logo AnimeClick.it


Tutte 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10


 0
bob71

Episodi visti: 1/1 --- Voto 7
Hiroki Ryuichi ha esordito negli anni '80 facendosi un nome nell'ambiente dei pinku eiga (softcore giapponese) ed è diventato famoso a livello internazionale per drammi intimisti come "Vibrator" (2003) e "It's Only Talk" (2005), rivelandosi in seguito brillante regista di film romantici più vicini al gusto mainstream. "Kabukicho Love Hotel" ("Sayonara Kabukicho", 2015) segna un gradito ritorno alle sue radici indipendenti, anche se a confronto con i suoi film del passato, che erano più audaci, ora sembra aver trovato un compromesso fra le sue due anime. Il film è un dramma corale che richiama a grandi linee la struttura di "Grand Hotel" (1932) ed è ambientato per la maggior parte del tempo in un love hotel nel quartiere a luci rosse di Kabukicho, cuore del distretto di Shinjuku, dove si incrociano, a volte sfiorandosi, a volte scontrandosi, le vicende di una serie di personaggi, tra clienti e impiegati.

La storia ruota attorno al giovane direttore d'albergo, Toru (Sometani Shota), che odia il suo lavoro e lo considera come una temporanea caduta in disgrazia. Come ricorda continuamente a tutti, lui un tempo lavorava in un hotel a cinque stelle prima del terremoto e ci ritornerà di nuovo. Prima, però, deve passare attraverso un percorso di cambiamento e una notte densa di eventi. Di cattivo umore, dal momento che ha litigato con la fidanzata musicista, Saya (Maeda Atsuko), che è al punto di svolta e sta per firmare con una casa discografica, Toru è comprensibilmente preoccupato di finire anche lui nel mucchio di rifiuti da gettare nella spazzatura. Ma il dovere chiama, a cominciare dalle riprese di un film porno da girare in una stanza dell'albergo che richiedono urgentemente la sua attenzione, dato che l'attrice protagonista (Hinoi Asuka) si rivela la sua "innocente" sorellina. La mazzata finale arriva quando scopre che la sua ragazza ha dormito nell'hotel con un produttore musicale in cambio della promessa di un contratto. Nel frattempo, Heya (Lee Eun-woo), una delivery girl coreana, è al suo ultimo giorno di lavoro all'hotel. L'indomani lascerà il Giappone per tornare a casa. La cosa sconvolge il suo fidanzato Chong-su (Roy della band musicale pop 5tion, alias Son Il-kwon), fino ad allora inconsapevole della sua doppia vita, mentre quel "brav'uomo" del suo agente (Taguchi Tomorowo) è più comprensivo. Anche la diligente inserviente dell'hotel (Minami Kaho) ha delle ragioni per festeggiare, infatti il suo compagno (Matsushige Yutaka), che lei aiuta a nascondersi dalla giustizia, sarà presto affrancato da un crimine commesso anni prima che andrà in prescrizione. Sfortunatamente la donna incappa proprio nella caparbia detective (Kawai Aoba) che segue da tempo le loro tracce, ma si dà il caso che quest'ultima sia venuta in albergo come ospite e non come poliziotto, e per di più col fine di un incontro galante e fedifrago con un suo collega. Infine, un giovane "talent scout" senza scrupoli (Oshinari Shugo) attira all'hotel un'adolescente di provincia scappata di casa (Wagatsuma Miwako) con l'intento di aggiungerla alla propria scuderia di minorenni adescatrici, ma la ragazza, che inizialmente sembra un obiettivo fin troppo facile, finisce per intenerirlo raccontandogli la sua storia.

Partendo da una sceneggiatura di Nakano Futoshi e Arai Haruhiko, il secondo dei quali ha anche scritto "Vibrator" e" It's Only Talk" dello stesso regista, Hiroki dipinge le sue scene con tocchi di umorismo asciutto e intenso, privo del benché minimo sentimentalismo, ma senza per questo trasformare il film in una commedia frenetica e svitata. Al contrario si sofferma delicatamente con la sua telecamera sui frequentatori dell'hotel, personale o ospiti che siano, ritraendoli affettuosamente nella loro singolare umanità. Il suo approccio può sembrare smorzato, pacato, quasi in punta di piedi in confronto alla preparazione meticolosa di prammatica, ma in definitiva entra nel cuore dello spettatore che versa un paio di lacrime per ogni risata.

