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Federico .-.

Episodi visti: 1/1 --- Voto 9
Niente da dire, l'anime non è dei migliori, ma il film è spettacolare.
Pur se non si è visto l'anime, dal film si può tranquillamente capire tutto (in modo un po' grossolano). Non ci sono scene inutili solo per allungare il brodo, le animazioni e il character design sono fatti molto bene. Se devo trovare un lato negativo, è il finale, è molto affrettato e mi ha lasciato quell'amaro che si può ritrovare anche nel finale di "Charlotte", diciamo "incompleto".
Però penso che, tralasciando il finale, sia un'opera da godersi interamente e in solitudine.


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Otaku moderato

Episodi visti: 1/1 --- Voto 9
Attenzione: la recensione contiene spoiler

Eccomi qua con una nuova recensione di un anime made in Kyoto Animation (o, come la chiamano molti, Kyoani), con il quale torniamo nel distretto commerciale di “Tamako Market”, solo che stavolta farà da palcoscenico a qualcosa di molto più serio e romantico; non a caso il film che fa da sequel alla serie è chiamato “Love Story”... volete sapere chi sono i fortunati? Beh, l'immagine dice tutto.

Passato un po’ di tempo dalla partenza di Dera, il quartiere di Usagi-Yama continua la sua vita di tutti i giorni, in particolar modo Tamako e la sua passione per i mochi. Peccato solo che il suo amico d'infanzia Mochizo, che a scuola frequenta un club cinematografico, abbia deciso di andare in città per continuare la sua via per il futuro, mentre per Tamako esso è già chiaro: mochi, mochi e ancora mochi.
Ma tale passione, unita alla sua attività di cheerleader della scuola, insieme alle sue amiche che dovranno esibirsi in uno spettacolo, verrà messa in subbuglio quando Mochizo le annuncia la sua futura partenza, unita a una vera e propria dichiarazione; la povera Tamako, in colpa per essere stata cieca a riguardo dei sentimenti del suo amico, comincia a perdere di vista le sue passioni, oltre ad essere in lotta con i suoi sentimenti. Toccherà quindi alla sua famiglia e alle sue amiche Midori, Kanna e Shiori riuscire ad aiutarla a superare questo suo blocco; e dovrà fare in fretta, perché il giorno della partenza di Mochizo è sempre più vicino.

In questo film avremo modo di rivedere molti dei personaggi, e anche Dera, seppur per pochi secondi insieme a Choi, anche se tutti verranno un po’ messi in secondo piano in favore dei due protagonisti e di questa loro prova sentimentale.
Per il resto siamo al solito, ovvero un doppiaggio molto riuscito, e la bravura grafica tipica della KyoAni.

Volete di nuovo vedere Usagi-Yama e i suoi personaggi? A voi la scelta.


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Nana79

Episodi visti: 0/1 --- Voto 7
E' un anime stile "Dawson's Creek": i due migliori amici/vicini che si innamorano. La storia è molto tenera e dolce. L'unica pecca è che per l'età che caratterizza i personaggi i sentimenti sono delineati in modo ancora troppo infantile.
I disegni sono molto belli; della storia mi ha affascinato, soprattutto, la logistica del quartiere, la familiarità dei posti e delle persone che vi abitano. E' bello tornare da scuola o dal lavoro e trovare per strada le persone che ti accolgono così calorosamente.
Non vado oltre al 7 per i motivi sopraelencati.


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Kida_10

Episodi visti: 1/1 --- Voto 7
"Tamako Love Story" è un film cinematografico della durata di ottantacinque minuti, che fa da sequel, e riesce a concludere degnamente, "Tamako Market", anime della stagione invernale 2013.

A differenza della serie principale, dove il protagonista è Dera Mochimazzi, questo film si incarica di approfondire il rapporto fra Tamako e Mochizu, lasciando purtroppo il grasso pennuto a prendere il sole, comodamente sdraiato su un lettino nella sua isola d'origine.
Mochizu e Tamako sono amici da quando sono nati, sono vicini di casa e i loro genitori posseggono entrambi un negozio di mochi; sin dalla tenera età, hanno sempre giocato e si sono sempre divertiti insieme e, come prevedibile, Mochizu ha finito per innamorarsi dell'amica. Arriva il momento in cui i due ragazzi, raggiunto l'ultimo anno delle scuole superiori, devono prendere una decisione per il loro futuro e, con l'intento di seguire la sua passione per il cinema, Mochizu decide di iscriversi a un'università ben lontana dal distretto commerciale. Per non avere rimpianti, il giovane decide di dichiararsi a Tamako, che era completamente ignara dei sentimenti da lui provati. Come reagirà Tamako a questa improvvisa e inattesa notizia?

