città devastata dai bombardamenti in stile paesi del Medio-Oriente, dà un ulteriore contributo di realtà.
La storia, che ha per protagonisti i soldati dell'8° Plotone Mobile Suit del Battaglione Kojima di stanza nel sudest asiatico dove si svolge quasi tutta l'azione (tranne il primo episodio ambientato nello spazio), ruota in gran parte attorno al rapporto fra i due protagonisti di parte avversa, Shiro Amada e Ayna Sahalin: una trovata non certo nuova ma che, grazie alla maestria di Akira Okeya (sceneggiatore dei primi 9 episodi) e Hiroaki Kitajima (degli ultimi 3), rende l'anime vivo, palpitante e coinvolgente. Anche gli altri però non sono da meno e lasciano tutti il segno. Non pochi sono i momenti di alta tensione emotiva nel corso della visione. L'ultimo episodio, poi, privo di combattimenti e di mecha, è, come si suol dire, pura poesia.
Se si vuol trovare un difetto, è forse in qualche ellissi di troppo: nel finale, ad esempio, è mancato secondo me il giusto spazio agli altri compagni dell'8° plotone, ed anche qualche altro personaggio meno rilevante, come Kojima o il vecchio Nickard, di fatto sparisce e non è ben chiaro che fine faccia.
La serie, iniziata dal regista Takeyuki Kanda, morto purtroppo in un incidente stradale dopo aver diretto un paio di episodi, è stata poi continuata da Umanosuke Iida. Successivamente, nel 1998, è stato realizzato un film di raccordo fra gli episodi 8 e 9 dal titolo The 8th MS Team: Miller's Report (per la regia di Mitsuko Kase), in gran parte di riassunto degli episodi precedenti e il resto originale. Benchè venga indicato nei titoli come sceneggiatore insieme ad Hajime Hayate, pseudonimo che sta ad indicare lo staff della Sunrise, Tomino non ha mai messo mano all'anime e in pratica la citazione del suo nome ha il significato di "da un'idea di..."
Era la prima volta che vedevo una side story ed un altro elemento stimolante e di divertimento era dato dal pensare che, mentre avvenivano le vicende che stavo seguendo, da un'altra parte si svolgevano quelle che conosco già da quasi 30 anni.:-)
Quante cose sono successe nella OYW, e a quei tempi non lo sapevamo nemmeno!;-)

Ramaja

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Ramaja

Episodi visti: 12/12+1 --- Voto 7
<b>[Attenzione contiene alcuni spoiler!]</b>

Serie interessante, forse la prima a stimolarmi a guardare davvero Gundam (RX78 lo vidi nel 79) visto che la maggior parte delle altre serie è diventata un mix fra Drangonball Z e le paturnie di Evangelion (che odio visceralmente).
I commenti che precedono dicono più o meno tutto quello che c'è da dire sulla serie, 11 episodi, storia di amore tra Shiro e Aina, sullo sfondo della "One Year War" tutto sommato godibile.
Restano alcuni personaggi surreali e irritanti alla "Gundam" (I due operatori del carro di supporto sono da incenerire), i soliti cattivi che più cattivi neppure in "Altrimenti ci arrabbiamo" e pose plastiche un po' ridicole del belloccio di turno ("Bishonen" che fa impazzire i giapponesi e imbarazza il resto del mondo).
Quello che fa spiccare la serie sulle altre è l'attenzione al dettaglio dei Mobile Suit, ora mostrate come macchine da combattimento nel mezzo di una Guerra, senza protagonismi e invincibilità a cui la serie classica ci ha abituata. Un esempio e quando l'articolazione della caviglia del Gundam di Shiro si blocca a causa della sabbia e richiede un intervento "sul campo" per risistemarla.
I piloti protagonisti sono soldati competenti, ma sono anche persone normali sia nella federazione che in Zion e per una volta vediamo lo scontro ad armi (quasi) pari tra le due fazioni, con pletora di danni e distruzione ai rispettivi equipaggiamenti.
Non troviamo il solito "Asso" nemico da sconfiggere alla fine di ogni puntata per dare risalto al protagonista. Anzi, durante lo scontro tra Norris Packard, alla guida di un Gouf leggermente modificato, e la 8° Compagnia Mobile Suit, quest'ultimo, da solo, le suona di santa ragione all'intero team degli RX78 distruggendo tutti i Guntank presenti (il suo vero obbiettivo) prima di restare ucciso.
Se siete appassionati di Gundam dovete vedere questa serie assolutamente.
Se trovate la serie classica di Gundam troppo pretenziosa e nel complesso poco realistica, forse questa versione potrebbe farvi cambiare idea.

