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AkiraSakura

Episodi visti: 35/35 --- Voto 8
Il Dottor Azuma è il più grande esperto di androidi della Terra. Un giorno, nel suo tetro castello, in seguito a un guasto delle apparecchiature, un androide originariamente creato per servire l'uomo prende coscienza di sé, si battezza "Buraiking Boss" e si ribella al suo creatore. Armato della fredda logica e degli androidi costruiti dal Dottor Azuma, Buraiking Boss decreta la fine del genere umano, siccome lo ritiene dannoso per la sopravvivenza dell'ecosistema terrestre. Tetsuya Azuma è il figlio del Dottor Azuma, e decide di diventare un androide al fine di fronteggiare le armate di Buraiking. Il padre, dopo aver inizialmente esitato, compie un pericoloso esperimento, esaudendo la richiesta del figlio: nasce Casshern, l'uomo artificiale; egli verrà aiutato dalla madre, la quale ha fatto trasferire la sua coscienza nel cigno meccanico Swanee, e da Luna, una ragazza umana in possesso di un'arma micidiale costruita dal padre: la "MF Gun".

"Shinzo Ningen Casshern", contrariamente ai suoi contemporanei "fratelli" sentai della Tatsunoko - tali "Tekkaman" e "Polymar" - si contraddistingue per i toni cupi, impegnati e drammatici. Quest'opera di Tatsuo Noshida, vero e proprio pioniere dell'animazione giapponese, nonché fondatore della colossale Tatsunoko Productions, è il capostipite di un brand famosissimo in Giappone, il quale si è protratto sino ai giorni nostri. "Shinzo Ningen Casshern" è un anime molto particolare se contestualizzato nella sua epoca; dando un'occhiata superficiale, si nota che da esso emerge innanzitutto l'ambivalenza nei confronti della scienza tipica dello sci-fi giapponese del dopoguerra: il laboratorio del Dottor Azuma, ad esempio, viene raffigurato come un tetro castello simile a quello del Dottor Frankenstein; lo stesso Buraiking è reminiscente del mostro nato dalla fantasia di Mary Shelley. Un mostro creato dalla ragione, la quale nell'anime viene esaltata in tutta la sua ambivalenza. Le decisioni di Buraiking, infatti, nella loro assoluta coerenza e lucidità, sono atroci e annichilenti per il genere umano: egli fa creare armi sempre più devastanti, intere legioni di robot le quali vengono puntualmente mandate a distruggere popolose città e interi centri abitati. Casshern si muove in un ambiente devastato, reminiscente in tutto e per tutto il Giappone del dopoguerra: case ridotte a cumuli di macerie, grigiore, povertà, ingiustizie; contrariamente ai supereroi classici, Casshern spesso non può fare assolutamente nulla; viene disprezzato dagli uomini che tenta di difendere, i quali, accecati dai loro pregiudizi, odiano indistintamente tutti gli androidi; non riesce a salvare determinate persone, le quali moriranno lasciandolo triste, solo, a piangere in silenzio davanti alla loro tomba. Casshern spesso combatte esclusivamente per la rabbia che porta dentro, per dimenticare momentaneamente la grande sofferenza che lo affligge. La lotta di Casshern non è affatto semplicistica: egli nella sostanza rimane un uomo; e gli uomini falliscono, hanno delle incertezze, si lasciano sopraffare dallo sconforto. Casshern è il Giapponese del dopoguerra, il quale deve venire a patti con la "mostruosa" scienza che ha distrutto il suo Paese per riscattarsi.