"Tamako Love Story" riesce in un batter d'occhio a trasportarci nuovamente in quell'atmosfera di calma e serenità cui la serie animata ci aveva abituati. La pecca principale di questo film è la pesante assenza di Dera, di cui si avverte fortemente la mancanza. Tuttavia, la presenza di una storia più mirata e l'evoluzione del rapporto fra Tamako e Mocchi sono elementi sufficienti a risollevare l'opera, e a renderne piacevole la visione.
La trama si sviluppa adeguatamente e con i tempi giusti, anche se in maniera ampiamente prevedibile.
I personaggi sono rimasti tali e quali a come li avevamo lasciati e non mancano di deliziarci con un considerevole numero di gag, il più delle volte riuscite.
Tecnicamente impeccabile: ottimo il comparto grafico che ci presenta, come sempre, dei fondali suggestivi e ricolmi di dettagli; altrettanto sublime quello sonoro.

"Tamako Love Story" non è certo un capolavoro, ma rimane comunque un bel film, molto leggero e che si lascia guardare piacevolmente. Ne consiglio vivamente la visione se avete visto e apprezzato la prima serie, ma anche in caso contrario si può guardare senza problemi.


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Eversor

Episodi visti: 1/1 --- Voto 8
"Tamako Love Story" è il film, uscito nel 2014, che conclude la serie "Tamako Market". Un'oretta e mezza di puro divertimento, sentimenti e passione, che, a mio avviso, risultano anche migliori rispetto all'anime appena concluso. Non so se effettivamente la qualità sia superiore o meno, ma, per quanto mi riguarda, non c'è paragone tra i due: molto meglio il film.
Non che la serie sia stata deludente, ma questa conclusione è riuscita a dare un senso a tutta la storia, raccogliendo in sé la giusta dose di drammaticità (niente di così epocale, sia chiaro) e il piacere per le scenette divertenti, che tanto avevano colpito il sottoscritto.

La storia si era interrotta con il ritorno a casa del principe e dalla sua piccola veggente. Dera rimane ancora un po' in Giappone, ma anche a lui, poco dopo, toccherà finalmente tornare alla sua isoletta. Mancherà il buon vecchio pappagallo parlante? Giusto un pizzico.
La storia infatti prende subito una piega differente rispetto la serie: molto più romantica e sentimentale. Mochizou ha dovuto sopprimere il suo amore a lungo, ma ora non può più trattenerlo. Gli esami finali si avvicinano e, per l'università, ha deciso di andare a Tokyo. Troppo distante da Tamako, troppo lontano dal suo amore. Eppure non trova il coraggio per confidarsi con l'amica... vuole tanto comunicarle questa triste notizia, ma, ancora di più, muore dalla voglia di confessare il proprio amore. Ci vorrà la bella Midori per dare una spintarella a quel timidone di Mochizou. Anche lei prova qualcosa per Tamako, ma comprende che i suoi sentimenti sono destinati a non realizzarsi mai. Dunque perché non aiutare il suo "avversario". Ce la farà Mochizou a dichiararsi? E, soprattutto, come reagirà quella svampita (in senso buono) di Tamako?

I personaggi sono gli stessi, dunque, da questo punto di vista, niente di nuovo. Eppure si ha comunque il piacere di vedere approfondito il personaggio di Mochizou. Questo, durante la serie, non era riuscito a trovare un proprio spazio. Era presente, ovvio, ma sempre sommerso dall'energica presenza di Tamako e compagne. Ora, invece, è il protagonista assoluto.
Midori e Mochizou sono i due avversari, che lottano per conquistare il cuore di Tamako, troppo svampita per accorgersi di tutto. La nostra cara protagonista ha occhi solo per i mochi (dolci giapponesi prodotti dalla sua famiglia), il resto conta poco. O almeno così valeva fino a quel momento... Avrei cento cose da dire contro la semplicità di Tamako, classica protagonista. Ma in questo caso non c'è alcun triangolo amoroso, nessuna dolce fanciulla costretta a dover subire la presenza asfissiante della "first lady". Anzi, in questo caso il triangolo c'è, ma tutto particolare: Midori muove ancora compassione, anche se per un motivo diverso.