PS: Se avete più di 13 anni evitatevi il patetico 12 episodio, postumo e spudoratamente indirizzato a scrivere un "e vissero tutti felici e contenti..." a tutti i costi per una serie che invece ha ben altre aspirazioni.

torakiki

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torakiki

Episodi visti: 12/12+1 --- Voto 9
Bello!! I mobile suit, finalmente, semplici macchine, piloti che sono soldati e non ragazzini finiti ai comandi per caso, che ragionano da soldati (o meglio in modo piu` militare e coerente). Il 10 non lo do perche` la parte nella foresta (a livello di trama ottima) pecca di "leggerezza": come puo`un carrarmato ipervitaminizzato come i mobile suit muoversi agilmente come un incursore in mezzo ad alberi che oltretutto lo riparano dai colpi dei nemici? Cosa e` una foresta di baobab? Tolto questo difetto (forse sono troppo duro) il miglior racconto su Gundam (quello vero).

sergej

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sergej

Episodi visti: 13/12+1 --- Voto 9
Una serie OAV fedelissima allo spirito del primo Gundam ma adattata a tempi più moderni: probabilmente la scelta migliore per chi volesse scoprire l' Uchuu Seiki anche senza aver visto la serie originale, 08th MS si sostiene da sè e qualche informazione di base sul mondo di Gundam basta a capire tutto. Il finale "originale" è un po' deboluccio anche se non malvagio, personalmente ritengo che Last Resort (il secondo finale) sia superiore. L'episodio nel deserto è semplicemente un capolavoro. In conclusione, un grande pezzo di animazione robotica.

dyvim_tvar

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dyvim_tvar

Episodi visti: 13/12+1 --- Voto 10
Un assouto capolavoro!
La tecnica è ineccepibile, la storia è tra le migliori della saga, niente newtype, niente basi bianche, qui si sta al fronte a prendere le sventagliate, pochi soldati, pochi mobile suit, che tra l'altro si rompono spesso, la guerra è vista senza fronzoli e l'ambientazione è quella di un classico film di guerra (Platoon, La sottile Linea rossa etc..), La Universal Century vista con gli occhi di chi combatte pur non essendo destinato a grandi imprese.

Darcadia

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Darcadia

Episodi visti: 13/12+1 --- Voto 9
Tra tutte le sidestories dello universal century questa è la mia preferita. Moderno ma classico. Realistico più della serie originale ma senza rinnegarne il design e lo spirito. Se avete sempre voluto sapere come sarebbe stata la serie originale vista in una chiave un po' più moderna, beh questa è la serie che fa per voi. Gli episodi hanno una trama molto ben congegnata. Sono abbastanza autoconclusivi ma fanno procedere delle sottotrame fino alla loro conclusione finale. Si vede che tutto è stato ben pensato dall'inizio. Personaggi molto umani e ben caratterizzati. Decisamente da vedere.

agente XIII

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agente XIII

Episodi visti: 13/12+1 --- Voto 9
Tra le side story di Gundam è quella che mi ha appassionato di più. Realizzazione tecnica e regia sono splendide. La storia è molto profonda e mai noiosa. I mecha sono splendidi e il chara-des (di Toshihiro Kawamoto se non sbaglio, quello di Cowboy Bebop e Wolf's Rain) è superbo. Da vedere assolutamente se si è appassionati di animazione e non solo di Gundam.

