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micheles

Episodi visti: 6/6 --- Voto 6
Yoshiyuki Tomino, padre di "Gundam", "Ideon", "Dunbine" e altre celebri serie anime, è un grande regista che a volte è capace di prendere delle cantonate. È stato il caso di "Garzey's Wing", seguito sui generis di "Dunbine" e antecedente diretto di "Wings of Rean", una ciofeca di cui c'è davvero di cui vergognarsi. Rispetto al suo predecessore, "Wings of Rean" fa dei gran passi in avanti ed è sicuramente sufficiente; ciò non toglie che sia la seconda peggiore serie di Tomino che io abbia mai visto. Sembra che il regista non riesca a gestire le serie brevi e non capisca che non è possibile compattare materiale per cinquantadue (o almeno ventisei) puntate in sei OAV. È questo il problema di "Wings of Rean": troppo materiale, troppi personaggi, troppo poco tempo a disposizione; non si riesce ad affezionarsi a nessuno e il passo è troppo veloce.

L'anime si risolve quindi in una successione frenetica di combattimenti che lasciano un po' il tempo che trovano. Un vero peccato, perché di idee potenzialmente buone ce n'erano eccome. Per esempio, il rapporto ambiguo tra Giappone e USA, nemici ai tempi della Seconda Guerra Mondiale e ora amici. In particolare era interessante il personaggio di Sakomizu, ex pilota kamikaze di caccia Zero, diventato re della nazione di Byston Well, ora desideroso di invadere il Giappone e riscattare la sconfitta subita dopo la Seconda Guerra Mondiale. Il personaggio però è trattato in maniera così affrettata che sembra essere schizofrenico: a momenti buono, poi cattivo, poi buono ancora.

Non posso però assegnare un'insufficienza, perché tutto sommato è una serie guardabile, ed è risollevata da un ottimo comparto tecnico. Il chara design è ispirato al Giappone medievale ed è molto gradevole, la realizzazione dei mecha è ottima. Mentre nell'originale "Dunbine" i mecha erano realizzati sfruttando l'esoscheletro di insetti morti come armatura, in "Wings of Rean" sono degli insetti vivi a essere pilotati. Ci troviamo quindi di fronte a mecha organici, come in "Evangelion" e in "Brain Powerd". Buona anche l'idea delle ali a farfalla che possono crescere a dismisura, ripresa da "Turn A Gundam"; il finale è decisamente spettacolare a livello visivo. Purtroppo però non può prendere veramente lo spettatore se non c'è stato modo di instaurare nessuna empatia con i personaggi, motivo per cui il voto non può innalzarsi sopra una sufficienza. È una serie facile da dimenticare.

God87

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God87

Episodi visti: 6/6 --- Voto 5
Fuggito da un interrogatorio militare americano, accusato di complicità per un razzo lanciato nella base da alcuni amici sovversivi, Asap Suzuki si troverà nel bel mezzo di una battaglia tra i soldati e un misterioso vascello volante affiorato dalla profondità dei mari. Finito dentro la nave, stringerà amicizia con la principessa che la comanda, venendo a sapere da lei che l'imbarcazione è potuta salire in superficie perchè risvegliata da lui, dai suoi poteri in quanto sacro guerriero possessore delle Ali di Rean. I due torneranno nel regno della ragazza, Hojo, situato nel magico mondo di Byston Well, e qui il sovrano, ex reduce giapponese della Seconda Guerra Mondiale, cercherà di convincere il giovane a usare i suoi poteri per far salire la sua armata sulla Terra, per vendicarsi degli americani che sganciarono le due bombe atomiche...

Nel 2005 Tomino ci riprova: nove anni dopo l'orrore di Garzey's Wing ecco spuntare, distribuita nel solo circuito di internet, la quarta produzione animata ispirata al mondo letterario da lui creato nel 1983. Dopo il disastro dell'opera sopracitata si sperava che il regista avesse imparato quant'era da audaci o folli sperare di costuire storie narrativamente complesse in un esiguo numero di episodi, sperando anche di ottenere qualcosa di buono, e invece no: è così con rinnovata delusione che salutiamo il nuovo, mediocre prodotto dedicato al magico mondo di Byston Well.

Pur ispirato al ciclo omonimo di storie disegnato tra il 1983 e l'86 (che servì da base per realizzare in quegli anni il cult Dunbine), The Wings of Rean gode di una storia inedita creata ad hoc, ma questo non basta a Tomino per evitare di prendersi nuovamente troppo sul serio, e ci ricasca: invece di sfruttare 6 episodi per narrare una storia semplice e d'effetto, li utilizza ancora una volta per raccontare un'avventura densa e corposa che non avrebbe sfigurato in una serie televisiva di 26 puntate. Il risultato, come potete immaginare dalla premessa in apertura, è ancora una volta deludente.

Fare peggio di Garzey's Wing era arduo e infatti Wings of Rean si posiziona sicuramente al di sopra del suo stomachevole fratellino, ma è indubbio che anche qui, dato il ritmo concitato dell'azione, dato il numero enorme di personaggi da gestire, dati i continui riferimenti alle terminologie del mondo di Byston Well e sopratutto data l'enorme sinteticità con cui vengono affrontati numerosissimi avvenimenti, il risultato finale è una storia terribilmente confusionaria e difficile da seguire, che non riesce a far rimanere a memoria nessun personaggio visto quanto poco tempo si ha avuto per caratterizzarli. Un peccato, perché la trama ha elementi di grande epicità e come ha alcuni spunti geniali (i legami tra Byston Well e la Terra instaurati da guerra e politica), solo che è tutto così mal raccontato che, paradossalmente, vedere l'anime Wings of Rean fa venire voglia di leggere i romanzi originali invece che sperare in altra animazione.

L'aggravante è che per questa storia mal sviluppata si son spesi un sacco di soldi: Wings of Rean si avvale di una regia notevolmente spettacolare, molto meno lenta dei consueti canoni tominiani, e quanto ad animazioni e cura tecnica si vede chiaramente che è un prodotto con budget consistente: una computer graphic di alto livello nei macchinari e nei fondali, potente e mai invasiva, si sposa in modo assolutamente perfetto con i disegni tradizionali degli esseri umani (dal chara abbastanza semplicistico e privo di interesse, bisogna dirlo), e gli aura battler, caratterizzati da un mecha design aggressivo e potente, grazie alla CG godono di movenze spettacolari e realistiche con un livello di dettaglio strabiliante. Non vi sono poi ricicli di animazioni o altro, e in tutta questa potenza tecnica si vede quanto Tomino ci tenesse a realizzare qualcosa di memorabile.

S'è purtroppo dimenticato di sposare la perfezione visiva a quella narrativa, e così Wings of Rean rappresenta solo l'ennesimo, mediocre tassello in una saga che non è mai veramente decollata in animazione. Visto che purtroppo Tomino sembra essersi ritirato dalle scene, speriamo che, se ci saranno un giorno nuove incursioni a Byston Well, Sunrise capisca che è indispensabile il supporto di una serie animata di lungo respiro per dare davvero risalto a personaggi e storie che miniserie come questa continuano a negare.