Da vero esperto di film erotici, Hiroki non esita a presentare molti incontri sessuali in modo ardito, esplicito e realistico, non si tira indietro quando si tratta di spogliare un corpo allo stesso modo in cui mette a nudo i sentimenti. Ma ad elevare l'opera dalla la pornografia è proprio l'attenzione estrema alle dinamiche dell'amore e della lussuria. La macchina da presa si muove timidamente all'interno dell'hotel ricercando inquadrature improbabili e originali, spesso con punti di vista dal basso e con grandangoli che ritraggano l'albergo come un luogo multiforme, in cui possono accadere eventi miracolosi e inattesi così come brutture e abiezioni morali della peggior specie.

Hiroki gestisce a meraviglia i personaggi femminili, ponendoli al centro della scena. La Maeda, che fin qui ha interpretato soprattutto ruoli di ragazze carine a piacenti in linea col suo personaggio legato alla pop band femminile AKB48, viene fuori da questa immagine ovattata attraverso una scena arrischiata che poteva facilmente apparire imbarazzante e che invece diventa inopinatamente toccante. Alla fine del film risulta il personaggio più negativo per la sua scelta di barattare l'amore con la carriera. Altrettanto brava, ma in modo decisamente diverso, è Lee, che rivela l'isolamento e l'ordinaria umanità del suo personaggio con una trasparenza che affascina e brucia, liberandosi dal cliché dell'adescatrice dal cuore d'oro. Nella parte del protagonista, Sometani recita il ruolo (a lui molto familiare) del tipo stanco di tutto, le sue trovate comiche rendono il suo direttore simpaticamente autoilluso anziché semplicemente annoiato, ma le vicissitudini e le personalità di chi gli sta intorno sono decisamente più interessanti. Guardare "Kabukicho Love Hotel" per credere.


 1
キョン

Episodi visti: 1/1 --- Voto 6
"Kabukicho Love Hotel" ricorda un po' "Dance Dance Dance" di Murakami, perché tutto ruota attorno a un hotel, ma il paragone termina qui. L'atmosfera di "Sayonara Kabukicho" è quella di una storia urbana della Tokyo post-terremoto del 2011, coi protagonisti che pagano le conseguenze economiche e sociali di un Giappone che ha accusato il colpo, anche se lo nasconde bene. Un Giappone che nasconde altrettanto bene i propri problemi di immigrazione interna, ad esempio la condizione della comunità coreana, che il film in qualche modo illumina, proponendo la triste parabola di una coppia di giovani coreani che, per arrotondare, vendono il proprio corpo, fino a dover ritrovare la propria intimità con grande sofferenza.
La coppia protagonista del film è forse l'anello debole della storia. Toru (Shota Sometani) è forse male utilizzato dal pur bravo Ryuichi Hiroki, e la sua parte, quella di un ragazzo introverso e imbelle, non va oltre un abbozzo di caratterizzazione. Incolore anche il personaggio interpretato dall'ex idol Atsuko Maeda; Saya, partner di Toru, oltre che essere annoiata nella storia, sembra annoiata dalla parte assegnatagli. I due si svegliano solo alla fine, quando rischiano di perdersi, e Saya compone una ballata dolente per scongiurare l'addio.
La pellicola si 'salva' per questo colpo di coda e per un doppio eroismo del quotidiano: quello 'drammatico' dei due coreani e quello 'tragicomico' della coppia di mezza età - un uomo e una donna costretti a nascondersi alla giustizia, e legati da una complicità di lunga data. Promossa anche la fotografia, e in generale ottima la resa ambientale, che catapulta lo spettatore nel quartiere a luci rosse di Tokyo con grande efficacia e dovizia di realismo.
Il finale aperto e sonnacchioso lascia spazio all'immaginazione: magari il risveglio ritroverà i protagonisti più consapevoli e più comprensivi.