Buraiking Boss, oltre ad essere un mostro creato dalla ragione, è anche uno spietato dittatore. Il simbolo delle sue armate è reminiscente della croce uncinata nazista, così come i suoi gerarchi paiono delle caricature di Goebbels, Himmler e Goering. Allo stesso modo di Hitler, Buraiking basa la sua ferrea leadership su un'asserzione "naturalistica": l'uomo va distrutto in quanto razza inferiore, siccome egli, allo stesso modo di un virus, rappresenta un pericolo per la natura.
Altra particolarità dell'anime è il fatto che uomini e macchine vengono messi sullo stesso livello. Ad esempio, il freddo e razionale Buraiking nutre un sentimento benevolo nei confronti del suo cigno robotico Swanee; sentimento che rappresenta il suo unico punto debole: Swanee infatti è la madre di Casshern, la quale puntualmente vola via di nascosto per svelare i segreti del nemico al figlio. Ella gode della completa fiducia di Buraiking, il quale non dubita minimamente che l'oggetto del suo affetto sia in realtà una spia. Molto particolare e degno di menzione è altresì un episodio nel quale un uomo si comporta allo stesso modo di una macchina, e una macchina si comporta allo stesso modo di un uomo: la discriminazione razziale subita da Casshern a causa del suo essere androide ha lo stesso valore del freddo delirio razionalizzato di Buraiking. Il tutto si riconduce all'uomo. L'uomo creatore, distruttore, calcolatore, portatore di morte, indifferenza e di ogni tipo di discriminazione e ideologia. E' chiaro il messaggio che vuole trasmettere la serie: "Uomini, voi siete delle macchine, ma non dovete dimenticare quelle cose positive che possono benissimo convivere con la meccanicità". - "Lo sai che c'è uno spirito anche dentro a un motore" - direbbe Jovanotti.

Tecnicamente, a livello di animazioni, "Shinzo Ningen Casshern" si dimostra decisamente superiore rispetto alla media degli anime del suo periodo: le opere Tatsunoko godevano di staff prestigiosi e di budget considerevoli per l'epoca. Alla regia, a fianco di Takao Koyama, abbiamo un giovanissimo Yoshiyuki Tomino, ancora ben lontano dai fasti autoriali di "Gundam" e "Ideon"; è inoltre da notare la presenza di Akiyoshi Sakai ("Baldios") alla sceneggiatura e di Yoshitaka Amano ("Tenshi no Tamago", "Final Fantasy") al character design.

L'opera è costituita esclusivamente da episodi autoconclusivi, nei quali spesso i protagonisti vivono vicende tragiche in cui i combattimenti (spettacolari per l'epoca) tra Casshern e i robot di Buraiking Boss fanno da contorno. Non mancano ingenuità narrative legate al target infantile dell'opera: ad esempio, Buraiking scopre che Casshern è un androide esclusivamente a serie inoltrata, nonostante egli faccia a pezzi i suoi robot a mani nude fin dal primo episodio. I personaggi meglio caratterizzati sono indubbiamente Buraiking e Casshern, mentre tutti gli altri stanno decisamente sullo sfondo e non spiccano particolarmente per fascino e carisma.
Uno dei temi centrali dell'opera è l'importanza della famiglia e della sua coesione: Casshern vuole bene ai suoi genitori, viene aiutato dall'amorevole e dolce madre, deve affidarsi alle conoscenze scientifiche del padre, sopratutto nella puntata finale della serie. La famiglia viene concepita come il nucleo della stessa società, e il suo corretto funzionamento è indispensabile per la corretta crescita dei figli: nel Giappone del dopoguerra, non ancora afflitto dalle problematiche della postmodernità, era necessaria una forte coesione sociale e familiare al fine di superare le numerose difficoltà portate dal conflitto.

In conclusione, com'è invecchiata la pietra miliare della Tatsunoko? A mio avviso, coloro i quali al giorno d'oggi s'apprestino a vedere "Shinzo Ningen Casshern" dovrebbero contestualizzarlo nella sua epoca, tenendo altresì presente che è stato pensato per un target infantile: indubbiamente l'anime in sé non può competere con i capolavori sci-fi a lui successivi che trattano le stesse tematiche in modo molto più approfondito e spettacolare; tuttavia, "Shinzo Ningen Casshern" gode di un mood particolare, tipicamente giapponese nella sostanza, e ancora oggi stupisce per il suo carisma e la sua genuinità.


