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npepataecozz

Episodi visti: 1/1 --- Voto 7
A mio avviso questo anime può essere oggetto di diverse interpretazioni: quella che preferisco è quella secondo cui trovare la felicità significa trovare il posto giusto e la persona giusta con cui condividerla, indipendentemente da tutti quegli aspetti, quali la condizione economica, l'onore, le certezze per il futuro, che magari spesso aiutano, ma non sono indispensabili se non compatibili nel posto giusto con le persone giuste.

L'esistenza di Mimi, una donna sui trent'anni, è stata dominata dai continui rimproveri che le giungevano da tutte le direzioni: prima dal padre e dalla madre, poi dalla sorella e infine dal marito. Un giorno, mentre si affretta a riporre la sua spazzatura nel camioncino della nettezza urbana, rischia di avere un incidente e viene salvata da un operatore ecologico. In quel momento, nella donna scatta qualcosa e comincia a sentirsi attratta sempre più dal suo salvatore: così settimana dopo settimana attende con ansia il momento in cui potrà rivederlo. Un giorno Mimi prende il coraggio a due mani e chiede il suo nome. Da allora la sua vita non sarà più la stessa: diventata l'amante dell'operatore ecologico, va a vivere con lui e abbandona il marito e con lui una posizione sociale sicura e privilegiata. Da quel momento il suo unico obiettivo è preparare la cena per il suo uomo e diventare sempre più brava in modo che lui dipenda completamente da lei almeno per la cena.

Da questo punto di vista questo "Yuuge" è un titolo condito da una concezione meno orientale del solito: una donna che abbandona un marito con una discreta posizione sociale per passare la sua vita con un operatore ecologico ricorda molto certi film di tipo occidentale, specie quelli più sdolcinati e forzatamente buonisti. Ma se da noi questi lasciano il tempo che trovano, tutto ciò calato in un contesto culturale come quello giapponese rende quasi rivoluzionaria una storia d'amore molto semplice come quella descritta da "Yuuge". La felicità provata da Mimi, che vive la sua vita nascosta in un piccolo e scomodo appartamento, intenta solo a cucinare e ad attendere il ritorno del suo uomo, una persona che appartiene a uno dei gradini più bassi della scala sociale, rapportato a ciò che ha perso in cambio di tutto questo, è un qualcosa che raramente avevo visto in un'opera orientale.
In conclusione, non è un anime adatto a chi vuole divertirsi, ma adattissimo a chi ha voglia di pensare un po'; quanto alla cucina, va benissimo quella italiana, ma a me il minestrone fa schifo.


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Mandelin

Episodi visti: 1/1 --- Voto 8
Questo special viene raggruppato, insieme ad altri tre, sotto l'etichetta "Otona Joshi no Anime Time" e si tratta di quattro scorci di vita che riguardano aspetti fondamentali della vita di una donna, in particolar modo l'amore. In questo breve sipario di circa mezz'ora ci viene mostrata una giovane donna sulla trentina (Mimi) che fugge da una vita per niente appagante al fianco di un marito distante, il cui amore per lei è inversamente proporzionale al suo ossessivo interesse per il lavoro. Il loro matrimonio, come se non bastasse, è il frutto di un comune accordo tra le famiglie che avevano già fatto incontrare i due promessi sposi quando erano piccoli (ricordo che il matrimonio combinato è ancora praticato in Giappone, anche se l'usanza si è affievolita nel corso dei decenni). Arrivata nel suo nuovo appartamento da single, la protagonista è subito intenta a organizzare la sua nuova vita, ma l'imprevisto è dietro l'angolo. Incontra infatti un netturbino (Kou) che la salva mentre stava inavvertitamente allungando le braccia verso la pressa del camion di servizio nel tentativo di gettare la spazzatura, avendo infatti tardato di qualche secondo la consegna (in Giappone la Nettezza Urbana svolge il proprio compito in maniera impeccabile, sempre ad orari prestabiliti). Alla nostra Mimi basta essere afferrata per il braccio dal giovane uomo, che ha un anno più di lei, per ricevere come una scossa che le fa istantaneamente vibrare il cuore e l'anima. All'ennesimo ritiro dell'immondizia lei prende coraggio, si avvicina e chiede al ragazzo il suo nome, e questi decide, di lì a poco, di frequentare la donna e di rincasare sempre nel suo appartamento per cenare e dormire con lei.
E' un amore puro quello che avvince i cuori dei due amanti: Mimi attende a casa il ritorno dell'amato, preparandogli ogni volta una cena deliziosa e trasmettendo i suoi sentimenti attraverso la bontà delle pietanze, mentre Kou, anche solo col semplice sguardo, nonché coi suoi complimenti, la fa sentire desiderata e quindi felice.
L'attenzione alla preparazione dei vari piatti è particolare quanto sintomatica di una cultura, quella giapponese, che in quest'aspetto della vita ripone tanto valore. Singolare la scelta del netturbino, che a quanto pare è considerato un lavoro dignitosissimo, più di quanto non si possa pensare osservando lo stesso mestiere nel nostro paese (senza offesa per nessuno, lo sottolineo!).

Tecnicamente parlando, rileviamo una grafica molto buona. Nelle scene in cui Mimi cucina assistiamo all'utilizzo di un espediente che può sembrare strano, ma che non fa altro che denunciare una volontà di realismo, seppur a modo suo. Mi riferisco alla parte della cucina dedicata ai fornelli, che non viene disegnata, ma riciclata da immagini reali. Possiamo quindi distinguere la figura animata della donna che usa una vera cucina, e in alcuni primi piani si vedono addirittura le mani di una persona in carne e ossa, nonché veri alimenti impiattati. Questa tecnica, tuttavia, potrebbe essere utilizzata ancora meglio. Mi riferisco precisamente al momento in cui si vede la giovane Mimi mentre passa un dito sul bordo del lavello bagnato. A rigore di logica, anche se la mano è animata mentre il lavello è vero, dovremmo vedere l'indice che sposta le gocce lasciando una traccia, ma così non è.

Concludendo, questo anime non può che far entrare la speranza in ognuno di noi. Speranza, intendo, in un rapporto umano e magari d'amore fuori dalle logiche sociali e slegato dal giudizio altrui, pieno di rispetto reciproco e attrazione per tutto ciò che è quell'essere che ci sta di fronte, uomo o donna che sia, e che si svela giorno per giorno.
In questo senso va letta la metafora della cucina: ingrediente dopo ingrediente il cuoco crea una ricetta perfetta e una pietanza deliziosa, così i nostri due innamorati sono indispensabili componenti l'uno della vita dell'altro nel formare un'ideale relazione tra uomo e donna.
Guardate pure questo special, ovviamente insieme agli altri molto intensi e drammatici.