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esseci

Episodi visti: 12/12 --- Voto 5,5
Sullo slancio della apprezzata prima serie, ho continuato la visione della saga dei "Cavalieri di Sidonia" e del loro viaggio nell'ignoto sulle ali di un moderato entusiasmo. Premesso che non ho letto il manga, e pertanto non sono a conoscenza della storia e del suo epilogo, corre l'obbligo precisare che chi come me si attendeva un finale vero resterà ancora una volta "deluso".
Io ho la fortuna di poter esclamare: "Tanto c'è ancora "Sidonia no Kishi: Ai Tsumugu Hoshi", il film della primavera del 2021, da vedere!" Ma coloro che si erano entusiasmati per la storia degli umani pellegrini nello spazio profondo alla ricerca di un nuovo pianeta da "terraformare" e abitare dopo la distruzione della Terra, negli anni a cavallo tra il 2014 e il 2015, hanno dovuto attendere sei anni per vedere il probabile finale della storia.

Sulla trama di "Knights of Sidonia: Battle for Planet Nine" non c'è molto da aggiungere rispetto a quanto già visto nei primi dodici episodi del 2014. La gigantesca "arca di noè" chiamata Sidonia con gli umani a bordo continua nel suo viaggio nell'ignoto alla ricerca di un pianeta abitabile per l'umanità, con il problema di combattere la razza aliena (i Gauna) che ha distrutto la Terra e ha costretto gli umani a vagabondare nell'universo.
Per questa seconda serie la Polygon Pictures ha affidato la regia all'esordiente Tadahiro Yoshihira (che si era già occupato del montaggio della prima serie) e che oltre alle opere tratte dai fumetti di Tsutomu Nihei (nel suo palmares ci sono "Blame!" del 2017 e il film su "Knight of Sidonia" del 2021) non ha combinato molto altro, mentre ha confermato per la sceneggiatura Sadayuki Murai, che già aveva dato prova di saperci fare con la prima serie, dando prova di riuscire a rendere avvincente il manga di Nihei, che di certo non brilla per lo stile e l'accuratezza delle storie narrate, quanto per la capacità di rappresentare universi distopici e inquietanti (vedi "Blame!").

Il risultato di questa seconda serie? Ehm, "de gustibus [...]"... io ho francamente trovato questi dodici episodi meno avvincenti e validi della prima serie (e preciso che il giudizio è calmierato...). Credo che nella prima si riuscissero a percepire meglio sia le atmosfere cupe e inquietanti del mondo all'interno della nave spaziale sia il terrore, il mistero e la paura nell'affrontare il nemico alieno, incluse le tante morti di personaggi anche rilevanti ai fini della storia, tra cui Shizuka Hoshijiro, la pilota di cui il protagonista Nagate Tanikaze si "invaghisce", per poi vederla morire, e nutrendo per buona parte della prima serie e per tutta la seconda un profondo senso di colpa che non gli consentirà mai di elaborare completamente e superare il lutto.

Se proprio dovessi riassumere in pochi termini le differenze tra prima e seconda serie, alla seconda manca quel pathos e quella "crudezza" cui ci aveva abituato la prima: il terrore di affrontare i Gauna e l'ignoto, il senso di "impotenza" iniziale verso una entità incomprensibile e implacabile si percepivano in modo più marcato, e devo ammettere che io li ho apprezzati parecchio rispetto ai difetti e forzature scientifiche e di trama.
Anche sotto l'aspetto del realismo tecnico, la prima serie ha dimostrato di essere più curata sotto quegli aspetti peculiari della vita nello spazio: tra i tanti, l'assenza di gravità e gli espedienti tecnici per affrontarla. Nella prima serie si parla di generatore gravitazionale, virate violente, stivali che ancorano al pavimento, ecc. Tutto ciò si perde nella seconda a favore di una "leggerezza" di trama e atmosfera che francamente "stona" con l'ambientazione cupa tipica del worldbuilding di Nihei, insistendo molto sullo slice of life e sull'umanizzazione dei Gauna, tramite l'introduzione di un personaggio "ibrido" che francamente risulta poco realistico, tenendo conto di come viene introdotto e sviluppato nella serie.
La seconda serie trae spunto dall'evento conclusivo della precedente: la cattura di un Gauna con le sembianze della compianta Shizuka Hoshijiro.

E si parte con la fiera delle forzature che porta al vero e proprio colpo di stato nella struttura di governo di Sidonia. Il cosiddetto "scienziato pazzo" Ochiai, bloccato dalla comunità un centinaio di anni prima, ritorna in vita e ad operare per portare a termine i suoi progetti di sfruttamento degli alieni, con le sembianze del pilota in congedo volontario per gelosia nei confronti del protagonista.
Da questo punto la trama vira sull'intrigo, politico e genetico, con il "colpo di stato" da parte del capitano Kobayashi e l'introduzione di Tsumugi, la chimera (alieno misto a umano) che aiuterà gli umani a combattere i Gauna.