Saigo

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Saigo

Episodi visti: 13/12+1 --- Voto 9
Una serie magnifica sotto ogni punto di vista,la trama a volte è un pochino semplicistica ma comunque coinvolgente,iniziata la visione si vuol passare subito all'episodio seguente!
Il character design è azzeccato,il background ricorda molti war movie e riprende lo stile e il senso di cameratismo che gli autori hanno fatto trasparire anche nella serie originale.I mobile suits sono tra i piu' belli che abbia visto sino ad oggi,segnano il nuovo standard per l' UC d'ora in avanti.Belle le linee dei MS della federazione e di Zion,ricchi di partilari e ben calati nell'ambiente e nel contesto militare,un pochino meno a mio avviso i Mobile Armour, troppo goffi.
Le musiche sono apprezzabili e l'animazione di buon livello.In definitiva se vi piace la serie classica di gundam amerete sicuramente anche questa mini serie,provate e non ve ne pentirete!
Come sempre i piu' sentiti ringraziamenti a chi ci permette di goderci queste serie in formato fansub, harigato starsubber!

Zooropa

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Zooropa

Episodi visti: 13/12+1 --- Voto 10
Insieme a 0080 IMHO questa è LA serie OAV di Gundam. Perfetta in tutto. Guerra, dramma, amore, violenza in uno scenario che ricorda molti WarMovie ambientati in VietNam. Realistica fino al midollo 08thMSTeam ha per protagonisti solo degli uomini (niente newtype super potenti che combattono a colpi di sensazioni ESP) che combattono per restare vivi e civili che lottano per la loro terra. Meraviglioso.

Waldemar

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Waldemar

Episodi visti: 13/12+1 --- Voto 9
Gundam 8vo Plotone MS narra le vicende di Shiro Amada, giovane e promettente tenente delle forze terrestri che viene inviato sulla Terra al comando di un plotone di Mobile Suit, verso la fine della "Guerra di un anno". Il pilota si scontra inizialmente con una giovane donna appartenente a Zion, dalla quale resta affascinato, e che incontrera` piu` volte nel corso della serie.

La serie e` molto curata dal punto di vista grafico, con un'ottimo character design. Qualche pecca nella trama, un po' troppo prevedibile in alcuni punti, sicuramente forzata dalla breve durata della serie (13 episodi). Il mecha design e` molto curato, e presenta alcuni esponenti della serie originale di Gundam, e nuovi modelli disegnati appositamente per questa serie (divino il Gundam Ez-8!!!); blando il design delle armi segrete di Zion (un po' troppo "palla di gomma" come aspetto), mentre la varieta` dei mobile suit e` molto elevata. Fantastiche le sequenze di combattimento, con scene frenetiche e momenti di breve calma.

Nel globale una bella realizzazione, con uno stampo piu` militaresco, ma comunque un buon approccio psicologico ai personaggi. Consigliabile anche il lungometraggio, praticamente un riassunto della serie, con qualche dettaglio aggiunto.

Koji_77

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Koji_77

Episodi visti: 13/12+1 --- Voto 8
Un pezzo interessante per chiudere la trilogia... abbastanza accattivante, nonostante i pochi episodi, a volte forse un pò scontati e poco approfondite alcune tematiche. Ottimo il lungometraggio, all'interno del quale ci sono più dettagli di un particolare avvenimento (non vi dico quale altrimenti vi rovino la sorpresa ;-)) senza il quale sarebbe mancato quelcosa a mio parere.

Il disegno è buono, i combattimenti abbastanza avvincenti anche nel loro non essere eccezionali, un anime che direi vale la pena guardare.

Colgo l'occasione per ringraziare chi passa il suo tempo per dare la possibilità a noi "altri" di vedere degli anime che non riusciremo, forse, mai a vedere ;-)