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Kotaro

Episodi visti: 6/6 --- Voto 6
"Teki wa Kaizoku: Neko no Kyouen" sprizza anni '80 da tutti i pori e non manca di ricordarcelo in nessuno dei suoi elementi, a cominciare dal setting: una bella miscela, come ce n'erano tante nelle produzioni di quegli anni, di fantascienza e poliziesco, dove un corpo speciale di polizia combatte criminali e pirati spaziali fra alieni e astronavi.
Protagonista della serie un duo degno di "Arma letale" o dei molti buddy movies all'americana degli anni '80, qui con una piacevole spruzzatina di comicità manzai alla giapponese.
Latell, giovane uomo d'azione, e Apulo, un bizzarro gatto alieno perennemente in cerca di cibo, casinista, profittatore e menefreghista: una coppia che non fa altro che litigare e cacciarsi nei guai, rendendo le loro missioni rocambolesche e ricche di disastri.

La forza di "Teki wa Kaizoku: Neko no Kyouen" sta proprio nei suoi personaggi, nel suo inanellare in continuazione una gag dietro l'altra, nel mettere in scena una piacevole alchimia fra il duo protagonista e gli altri personaggi, nel vedere quale sarà il prossimo cibo spazzatura che il sornione gatto alieno ingurgiterà. Fra astronavi senzienti, militari smargiassi ma sfigati, deliranti partite di baseball in salsa fantascientifica, amori litigiosi e la minaccia di un gruppo di pirati spaziali che mira a trasformare (e ci riesce!) un'intera città (astronavi comprese) in gatti, decisamente con questa serie non ci si annoia e, anzi, si ride spesso e volentieri.
L'elemento comico è, infatti, quello di maggior interesse, dal momento che la trama principale che collega tutti gli episodi, quella relativa ai pirati spaziali capitanati dall'affascinante e misterioso Youmei, è narrata in maniera confusa e inconcludente.

Essendo la più classica delle serie OAV degli anni '80, infatti, "Teki wa Kaizoku: Neko no Kyouen" soffre del più classico dei problemi che affliggono le produzioni di questo tipo, dichiaratamente create per far sfoggio di grafica all'ultimo grido e per potersi permettere la trattazione di argomenti scomodi in TV piuttosto che per narrare una storia convincente.
La trama della serie è confusa e incomprensibile: inizia in medias res e sciorina una marea di nomi, personaggi e "tecnobubbole" abbastanza fini a sé stessi, spende un sacco di tempo in gag e scene d'azione e poi finisce con un nulla di fatto, al punto che ci si chiede quale fosse il ruolo effettivo dei protagonisti nella vicenda, dato che il confronto col cattivo è rimandato.
Probabilmente la serie di romanzi da cui è tratto l'anime offrirà una visione più completa della trama, ma lo stesso non si può dire di questi OAV.

Fortunatamente, ci sono i difetti ma anche i pregi delle classiche serie OAV degli anni '80, per cui ecco che gli appassionati e i nostalgici di quel decennio potranno sentirsi piacevolmente a casa loro, con un'atmosfera affascinante e grintosa, impreziosita da una grafica molto fluida e curata, adrenaliniche scene d'azione, inseguimenti, sparatorie, esplosioni e battaglie spaziali.
Ciliegina sulla torta quello che non esiterei per un attimo a definire il miglior pregio della serie: la colonna sonora. Una collezione di pezzi rock in puro stile anni '80 ad opera della band chiamata Kaizoku: graffianti, adrenalinici, calorosi, a volte persino romantici, accompagnano le migliori scene della serie a partire dalle azzeccatissime sigle d'apertura e chiusura.
Potremmo prenderlo anche come una collezione di bei video musicali, "Teki wa Kaizoku: Neko no Kyouen", e la cosa funzionerebbe pure, data la bellezza delle canzoni e la frenesia delle scene che le accompagnano.
Degno di lode anche il doppiaggio, che, come sempre nelle produzioni degli anni '80, ci regala interpretazioni di gran pregio: l'istrionico e sornione Apulo di Yuji Mitsuya, la divertentissima astronave senziente Lagendra di Kenyuu Horiuchi, il rude ma spassoso sergente Petroa di Daisuke Gouri e molti altri.

"Teki wa Kaizoku: Neko no Kyouen" è una serie usa e getta abbastanza dimenticabile sulla lunga distanza, a causa della sua trama sconclusionata e inconcludente. Eppure, tutto sommato, è capace di regalare qualche ora di sonoro divertimento con personaggi spassosi e un sacco di belle gag, oltre ad esaltare con belle scene d'azione, un'atmosfera spiccatamente anni '80 che oggi si tinge di un fascino nostalgico non da poco e, soprattutto, con delle musiche fantastiche, che, quelle sì, non ci usciranno più dalla testa per parecchio tempo.