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Hadrill

Episodi visti: 35/35 --- Voto 9
Serie fantascientifica della Tatsunoko, caratterizzata da un elevato tasso di drammaticità che non scade, però, mai nel patetico, arrivando a toccare profondamente lo spettatore.
In questo anime sono affrontati in modo diretto alcuni temi fondamentali come il razzismo e il rispetto della vita umana, attraverso una storia che unisce all'elemento drammatico una notevole dose di azione.
La trama, che procede per episodi, è ben strutturata e complessa e si avvale di ottime soluzioni registiche, come di un valido character design, realizzato in perfetto stile Tatsunoko da Yoshida e Amano: meno fluida appare invece l'animazione generale.
D'atmosfera, seppur un po' ripetitivo, il commento musicale: in Italia sono state mantenute le sigle originali.
Eccellente il cast dei doppiatori italiani dell'ottima edizione italiana.
Una serie da non perdere assolutamente.


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demone dell'oscurità

Episodi visti: 35/35 --- Voto 10
Questo cartone è forse quello dove il termine "androide" fa da padrone su tutta la trama, visto che protagonisti e antagonisti sono parti praticamente della stessa "stirpe".

Ma non è questo l'unico motivo per cui questo cartone è diventato famoso.

E' un anime pieno di colpi di scena, di combattimenti senza sosta e di grandi profondità di trama.

Ciò si evince dal coraggio del protagonista, dal modo in cui è artefice del suo destino e di quello dell'umanità.

Ma questo cartone lancia importanti segnali come la difesa del mondo dalle macchine che non sono in grado di farlo, dalla mente umana che deve dare conforto e speranza alle genti anziché nuove guerre in nome di un progresso che proprio per queste macchine non esiste più, ma alla fine non si è stati creati da dio per essere delle macchine da guerra, ma per rimanere dei semplici esseri umani.

Ciò è dovuto dall'amore del protagonista per i propri cari, per il rispetto del genere umano di cui anche lui ne faceva parte e che vuole difenderlo da questa invasione di androidi, nonché al rispetto dell'ambiente e di tutto ciò che può regalare un futuro pieno di speranze all'intero globo.

La difesa di valori morali importanti, per cui si rischierebbe se stessi in qualsiasi momento per salvarli, è questo il monito dell'autore, dire allo spettatore una verità che già si conosce, ma sono valori morali che oggi sembrano perdere interesse, visto che così in maggior parte, fortunatamente ancora non è.

In pratica chi mette in discussione tutto questo è il primo se non il peggiore degli androidi (ovvero dei mostri senza cuore), chi invece riesce a trovare il modo per amare tutto ciò che ha intorno, non sarà mai succube di un potere che in fin dei conti, questi esseri non potranno mai avere.

Un cartone dalle visioni futuristiche molto particolari e che fanno molto riflettere, consigliatissima la visione!

simona

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simona

Episodi visti: 26/35 --- Voto 10
Mitico Kyashan!! Nonostante non sia riuscita mai a vederlo per intero, ricordo che questa serie è tra tutte quelle della tatsunoko quella che più mi ha emozionato. Era ed è davvero unica nel suo genere perchè la storia nonostante sia drammatica, ti appassiona e ti coinvolge profondamente; si arriva realmente a parteggiare e soffrire per il protagonista quando è in difficoltà o quando viene allontanato dalla razza umana. Davvero un cult.

