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micheles

Episodi visti: 43/43 --- Voto 7
Lo Studio Pierrot, celebre per aver rinnovato la tradizione del Mahou Shoujo con le varie Cremy, Evelyn ed Emi, nello stesso periodo realizzò anche un robotico duro e puro, che è rimasto sconosciuto ai più. Mai importato in Italia, "Ninja Senshi Tobikage" è un buon rappresentante della sua categoria che avrebbe meritato miglior fortuna. Purtroppo però è uscito in un periodo (1985-86) di declino per il vecchio super robot: le serie con invasori alieni che attaccano la Terra non attiravano più il pubblico e stavano per sparire dai palinsesti televisivi. La visione di "Ninja Senshi Tobikage" lascia supporre che si tratti di una delle tante serie robotiche cancellate prima del previsto: ci sono solo 43 episodi, invece dei canonici 52, e soprattutto il finale è troncato e affrettato, come se si fosse stati costretti a chiudere in tutta fretta. Il finale raffazzonato è il motivo per cui questa serie non può aspirare ad un voto superiore: con un finale all'altezza l'8 sarebbe senz'altro arrivato. Perché questa è una serie in crescendo, che migliora progressivamente con l'andare delle puntate e che man mano diventa più interessante, salvo essere troncata sul più bello! La conclusione si svolge nella puntata 41, le puntate 42 e 43 sono episodi di ricapitolazione che lasciano presagire una continuazione della storia: è con il massimo disappunto che ho scoperto che non esistevano gli episodi dal 44 al 52 e che il finale era appunto quello troncato della quarantunesima puntata!

Dal punto di vista della trama "Ninja Senshi Tobikage" non presenta nessuna innovazione, cosa positiva in un genere come il robotico: dei malvagi invasori alieni giungano sul sistema solare inseguendo una principessa in fuga da uno dei pianeti loro conquistati; su Marte la principessa e i suoi incontrano un gruppo di tre ragazzi terrestri che per qualche motivo sono gli unici in grado di pilotare i tre mecha del pianeta Ladorio che si dice possano essere pilotati solo dai leggendari ninja... Insomma ninja e robot, un mix tamarro e di sicuro effetto, specialmente se coadiuvato da musichette orecchiabili e un misterioso eroe mascherato, ovvero il Tobikage ("ombra volante") del titolo, che sembra uscito da un tokusatsu degli anni sessanta. A questo va aggiunto un chara design sopraffino per i personaggi femminili (le lezioni apprese con il Majokko si vedono!), un valido mecha design, eccellenti colori e delle ottime opening/ending. Tutte cose che fanno ben perdonare una trama e dei personaggi elementari e semplicistici, ma perfettamente adatti al genere e ad un anime che si rivolge chiaramente ad un pubblico giovane. Perde di molto rispetto ai classici degli anni settanta per quanto riguarda la drammaticità, ma guadagna per quanto riguarda la realizzazione tecnica. Peccato davvero per il finale. Si tratta comunque di un anime che raccomando agli amanti del genere.

Curiosità: il robot pilotato dal protagonista si chiama Kuroshishi (Leone Nero). Che sia un omaggio al manga omonimo di Go Nagai, in cui appaiono Ninja, robot e invasori alieni? Mi pare molto probabile.