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Clickarot26

Episodi visti: 1/1 --- Voto 2
"Ame to Shoujo to Watashi no Tagami" è un corto amatoriale di sei minuti, che a mio parere non ha senso di esistere, anche perché narrare una storia d'amore in così poco tempo non è facile, soprattutto quando non conosciamo i personaggi e la storia non va veloce: infatti, per essere una storia con così poco minutaggio, è troppo lenta.

La storia è molto banale, narra di un amore non ricambiato, però tutto ciò non crea né empatia né dispiacere nei confronti della protagonista. Se il corto aveva come obbiettivo di farti in qualche modo immedesimare nel personaggio principale, non ci è riuscito.
Sinceramente, durante la visione ho avuto spesso voglia di stopparlo, anche se non ha una grande durata: sembrava quasi una visione infinita, non terminava mai, veramente molto noioso.

Anche l'apparato tecnico non è granché: va bene che è un'opera amatoriale, ma, se non c'è una trama o una grafica accettabile, che cavolo lo fai a fare? Le musiche non ho neanche notato se ci fossero o meno...

Sconsiglio assolutamente a tutti questo corto: sei minuti di nulla cosmico, storia banale e vuota, personaggi di cui non si sa neanche la caratterizzazione e grafica minimale. Voto: 2, solo perché è un'opera amatoriale.


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KibiRain

Episodi visti: 1/1 --- Voto 4
Non me la sento di lodare particolarmente questo corto, capisco il tempo ristretto e capisco che l'autore può averlo creato tutto da solo ma ciò a mio parere non può giustificare un'opera che non ti entra dentro.

Shinkai in 5 minuti fece "Lei e il gatto" , so che è un paragone non proprio corretto ma è per dire che in pochi minuti anche con la sola trama e senza particolari competenze grafiche si può ottenere un capolavoro o qualcosa che non dice nulla.

Infatti abbiamo una grafica piuttosto grezza e pochi piccoli sprazzi di storia che vuoi per tante cose non sono riusciti ad emozionarmi nonostante condividessi lo stesso sogno della protagonista.


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Ironic74

Episodi visti: 1/1 --- Voto 6
In amore c'è una grande differenza che ho potuto notare nelle mie varie letture di manga e visione di anime, tra noi più smaliziati europei e gli apparentemente più formali nipponici. Nell'affrontare i primi battiti e rossori dovuti al/la primo/a ragazzo/a dei sogni, se i turbamenti sono più o meno simili, l'approccio non è il direttissimo primo bacio bensì l'ormai famosa dichiarazione. A tutt'oggi da noi questa manifestazione d'interesse è ritenuta antiquata e fonte anche d'ilarità, ma in terra nipponica è considerata un momento cruciale della vita, quasi un rituale d passaggio tra l'infanzia e l'adolescenza che trascende il suo esito positivo o meno.

Questo breve video tratta appunto d questo, breve e intenso descrive esclusivamente l'insieme di emozioni e aspettative che una giovanissima ragazza affida alla sua dichiarazione, una lettera scritta con impegno. Nel corso del breve video arriveremo a scoprire che la ragazza in questione è figlia di librai ed essendo vissuta sempre in mezzo a una moltitudine di volumi ha coltivato il sogno di divenire scrittrice. Qual miglior lettore della sua prima opera se non il ragazzo che le piace? Quale miglior modo di mettere alla prova le sue velleità.
Senza entrare troppo nello spoiler, il succo di questa breve storia è quello, per l'appunto, che ci eravamo detti all'inizio; al di là della risposta affermativa o meno, qualcosa è cambiato nella giovane protagonista, una crescita personale è maturata in lei nell'arco del tempo della storia ed essa ne è consapevole come è consapevole anche della bellezza del periodo che sta vivendo: che si sia o meno corrisposti, essere innamorati è bello perché ti fa sentire vivo. Di certo viene data un'esagerata maturità ala ragazzina, ma la storia in questo senso è da intendersi come una metafora della vita, nel modo in cui un adulto rivedendo la propria giovinezza tende a scordarsi i dolori e le ferite subite perdendosi invece nelle proprie nostalgie.

Il filmato in questione è un OAN, un filmato rilasciato tramite web. Un modo nuovo e semplice che hanno i giovani animatori per farsi conoscere ai più ma anche alle case di produzione per testare i gusti dell'utenza.
Il titolo in questione denota una buona accuratezza nei fondali e nei particolari in computer grafica, ma denota una certa semplicità di disegno (non so se voluta) nei personaggi in primo piano che vengono animati con una specie di cell-shading; insomma si vede ancora tutta l'inesperienza di una forma artistica ancora grezza ma nel complesso la valutazione può essere sufficiente. Questo è un titolo adatto a tutti data la brevità e la semplicità che ne contraddistinguono la visione , anche perché l'argomento trattato è davvero universale.


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npepataecozz

Episodi visti: 1/1 --- Voto 6
"Ame to Shoujo to Watashi no Tagami" è un cortometraggio di sei minuti in cui viene raccontato l'amore di una studentessa per un suo compagno di classe. L'attenzione viene focalizzata su un momento particolare che negli anime (negli shoujo in particolare) rappresenta spesso il nodo centrale dell'intera vicenda: la dichiarazione.
Chi segue molti anime sa che il modo in cui questa avviene può essere molto diverso: dall'approccio diretto a quello mediato - attraverso cioè l'aiuto di un amico comune -, a quello indiretto; ed è proprio in quest'ultimo modo che la protagonista di questa breve storia decide di dichiararsi. Animata dalle sue presunte velleità di scrittrice di romanzi, decide di scrivergli una lettera che verrà poi depositata nel classico armadietto per le scarpe.