La grafica è pressoché uguale, ma lo stesso non si può dire della regia. Quest'ultima, seppur riprende in maggioranza lo stile della serie, mostra alcune accortezze che prima non erano presenti. Piccoli dettagli in grado di rendere il tutto ancora più bello ed esaltante: contrasti di colori ben studiati, angolature particolari (niente di ecchi) e così via.
Insomma, questo film riesce a riprendere tutto quel che c'era di buono nell'anime, migliorando ancora di più. Cosa molto difficile, vista la buona qualità della serie. Il finale è alquanto scontato, ma comunque commovente e, soprattutto, coinvolgente. Un lieto fine che non stanca...

Voto finale: 8


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LaMelina

Episodi visti: 1/1 --- Voto 9
Il quartiere commerciale Usagiyama è di nuovo in fermento: stavolta non è un uccello parlante a portare scompiglio nel microcosmo di Tamako Market, ma è l'amore a ribaltare gli umori degli abitanti del vivace carnevale di negozi, teatro di uno dei più dolci anime targato KyoAni. Se già la serie del 2013 era riuscita a conquistare con la sua dolcezza, Tamako Love Story, delicato ed emozionante lungometraggio che prosegue il racconto da dove si era interrotto, centra l'obiettivo ancora di più. In uno scenario poetico che richiama alla mente il ritratto romantico del Giappone, coi suoi lunghi fiumi, le stazioni, i viali pieni di alberi, si consuma il sentimento che Tamako Kitashirakawa e Ooji Mochizou provano l'uno per l'altra. La frase che per tanti anni Mochizou si è portata chiusa nel cuore, perché la timidezza e la paura di fallire l'hanno zittito, è forse la battuta che tutti si sarebbero aspettati di ricevere nel finale della serie. La coppia nata dalla progenie dei due mochiya dell'Usagiyama finalmente convola, regalando allo spettatore emozioni che fanno perdere l'equilibrio. Di fronte allo Shinkansen in partenza, la sbadata ed eccentrica liceale col fetish dei mochi rincorre il sogno di ogni ragazza alla scoperta dell'amore, mentre in gola le esplode silenziosamente un ti amo.

Amaro come il caffè. Dolce come lo zucchero. Tamako Love Story riesce ad essere una mescolanza perfetta di questi due sapori, che fanno il bello e il cattivo tempo della gioventù. Insomma, come i mochi, il tipico e caratteristico dessert giapponese dalla forma e consistenza delle nuvole, è la crasi perfetta del gusto per i palati più raffinati. All'interno della caffetteria "Hoshi to Pierrot", davanti a una tazza di nero fumante, Tamako e Mochizou si prendono una pausa di riflessione e ricevono parole di saggezza per sbloccare l'impasse nella quale si sono ficcati. Guardando una foto di vecchi ricordi, il presente saluta il passato per diventare futuro. La paura del cambiamento, che subentra con la fine del liceo e con i questionari sulla scelta universitaria, è uno dei temi portanti degli shōjo manga, a cui Tamako Love Story strizza l'occhio portando in scena una delicata storia d'amore fra due amici di infanzia che riscoprono essere essenziale la presenza dell'uno per l'altra. Il profondo legame che unisce i due ragazzi è rappresentato dal telefono senza fili che Tamako e Mochizou usano fin dall'infanzia per mettere in comunicazione le finestre delle loro case. E proprio dietro la tenda delle due finestre, che separa gli innamorati come facevano i fusuma nella letteratura antica, si consumano l'imbarazzo e l'aspettativa di un amore che sta sbocciando.

Come la serie, anche il film punta sulle situazioni normali che ogni ragazzo vive a quell'età, confida nella realtà dell'ogni giorno e ne rivaluta la bellezza, riuscendo a conquistare lo spettatore senza fare troppi ghirigori o esasperazioni. La KyoAni, con una zampata da vecchia volpe, coglie l'unico punto in sospeso di Tamako Market e ne realizza un film per la grande sala, che risulta vincente esattamente perché risolve la delicata situazione fra Tamako e Mochizou, che tanto aveva preoccupato i fan della coppia. La love story della figlia del Tamaya e del suo dirimpettaio fa sussultare il cuore, in un sentimentalismo mai scontato o smielato, ma che in ogni inquadratura riesce a regalare sospiri d'amore. La maestria della casa d'animazione della vecchia capitale si percepisce nella cura del character design, ma soprattutto nella scelta dell'ambientazione delle scene chiave. Anche il vento che scompiglia i capelli o i primi piani dei personaggi sono tecniche sapientemente orchestrate per ottenere il massimo da questa piccola ma grande storia d'amore. La colonna sonora si rifà a quella della serie, portando alla ribalta il pezzo scritto dal padre di Tamako per la defunta moglie, Koi no uta (恋の歌, la canzone del primo amore), cantato anche dalla doppiatrice della protagonista, Suzaki Aya, nei titoli di coda.

