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Haruhi Suzumiya Gold Edition

Episodi visti: 1/1 --- Voto 10
<b>Attenzione: la recensione contiene spoiler</b>

Liberamente ispirato al racconto "Happy Dan, The Whistling Dog" di Ward Greene, "Lilli e il vagabondo" è il quindicesimo classico firmato Walt Disney.
Principalmente noto per essere il primo film d'animazione girato nel processo di pellicola widescreen Cinemascope, per aver incassato, alla sua prima uscita, una cifra superiore a qualsiasi altro Classico Disney dopo "Biancaneve e i sette nani", e per la famosa scena romantica in cui i due protagonisti si scambiano accidentalmente un bacio mangiando un piatto di spaghetti (scena che Disney inizialmente voleva eliminare, temendo che sarebbe stata considerata sciocca), "Lilli e il vagabondo" inizia a prendere vita nel lontano 1937, grazie a degli schizzi e a delle storie dello sceneggiatore Disney Joe Grant, proprietario di una springer spaniel inglese, di nome Lady (nome originale di Lilli). Anche la sua cagnolina era stata momentaneamente messa in disparte quando l'uomo diventò padre, e Disney lo incaricò di inventare una storia sull'animale. Il progetto però proseguì a rilento, a causa della mancanza di veri antagonisti e del ruolo troppo centrale che occupava Lady, finché, dopo aver letto "Happy Dan, The Whistling Dog", Joe Grant pensò di movimentare la storia facendo innamorare Lilli di un cane smaliziato come quello del romanzo.

Ecco che si arriva quindi alla trama di "Lilli e il Vagabondo". La notte di Natale del 1909, Gianni regala alla moglie Lisa un cucciolo di cocker americano (scena basata su un episodio realmente accaduto nella vita di Disney, che regalò alla moglie un piccolo chow chow in una scatola per cappelli), che porta subito nella famiglia tanto amore, scompiglio, gioia e allegria. Lilli cresce serenamente, nei quartieri ricchi della città come una vera signorina di classe, in compagnia degli amici Whisky, uno scottish terrier, e Fido, un chien de Saint Hubert. Le cose per la cagnolina iniziano a cambiare quando i due coniugi aspettano un bambino e, tutti presi dal lieto evento, iniziano a prestare meno attenzioni al cane, che ne soffre profondamente. Proprio in quel momento, incontra Biagio, un incrocio di shnauzer che ama vivere alla giornata, senza regole e senza padrone, capitato per caso nel suo giardino e che la avvisa che i bambini portano solo guai ai cani. Lilli è molto preoccupata, ma quando arriverà il neonato, scoprirà ben presto che l'amore dei padroni per lei non è mai mutato, e quanto sia facile affezionarsi alla nuova creatura.
La situazione degenera però quando Gianni e Lisa decidono di partire per un viaggio e di affidare la casa alla petulante zia Sara e ai suoi due gatti siamesi. La donna, che non ama affatto i cani, fraintende Lilli fin da subito, al punto da ritenerla un pericolo e da portarla in un negozio di animali nel quale le metteranno una museruola. Terrorizzata dall'aggeggio, la cagnolina scappa e viene inseguita da un branco di randagi aggressivi, e prontamente salvata da Biagio, che le mostra le bellezze di una vita senza padroni. Nel giro di poco tempo i due si innamorano e passano la notte insieme, prima cenando in un ristorante italiano, dove i proprietari conoscono bene Biagio e gli offrono un piatto di spaghetti (e qui la famosa scena del bacio), per poi spostarsi in un parco. Lilli però sente nostalgia di casa e il suo compagno capisce che non potrà mai essere felice con lui. Decide quindi di accompagnarla a casa, ma la cockerina, inesperta com'è, si lascia catturare dall'accalappiacani e portare al canile. Qua, durante una delle scene più tristi del film e prima di essere riportata a casa grazie alla medaglietta che porta al collo, conosce alcuni amici di Biagio, tra i quali il levriero russo Boris (nella sceneggiatura iniziale si pensava che avrebbe potuto avere una relazione con Lilli), il bulldog Bull e in particolare la maltesina Gilda, ex di Biagio, che le racconta di come il suo nuovo amore sia particolarmente attratto dal gentil sesso e ben restio a impegnarsi seriamente, facendo credere alla cagnolina di aver sbagliato a dargli tanta confidenza. Tornata a casa, Lilli viene tenuta fuori alla catena. Nota che un ratto sta per entrare nella stanza del bambino e abbaia disperata, ma la zia Sara non comprende le sue intenzioni e la rimprovera, finché Biagio, sentendo i lamenti di Lilli e volendosi riappacificare con lei, non interviene entrando in casa e uccidendo il ratto, accompagnato da Lilli che nel frattempo riesce a liberarsi. Di nuovo, Sara fraintende tutto e, reputando Biagio una minaccia, lo fa portare via dall'accalappiacani. Anche Whisky e Fido assistono alla scena, e intervengono prontamente facendo cadere la carrozza del loro nemico e consentendo a Biagio di fuggire. Nel frattempo, Gianni e Lisa tornano a casa, comprendono quanto accaduto quando Lilli mostra loro il ratto morto, e decidono di adottare Biagio. La scena si conclude mostrando Lilli e Biagio, diventati genitori di quattro cucciolini (tre femmine, Annette, Danielle e Collette, identiche alla madre, e un maschietto, Zampa, uguale al papà) che giocano coi cuccioli e il neonato, e zia Sara che mostra il suo pentimento facendo recapitare a Lilli una scatola di biscotti per cani.

"Lilli e il Vagabondo" è a mio parere un classico Disney molto carino e decisamente azzeccato. Non ho amato particolarmente i due protagonisti, perché trovo Lilli troppo ingenua e sofisticata e Biagio decisamente troppo spavaldo per i miei gusti, ma ho davvero apprezzato come siano riusciti a ricostruire il mondo in un'ottica prettamente canina, come il fatto che Lilli chiami i padroni non con il loro nome, ma Gianni caro e tesoro, perché è con questi nomignoli affettuosi che i coniugi si rivolgono l'uno all'altra, e la scelta di spostare spesso le inquadrature da un punto di vista "canino", inquadrando ad esempio di rado i volti degli umani. Mancano veri e propri antagonisti, e quelli presenti rispolverano vecchi cliché, come la zia incipriata amante dei gatti con un concetto prettamente negativo dei cani o temi sempre attuali come la presenza dei canili con successivo abbattimento di alcuni ospiti (realtà tuttora presente nei canili americani). Altro rivale è rappresentato dal ratto, animale che nei giorni nostri viene sempre più riconosciuto come animale domestico, ma qua simbolo di pericolo e potenziale vettore di malattie. Come sempre, osservando i movimenti degli animali, si capisce il grande lavoro di osservazione fatto dai disegnatori, e ho apprezzato molto la scelta di inserire nel cartone animato varie razze di animali, dalle più famose alle meno conosciute.
Il lieto fine è in stile Disney, ma completo e allegro, e si riallaccia all'inizio.
Un altro piccolo capolavoro che non deve mancare alla vostra collezione!