riroro14

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riroro14

Episodi visti: 35/35 --- Voto 10
All’apparenza questa serie mi sembrava insensata, senza una trama che mi coinvolgesse più di tanto, anzi, la ritenevo noiosa, monotona. Attraverso una rilettura più attenta e meno critica ho cominciato ad apprezzare questo anime fino a diventare uno dei miei preferiti.
La trama dell’opera
Il dottor Azuma è lo scienziato più qualificato al mondo, il suo intelletto fa si che costruisca macchine sempre più moderne. Per combattere l’inquinamento, costruisce quattro robot (Briking, Sagure, Akubon e Barashin) che avranno il compito di ripulire il pianeta dai rifiuti che lo stanno sommergendo. Durante un temporale, però, questi robot, colpiti da un fulmine impazziscono e da quel momento in poi avranno una vita autonoma all’insegna della lotta contro il genere umano visto da loro come una minaccia. Briking si mette a capo dell’esercito robot che ha costruito grazie all’aiuto dei suoi fedeli compagni a cui verranno affidati vari incarichi. La situazione precipita, le vittime si moltiplicano; il dR.Azuma si sente in colpa per quello che ha fatto ma non può far nulla per rimediare … ed ecco che subentra Tetsuya, figlio dello scienziato, che si propone a diventare un essere androide (ovvero per metà uomo e per metà macchina) capace di fronteggiare le armate robot. La madre di Tetsuya, invece, verrà trasformata nel cigno Swanee che Bryking accudisce con affetto non sapendo però la sua vera identità (utilizzando questo aspetto, il cigno comunica i piani a suo figlio apparendo nelle notti di luna piena). Kyashan (questo è il nuovo nome di Tetsuya) non sarà solo alla sfida che lo vede contrapposto all’esercito robot, al suo fianco ci saranno il fido cane-robot Flender e Luna, una sua amica di infanzia.
Osservazioni personali
Dicevo pocanzi che ho cominciato ad interessarmi a questo anime captando qualche significato che inizialmente non avevo compreso. Prendiamo in esempio Briking e i suoi sudditi, essi incarnano le fattezze di alcuni dittatori e ufficiali (Mussolini, Hitler, Goebbels, Mao Tse Tung...), le armate robot rappresentano gli eserciti, lo stemma dei robot non è altro che una riproduzione della croce uncinata tedesca... insomma, senza inutili giri di parole, l’autore con quest’opera fa un ammonimento ad ogni tipo di dittatura, alle atrocità delle guerre senza freni inibitori (pensiero che condivido pienamente anche se, naturalmente, siete liberi di pensarla come volete).
L’analisi dell’autore è molto accurata, i paesaggi, ad esempio, sono simili a quelli anni ’30-’40, gli uomini tradiscono l’unico loro eroe disposto a salvarli (per soldi, per avere salva la vita), ovunque sono presenti microspie, il tutto ambientato in un clima teso e triste proprio come nella 2a guerra mondiale. Il supereroe Kyashan molte volte è impotente mostrando così i suoi limiti; pur essendo forte vede morire tra le sue braccia molte persone (in questa serie si muore, non ci sono vie di mezzo né medicinali capaci di guarire in un attimo le persone). L’eroe aiuta tutti ovunque nel mondo, non più quindi un supereroe che protegge solo questo o quel paese (tipo Spider Man).
Il capolavoro di Tatsuo Yoshida mescola tante tematiche, dall'horro(il dottor azuma inizialmente vive in un castello da racconto stile Edgar Alla Poe) al fantascientifico fino ad arrivare alle dittature e agli orrori della guerra.
Kyashan, il ragazzo androide risale al 1973; il suo creatore, Tatsuo Yoshida (1932-1977), ha fondato insieme ai suoi fratelli la casa produttrice Tatsunoko resa celebre da cartoni come Yattaman, Gigi la trottola, Calendarmen e, appunto, Kyashan. Questa serie è sostanzialmente diversa dalle altre degli stessi anni; innanzitutto questo anime inizia un filone lunghissimo (quello fantascientifico) che influenzerà molto le saghe successive e poi perché affronta nuove tematiche (inquinamento, le macchine che prendono il posto dell’uomo, le guerre...). Insomma, non ci sono parole per descrivere quest’opera, forse pietra miliare dell’animazione Made in Japan. Proprio per ribadire quel che vi ho detto in questo breve articolo, Kyashan ha avuto l’onore di diventare anche un live action (film con attori in carne ed ossa) e di passare dal cartone animato al film che tra l’altro ha avuto un discreto successo anche in Italia. Non dimentichiamo, poi, il remake eseguito nel 1993 e il lieto annuncio da parte della Tatsunoko in collaborazione con Madhouse (altra casa produttrice) di una nuova serie alla fine del 2008. Aspetto trepidante!