Credo che vederlo al cinema col proprio fidanzato sarebbe il massimo, peccato che per quanto mi riguarda sono mancate le basi per farlo. Essendo che la pellicola si può apprezzare anche senza aver seguito la serie, consiglio il film agli appassionati delle love story, alle coppie, ma soprattutto a chi ha bisogno di coccolarsi sognando attraverso le storie degli altri. Diceva Mary Poppins: "con un poco di zucchero la pillola va giù!"


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GianniGreed

Episodi visti: 1/1 --- Voto 9
Attenzione: la recensione contiene lievi spoiler

"Tamako Love Story" è il film cinematografico che fa da seguito alla serie TV del 2013 "Tamako Market".
A differenza della serie TV, dove il protagonista risultava essere l'uccello parlante Dera-chan, il film è incentrato interamente sull'unico elemento che alla fine della serie era stato lasciato in sospeso: i sentimenti che Ooji prova per la sua amica d'infanzia, Tamako.

Tamako, le sue amiche ed Ooji iniziano il terzo anno di superiori e, come è norma in Giappone, devono iniziare a pensare al futuro. Ooji decide di frequentare un università a Tokyo, ma prima di partire si fa coraggio e confessa il suo amore a Tamako. Tutto il film ruota attorno a questa confessione amorosa, alla reazione di Tamako e dei personaggi che le sono vicini, famigliari, amici e conoscenti.
Il film è per questo molto differente rispetto alla serie TV precedente. Dera, che nella serie aveva un ruolo predominante, arrivando a oscurare perfino la protagonista il cui nome è lo stesso dell'anime, in questo film si vede per pochissime scene, nemmeno cinque minuti della durata totale. Tuttavia, anche se può sembrare strano, il film funziona perfettamente così com'è. Anzi, forse è anche meglio. La storia dell'uccello parlante cozzava un po' con le atmosfere della serie e della storia raccontata. Invece, il film presenta una bella storia, una dolcissima storia d'amore tra due amici d'infanzia, che, cresciuti insieme, adesso si ritrovano a dover affrontare dei cambiamenti importanti nelle loro vite. La cosa è particolarmente sentita da Tamako, che ha vissuto tutta la sua vita circondata dall'affetto delle persone del distretto commerciale dove vive, e non aveva mai pensato che prima o poi le cose potessero cambiare. La sua reazione di fronte a tutto, specialmente alla confessione del suo amico, è molto simpatica, all'inizio, ma poi ci si accorge che è abbastanza naturale (certo, a parte qualche esagerazione da anime), ed è molto bello vedere il modo in cui la ragazza affronta la situazione. Il lieto fine è scontato, ma ciò non toglie il fatto che sia lo stesso in grado di provocare il batticuore.

Sul lato grafico, non si possono che spendere lodi. La Kyoto Animation non si risparmia e regala agli spettatori un film pieno di bellissimi fondali e paesaggi stupendamente disegnati. Il chara design è quello identico della serie e di "K-ON!", lo stesso che ha fatto la fortuna dello studio di produzione. Quelli a cui piace, dunque, avranno di che gioirne. Lo stesso si può dire della regia, che, seppur lenta, racconta il film al giusto passo, permettendo allo spettatore di capire esattamente quello che provano i personaggi, indugiando sui volti, sulle mani e su molti altri dettagli che apparentemente sembrano solo inquadrature a caso, ma hanno tutte un significato ben preciso.

Per il doppiaggio sono tornati ovviamente tutti i doppiatori della serie TV, e il risultato è davvero ottimo. La doppiatrice Aya Suzaki che interpreta Tamako, ma anche Atsushi Tamaru che doppia Ooji sono spettacolari, e le loro interpretazioni sono di altissimo livello emotivo, considerato i discorsi che fanno. La mia preferita è però Juri Nagatsuma, la doppiatrice di Kanna, semplicemente divina.

Se la serie TV vi è piaciuta, il film va assolutamente visto. Le atmosfere sono diverse, in qualche modo più serie e meno fantasiose, ma non per questo meno emozionanti e divertenti.
La storia d'amore di Tamako è raccontata in modo dolce e divertente, e arrivati alla fine ci si sente felici per i protagonisti. A parte questo, resta in sé un ottimo film, che potrebbe anche essere visto da solo, ma per chi ha apprezzato la serie la visione è assolutamente d'obbligo.