Il punto debole della seconda serie non è rappresentato tanto dagli episodi centrali tanto slice of life, con un bel po' di fanservice, scenette alla B-movie anni '70 - '80 (ad un certo punto ho temuto che venissero fuori personaggi alla Tini Cansino, Gloria Guida, Laura Antonelli, Edvige Fenech, Lilli Carati, ecc. - mi riferisco alla scena sulle scale a pioli con panoramica del sottogonna), comico-demenziali e anche irreali, quanto proprio dalla chimera Tsumugi.
Vedere un ibrido che comunica con gli umani attraverso una protuberanza infinita che passa attraverso le tubazioni della nave con il terminale a forma di testa di lombrico e le zampette che muovendosi fanno un suono simil-pupazzetto francamente mi ha spiazzato in negativo.
E le interazioni con Nagate, Izana Shinatose e Yuhata Midorikawa sono talmente puerili, che non credo abbiano bisogno di commenti particolarmente approfonditi. Già i protagonisti umani non sembrano degli esempi di introspezione e maturità (Izana che si trasforma da ermafrodito a femmina per amore nei confronti di Nagate...), ma la trovata della chimera così come presentata francamente l'ho percepita come pessima, al pari del personaggio Orsa Lala Hyiama, già comunque presente dalla prima serie, che nutre un debole per Nagate per i trascorsi con suo nonno Hiroki Saito.

Pertanto, la seconda serie di "Knights of Sidonia", sebbene confermi i punti di forza della precedente dal punto di vista della qualità grafica dei combattimenti e nel chara design così 'plasticoso' ed etereo (anche per l'utilizzo esclusivo della CG che, nonostante i suoi limiti, rende benissimo nelle scene di combattimento, nella fluidità dei movimenti dei guardiani e degli alieni, nelle scie di particelle dei razzi, nei raggi delle armi, ecc.), accentua con le forzature che ho accennato in precedenza i "limiti" già evidenti nella prima serie, peggiorandoli e rendendo soprattutto la parte centrale della serie poco convincente e appagante per chi come me sperava in una evoluzione più seinen della trama.

La puerilità di molte scene mutuate dalla normale vita in Giappone (vedi il festival in yukata, la città misteriosa e le terme, le locande con i cibi tipici nipponici ecc. - ma non siamo nello spazio?) hanno sostituito quelle atmosfere opprimenti e disperate della prima serie, denotando una sostanziale mancanza di idee anche nell'ostinarsi a voler documentare la vita e i sentimenti dei personaggi, che non evolvono in nulla, restando rigidi e anaffettivi, con un contrasto stridente con le tragedie che comunque continuano a vivere nello spazio contro i Gauna.

Spero nell'ultimo atto della saga, anche se temo che la "virata" intrapresa con la seconda stagione non lasci presagire nulla di positivo...


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npepataecozz

Episodi visti: 12/12 --- Voto 8
Era passato un po' di tempo dalla visione della prima stagione di "Knights of Sidonia" e, dato che la mia memoria assomiglia molto a un secchio bucato, devo confessare che non me lo ricordavo quasi per niente. In particolare associavo questo titolo solo a un tipo intento a rubare del riso e ad una discussione avuta con altri utenti appassionati del genere sul periodo in cui si è passati dalla rappresentazione dei robottoni superstar a quella dei mecha prodotti in serie; voglio quindi preliminarmente rassicurare queste persone che non ho intenzione di tornare sul tema, anche perché quello che c'era da correggere è già stato corretto a suo tempo con (spero) reciproca soddisfazione.
Ma torniamo alla mia memoria bacata. Messo di fronte all'evidenza dei fatti, ho intuito subito che non ci avrei capito molto sull'andamento della seconda stagione senza una bella ripassata degli eventi raccontati nella prima; così mi son messo bello comodo e ho cominciato a riguardarmi tutti gli episodi dall'inizio. Nonostante all'epoca gli avessi già assegnato un ottimo voto, son rimasto comunque sorpreso dalla bellezza della prima serie: una storia davvero appassionante in cui si mescolano tecnologia, organismi alieni indecifrabili e scontri memorabili, ma anche amore, dolore e altri sentimenti comuni.
Da qui nasce la domanda che tutti si aspettano leggendo questa recensione: la seconda stagione è stata all'altezza della prima o ha imboccato, come spesso capita, una parabola discendente? Non si può rispondere a questa domanda con un semplice sì o un semplice no, ma occorre procedere per gradi, analizzando punto per punto tutto quello che succede.

