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alex di gemini

Episodi visti: 13/13 --- Voto 7
Più che una recensione potrebbe sembrare un bilancio... pieno di passività, ma proviamo.

"Starship Operators" è ambientata in un futuro lontano, in cui la galassia è stata colonizzata, in cui la Federazione Terrestre e l'Impero sono le potenze più importanti, ma abbondano pianeti indipendenti.
Già l'incipit e il tema di una sola corazzata che sfida l'impero strizzano l'occhio al romanzo di Asimov intitolato "Il tiranno dei mondi". Sembra interessante, ma non ci sarà una spiegazione adeguata delle circostanze politiche in cui la nostra vicenda si snoderà, dato che tutto viene lasciato abbozzato.
La Amateras è la nave militare più avanzata appunto di un pianeta indipendente che, subite forti pressioni, si arrende all'Impero senza combattere. Ma i giovani cadetti in viaggio d'addestramento si ribellano, comprano la nave e iniziano la loro guerra personale contro gli oppressori! Il tutto grazie alle sponsorizzazioni provenienti dal Galaxy Network, rete televisiva che trasmette in tutta la galassia e che descriverà la loro storia in perfetto stile reality show.
D'accordo che, con buona pace di Asimov, gli imperi servono solo ad opprimere, ma qui abbiamo una demenza peggiore di "Mobile Battleship Nadesico", e la tentazione di chiudere è stata forte. Ma è meglio andare fino in fondo. Ma perché? La serie non è forse più bucherellata di un gruviera? Abbiamo infatti tantissimi difetti. In primis la caratterizzazione dei personaggi che, come psicologia, sono piatti da far paura, compresa la protagonista che dovrebbe essere la sorella seria di Yurika. Tutti si limitano a fare gli operatori e nulla più, persino l'equipaggio Blue Noah era cento volte meglio. Così piatti che non mi sono preso la briga di ricordare i loro nomi. Il tutto con il desiderio di lavorare in un mondo da corazzate spaziali reali, per cui no ai robot di "Mobile Battleship Nadesico" e realismo in tutto, anche a costo di annoiare con spiegazioni scientifiche senza il brio della dottoressa Fressange.

La regia è solo discreta, l'opening buona, l'ending dolce ma dal testo interessante. Il design dell'Amateras pessimo, una via di mezzo tra una scarpa e un ferro da stiro, e quello delle altre navi è persino peggiore. Davvero offensivo per un fan di "Yamato", "Mobile Battleship Nadesico" e "Blue Noah". La demenza è da reality, dato che qui i nemici muoiono davvero, ma anche i nostri avranno molte vittime. La trama, poi, passa dalla politica ai giochi di potere, ai colpi di scena, come nel succitato "Il tiranno dei mondi". Ed è proprio questo che salva la situazione, grazie agli ultimi sei episodi, ove la tensione si alza e alla fine quasi tutto si tiene, in un finale doloroso e amaro ma che dà un senso a tutto.
Per cui, alla fine, anche per avermi fatto rivivere le vicende della splendida Nadesico e di un bellissimo romanzo asimoviano di non facile lettura, un sette lo si può dare.


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Elam

Episodi visti: 13/13 --- Voto 8
Davvero bello, se esiste un genere Real Robot esiste anche un genere Real Battleship e questo anime ne fa pienamente parte.

In una galassia in cui la civiltà umana si è espansa nell'universo, l'Impero (di cui si conosce gran poco e di cui si conosceranno nel proseguo della storia solo alcune figure soprattutto militari) muove guerra ad un pianeta indipendente. L'universo sembra diviso in due blocchi, l'Impero e la Confederazione Terrestre, poi esistono numerosi pianeti indipendenti non schierati che possono cadere vittima di conquiste come questa.
Alcuni cadetti, al ritorno di un viaggio inaugurale di una avanzatissima astronave spaziale, vedendo il loro pianeta arrendersi all'impero senza combattere, decidono di ribellarsi, ma per farlo, per smuovere l'opinione pubblica e avere fondi a sufficienza per riparare la nave, vendono i diritti televisivi della loro azione ad una TV terreste che trasmette in tutta la galassia.