Fabrizio

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Fabrizio

Episodi visti: 35/35 --- Voto 9
Un anime che all'apparenza sembra solo trattare un tema caro alla fantascienza, potremmo definirlo uno stereotipo, e cioè le macchine che si ribellano all'uomo. In realta questo e solo il pretesto per descrivere i pericolo rappresentato dalla dittatura e gli orrori della guerra. Sono stati già ampliamente fatti notare in altre recensioni i riferimenti alla seconda guerra mondiale, al nazismo e la fascismo e mi sembra superfluo ripeterli. Un'altra cosa che mi sembra sia già stata fatta presente in altre recensioni, ma che voglio sottolineare e che kyashan è un eroe con dei limiti, tant'è che alla fine non è lui a salvare l'umanità, ma essa si salva da sola aiutata da kyashan che ridà loro la speranza e il coraggio. Chiaro messaggio che ci dice che a sconfiggere le dittature e le ideologie che ne sono alla base non basta l'eroe solitario, per quanto forte sia! e questo mi sembra un messaggio più che mai attuale! Insomma un anime che va assolutamente visto, adatto a tutti, secondo me la migliore e più matura produzione della tastunoko.

travellerKino

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travellerKino

Episodi visti: 35/35 --- Voto 9
Ci sono sostanzialmente due aspetti che contraddistinguono Shinzo Ningen Casshan dalla maggior parte degli anime prodotti nello stesso periodo (1973) rendendolo un cult senza tempo.
Il primo è l'aver gettato le basi per il genere cyber.Le armate di androidi che marciano attraverso le città in rovina o i robot spia che allungano il collo da qualche angolo di strada creano un angosciante senso di oppressione delle macchine sull'uomo che sarà tipico del genere nei decenni successivi, così come le crisi esistenziali del protagonista-cyborg e la riflessione sui processi evolutivi, spesso posta in relazione con il progresso tecnologico.Alcuni episodi sono anche pervasi da una strana malinconia e da una sensazione di solitudine (gli episodi in cui Luna e Kyashan si cercano nelle città distrutte dagli androidi dopo essersi separati).Forse Tatsuo Yoshida (classe 1932) avendo vissuto in prima persona gli anni della guerra si serve della propria esperienza personale, ad ogni modo riesce a scovare in questa atmosfera malinconica un altro elemento importante del cyber, basti pensare ai successivi Blade Runner o Ghost in The Shell.
Il secondo elemento è l'insolita rappresentazione della scienza e della tecnologia.In molti altri titoli di quel periodo la scienza è totalmente dalla parte dell'uomo, giganteschi deus ex-machina d'acciaio costruiti all'interno di inespugnabili fortezze accorrono in soccorso del genere umano sconfiggendo inesorabilmente il nemico sia esso alieno, demone o creatura primordiale.In Kyashan la questione è leggermente diversa, il mostro qui è proprio la scienza, è la scienza ad aver quasi distrutto la terra sfruttandone tutte le risorse e sempre la scienza rischia di dare il colpo di grazia all'umanità partorendo quel gioiellino di avanguardia tecnologica che è Briking, in grado non solo di distruggere ma anche di costruire veri e propri eserciti e di instaurare dittature.Yoshida pesca perfino nel genere horror per sottolineare l'aspetto mostruoso della tecnologia, non a caso in Kyashan al posto della fortezza delle scienze troviamo un lugubre castello e un laboratorio simile ad una stanza delle torture (manco il dottor Azuma fosse uno scienziato pazzo) e non a caso il risveglio di Briking ricorda la nascita della terribile creatura del dottor Frankenstein, un altro simpatico scienziato intenzionato a spingere l'umanità oltre i propri limiti.Ovviamente la scena si svolge di notte, un tremendo temporale infuria all'esterno di un antico castello avvolto nella nebbia, la voce del narratore ci informa che quel castello protetto da un'"irta scogliera cinta da acque agitate" altro non è che la residenza del dottor Kotaro Azuma scienziato di fama mondiale per i suoi studi di robotica.La terra è stata devastata dall'inquinamento, tuttavia Azuma crede di poterla risanare grazie ai propri androidi costruiti per ripulire il pianeta.La telecamera entra quindi nei sotterranei avvicinandosi alla capsula che contiene il corpo ancora inanimato degli androidi e mostrando il volto per nulla rassicurante di una mostruosa creatura stranamente somigliante al faccione tumefatto di Boris Karloff (famoso proprio per la sua interpretazione di Frankenstein) quando un fulmine colpisce il laboratorio infondendo la scintilla della vita nella creatura.Proprio come la creatura del dottor Frankenstein Briking sembra nutrire un certo risentimento verso il proprio creatore e proclama fin dall'inizio di non aver nessuna intenzione di ubbidire agli umani.In poche parole questa volta la scienza ci ha fatto davvero un brutto scherzetto.
In un certo senso nel finale ritrae la mano dopo aver scagliato il sasso con quel Kyashan che rimane a vigilare alimentato dalla forza del sole, però tutto sommato nel '73 era più che sufficiente.

