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Evangelion0189

Episodi visti: 1/1 --- Voto 8
Prima di avventurarmi nella titanica impresa di visionare i centodieci OAV di Legend of Galactic Heroes, e dopo aver guardato il mediometraggio incipit della serie intitolato My Conquest is the Sea of Stars, ho deciso di dare un'occhiata anche al lungometraggio del 1993 dal titolo Overture to a New War (o New Battle, a seconda delle traduzioni), risalente dunque a quando la serie regolare era già a metà del suo corso. In circa un'ora e mezza di durata vengono quindi narrati i fatti dei primi due episodi, con particolare riferimento alla battaglia di Astate (o Astarte, a seconda delle traslitterazioni). E allora perché guardare Overture dal momento che tratta eventi già raccontati? Semplicemente perché, collegandosi a quanto visto in My Conquest, il film amplia i primi due OAV datati 1988 con scene completamente nuove e ci regala una splendida battaglia spaziale in formato widescreen. È il momento di parlare un po' della trama e dei personaggi che vi prendono parte.

Dopo la schiacciante vittoria imperiale nella quarta battaglia di Tiamat, l'astro nascente dell'Impero Reinhard von Müsel non fa in tempo a tornare dall'amata sorella che già le alte sfere del comando gli affidano un'altra missione pericolosa al fine di testare nuovamente le sue capacità strategiche. Per metterlo in difficoltà, i gerarchi imperiali cercano di creargli il vuoto attorno allontanando i suoi fedeli ufficiali, tutti tranne Siegfried Kircheis, il suo inseparabile secondo. Per via di una serie di intrighi di potere che non rivelerò, è evidente che Reinhard è oggetto dell'invidia di molti suoi superiori, oltre al fatto che ha già attirato le attenzioni dell'imperatore senza eredi, destando non poco disappunto tra i rivali. Per quanto riguarda la storyline relativa all'Alleanza dei Pianeti Ribelli, il Commodoro Wenli fa ritorno a casa e poco dopo offre il suo beneplacito al matrimonio dell'amico Lap con l'affascinante Jessica (come intuiamo, si tratta di una probabile vecchia fiamma di Wenli). Nel frattempo, il film suggerisce un complotto di immani proporzioni dietro la guerra che dura da centocinquant'anni e ciò non ha fatto altro che suscitare maggiormente la mia curiosità in vista della serie. Comunque, finora i nostri protagonisti sembrano solo delle pedine di un gioco molto più grande di loro, anche se, certamente, sono pedine ben più attive e ambiziose di altre. A tal proposito, e per meglio contestualizzare la psiche dei personaggi, mi sembra interessante riportare alcune frasi pronunciate da Reinhard prima della grande battaglia di Astate: "In ogni epoca e in ogni società, quando le persone si sentono minuscole volgono lo sguardo alle stelle e allungano la mano verso di esse come per afferrarle. Poi però, alla fine, si rendono conto che il loro braccio non è sufficiente a raggiungerle. Dicono che questo significhi diventare adulti. Ma io non la penso così. Senza commettere errori, le stelle sarebbero proprio nella mia mano!". Nel contesto di una grande guerra, insomma, alcuni individui lottano per raggiungere un obiettivo e inseguire i propri sogni, anche contro tutto e tutti. Un discorso in parte diverso vale per Wenli, il quale finora è stato inquadrato con meno dettagli, ma anche lui è osteggiato dai gerarchi dell'Alleanza. A concludere il film, oltre alla battaglia, sono alcune scene particolarmente evocative che non mancheranno di commuovere i più sensibili. Un'ultima nota: credo che il titolo si riferisca alla nuova battaglia, concreta e psicologica, inaugurata dapprima a Tiamat e ora proprio ad Astate tra Reinhard e Wen-Li.

Come nel caso di My Conquest, anche per Overture to a New War è difficile fare un vero e proprio punto della situazione: sarebbe come recensire le prime due puntate di una serie ben più lunga, risultando quindi in un'analisi incompleta e poco approfondita. Ciò nondimeno, il film ha toccato le giuste corde, rivelandosi una visione piacevole e godibile per me, complice anche l'eccellente comparto tecnico: oltre alla consueta ottima grafica, la colonna sonora è come un secondo personaggio, spaziando senza troppi traumi dal preludio all'Olandese Volante di Wagner, all'immortale Adagietto della Settima di Beethoven, passando per Mahler e Schumann. Unica nota di demerito va proprio alla Quarta Sinfonia di quest'ultimo: non tanto per il brano in sé, che è uno splendido esempio di musica sinfonica romantica, ma per la registrazione utilizzata dai produttori, la quale è un po' vecchiotta e fa dunque uno strano effetto ascoltare il normale audio dei dialoghi accompagnato da una musica cupa, come se giungesse da un vecchio grammofono. Per il resto c'è poco da dire: l'effetto sfumato di alcune scene e alcuni fondali che sembrano veri e propri quadri, oltre a una cura davvero sbalorditiva per i dettagli di navi e uniformi militari, contribuiscono a rendere questo film un prodotto di prim'ordine senza se e senza ma. In definitiva, consiglio Overture to a New War soltanto a chi ha intenzione di guardare Legend of Galactic Heroes o a coloro che hanno già visto e apprezzato le prime puntate della serie. Il voto finale sarebbe in realtà un otto e mezzo abbondante.