Con la trama mi fermo qui, purtroppo, per via dello scarso numero di episodi o altri motivi, non verremo mai a conoscere tanto dell'Impero o della Confederazione terrestre né altri aspetti della vita ma tutta la trama ruoterà principalmente attorno alla vita e alle azioni eroiche dei protagonisti.
Real Battleship dicevo: niente flotte di migliaia di navi che combattono contro i ribelli, anzi, le navi sono contate, le battaglie si vincono spesso con un colpo e la strategia è determinante per non affondare. Nessuna nave è invincibile per quanto avanzata sia, è solo un mezzo e deve fare i conti con le riparazioni, con i fondi e la politica. Già, la politica rimane nello sfondo ma è sempre presente, non c'è la flotta o la nave invincibile che da sola distrugge pianeti e spadroneggia nello spazio a colpi di cannone, la politica è l'ago della bilancia che tesse i fili dietro alla narrazione (c'è, si vede poco così non ci si annoia, ma è determinante). Anche nell'equipaggio nessuno è immortale, anzi, muoiono diversi membri.
Forse avrei preferito un character design ancora più maturo, meno minigonne e meno inquadrature vedo/non vedo, non c'è però fan service fortunatamente.

In sintesi, una serie per gli amanti delle battaglie e della real fantascienza (con qualche errore tuttavia) che avrebbe meritato più episodi per approfondire l'ambientazione e il contesto storico.


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Swordman

Episodi visti: 13/13 --- Voto 7
Diario di bordo. Data astrale ignota.
L'impero persevera le sue mire di conquista. Ora anche il governo del pianeta Kibi del sistema di Henrietta è caduto sotto il suo dominio ed il suo governo finito in esilio.
Dovevamo seguire il viaggio inaugurale dell'Amateras, la nuova nave da guerra di ultima generazione della flotta di Kibi l'evento è stato ovviamente annullato e tutti gli ufficiali di bordo hanno abbandonato le nave e deposto le armi.
E' accaduto però un fatto inaspettato: gli allievi cadetti presenti a bordo hanno preso possesso dell'Amateras iniziando una resistenza contro l'impero. Per fare ciò hanno direttamente acquistato la nave vendendo i diritti di trasmissione in esclusiva al Galaxy Network che quindi trasmetterà tutte le fasi delle battaglie.
Mi chiedo cosa sia saltato in mente a questi giovinastri... Che credono di poter fare?
Nota finale. Aggiungere l'orologio astrale alla lista delle riparazioni.

Spazio. Ultima frontiera
Cosa ci si aspetta da Starship Operators? Dato il discreto numero di membri femminili nell'equipaggio e il contesto bellico con reality-show forse una commedia di sfondo fantascientifico con qualche spruzzata di fan-service? Oppure un anime di guerra in cui l'azione la fa da padrone? Nessuno dei due.
Le situazioni di battaglia sono preponderanti ma anche rappresentate in modo quantomeno originale.
Osserveremo infatti ogni scontro tra l'Amateras e le navi imperiali dalla plancia di comando e ogni risultato delle manovre non sarà visto dallo spettatore ma egli ne conoscerà gli esiti da quanto comunicheranno gli operatori/operatrici. Il tema tattico sarà poi costante: cambiano contesto e strategia ma l'equipaggio ribelle punterà sempre a cercare un tiro pulito per il micidiale cannone al plasma dell'Amateras. Risultato: one shot, one kill.
La diretta del reality-show, che come idea era interessante, si riduce presto a essere solo un fattore di secondo piano negli scontri (verrà convertita in una differita) anche se nel finale si rivelerà essere un elemento decisivo...
Questo è più o meno il profilo dei primi episodi della serie. Proseguendo poi con la storia si aggiungeranno intrighi politici e trame nell'ombra che complicheranno non poco la situazione.

Sono tempi duri per la ribellione...
Starship Oprerators ha dunque qualche elemento di interesse, peccato che non sia supportato da un adeguata realizzazione tecnica: il character design non è pessimo ma neanche fa gridare al miracolo; gli sfondi, specie negli interni, appaiono freddi, monotoni e poco dettagliati. E' poi nel design delle astronavi che si riscontrano le maggiori perplessità: diciamo solo che la nave più bella è l'Amateras e che questa sembra un aspira-briciole. Le altre navi (realizzate in computer grafica) piuttosto che osservate vanno intuite e se anche si riesce farsi un idea questa è sempre qualcosa di molto prossimo all'orrido.
Anche il comparto musicale non è certo esaltante. Si salvano solo l'opening, leggermente elettronica e comunque orecchiabile, e l'ending “on the Earth”, una canzone un po' malinconica ma comunque buona e calzante al contesto della serie.

Che la forza sia con voi.
Starship Operators sembra dunque un anime che a malapena strappa la sufficienza, tuttavia ha uno scatto d'orgoglio verso la conclusione. Il finale è teso, coinvolgente e ricco di colpi di scena e sulle note di “on the Earth” in versione estesa conclude ottimamente la pur breve epopea dell'Amateras.
Si può dire che chi predilige la strategia agli scontri frenetici e chi seguirà la serie fino alla sua conclusione potrà avere delle soddisfazioni.
Probabilmente il voto più corretto sarebbe un 6 scarso ma il finale mi è piaciuto e quindi mi esprimo con generosità.