Abbiamo inoltre imparato che spesso questo momento per una ragazza diventa importante a prescindere dai sentimenti provati dall'altra parte: ed è proprio questo ciò che questo cortometraggio vuole mostrare: una storia d'amore non inizia con l'accettazione dei sentimenti dell'altro o con il primo bacio, ma semplicemente mettendo al corrente l'altra parte di ciò che si prova; se si otterrà una risposta positiva la storia potrà proseguire; in caso contrario sarà esistita comunque con una durata che va dal momento della dichiarazione fino al rifiuto. In ogni caso una risposta esplicita non dovrà mai mancare, pena il ferimento dell'animo della ragazza o del ragazzo di turno: dare una risposta significa non ignorare i sentimenti dell'altro, ma semplicemente non poterli condividere. E rappresenta una specie di consolazione (che forse noi non potremo mai capire fino in fondo).

Così come sottolineato da altre recensioni, la parte migliore di questo anime è rappresentato dall'aspetto grafico e in particolar modo dagli scenari; gli ambienti sono un mix originale di passato e futuro e sono sempre ben disegnati. Meno belli i disegni relativi alle persone.
"Ame to Shoujo to Watashi no Tagami" è uno dei cortometraggi più interessanti fra quelli che ho visto di recente. Non è niente di eccezionale in verità, non viene espresso nessun messaggio troppo complesso; ma è proprio la sua semplicità il suo punto di forza. Gli do solo la sufficienza perché in tema di cortometraggi sono piuttosto avaro; però consiglio a tutti di guardarlo: mal che vada avreste perso solo sei minuti del vostro tempo.


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SweetBeast

Episodi visti: 1/1 --- Voto 6
Sono indecisa sul voto che realmente questa short-short story si meriti. La durata è di sei minuti circa: decisamente poco tempo per fornire materiale sufficiente a un'analisi approfondita o dettagliata.
La trama è lineare e piuttosto semplice, ma a mio parere presenta alcune incongruenze, specie nelle scene con la bambina: è tutto troppo... casuale! Ovviamente non si può penalizzare uno <i>slice of life</i> per essere uno "stralcio di vita", che deve essere pertanto preso così come ci viene mostrato. La visione è comunque piacevole e allegra, specie per chi cerca qualcosa di disimpegnato.

Elemento che salta subito all'occhio (e perciò degno di nota) sono i disegni dei fondali e delle ambientazioni. Sono così belli, particolari e puliti che quei personaggi poco curati, dai contorni tremolanti, paiono essere messi lì volutamente e non per ipotetiche scarse doti nel disegno: l'orologio nella libreria per esempio è un elemento che mi è rimasto molto impresso, per bellezza e originalità. Trattandosi di un ONA (original net anime), cioè un "anime originale per la rete", si può presumere sia una realizzazione amatoriale e come tale è giusto sia valutata. Il mio voto è un 6, con tanto di cappello per l'impegno nell'ottenere un risultato generalmente soddisfacente con, immagino, i modesti mezzi a disposizione.


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GianniGreed

Episodi visti: 1/1 --- Voto 6
Quest’anime è un cortometraggio di produzione amatoriale diffuso via web e creato da un certo Imperial Boy.
Il filmato dura sei minuti e trenta secondi, e racconta di una ragazza che decide di confessare il suo amore a un suo compagno di classe con una lettera.
Non è propriamente un anime, in quanto la realizzazione grafica è un qualche tipo di CG/Cell Shading piuttosto grezzo. Come risultato comunque è più che discreto, specie se si pensa che il creatore l’ha fatto da solo. Interessante è il design della città in cui si svolge la vicenda, sicuramente la cosa più interessante del cortometraggio.
La parte audio è sufficiente, il doppiaggio presenta due sole voci, la protagonista e una ragazzina che appare verso la fine. Trovo le musiche di sottofondo gradevoli.
Non è di certo imperdibile, ma per sei minuti di tempo, un occhio glielo si può dare.


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Nyx

Episodi visti: 1/1 --- Voto 6
Recensire un cortometraggio non è così facile come si potrebbe pensare, recepire il messaggio di fondo in pochissimi minuti di filmato non è quasi mai troppo agevole, specie se si tratta di qualcosa di particolarmente profondo e impostato in modo "astratto" e quindi tutto da interpretare. Ma non è il caso di quest'opera. La trama e il relativo messaggio di fondo sono semplicissimi, forse anche troppo. Ma stiamo parlando di qualcosa che inizia e finisce in soli nove minuti. Anche per questo motivo non è ovviamente possibile raccontare alcunché della trama senza rivelare tutto (o quasi) ciò che c'è da vedere e da capire.

Tecnicamente ci troviamo di fronte a un opera di medio-basso livello. La grafica dei personaggi è rappresentata in modo semplicistico, una sorta di cell shading; al contrario i fondali relativi agli esterni sono molto più curati, specie quelli del paesaggio, che riescono a dare un'ottima profondità al mondo virtuale che fa da contorno a questa breve storia.
Le animazioni lasciano molto a desiderare, talvolta si è addirittura preferito fare muovere i personaggi come se fossero diapositive.
La musica di accompagnamento svolge bene il suo compito e in conclusione, nonostante tutto, l'opera si rivela discretamente piacevole, nella sua estrema semplicità.