Cominciamo con la trama: la nostra astronave a forma di canna di pistola con una grossa cicca attaccata a una delle sue estremità si prepara per affrontare il nido dei Gauna, nella speranza di annientare questa razza aliena un volta per sempre. Al fine di ottenere una posizione di vantaggio, cerca di assicurarsi il predominio sul nono pianeta del sistema Lem, in quanto, a causa delle sue proprietà naturali, viene considerato come un'adeguata protezione contro gli attacchi del nemico. Vengono testate nuove armi e creato un ibrido umano-gauna, a cui viene dato il nome di Tsumugi; quest'ultima si rivelerà potentissima in battaglia e 'pucciosissima' nella vita privata. Nel frattempo Tanikaze continuerà a fare il rambo nei cieli e a infrangere cuori su Sidonia.
La sceneggiatura di questo secondo capitolo presenta diversi punti di forza: i piani di guerra diventano più ambiziosi e i rapporti di forza all'interno del gruppo di comando subiscono dei cambiamenti inaspettati ma che catturano immediatamente l'attenzione. Ma dove "Knigths of Sidonia" dà il meglio di sé è negli scontri fra i robot umani e i Gauna: da questo punto di vista, l'anime non ha perso assolutamente nulla del fascino che aveva già suscitato nello spettatore nella sua prima edizione.
Più articolato è, invece, il giudizio sulla parte slice of life. In molti non l'hanno gradita, giudicandola lunga e tediosa; a mio avviso hanno ragione a metà. Comincio subito col dire che a mio avviso un anime, a qualsiasi genere appartenga, non potrà mai essere considerato un capolavoro se non prevede una parte dedicata alla vita di tutti i giorni dei suoi personaggi. Per quanto possano piacere le battaglie e gli intrighi "di corte", essi non guadagneranno mai uno spessore artistico, se non si è capaci di creare un legame fra spettatore e personaggi che non sa andare oltre al semplice "odore del sangue". Per questo motivo sono tra quelli che invece hanno apprezzato la presenza di una parte slice of life in questo anime, in quanto la considero come una sua componente imprescindibile. Però, devo anche dire che qui vengono fatti due errori che in parte giustificano l'astio di chi non la gradisce: in primo luogo gli episodi con questo tema vengono tutti accorpati in un grosso blocco centrale, invece di dividerli in modo più equilibrato; in secondo luogo abbiamo la solita inconcludenza classica dello slice of life giapponese. Per questa ragione devo ammettere che anch'io a un certo punto mi sono chiesto: "Ma quando si va avanti?". Non condivido, invece, le critiche di chi parla di "harem gratuito": Tanikaze, in fondo, è un eroe, e non di rado il suo intervento è decisivo per salvare la vita dei singoli o di tutta la popolazione di Sidonia. Se non ha successo con le donne lui, chi può averlo? Quello che infastidisce è la sua aria da imbambolato quando si tratta di questioni di cuore, questo è innegabile; ma per il resto credo proprio che l'harem, almeno in questo caso, abbia la sua ragione d'esistere.

Quanto ai personaggi c'è ben poco da aggiungere: per quelli "già visti" l'ottima impressione suscitata nella prima serie si conferma anche qui. Alla "cricca", però, si sono aggiunti nel frattempo nuovi personaggi; e mentre aspettiamo che i più enigmatici gettino finalmente la maschera (Kunato/Ochiai su tutti), tra le new entries spicca la figura di Tsugumi, l'ibrido umano-gauna. A mio avviso non è un personaggio riuscitissimo: all'inizio fa tenerezza e si solidarizza facilmente con lei; col tempo, però, diventa invadente e fastidiosa e la sua presenza viene vissuta con grande sofferenza.

In definitiva, "Knights of Sidonia - Battle for Planet Nine" si conferma su ottimi livelli e, nonostante diverse pecche, non fa rimpiangere il suo predecessore; per questo motivo credo che vada riconfermato lo stesso voto già espresso per la prima stagione.


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klunk

Episodi visti: 12/12 --- Voto 9
Continuano le avventure di Nagate Tanikaze a bordo della Sidonia, esattamente da dove lo avevamo lasciato. In questa seconda stagione le cose non cambiano molto rispetto alla prima, infatti assistiamo al solito e perfetto connubio tra battaglie spaziali, che vedono i Guardiani contro i Gauna, e le vicende romantiche e umane che coinvolgono i protagonisti.
Non vi sono certo grosse novità, né stravolgimenti nella trama, tantomeno nell'aspetto grafico e tecnico, confermatosi sempre ai massimi livelli raggiunti nella prima serie. Troviamo però un Tanikaze sempre più inserito suo malgrado al centro di una situazione al limite dell'harem, infatti tutte le ragazze che gravitano nella sua sfera finiscono per innamorarsi di lui o quasi. Tuttavia, colei che rimane più vicina al protagonista è proprio Izana, appartenente al "terzo sesso", e in grado di svilupparsi in base alla scelta del partner, che per i sentimenti provati per il più valoroso dei Cavalieri di Sidonia raggiunge appunto lo stato femminile vero e proprio.
Nonostante gli sviluppi e nuovi personaggi, non vengono ancora rivelate la natura e le intenzioni dei terribili Gauna, sempre in agguato e più numerosi, intenti ad attaccare i superstiti della razza umana. Questo lascia ancora aperte molte questioni e interrogativi, nonché le porte aperte a una nuova serie.
Un must per tutti coloro che hanno visto e apprezzato il primo "Knights of Sidonia".


