Hear Me: Our Summer
Remake del film Taiwanese del 2009 "Hear me", la pellicola sudocoreana "Hear Me: Our Summer" (2024), scritta e diretta da Sun-ho Cho, forse non punta a stupire, e si regge su una trama semplice, ma riesce a funzionare perfettamente senza essere banale; raccontando con grande efficacia e grazia una storia d’amore giovanile di una dolcezza estrema e, allo stesso tempo, un incantevole legame di affetto familiare e tra sorelle.
---
Al centro di entrambe le linee narrative troviamo Yeo-reum e la sua crescita caratteriale ed emozionale. È la sorella maggiore di Ga-eul, promettente nuotatrice sordomuta, di cui si occupa a tempo pieno, arrivando a non trovare nemmeno il tempo per mangiare. Ma Yeo-reum è anche la ragazza di cui Yong-joon, l’altro protagonista, si innamora a prima vista facendo una consegna per il ristorante dei suoi genitori.
---
La trama della pellicola si snoda quindi su un doppio binario, amore tra sorelle e innamoramento romantico. Entrambi rappresentati con leggerezza e in modo toccante, e anche se il colpo di scena finale è forse un po’ prevedibile, rimane coerente con quanto costruito dallo script e, anzi, ne amplifica la forza.
La regia, senza fare scelte eccessive, gioca con mestiere ed efficacia con suoni e silenzi, puntando tutto sull'intimismo, la comprensione reciproca e l'empatia. Contemporaneamente la sceneggiatura ci regala atmosfere delicate e meravigliose conversazioni silenziose, spesso molto dirette ma anche piene di tatto. Non ci sono sequenze caricate di pathos artificiale: il racconto si affida sempre a emozioni semplici, autentiche e naturali. Significative in questo senso due scene: quella in cui le sorelle percepiscono la musica attraverso il tatto e quella in cui Yong-joon indossa i tappi per sperimentare il mondo di Yeo-reum.
Bella anche la palette pastello che permea la fotografia: dominata dal blu in ogni sua possibile sfumatura e da bianchi luminosi, restituisce la magia e la spensieratezza dell'amore giovanile che sboccia. Questa estetica, tipica di tante opere sentimentali sudcoreane, ha qui un equilibrio perfetto e una sua nobiltà: non è “bellezza confezionata ad arte”, è una fotografia che in un certo senso respira l'aria della sua sceneggiatura e per questo ha una sua impronta naturale, autentica.
Ciliegina sulla torta le performance attoriali, tutte molto convincenti e una colonna sonora incantevole.
---
Al centro di entrambe le linee narrative troviamo Yeo-reum e la sua crescita caratteriale ed emozionale. È la sorella maggiore di Ga-eul, promettente nuotatrice sordomuta, di cui si occupa a tempo pieno, arrivando a non trovare nemmeno il tempo per mangiare. Ma Yeo-reum è anche la ragazza di cui Yong-joon, l’altro protagonista, si innamora a prima vista facendo una consegna per il ristorante dei suoi genitori.
---
La trama della pellicola si snoda quindi su un doppio binario, amore tra sorelle e innamoramento romantico. Entrambi rappresentati con leggerezza e in modo toccante, e anche se il colpo di scena finale è forse un po’ prevedibile, rimane coerente con quanto costruito dallo script e, anzi, ne amplifica la forza.
La regia, senza fare scelte eccessive, gioca con mestiere ed efficacia con suoni e silenzi, puntando tutto sull'intimismo, la comprensione reciproca e l'empatia. Contemporaneamente la sceneggiatura ci regala atmosfere delicate e meravigliose conversazioni silenziose, spesso molto dirette ma anche piene di tatto. Non ci sono sequenze caricate di pathos artificiale: il racconto si affida sempre a emozioni semplici, autentiche e naturali. Significative in questo senso due scene: quella in cui le sorelle percepiscono la musica attraverso il tatto e quella in cui Yong-joon indossa i tappi per sperimentare il mondo di Yeo-reum.
Bella anche la palette pastello che permea la fotografia: dominata dal blu in ogni sua possibile sfumatura e da bianchi luminosi, restituisce la magia e la spensieratezza dell'amore giovanile che sboccia. Questa estetica, tipica di tante opere sentimentali sudcoreane, ha qui un equilibrio perfetto e una sua nobiltà: non è “bellezza confezionata ad arte”, è una fotografia che in un certo senso respira l'aria della sua sceneggiatura e per questo ha una sua impronta naturale, autentica.
Ciliegina sulla torta le performance attoriali, tutte molto convincenti e una colonna sonora incantevole.
Sono davvero necessarie le parole per esprimersi?
"Hear Me: Our Summer" ci insegna di no. Questo, infatti, è un film silenzioso in cui il dialogo è ridotto a poche battute. Prevale il silenzio e la comunicazione non verbale in quanto i protagonisti utilizzano il linguaggio dei segni per esprimersi. Ma non solo: anche le espressioni facciali e il linguaggio del corpo sono importanti.