kayyam

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kayyam

Episodi visti: 35/35 --- Voto 10
Umberto Eco ha ipotizzato il suicidio necessario dell'umanità per la salvezza del mondo in un intervento del 1996, Kyashan lo ha fatto nel '73, tanto per farvi capire lo spessore delle tematiche! Kyashan si allinea su un'altra linea, quella del "messia debole" che non può salvare il mondo da solo, ma ha bisogno di un'umanità allo sbando perché litigiosa, meschina, impaurita, egoista, ma anche capace di improvvisi quanto imprevisti slanci di generosità. Una serie epica, ricchissima di pathos, molto ma molto superiore al recente film, che mi colpì fin da bambino per l'umanità e la quasi totale assenza di retorica nonostante tratti temi come guerra, ambiente, diversità, ecc. che di solito scadono nei luoghi comuni. Briking: un monumento alla disumanizzazione delle ideologie e alla freddezza spietata della sola, ferrea logica.

Gianmi

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Gianmi

Episodi visti: 35/35 --- Voto 10
STUPENDO, uno dei più bei cartoni che abbia mai visto. I personoggi sono perfettamente delineati caratterialemente e psicologicamente. Stupenda la storia anche se molto lineare, ma molto complessa per gli argomenti trattati. Stupendi i riferimenti contro il nazismo, dal robot col corpo d mussolini e il carattere d Hitler, ai robot con i volti dei gerarchi nazisti alla svastica sincopata oltre agli elmetti dei robbottoni... da notare che i carri armati delle forze alleate (ricordano molto gli alleati) hanno le ruote propio come nella 2° guerra mondiale... insomma un anime stupendo che deve essere visto