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Silveranime

Episodi visti: 12/12 --- Voto 8
Attendevo con ansia questa seconda stagione, essendo stato un fan accanito della prima, a mio parere, fantastica serie. Ahimè, la serie risulta purtroppo inferiore alle mie aspettative, anche se c'è da ammettere che in certe parti l'anime riesce a raggiungere picchi fantastici, soprattutto nei primi episodi e negli ultimi tre, davvero stupendi.

La trama si sviluppa in modo regolare e lineare salvo qualche accelerata in qualche parte, ma nulla di preoccupante; vi sono alcune puntate dove non c'è azione, ma va beh, è giusto che sia così!

L'apparato grafico per i miei gusti è stupendo, è un piacere per gli occhi, soprattutto le luci che compongono ad esempio la strumentazione dei difensori, ma anche i paesaggi e le scene quotidiane son rese molto bene; qualche calo purtroppo lo si ha nelle scene di azione, con tanto di "LAG" in alcune scene che ti fa pensare che la tua connessione non stia caricando, ma tranquilli, non è così. Dei detriti in più durante gli scontri tra i gauna e i difensori non guasterebbero, darebbero quel tocco di realismo in più.

L'apparato sonoro è molto buono, le soundtrack sono belle, alcune riprese dalla prima stagione. L'opening è davvero fantastica, tra le mie preferite di sempre. Però, anche qui, per quanto riguarda le scene di azione forse si poteva fare qualcosa di più, ma il doppiaggio è ottimo!

Conclusioni: consigliatissimo a chi ha visto la prima serie, altrimenti andatevela a vedere, perché è davvero fantastica. In conclusione, questa seconda stagione è un prodotto molto buono, ma che non raggiunge quasi in nessuna occasione il suo predecessore, che risulta assai superiore.
Voto: 8 (di parte, ma 8)


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superluke29

Episodi visti: 12/12 --- Voto 8
Rieccoci con la seconda serie di "Knights of Sidonia", adattamento anime della "seconda parte" dell'omonimo manga; in questa serie vengono trattate le vicende degli abitanti di Sidonia, la gigantesca astronave colonia che vaga da millenni nello spazio portando con sé gli ultimi esseri umani. In questi episodi Sidonia si trova ai confini del sistema solare Lem (o Rem, dipende come volete pronunciarlo); obbiettivo: conquistare uno dei pianeti del sistema per poi attaccare la gigantesca astronave alveare dei Gauna.

I personaggi sono gli stessi, solo che alcune puntate si incentrano sulla loro vita quotidiana, molto gradita nel manga, un po' meno nell'anime, siccome ci sono intere puntate dedicate al triangolo amoroso tra Tanikaze, Izana e Yuata. In più si aggiunge un nuovo personaggio, Tsumugi: una creatura ibrida nata tra l'incrocio della placenta Hoshigiro recuperata nella prima serie e un essere umano. Tsumugi si rivela subito utile alla causa di Sidonia e diventa ben presto un personaggio chiave all'interno della storia.
L'azione, comunque, non tarda a mancare tra nuovi gauna, nuovi veicoli e armi sviluppati dagli esseri umani; in più, nuovi misteri vengono a galla lasciando la serie "a metà", siccome risulti palese la possibilità di una terza e ultima, si spera, serie.

Dal punto di vista della canonicità siamo lì: forse per via della limitatezza della CGI o per altro, alcune scene sono diverse, ma tutto sommano la trama è rispettata. Rispetto alla prima stagione noto un piccolo miglioramento nell'animazione: ora i personaggi si muovo in maniera più naturale e sembrano più di carne che di pongo, anche se l'effetto plastilina rimane. Il comparto sonoro è magnifico, sia gli effetti audio che le soundtrack (la opening poi è sublime).
L'unica pecca che posso dire riguardo alla grafica sono certe scene con veri e propri momenti di lag delle immagini che danno fastidio... speravo in un adattamento migliore da parte della Polygon Pictures.

In generale l'anime è bello quanto la prima stagione, peccato per il finale troncato e simile a quello precedente. Spero in una terza stagione, visto che hanno annunciato l'imminente conclusione del manga in patria.