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bob71

Episodi visti: 1/1 --- Voto 8,5
A differenza del grande tsunami del 2011, che ha ispirato molti registi in Giappone, a distanza di tre anni dall'inizio della pandemia pochi film ne hanno raccontato, probabilmente per via del fatto che gli attori non sono molto espressivi recitando dietro una mascherina. Una delle eccezioni è rappresentata da "She Is Me, I Am Her" di Mayu Nakamura, film in quattro episodi indipendenti fra loro incentrato proprio sull'isolamento e la solitudine dovuti alla pandemia. A fare da trait d’union fra i segmenti la presenza sulla scena della brava e versatile Nahana, che interpreta quattro personaggi completamente diversi in un tour de force recitativo.
Nel primo episodio, "Among the Four of Us", Nahana interpreta Nanae, una dei tre ex colleghi di un club teatrale universitario riunitisi in teleconferenza dopo 20 anni in un parco di notte. Una volta tolte le mascherine e brindato, la loro conversazione si sposta fatalmente su un membro del club assente, Sayoko, la cui carriera di attrice è stata interrotta da uno scandalo, così, rivelazione dopo rivelazione, l'amica scomparsa finisce per unire in modo sorprendente e tragico i restanti tre.
Nel secondo episodio, "Someone to Watch Over Me", Nahana è una donna sola che allaccia una strana e feticistica relazione con il ragazzo delle consegne: ogni volta la donna gli chiede di mangiare il pasto ordinato al posto suo, affascinata dal suo grande appetito e provando piacere anche solo nell’atto di vederlo masticare. La cosa continua fino a quando i due non iniziano a confidarsi, e si scopre che in realtà il ragazzo...
Nel terzo episodio, "Ms. Ghost", Nahana è una lavoratrice dell’industria del sesso che incontra per caso un’anziana senzatetto (Miyoko Asada) durante una passeggiata notturna. Le due donne sono unite dal fatto che una volta entrambe aspiravano a diventare attrici, ma il destino e la pandemia le hanno costrette ad intraprendere altre strade. Basato su una storia vera, questo episodio ha l'epilogo più tragico e spaventoso.
Nell'ultimo episodio, "Deceive Me Sweetly", Nahana è una donna cieca con un carattere affabile e una mente acuta, che riceve la visita in casa di un giovane truffatore telefonico (Yu Uemura). L'uomo si spaccia per un collega del figlio venuto a ritirare il denaro per le spese ospedaliere dovute al covid. Prima di consegnare i soldi, però, la donna gli chiede di toccare la sua faccia. Come nelle storie precedenti, c'è un colpo di scena, che porta a una conclusione inaspettata e in qualche modo edificante.
Il film, a basso budget, cerca di esaminare creativamente l'impatto della pandemia sulle vite delle persone in Giappone, con una affettuosa galleria di ritratti di gente ordinaria (e straordinaria), con la sua marcata impronta teatrale (non solo perché il teatro viene evocato più volte sulla scena), e i diversi episodi girati in modo essenziale, basati sui lunghi dialoghi, quasi come fossero, per l’appunto, atti unici di rappresentazioni teatrali. In definitiva, siamo di fronte a un buon film, che sfrutta a dovere le potenzialità degli attori, e funziona efficacemente sia come intrattenimento di qualità che come documento storico che fotografa in maniera fedele il Giappone contemporaneo.