E in questo gli attori protagonisti sono stati straordinari.
Il ruolo di Yong-joon non era per niente semplice: una cotta a prima vista, in questo caso, poteva essere fraintesa con un atteggiamento molesto, ma l’attore Hong Kyung, interpretando il suo personaggio in maniera genuina e con semplicità, ha dato vita a un protagonista con un carattere sfaccettato e tenero.
Il modo in cui ha espresso ogni emozione grazie alle sue espressioni e al linguaggio del corpo è stato eccezionale. Ha rappresentato il suo personaggio in maniera naturale, mantenendo la sua personalità coerente per tutto il film e riuscendo a far capire al pubblico come la sua cotta si trasformi sempre più in amore vero e proprio: traspare in ogni minuto la voglia di essere accanto a lei e la voglia di accertarsi che stia bene, fattore che si concretizza con i pasti che si assicura di consegnarle.
Roh Yoon-seo nel ruolo di Yeo-eum è stata bravissima: anche lei è riuscita a trasmettere ogni singola emozione solo con le sue espressioni. Inoltre ha avuto una sintonia bellissima con Kim Min-ju (che interpreta la sorella) persino questa trasmessa senza dire una sola parola in tutto il film. Inutile dire che le scene in cui sono presenti le due sorelle sono davvero toccanti perché, dopotutto, il protagonista vero e proprio è l’amore in senso lato, non solo quello sentimentale, ma anche l’affetto per i propri cari e l’amore verso se stessi.
"Hear Me: Our Summer" è un remake del film thailandese "Hear Me" del 2009 (di cui consiglio la visione) ed è riuscito ad essere fedele all’originale, svecchiandolo e cambiando il minimo; a questo proposito aspettate di vedere la scena dopo i primi titoli di coda perché davvero dolcissima.
"Hear Me: Our Summer" presenta un tema difficile, come la disabilità uditiva, in maniera semplice e dolce, trasformandosi così per gli spettatori in un caldo abbraccio.
Bisognerebbe guardarlo facendo attenzione ai minimi dettagli, ma sono convinta che, per quanto uno possa essere accorto, il finale vi stupirà strappandovi un sorriso.
"Hear Me: Our Summer" ci insegna di no. Questo, infatti, è un film silenzioso in cui il dialogo è ridotto a poche battute. Prevale il silenzio e la comunicazione non verbale in quanto i protagonisti utilizzano il linguaggio dei segni per esprimersi. Ma non solo: anche le espressioni facciali e il linguaggio del corpo sono importanti.
E in questo gli attori protagonisti sono stati straordinari.
Il ruolo di Yong-joon non era per niente semplice: una cotta a prima vista, in questo caso, poteva essere fraintesa con un atteggiamento molesto, ma l’attore Hong Kyung, interpretando il suo personaggio in maniera genuina e con semplicità, ha dato vita a un protagonista con un carattere sfaccettato e tenero.
Il modo in cui ha espresso ogni emozione grazie alle sue espressioni e al linguaggio del corpo è stato eccezionale. Ha rappresentato il suo personaggio in maniera naturale, mantenendo la sua personalità coerente per tutto il film e riuscendo a far capire al pubblico come la sua cotta si trasformi sempre più in amore vero e proprio: traspare in ogni minuto la voglia di essere accanto a lei e la voglia di accertarsi che stia bene, fattore che si concretizza con i pasti che si assicura di consegnarle.
Roh Yoon-seo nel ruolo di Yeo-eum è stata bravissima: anche lei è riuscita a trasmettere ogni singola emozione solo con le sue espressioni. Inoltre ha avuto una sintonia bellissima con Kim Min-ju (che interpreta la sorella) persino questa trasmessa senza dire una sola parola in tutto il film. Inutile dire che le scene in cui sono presenti le due sorelle sono davvero toccanti perché, dopotutto, il protagonista vero e proprio è l’amore in senso lato, non solo quello sentimentale, ma anche l’affetto per i propri cari e l’amore verso se stessi.
"Hear Me: Our Summer" è un remake del film thailandese "Hear Me" del 2009 (di cui consiglio la visione) ed è riuscito ad essere fedele all’originale, svecchiandolo e cambiando il minimo; a questo proposito aspettate di vedere la scena dopo i primi titoli di coda perché davvero dolcissima.
"Hear Me: Our Summer" presenta un tema difficile, come la disabilità uditiva, in maniera semplice e dolce, trasformandosi così per gli spettatori in un caldo abbraccio.
Bisognerebbe guardarlo facendo attenzione ai minimi dettagli, ma sono convinta che, per quanto uno possa essere accorto, il finale vi stupirà strappandovi un sorriso.