seb

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seb

Episodi visti: 35/35 --- Voto 10
Eccellente serie, per nulla buonista e, nonostante il finale positivo (più o meno) ben poco consolatoria.
Il protagonista, per nulla esaltato, vero antieroe o eroe per forza si batte solo con la forza della disperazione, braccato dalle stesse creature forgiate dal padre, ripudiato da quegli esseri umani per difendere i quali ha rinunziato a tutto e si aggira in un mondo desolato, distrutto, affamato, imbarbarito come raramente un anime ha mostrato, ben consapevole che gli androidi sono dappertutto e che, laddove vince la sua battaglia, l'umanità ne sta perdendo altre cento nello stesso tempo.
Ed è propro l'umanità ad essere sconfitta, pur vincendo alla fine, poichè le nazioni tracollano, si dividono, emergono egoismi piccoli e grandi....il più delle volte solo per campare un giuìorno di più.
I nemici di Kyashan, poi, pur nella loro algida meccanicità, non sono roboto privi di anima o di personalità. Briking, il comandante supremo, è l'emblema di tutti i dittatori e tutti li riassume in tanti comportamenti che mutua proprio da quella umanità che odia e che tenta di distruggere con tutte le sue forze. Per lui l'uomo è il male, e come tale deve essere debellato. Attenzione: Briking, nella sua malvagità, è forse uno dei pochi personaggi negativi degli anime ad essere veramente "grande": è crudele, spietato, a volte addirittura sadico...ma è grande....grande! e nulla di meschino vi è in lui.
In ultima analisi, un anime da riscoprire, da vedere e rivedere.
Due immagini per finire: Kyashan non è invincibile... a volte fallisce e non gli resta che seppellire i morti sotto una foresta di croci in una scena che almeno credo, ha ben pochi riscontri nel mondo degli anime. ed infine, come scordare il monotono, assordante, ossessionante clangore metallico delle legioni androidi in marcia?

daimas

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daimas

Episodi visti: 35/35 --- Voto 10
Capolavoro della Tatsunoko productions! quando ero piccolo ho visto per la prima volta questa serie all'età di 6 anni, e ne sono rimasto folgorato!...ancora oggi acquisto modellini e gadgets vari!i disegni sono validi anche oggi che si fa largo uso di computer grafica, la storia è davvero originale e addirittura anticipa di parecchi anni il concept dei cyborgs!molto curata la caratterizzazione emotiva, non solo del protagonista...eroe triste, ma anche dei vari personaggi che man mano vengono tirati in causa! fortissimi i richiami all'orrore della guerra, riesumando gli spettri della seconda guerra mondiale e alle dittature (da mensionare il nazismo!), ma forte e marcata anche l'espressione dei valori umani e degli ideali! in definitiva, un cartone maturo, più per adolescenti e grandi che per bambini, ma dotato di una grande ricchezza di contenuti sia emotivi che sociali! non molto bello il rifacimento a cartoni di qualche anno fa, e da vedere assolutamente il live action!...io l'ho visto con audio originale sottotitoli english, e vi dico che se avete pazienza, è un film che vi appassionerà, premettendo che il mito di Kyashan quì è solo un punto di partenza per un film d'azione, ma stravolto!...chi ha poca pazienza abbandoni l'idea di vederlo...sappiate che Kyashan compare per la prima volta dopo circa 54 minuti....e vi ho detto tutto!

Zooropa

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Zooropa

Episodi visti: 35/35 --- Voto 9
Dagli autori dei notissimi Hurricane Polymar e Ucchuno Kishi Tekkaman. Kyashan è stato popolarissimo anche in Italia nei primi anni '80. Da poco riproposto anche in versione "live action". Il doppiaggio italiano dell'epoca vantava delle voci di primissimo piano tra cui Roberto Chevalier proprio per il ruolo del protagonista.
La storia è eccezionalmente drammatica...una serie SF in cui alcuni androidi diventano senzienti, malvagi e in grado di progettare nuove macchine micidiali. Scoppia la rivolta delle macchine che cominciano a muoversi in eserciti sulla terra e instaurano una crudele dittatura di stampo nazifascista agli ordini del perfido Briking. I riferimenti alla seconda guerra mondiale sono in ogni fotogramma e le tragiche scene di guerra in cui i civili (donne e bambini) vengono massacrati sono frequentissime. La serie è appassionante e ha meritato il successo che ha avuto nei decenni passati.La realizzazione è molto buona considerata l'età della produzione.